CURE ESTETICHE
DEL SENO
Il concetto "meglio prevenire che curare" è valido anche per il seno; la prevenzione è una regola fondamentale per evitare modificazioni spiacevoli. Trattamento quotidiano con prodotti Il primo passo per avere un
seno bello è quello di curare la cute in modo costante,
perché la pelle in questa parte del corpo svolge il
compito di contenitore e quello di sostegno.
Indispensabile mantenere una buona idratazione cutanea,
elasticità e compattezza, che sono i punti chiave della
stessa forma del seno. Trattamento con acqua Per la cura del seno rilasciato
o flaccido sono molto utili le docce con acqua fredda.
Esistono in commercio apparecchi specifici di idroterapia
a docce rotatorie per idromassaggi al seno. Lo scopo di
questo trattamento è di sottoporre la parte ad un
abbassamento della temperatura per determinare prima una
contrazione e poi una dilatazione dei capillari con
conseguente aumento del flusso sanguigno in superficie.
Viene così stimolata l'ossigenazione cellulare e si
ottiene un effetto di rassodamento dei tessuti e
dell'epidermide. Se non si possiede l'apposito
apparecchio, si può utilizzare anche la doccia di casa
oppure un pezzo di stoffa, lino o cotone, bagnata in
acqua fredda, strizzata e passata sulla pelle. Il sole e l'aria I pareri sull'effetto del sole sono contrastanti: il sole è certamente un amico, ma deve essere trattato con molta cautela, perché le sue radiazioni, sono la causa di problemi responsabili soprattutto dell'invecchiamento cutaneo precoce. La pelle del seno, così importante per la sua funzione di sostegno, deve mantenere sempre l'elasticità, perciò l'esposizione al sole deve essere fatta usando cautele e attenzioni. Utilizzare sempre un buon prodotto solare con un adeguato fattore di protezione, esporsi con gradualità evitando le ore più calde ricche di radiazioni dannose e, dopo la doccia serale, idratare il seno con un leggero massaggio per reintegrare l'umidità perduta. Stare scoperti, all'aria aperta, specialmente al mare, aiuta la pelle a respirare meglio, i pori si dilatano e questo ci fa sentire bene e il corpo ne trae un giovamento. In una località marina si può godere di tutti i mezzi terapeutici che il mare ci mette a disposizione: aria, brezza, acqua e sabbia. La balneoterapia, cioè il bagno in mare, oltre ai benefici dell'acqua, ricca di elementi come il bromo, il potassio, il sodio e il cloro, ha una azione stimolante anche grazie al suo naturale movimento. Alimentazione Il rapporto tra mangiare sano,
salute e bellezza è molto stretto, ma sovente non si
segue un regime alimentare corretto. Un'alimentazione
equilibrata assicura al fisico e alla mente un giusto
apporto energetico, evita inutili e dannosi sbalzi di
peso e ci aiuta a stare in salute. Il peso è un fattore
importante per il seno e per la sua bellezza. Aumenti e
dimagrimenti eccessivi minacciano l'elasticità cutanea e
la tonicità del tessuto. Un seno grasso, essendo
pesante, tende a rilasciarsi e diventa più
frequentemente flaccido. Un calo di peso troppo repentino
indebolisce il tessuto connettivo e conferisce al seno un
aspetto cascante. Se una donna rimane
in sovrappeso per molto tempo, è possibile che abbia uno
stiramento del connettivo e una lacerazione del tessuto
fibroso; al momento del dimagrimento
sul seno si formeranno le smagliature, che sono un
inestetismo difficile da cancellare. Il reggiseno Opinioni diverse riguardano
l'uso del reggiseno, ma forse si potrebbe dire che, in
linea generale, un seno piuttosto piccolo può farne a
meno mentre un petto prosperoso deve essere sorretto per
contrastare il rilassamento dei tessuti provocato dal
peso stesso. Esistono oggi molti modelli, ma la scelta
deve essere fatta tenendo conto che il reggiseno deve
seguire la sagoma del seno, sostenerlo senza comprimerlo
né separarlo in modo innaturale. Meglio i tessuti
naturali, come il cotone o la seta, solidi ed elastici,
permeabili all'aria che permettono la traspirazione della
pelle. sviluppo della sessualità infantile Secondo gli studi di Freud, la sessualità è presente nell'uomo fin dalla nascita. La sessualità del bambino è comunque indipendente dalla funzione riproduttiva, serve soltanto a procurare piacere e la fonte principale del piacere sessuale infantile è l'eccitamento di particolari parti del corpo come: bocca, ano e organi genitali. Questa energia fondamentale di vita che coinvolge sia l'anima che il corpo è chiamata anche PULSIONE VITALE, la quale è differente dall'ISTINTO: l'uomo, infatti, non si può ridurre ad animale, il quale per istinto di sopravvivenza si riproduce, ma ha dentro di sé qualcosa che lo coinvolge interamente. Questa pulsione vitale fa parte di ognuno di noi, e alla sua base c'è la LIBIDO, ovvero l'energia, l'istinto sessuale, la quale è presente nell'uomo già nell'infanzia. In questo periodo abbiamo un'eziologia sessuale pur nell'immaturità sessuale del bambino: al momento della nascita del bambino è presente un'energia che tende a svilupparsi, a crescere. Il bambino, più o meno dalla nascita ai quattro/cinque anni, compie un cammino giungendo alla maturità sessuale, cioè alla scoperta delle proprie zone erogene. Se questo cammino dovesse essere, in qualche modo, interrotto, il bambino da adulto presenterà "anomalie" al livello dell'inconscio. Egli teorizza tre fasi nello sviluppo della sessualità infantile: La prima, in cui la zona erogena del bambino è la bocca (fase orale), ne succede una in cui si manifestano sadismo e aggressività (fase anale) e una in cui si prende coscienza del proprio sesso (fase genitale). La fase orale (da 0 a 1 anno e mezzo) ha come zona erogena la bocca ed è connessa con il poppare (il bisogno gratuito di succhiare). In questa fase il bambino trae piacere dall'incorporare ciò che è buono e dallo sputare ciò che non lo è, sia esso il cibo (importanza del seno materno, che non ha solo una funzione di nutrimento fisico, ma anche erotico-affettivo; c'è un "seno buono" ed un "seno cattivo"), un dito, un oggetto. La fase anale (da 1 anno e mezzo a 3 anni) ha come zona erogena gli sfinteri (anale, ma anche urinario) ed è collegata con le funzioni escrementizie, che per il bambino sono di particolare interesse e piacere. Nel periodo dell'educazione sfinterale, trattenere o espellere costituisce uno scambio amoroso, un dono che il bambino fa alla madre, soddisfacendone le aspettative. Si tratta anche di un modo per attirare l'attenzione su di sé. Inoltre, il bambino si ribella all'educazione e alla pulizia che reprime il suo erotismo anale: picchia, si agita con rabbia, diventa geloso. La fase genitale ha come zona erogena i genitali e si articola in due sottofasi: la fase fallica (da 3 a 5 anni) e, dopo un "periodo di latenza" (durante il quale gradualmente l'energia libidica si indirizza al primato delle zone genitali), la fase genitale in senso stretto (che inizia con la pubertà). La fase fallica è così chiamata per due motivi:
Sia nel bambino che nella bambina (durante la fase orale-anale) il primo oggetto erotico è il petto della madre. In un primo momento l bambino non lo differenzia dal suo corpo, poi gli manca spesso e lo considera come oggetto: poi si tramuta nella figura della madre, che grazie alle cure che gli offre diventa la prima "seduttrice" e diventa il prototipo di tutte le relazioni affettive ulteriori. Quando entra nella fase fallica il bambino si "innamora" sessualmente della madre, ed il padre diventa suo rivale: di ciò il bambino si mostra deluso e irritato. Nasce una situazione di odio del padre, denominata complesso di Edipo. Per la bambina avviene invece la scoperta della mancanza del pene, che comporta la proibizione di fruire della madre: ciò dà origine al complesso di castrazione, che produce nella bambina il desiderio di possedere il pene: questo desiderio del pene evolve nel desiderio di chi lo possiede, e cioè del padre. E' per questo che la bambina aspirerà a trovare nell'uomo amato le qualità del padre. Questo processo è denominato "complesso di Elettra". Nel bambino il complesso di Edipo si evolve, nel migliore dei casi (cioè senza dar origine a patologie o blocchi dello sviluppo), nella rinuncia a possedere la madre e in identificazione con il padre, che diventa il suo modello, la fonte del prodursi del suo io ideale (o Super-Io): inversamente per la bambina, che si identificherà con la madre. Interessante notare alcuni passaggi che evidenziano le cause profonde della sessuofobia storica e specialmente quella presente nella società attuale. Prima di tutto la "improduttività" della sessualità del bambino: serve solo a procurare piacere, è perciò inutile non serve per lo sviluppo della società né per la produzione di ricchezza. Inoltre, il piacere fino a se stesso, è notoriamente avverso alle grandi religioni basate sulla sofferenza terrena in attesa della terra promessa. E, basandosi la nostra cultura (ormai globale e vincente) su queste, non è difficile capire il perché di una società sessuofobica, repressa e violenta. Più importante ancora, l'interruzione che di questo sviluppo si ha quando l'attenzione del bambino, venendo a contatto con la sua genilità (nella fase genitale), passa a qualcosa facilmente riconoscibile come sessuale dall'adulto, che diventa perciò vietato, peccato. E qui che si crea la grande frattura nello sviluppo armonico e naturale della personalità, quando si sviluppa il senso di pudore e ripugnanza per il sesso, identificandolo con qualcosa che non si può fare. Questo trauma caratterizza tutto il resto dell'infanzia fino a quando la pulsazione diventa irrefrenabile con l'avvento della pubertà e supera per necessità il senso del pudore, non superando però il trauma, che viene portato dietro per tutta la vita, e causa l'intervento dei meccanismi di difesa dell'io, meccanismi inconsci che attraverso fissazione, regressione, rimozione e proiezioni si manifestano principalmente con l'ansia di vivere, i sensi di colpa, la violenza. La sessualità infantile segue spontaneamente la propria via e ci si deve fidare e affidare alle risorse naturali della maturazione senza bloccare, ostacolare o accelerare i tempi e i modi dello sviluppo psico-sessuale. L'importante è non ostacolare questa attività naturale e intima, senza esibizionismi e senza pudori/pruderie. Ansia, scandalismo, severità, minacce, disapprovazione, castighi e rimproveri sono sempre contrari alla naturale evoluzione del comportamento sessuale infantile. I mass media e la moda tendono a banalizzare la sessualità e il corpo, svilendoli dei significati più intensi. Ma nei bambini questi sollevano emozioni e sentimenti forti ed è criminale negargli uno sviluppo naturale e felice. Il seno: pubblico e privato Simbolo per eccellenza della femminilità, il seno sazia i neonati e popola i sogni degli uomini. Vantato, descritto, disegnato o cantato, il seno occupa da sempre una posizione privilegiata nella storia dellumanità. Sguardi pubblici e sguardi privati su uno dei più universali oggetti del desiderio. Di seni si parla moltissimo: argomento di conversazione, i seni vengono guardati nellintimità delle nostre case dalle persone che amiamo, ma anche dagli estranei che incrociamo per strada, nei bar, al lavoro. I seni sono in televisione, sui manifesti, sulle copertine dei rotocalchi, insomma, sono dappertutto. Trasformati dalla chirurgia estetica, esaminati dai medici, i seni vengono valorizzati, truccati, esposti, filmati, raccontati, desiderati, temuti, criticati E possibile non farsi condizionare da tutte queste immagini? E possibile non essere toccati da tutti questi commenti? Istituzioni, industrie, correnti ideologiche, religioni, scienza: cè un enorme interesse riguardo al seno femminile, oggetto di studi, di esperienze, di esposizioni pubbliche. Guida minima al seno pubblico, e ai suoi significati privati. Condizionamenti
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