IL MIO CORPO TI
SCALDERA' regia - HOWGARD HUGHES ANNO 1943 Un western assolutamente atipico, iniziato da Howard Hawks (che abbandonò il set dopo appena dieci giorni) e proseguito dal miliardario eccentrico Howard Hughes, che lo portò a termine a modo suo facendone una delle opere più stravaganti degli anni Quaranta. Apparso nel '43 a San Francisco, il film venne ritirato per motivi censori e ricomparve tre anni dopo, con qualche taglio e una grandissima notorietà. Era già la terza volta che veniva portata sullo schermo la leggenda di Billy the Kid, il giovanissimo pistolero morto a ventidue anni con almeno venti cadaveri sulla coscienza e una fama usurpata di bello e dannato. Ma il film di Hughes è forse quello che si prende più libertà rispetto alla verità storica. Come è stato scritto, in realtà è la storia di due uomini che vanno a letto con la stessa donna, ma amano lo stesso cavallo. La donna in questione è la maggiorata Jane Russell (al suo esordio) e la sua conturbante presenza segna l'ingresso di un elemento esplicitamente erotico all'interno dell'universo western, fino ad allora dominato da figure esclusivamente maschili con le donne confinate in rassicuranti parti di contorno. Rio, la meticcia interpretata da Jane Russell, non è né una cosa né l'altra. La sua presenza è destabilizzante, e non soltanto per il suo celeberrimo seno: il suo esplicito erotismo porta infatti allo scoperto l'ambiguità del rapporto fra i tre uomini, quell'omosessualità da sempre latente nell'amicizia virile ma da sempre ben mascherata. La componente omosessuale si esprime, da una parte, nel disprezzo costantemente manifestato nei confronti della donna (dovendo scegliere fra lei e il cavallo entrambi gli uomini mostrano di preferire il cavallo), dall'altra nelle scene di esplicita gelosia fra Garrett e Doc, la cui amicizia è stata messa in crisi dall'arrivo di Billy molto più che dalla precedente presenza di Rio. Ma la carica dissacrante di questo eccentrico western non sta solo in questo. Il film è una lunga partita a scacchi, dove a vincere alla fine non è l'eroe senza macchia e senza paura ma chi ha saputo cavarsela meglio nella sottile arte dell'inganno e della mistificazione. Il duello finale, che si conclude con la morte di Doc, è quanto di meno eroico si possa immaginare. Vince Billy e senza sparare un solo colpo, semplicemente spingendo l'uno contro l'altro i due vecchi amici ancora condizionati, in qualche modo, dal mito del coraggio virile e per questo costretti a battersi e a morire anche se ormai non ci credono più. È in questa perversa alternanza di toni drammatici e toni quasi ridicoli che il vecchio West comincia a morire. Curiosità: Uscì nelle sale cinematografiche, senza essere sottoposto per la prima volta a censura, rompendo chiaramente le regole. |
ADOLESCENZA TORBIDA regia di LUIS BUNUEL anno 1950 Una formosa evasa dal riformatorio piomba nella fattoria di un ricco possidente, seminando il caos con le sue provocazioni erotiche (che minano anche il matrimonio del padrone di casa). Luis Bunuel, al suo quarto film messicano, dribbla la produzione confezionando un finto melodramma erotico-morboso che, al contrario, contiene tutte le sue allusioni tematiche. |