LA CATENA DI
SAN LIBERO di riccardo orioles riccardoorioles@libero.it
4 agosto 2003 n. 190
________________________________________
Il trattino. Alle prossime elezioni, che saranno le
europee, sia il
centro-sinistra che la destra andranno, a quanto pare,
con due uniche
liste, due listoni. Dal lato di Berlusconi (che s'e'
appena nominato,
oltre che proprietario, anche coordinatore di Forza
Italia), si tratta
di ricordare ai soci di chi sono i voti che gli
permettono di fare la
bella vita: lista bloccata, niente preferenze, e al piu'
presto premier
plebiscitato con poteri assoluti. Dal lato del
centro-sinistra si
tratta di abolire il trattino che indica l'alleanza fra
due forze
diverse (il centro e la sinistra) e di fondare un partito
nuovo: Ulivo,
Democratici, centrosinistra... I nomi cambiano sempre ma
la sostanza e'
sempre la stessa: un partito solo, come in America,
basato sui famosi
"moderati" con un po' di "radical" a
far contorno.
Per quanto riguarda Berlusconi, mi auguro vivamente - per
ragioni
satiriche - che riesca a metter su il suo listone. Cosi'
potro'
facilmente paragonarlo a Mussolini, con la sua lista
unica ("VOTA SI
alla Lista Nazionale!") comprendente, oltre ai
fascisti, i nazionalisti
di Federzoni e altri gruppi minori. Con sei televisioni e
tutti i
servizi segreti ai propri ordini, non dovrebbero esserci
problemi a
portare avanti un listone del genere. An e Cdu
sparirebbero
sostanzialmente dalla scena (come a suo tempo sparirono i
nazionalisti)
e il regime ne uscirebbe rafforzato, col Capo libero di
mandare avanti
ogni volta "moderati" o "estremisti"
(Ciano o Farinacci, Fini o Bossi)
secondo convenienza.
Per quanto riguarda il centro---sinistra (tre trattini,
per sicurezza)
sarebbe un'idea confusionaria, e suicida. Suicida,
innanzitutto,
perche' i voti che mancano alla maggioranza di
centro-sinistra non sono
affatto quelli dei "moderati": sono quelli
degli operai del nord che a
un certo punto si sono messi a votare Berlusconi. Questi
voti non si
recuperano in altra maniera che rimettendosi a fare gli
interessi degli
operai, per quanto banale cio' possa apparire.
Confusionaria perche'
non si saprebbe piu' per chi votiamo. Tutti quanti,
naturalmente,
vogliamo mandare via Berlusconi e tornare in Europa. Ma
questa e' solo
la parte in negativo. Di costruttivo, una volta tornati
civili, che
cosa vogliamo fare? Qui gli interessi divergono, e le
scelte possibili
cominciano ad essere piu' d'una.
* * *
Per quanto personalmente mi riguarda - sono un
giornalista, e sono
siciliano - i miei interessi hanno a che fare con la
liberta'
d'informazione e la lotta alla mafia. In entrambi i
settori, mi sento
minacciato dalla destra ma non garantito dal
centrosinistra senza
trattino. Io, per esempio, non credo che la Rai debba
essere fatta a
pezzi e privatizzata. Non credo in un'informazione
completamente in
pugno agli imprenditori. Certo, con un imprenditore solo
la situazione
e' peggiore che se ce ne fossero due o tre: ma i due o
tre, quando ci
fossero, non tarderebbero a mettersi d'accordo sui punti
essenziali,
esattamente come hanno fatto quelli delle assicurazioni,
dei telefoni e
gli altri "liberi concorrenti". Su questo, non
mi fido di Prodi (o
D'Alema). Sono pronto a fare dei compromessi con loro
(oligarchia) per
non far vincere Berlusconi (tirannide), ma senza
abbandonare la mia
idea (democrazia).
Non parliamo poi dell'antimafia. Qua, Fassino ha appena
finito di
mandare un messaggio di solidarieta' al suo esponente
siciliano
sorpreso a trattare appalti con i mafiosi. Fassino sara'
un galantuomo,
ma il suo messaggio in Sicilia verra' pagato in vite
umane. Se il
leader dell'opposizione, di fatto, dichiara di non
considerare
importante la questione dei poteri mafiosi, e' evidente
che questi
ultimi andranno avanti e non indietro. E io non me lo
posso permettere,
perche' sono siciliano. Il centrosinistra potra' essermi
utile contro i
mafiosi con coppola e lupara: ma quelli imprenditori e
politici, a
quanto pare, me li dovro' combattere da solo. E sta bene:
uniti nel
primo caso, ognuno per se' nel secondo. Trattino,
trattino e ancora
trattino.
________________________________________
Per gli appalti all'ospedale Garibaldi di Catania,
condannati una serie
di politici e manager fra cui Giuseppe Castiglione e
Giuseppe Ursino.
Quest'ultimo, che e' il principale manager dell'editore
catanese
Ciancio, organizzava le riunioni della commissione
incaricata di
valutare gli appalti direttamente nello studio del suo
principale. Che
ogni tanto s'affacciava: "mi raccomando, lavorate
bene!".
* * *
Per altri appalti, la settimana scorsa, arrestati
ventisette fra
imprenditori e politici in tutta la Sicilia. Uno di loro
era in diretto
contatto col clan Santapaola e con le famiglie mafiose di
Barcellona
Pozzo di Gotto. Queste ultime, coinvolte dieci anni fa
nell'assassinio
del giornalista Beppe Alfano, lo erano anche negli
appalti delle
ferrovie (<http://www.terrelibere.it>)
che l'anno scorso indirettamente
causarono il disastro ferroviario a Rometta. Il
messinese, una volta
"provincia babba", edesso e' quasi interamente
dominato da Cosa Nostra.
Nelle poche zone ancora "libere", la mafia
s'inserisce acquisendo
attivita' economiche e organizzando attentati: l'ultimo,
alla
Legambiente a Milazzo. In Sicilia, l'87 per cento degli
appalti viene
ancora aggiudicato con ribassi inferiori all'uno per
cento, come ai
tempi di Ciancimino. La gara al ribasso non si verifica
quasi mai, o
per intimidazione o per intrallazzo.
* * *
A Palermo, al processo Dell'Utri, il pentito Salvatore
Contorno (uno di
quelli "storici", utilizzato da Falcone),
dichiara quanto segue:
"Avendo paura, non ho mai fatto alcuna dichiarazione
sugli onorevoli
Andreotti e Berlusconi. La vita me la guardo io perche'
non mi protegge
nessuno".
* * *
Ad Agrigento, l'ex sindaco Sodano rinviato a giudizio per
una villa
abusiva, in piena zona dei templi, intestata alla vecchia
suocera. Gli
ecologisti, a suo tempo, sollevarono una battaglia contro
l'abusivismo,
guidati dal Diessino Giuseppe Arnone: Arnone fu trombato
alle elezioni,
e Sodano prese una valanga di voti.
* * *
A Roma, l'ex comunista Giuliano Ferrara intervista, su un
giornale di
Berlusconi, il diessino Vladimiro Crisafulli appena
incriminato per
aver concordato appalti coi mafiosi. Il politico
rivendica con
orgoglio: "Gli appalti non sono farina del diavolo,
sono materia della
politica e io sono qui per convogliare
finanziamenti". Il giornalista
lo giustifica con entusiasmo: un politico siciliano non
puo' fare a
meno di trattare dai mafiosi.
* * *
A Palermo, il presidente della Regione Cuffaro, sotto
inchiesta per
concorso esterno in associazione mafiosa, esercita ancora
regolarmente
le sue funzioni (di presidente; di associato mafioso, non
si sa). A
Bronte, il sindaco Salvatore Leanza, inquisito per vari e
gravi reati
gia' nel '93, partecipa regolarmente ai comizi elettorali
del
centrosinistra. A Messina il sindaco, condannato per
peculato, non e'
stato sospeso dalla carica - come la legge prevederebbe -
dal prefetto.
A Palermo, il Crisafulli di cui dicevamo sopra non e'
stato espulso ma
si e' semplicemente "autosospeso" dal partito.
A Palermo i dirigenti
regionali diessini, riunitisi, esprimono una condanna
durissima verso
il loro collega traditore - grazie soprattutto
all'intervento di
Claudio Fava: "Ricordiamoci di Pio La Torre!" -
e annunciano una
conferenza nazionale sulla questione morale, di cui
adesso riconoscono
l'esistenza. Restano tuttavia isolati dai vertici del
partito, il cui
segretario nazionale - che non e' Berlinguer -
solidarizza con
Crisafulli.
* * *
Questa e' una settimana qualunque in Sicilia, una
settimana normale.
Nel 1978, secondo la sentenza dei giudici di Palermo, il
senatore
Giulio Andreotti aveva regolari rapporti coi vertici
della vecchia
mafia siciliana. Un capo della vecchia mafia era Spatola,
che fece
assassinare il giudice Costa, il primo ad incriminare i
trafficanti di
droga. Un altro capo era don "Tano"
Badalamenti, quello che fece
ammazzare il nostro compagno Peppino Impastato. Peppino
diceva che la
mafia e' appoggiata o almeno tollerata dagli imprenditori
siciliani e
dal governo nazionale. I giudici, con la sentenza che
accertava i
legami mafiosi di Andreotti, gli hanno dato pienamente
ragione.
Venticinque anni dopo, la questione della mafia e' ancora
la piu'
importante, e la piu' rimossa, di tutta la politica
italiana.
Venticinque anni dopo, Peppino ha ancora ragione.
________________________________________
John Brown. "Ancora una rivolta nel centro
d'accoglienza...". Fra una
notizia e l'altra, i telegiornali, fanno rapidamente
scorrere immagini
di reticolati, di uomini scuri che si agitano dentro i
reticolati
gridando qualcosa, di poliziotti schierati e di fiamme.
Sono immagini
da lager, da nazisti. Le immagini degli emigranti (ieri i
"fuorirazza"
e gli "asociali", oggi sempre gli stessi)
rastrellati, umiliati,
rinchiusi come animali nei campi, sorvegliati a vista,
ammassati nel
sole. A volte delle sommosse, quando il caldo e la pena
sono troppo
intollerabili, scoppiano in questi campi. Gridano, fanno
falo',
mostrano dei cartelli. I piu' coraggiosi, nel disordine,
cercano di
fuggire, seminudi. La maggior parte viene ripresa subito.
Qualcuno
riesce a superare le guardie e a raggiungere abusivamente
la citta'
degli ariani. In Puglia, due settimane fa, i compagni - i
pacifisti, i
cattolici, i communisti, i santi: chiamateli come volete,
fa lo stesso
- sono riusciti a sfondare un campo, e a farne fuggire
almeno un po'
dei prigionieri. Non so come si chiami questo reato,
certamente punito
dalla legge. Fu punito anche John Brown, e anche Gesu'
Cristo.
________________________________________
La lista della spesa. "Agenti tossici chimici o
biologici, gas
lacrimogeni, materiali radioattivi". "Sostanze
atte a essere utilizzate
in guerra per produrre danni alle popolazioni, degradare
materiali e
danneggiare le colture e l'ambiente". "Gas
lacrimogeni e antisommossa".
"Apparecchi per la disseminazione delle sostanze
chimiche". "Tecnologia
per lo sviluppo, produzione o utilizzazione di agenti
tossici". "Agenti
per guerra chimica: Solfuro di 2-cloroetile (vescicante),
3-Quinuclidinil benzilato (inabilitante) e
Butil-2-cloro-4-fluorofenossiacetato (defoliante)".
"Precursosi binari:
Alchil, Etil e O-Alchil". E infine: "Sarin,
Soman e Tabu'n", che non
sono i seguaci di Bin Laden ma semplicemente i gas
nervini all'ultima
moda.
Tutto cio' sarebbe la lista dei prossimi acquisti del
ministero della
Difesa, regolarmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Immagino
quando il ministro torna a casa. "Caro, ti sei
ricordato di comprare il
butilcloro?". "No... Ma guarda che offerta di
gas nervini ho trovato:
un tabu'n in omaggio per ogni confezione da tre
stragi!".
________________________________________
Eventi. "Rutelli a pranzo con Prodi per la lista
unitaria dell'Ulivo"
(dai giornali). Beh, forse la rivoluzione non e' un
pranzo di gala. Ma
certo un pranzo di gala non e' una rivoluzione.
________________________________________
Economia. Sondaggio: ma in realta', quanto vale un euro?
Risposte:
"Circa duemila lire" (il 34,6 per cento degli
intervistati); "Circa
mille lire" (il 45,6 per cento degli intervistati).
________________________________________
Industria. Nuovo colpo di genio del management Fiat. Il
nuovo modello,
che dovrebbe risollevare le sorti dell'azienda, e'
un'utilitaria molto
simile alla Renault Twingo. Il nome? Gingo. La Renault,
naturalmente,
ha minacciato causa legale per plagio. Gli abili manager
Fiat hanno
dovuto quindi far marcia indietro, e cambiare in tutta
fretta nome e
carrozzeria del modello. Per la carrozzeria non si sa.
Quanto al nome,
sara' Panda. (All'epoca della Panda vera la Fiat faceva
ancora
automobili e c'era ancora Ghidella, un manager competente
e non servile
poi fatto fuori da Romiti). Alla televisione, tutta
questa storia viene
tradotta semplicemente: "Non si chiama piu' Gingo,
si chiama Panda.
Punto e basta".
________________________________________
Immigrazione. "Clandestini? Noi un rimedio
l'avremmo". Secondo il
ministro degli interni russo Gryzlov il rimedio sarebbe
semplicemente
di deportare tutti gli immigrati clandestini in appositi
stabilimenti,
quelli che da noi si chiamano "campi di
raccolta" ma che in Russia
avrebbero un nome - Gulag - un po' piu' breve. Il
presidente russo
Putin ("il mio amico Putin" di Berlusconi) di
campi d'altra parte se ne
intende, visto che prima di fare il politico faceva il
dirigente del
Kgb. Pero' e' un'ingiustizia: noi, per sbarazzarci degli
immigrati,
dobbiamo fare i salti mortali - impronte digitali,
cannonate in pancia
e cosi' via; loro, per sbarazzarsi di qualcuno, hanno
gia' una Siberia
pronta e attrezzata. Tutte le fortune.
________________________________________
Igiene. "Perche' non ci mettiamo tutti d'accordo,
destra e sinistra,
per fare a meno di Bossi e della Lega senza cercare piu'
di portarcelo
via a vicenda?". L'idea, di Veltroni, non e' male.
________________________________________
Famiglie. Qualche lettore di Caltanissetta ce la fa a
darmi l'elenco
completo dei membri della famiglia Di Dio? Sono i dieci
fratelli che,
partendo per le ferie, hanno lasciato in mezzo alla
strada la mamma
ottantenne. Mi piacerebbe molto pubblicarne tutti i nomi.
________________________________________
Informazione. Arrestato in Iraq l'inviato della
televisione araba Al
Jazeera. L'emittente - l'unico esempio di giornalismo
occidentale in
Medio oriente - non e' nelle grazie dell'esercito
americano, che gia'
ad aprile ne aveva ucciso a freddo un redattore, Tarek
Ajub, mediante
un missile mirato. Neanche il precedente dittatore
dell'Iraq aveva gran
simpatia per la libera informazione.
________________________________________
Argentina. Il presidente Nestor Kirchner ha annullato il
decreto che
garantiva l'impunita' ai militari argentini che
instaurarono dal 1976
al 1983 una delle piu' feroci dittature del Novecento. In
carcere
quarantadue alti ufficiali, pronti per l'estradizione in
Spagna. Li
attende Baltasar Garzon, il giudice che cerco' di far
processare anche
Pinochet. In quei terribili anni le nostre Fiat, Eni,
Iri, Bnl,
Generali, Banco Ambrosiano, Rizzoli-Corriere della Sera,
Techint, Banca
Commerciale facevano la fila per firmare contratti
vantaggiosi con la
Junta dei massacratori. Con la benedizione del cardinale
Pio Laghi, che
non sapeva nulla dei desaparecidos e giocava a tennis con
l'ammiraglio
Massera, l'ideatore del peggior centro di tortura, la
Scuola di
meccanica della Marina. O festeggiando nei ricevimenti
dell'ambasciatore Ferrara, che andava a cavallo con i
generali
assassini. Che differenza da quel giovane console, Enrico
Calamai, che
sfidando la morte salvo' piu' di quattrocento nostri
connazionali,
prima di essere spedito in Nepal! Una storia che sarebbe
piaciuta a
quel giornalista di razza che fu GianGiacomo Foa', il
corrispondente
del Corriere della Sera in Argentina, allontanato dalla
P2 perche' nel
1977 cerco' di raccontare la verita' sulle vicende di
quel Paese.
(Alessandro Aita)
________________________________________
Vaticano. Decisa svolta umanitaria della politica
vaticana verso i gay:
non verranno piu' bruciati in piazza (con rami di
finocchio, per
mascherarne l'odore) ma semplicemente relegati fra i
peccatori.
________________________________________
Conservatori. Conservare, con-servo.
________________________________________
Spot. Sul numero di luglio di "Cuntrastamu":
Foto delle bombe,
scoppiate dieci anni fa a Roma, con le quali la mafia
trattava un
armistizio con lo Stato. Un ricordo delle vittime di
Firenze e Milano,
morte nel corso della stessa "trattativa". La
vicenda di Claudio Riolo,
docente universitario a Palermo costretto a risarcire un
politico per
aver pubblicato un articolo, e un appello in difesa della
liberta' di
stampa. Un articolo di Marco Ciriello su Avellino e le
riflessioni di
Sabrina Pantano su immigrazione, tossicodipendenza e la
risposta delle
istituzioni.
Bookmark: http:// www.cuntrastamu.org
<http://www.cuntrastamu.org>
________________________________________
alessandro wrote:
< Sono sempre stato piu' propenso a schiattare
naturalmente piuttosto
che varcare la soglia di una farmacia. Mi son preso
l'herpes e mia
moglie, a mia insaputa e contro la mia volonta' mi ha
preso l'aciclovir
generico. È vero, costa un po' meno dello zovirax e - a
parte il fatto
che non serve a un cavolo allo stesso modo - di un
tubetto minuscolo da
5 (dico 5) grammi, piu' della meta' e' VUOTO!!! Ci
fregano sempre e
comunque. L'unica soluzione dignitosa e' l'autoriduzione
dei consumi!
La vita come socialita', natura, cultura, arte, sesso
libero. No al
consumo come fine, mezzo, aspirazione, compensazione.
Fare l'amore,
barattare, riparare, leggere nelle biblioteche comunali,
spegnere le tv
e accendere i nonni, biciclettare, coltivare,
autocostruire, vivere
locale, associarsi, incazzarsi. Facciamoli precipitare in
una
recessione mostruosa >
________________________________________
dinamitebla wrote:
< "E adesso, in Sicilia, la novita' e' che la
sinistra e' impazzita..."
Solo in Sicilia? Ma sei sicuro? >
________________________________________
riccardo.guido@libero.it
<mailto:riccardo.guido@libero.it>
< A candidare il noto imprenditore toscano non furono
affatto i Ds, ma
il Ppi. Volevano scaricarlo ma non sapevano come fare e
lo scaricarono
in Sicilia, un po' come fanno le industrie del Nord Est
con i rifiuti
poco piacevoli. Per il resto concordo con te, dopo aver
letto le
interviste di Crisafulli. La sua carriera politica nei Ds
(e nella
sinistra in generale) dovrebbe finire oggi. Intanto e'
"autosospeso" da
cariche e partito, ma ci vorrebbe un passo piu' deciso.
Se il problema
e' la perdita del consenso che porta, e' un consenso che
solo se lo si
butta fuori da tutte le sedi politiche si puo'
ricominciare a
ragionare >
________________________________________
Nando dalla Chiesa wrote:
< Un uomo della Democrazia Cristiana per eccellenza ha
avuto un
incontro con i capi di Cosa Nostra prima dell'assassinio
di Piersanti
Mattarella, presidente della Regione Sicilia e uomo di
spicco del suo
stesso partito. Ha poi avuto un incontro dopo il suo
assassinio. E
nulla ha detto, su nulla ha avvisato, nessuno ha
denunciato. Dunque
colui che avrebbe dovuto spronare piu' di ogni altro gli
uomini dello
Stato a investigare e sapere sapeva e ha taciuto. Tutto
cio' puo'
essere caduto giudiziariamente in prescrizione, ma
politicamente,
moralmente pesa come un macigno. Il giudizio storico su
Giulio
Andreotti, sulla sua funzione nella DC, sul suo ruolo di
uomo di Stato,
non puo', non potra' prescindere da questa agghiacciante
verita'. La
quale ne trascina - sotto il profilo stringente della
logica - molte
altre: quel che fece Cosa Nostra negli anni
immediatamente prima e
immediatamente dopo >
________________________________________
Persone. Padre Taddeo Gabrielli, 73 anni, missionario,
bergamasco.
Ucciso a coltellate a Imperatriz, nello stato di Maranhao
in Brasile,
da un tossicodipendente che stava cercando di aiutare.
Padre Taddeo
("il frate con la tuta", lo chiamavano li') da
quarant'anni lottava
insieme ai contadini senza terra di quella poverissima
regione del
nord-est brasiliano.
________________________________________
antenor@infinito.it
<mailto:antenor@infinito.it> wrote:
< Dormi 'u sonnu di seculi,
ppi non sentiri i vuci de patruni.
Dormi 'u sonnu di morti,
c'astuta ogni pinseri di vita.
Dormi, aspittannu ca chiovi.
Ma terra niura, sulfurea nivi
allinchi ogni cosa,
trasennu dintra la to' menti,
astutannu ogni pinseri di focu.
Dormi,
aspittannu ca scura,
ppi drapiri occhi firuti da luci accecanti
di riflessi marini, di muntagni salini, di troppi
chiaruri. >
Estate. "Associazione a delinquere di stampo
antimafioso": e' il reato
contestato dal governo - secondo la nuova normativa -
all'ex
procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli. Secondo
alcuni
pentiti, l'uomo alcuni anni fa si sarebbe piu' volte
incontrato col
boss antimafioso Giancarlo Caselli, del clan Procura di
Palermo. Il
Caselli, noto agli inquirenti da oltre dieci anni, era
stato uno dei
principali complici del noto Giovanni Falcone, di cui
avrebbe
continuato a portare avanti gli "affari" dopo
che il Falcone perse la
vita in un incidente autostradale nei pressi di Palermo.
"La nuova
legge - ha dichiarato il portavoce di Forza Nostra -
intende stringere
il cerchio attorno ai cervelli occulti
dell'antimafia". "L'antimafia -
ha incalzato il responsabile giustizia di Cosa Italia -
non e' composta
solo da sbirri e carabinieri ma anche da insospettabili
"colletti
bianchi" che ne sono in realta' l'elemento piu'
pericoloso".
________________________________________
Palle. Il calcio, naturalmente, in Italia non esiste piu'
da diversi
anni ed e' semplicemente una delle tante branche della
"new economy":
bilanci falsi, giochi in borsa e attivita' fasulle.
"Panem et
circenses": con la differenza che il panem, in euri,
costa il doppio di
prima e per vedere i circenses spendi un sacco di soldi
per la pay-tv.
Forse si salva il Chievo, ma tutti gli altri sono bande
di imbroglioni.
Percio' non varrebbe la pena di parlare degli
"scandali" (in realta',
la normale imprenditoria italiana, che qui si mostra piu'
al naturale).
Mi diverte moltissimo pensare che i primi a uscire nudi
dello scandalo
sono stati gli imprenditori-manager del Catania. Una
squadretta da
serie D, con l'unico atout d'una tifoseria piu' teppista
di altre, che
a un certo punto pretende di salire in serie B, non
avendocela fatta a
pedate, a colpi di carta bollata. La federazione
calcistica (altra
bella cordata di marpioni) cartabolleggia di rimando; e
qui scoppia la
guerra.
A Catania la brava ggente, che vota senza un rimorso al
mondo per i
peggiori ladroni e a volte per i mafiosi, sul calcio si
mobilita in
massa: urla, cortei, vagoni di coglionazzi che partono
tutti incazzati
per protestare a Roma. Il "caso Catania",
appunto. Di caso Catania, per
la verita', i nostri sette lettori ne sentono parlare da
tre anni:
magistrati che hanno rapporti con mafiosi, politici che
li sostengono,
Procura porto di mare, i pochi giudici che protestano
minacciati a
furor di politici di deportazione. Va bene. E dopo tre
anni di questa
storia, finalmente esce una dichiarazione di un
magistrato catanese: e
non un magistrato qualunque, ma nientepopodimeno che il
procuratore
generale della repubblica, Ecc.mo Dott. Proc. Giacomo
Scalzo.
"Giustizia! - proclama il valoroso togato - Sul caso
Catania deve alla
fine prevalere la giustizia!".
Era ora! Una citta' non puo' andare avanti con un palazzo
di giustizia
sospettato, col "caso Catania" appunto. Meglio
tardi che mai, ma alla
fine almeno uno dei responsabili del Palazzo se n'e'
accorto, e ora
finalmente alza la voce a chiedere giustizia.
Disgraziatamente, il caso Catania per cui il dottor
Scalzo s'entusiasma
non e' affatto quello di politici e mafiosi, ma quello
della squadra di
calcio. Per la squadra di calcio, e non per la giustizia
sputtanata, il
magistrato catanese alza la voce. "Il minacciato o
paventato decreto
legge Urbani renderebbe un cattivo servizio al principio
di legalita',
creerebbe confusione!". E uno: il massimo magistrato
cittadino
mobilitato come un ultras qualunque per il Catania
Calcio. "Per fortuna
- aggiunge Scalzo - un uomo politico con alto senso dello
Stato, il
vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, e'
contrario al decreto".
E due: un giudice in servizio che corteggia un politico,
senza
vergogna. E tre: l'intervista in questione esce sul
quotidiano locale
che da almeno vent'anni difende tutti gli imprenditori
collusi. Ma c'e'
un quarto punto, il piu' desolante di tutti. "Avanzo
una modesta
proposta: devono andare via i quattro Cavalieri
dell'apocalisse,
Pescante, Petrucci, Carraro e Matarrese, i quali per il
bene dello
sport devono essere allontanati".
A Catania, l'espressione i "quattro Cavalieri
dell'apocalisse" ha una
sua storia precisa, e insanguinata. "I quattro
cavalieri
dell'Apocalisse" e' il titolo che Giuseppe Fava
sparo' in prima pagina
sui Siciliani per denunciare i quattro imprenditori
collusi - Rendo,
Graci, Costanzo e Finocchiaro - che "con la
complicita' della mafia"
(come disse il generale dalla Chiesa) portavano avanti i
loro affari.
Dalla Chiesa fu assassinato pochi mesi dopo aver detto
queste parole.
Giuseppe Fava fu ucciso esattamente un anno dopo quella
copertina.
Decine e decine di giovani, centinaia di cittadini,
fecero - dopo la
morte di Fava - di quelle parole la loro bandiera.
Lottarono e
lavorarono, con sacrifici immensi ma sempre illuminati da
quel dovere,
finche' i "quattro Cavalieri dell'apocalisse"
non furono spazzati via.
Ne' il palazzo di giustizia catanese, ne' in particolare
il dottor
Scalzo, ebbero gran parte in quella battaglia, che
lasciarono isolata e
negletta per oltre dieci anni. E ora, tanti anni dopo,
finalmente
Scalzo s'accorge dei Cavalieri; ma non i Cavalieri veri,
quelli che
facevano paura, bensi' i cavalieri pallonari.
Un giudice viene mandato via da una citta' quando il suo
comportamento
risulta "incompatibile" con la citta' per
comportamenti magari non
illegali ma comunque non usuali. Nel caso di Scalzo, vale
l'oppposto:
egli e' fin troppo compatibile con la Catania peggiore,
quella che fa
casino per una squadra di calcio e nel frattempo tollera
gli affari
piu' loschi e piu' penosi. Non possiamo pertanto
chiedere, al Csm o al
Presidente Pertini, l'allontanamento di Scalzo. Per
coerenza, chiediamo
dunque che egli venga invece nominato d'autorita' sindaco
di Catania.
In quale lista? "Forza Catania" o "Falange
rossazzurra", a sua scelta.
* * *
A darmi la prima notizia di questo scandalo e' stato un
coraggioso
collega catanese, il giornalista Marco Benanti. Tre anni
fa fu gia' tra
i primi a smascherare il caso Catania, quello vero. Da
allora, egli e'
oggetto di una fredda e calcolata persecuzione per
impedirgli di
scrivere e possibilmente di fare il giornalista.
Attualmente per
sopravvivere - mi dicono - quando puo' fa l'operaio.
Segnalo questo
caso alla Federazione della Stampa, se esiste ancora.
Alla Federazione
ricordo che gia' otto giornalisti antimafiosi sono stati
assassinati
dalla mafia in Sicilia senza che essa abbia mosso un
dito, durante la
loro vita, per sostenerli. E adesso c'e' Benanti.
Colleghi del
Sindacato, non copritevi di una nona vergogna.
________________________________________
Bavaglio. Adesso lo vogliono imporre a Peacelink, il
principale sito
pacifista italiano. Un certo Corrado Daclon ha chiesto
cinquantamila
euri di danni per la pubblicazione di un appello
pacifista (gia'
largamente diffuso in rete) nel quale per errore era
stato messo fra i
firmatari. "Io faccio il consulente per la Nato -
s'e' incazzato il
tale - Se passo per pacifista perdo il lavoro!". In
effetti il signor
Daclon e' uno degli individui piu' militaristi che si
possano
incontrare. Gira con un Winchester calibro 22, porta
sempre l'elmetto,
nei periodi di ferie va a caccia di arabi nella giungla,
lavora al
progetto "Stermina e Spara" della Armaggedon
Foundation e in pausa
pranzo il suo passatempo preferito e' di sparare col
fucile a piombini
ai colombi che becchettano sui davanzali. Un mangiafuoco,
insomma: del
resto ha appena ricevuto il "Premio Tartarino"
assegnato ogni anno
dalla citta' di Tarasca. Ci sembra che tutte queste
testimonianze - che
siamo pronti a ripetere in tribunale - rendano piena
giustizia al
signor Darlon, che a questo punto potrebbe facilmente
ritirare la sua
querela. Se tuttavia dovesse insistere saremmo costretti
a dar mandato
al nostro legale (il compagno Pecorella del Soccorso
Rosso) per una
richiesta di danni per cinquecentomila euri nei confronti
della Nato.
Il termine Nato infatti e' legalmente detenuto da me da
oltre
cinquant'anni e cio' e' facilmente riscontrabile dai miei
documenti
d'identita', in cui figura esplicitamente la dizione
"Riccardo Orioles,
NATO a Palermo ecc.". Evidente l'appropriazione
indebita del marchio da
parte della multinazionale balistica americana, di cui il
signor Daclon
dichiara di essere un esponente.
Bookmark: <http://www.peacelink.it>
________________________________________
Soggettivamente. "Sono povero": lo pensa un
italiano su due, secondo
un'indagine Isae sulla "poverta' soggettiva".
Per il 51,4% degli
intervistati lo stipendio "non basta mai". Beh,
non si puo' dire che
questo sia uno scoop.
________________________________________
Oggettivamente. A Milano, secondo la Camera di commercio,
qualunque
impiegato e' in condizioni di comprarsene una. Basta
impegnare l'intero
stipendio per circa sedici anni, rinunciando a mangiare e
vestirsi per
questo lasso di tempo.
________________________________________
Americhe. Assassinato a Barranquilla Carlos Barrero, 45
anni, delegato
sindacale. Freddato mentre tornava a casa da killer degli
"squadroni
della morte", formazioni paramilitari diffuse in
quasi tutta l'America
Latina. E' il 497mo sindacalista ucciso in Colombia negli
ultimi tre
anni.
________________________________________
Cronaca. Molta ironia sui giornali per il ragazzino
bergamasco - molto
abbronzato - picchiato al grido di "sporco
negro" da un branco di
razzisti a Rimini. Cent'anni fa i bergamaschi venivano
picchiati al
grido di "macaroni'", in Francia, anche se
erano chiari di pelle. Il
colore e' un optional, basta aver l'aria di un povero per
risvegliare
certi istinti.
________________________________________
ivanvirgilio@virgilio.it
<mailto:ivanvirgilio@virgilio.it> wrote:
< A proposito della sinistra e delle
"tolleranze" con la mafia. Non
capisco una cosa. Quando Claudio Fava e' stato Segr.
Regionale Ds la
lotta alla mafia e' sicuramente diventata la priorita'
della sinistra
siciliana. Avveniva pochi anni fa. E tuttavia questo non
ha pagato, e
lui, dopo la sconfitta del suo partito per non ricordo
quale elezioni
(mi sa le ultime europee) si e' dovuto dimettere. Che
cosa non ha
funzionato? Non e' che noi (la societa' civile, i
movimenti, tutti
coloro che giustamente si incazzano per vicende come
quella di
Crisafulli) non l'abbiamo, dentro e fuori il partito,
sostenuto a
dovere? >
* * *
I "movimenti" palermitani hanno sostenuto la
candidatura di Cocilovo,
il sindacalista che si vendeva gli scioperi. Se la
"societa' civile" e'
questa, figuriamoci quella incivile.
________________________________________
saxfi@tiscali.it
<mailto:saxfi@tiscali.it>
< ieri fermati i pacifisti che dimostravano contro il
muro della
vergogna in palestina. domenica vado a bethlehem ed al
qalil (hebron).
a presto da filippo, siciliano a roma >
________________________________________
Ing.Lodovico Bonfiglio wrote:
< Si potrebbe realizzare una centrale idroelettrica
nello Stretto di
Messina o in siti dove ci sono forti correnti marine,
utilizzando un
mio brevetto: una particolare turbina che, posizionata in
mare, genera
elettricita' dall'energia del mare. Il dispositivo
immette l'acqua in
un convogliatore tipo imbuto, che ha all'interno delle
pareti un
sistema che mette subito in rotazione l'acqua, dandone un
verso, che si
va a convogliare con potenza in un cilindro, nel quale si
trova
orizzontalmente un'elica da cui tramite un giunto
cardanico l'energia
rotatoria arriva ad un generatore elettrico. Da stime
ENEA, lo Stretto
di Messina ha una potenziale energetico paragonabile alla
diga delle
Tre gole sul Fiume Azzurro in Cina: 18.200 megawatt, pari
a quello di
18 centrali nucleari. Se costruissimo una centrale da 200
megawatt, che
costerebbe circa 100 milioni di euro, si fatturerebbero
circa 500
milioni di euro all'anno >
________________________________________
Paolo wrote:
< Da molto tempo penso che l'on. D'Alema sia il
miglior alleato di
Berlusconi. Non e' mai stato chiaro, ad esempio, da dove
siano venuti i
voti che gli hanno permesso di vincere nel collegio di
Gallipoli contro
il candidato della Cdl Mantovano. Per questo ritengo che
i compromessi
con questo personaggio siano sostanzialmente compromessi
a favore di
Berlusconi >
________________________________________
antonino wrote:
< Una storia che gira in Fiat riguardo alla differenza
tra Ghidella (un
ingegnere, un "tecnico" che sapeva fare e amava
le automobili) e Romiti
(un finanziere, quasi un biscazziere!). Ai tempi di
Ghidella le auto si
facevano cosi': per poter vendere, che so, una Fiat Uno,
questa non
poteva costare (per esempio) piu' di 100. Tolto il costo
di
progettazione, di sperimentazione, di produzione e di
marketing
ottenevo il mio guadagno come azienda. Quando e' arrivato
Romiti il
ragionamento e' diventato: una Uno per vendere non puo'
costare piu' di
100, io (Romiti) voglio guadagnarci 30, per cui avete 70
per realizzare
la vettura! La differenza di fondo e' notevole e spiega
perche' la Fiat
ha perso mercato, mentre gli azionisti (quelli grossi!)
ci hanno
guadagnato uno sproposito! Infine, sulla Gingo. Il nome
Gingo non e'
stato scelto da nessun manager Fiat, bensi' da una
societa'
multinazionale (la Nomen) in "naming", ovvero
nell' inventare i nomi.
Sembra che il nome Gingo non piacesse a Morchio (oltre
che al 90% dei
dipendenti Fiat), che ha approfittato della
"minaccia" di Renault per
imporre il cambiamento in Panda, che invece e' molto
amato in tutto il
mondo (oltre che essere la scelta piu' logica!). Infine,
permettimi una
punta di italico orgoglio (per una volta!): scrivi che il
nuovo modello
e' molto simile alla Twingo... beh, lasciami dire che non
c'entra nulla
ne' come "forma" ne' come "sostanza".
La Gingo-Panda, vicissitudini sul
nome a parte, e' una *vera* automobile (cioe', io mi fido
di andarci,
che so, da Torino a Catania), mentre la Twingo, mi
scuseranno quelli
che l' hanno comprata, e' proprio una scatoletta!! :-)
> c
________________________________________
pino wrote:
< Il problema non e' tanto battere Berlusconi con i
girotondi ma
evitare che poi i soliti gattopardi siedano in salotto
con i presunti
"sconfitti". Questi gattopardi in Sicilia hanno
nomi precisi: da
Ciancio a Bianco, da Cocilovo a Beretta e lasciamo
perdere l'album di
famiglia.
Qualcuno avra' la forza di ricordare ai soloni della
sinistra che se
oggi Lombardo difende Cuffaro e' anche merito di quel
presidente della
regione e di quel segretario diessini che hanno
consentito a Toto'
"vasavasa" di restare saldamente in sella al
piu' strategico degli
assessorati regionali "agricoltura" sia col
centrodestra che col
centrosinistra? Ci sara' un compagno a ricordare ad alta
voce che se
Castiglione oggi blatera contro quel pericolo
comunista-anarcoide di
Nico Marino e' anche grazie al sottile lavoro di
delegittimazione degli
apparatinick della sinistra catanese che hanno sposato il
silenzio
sulle villette e le straducole di San Giovanni La Punta
inibendo ogni
tentativo di indagine e di disvelamento della perniciosa
consistenza
del Caso Catania? C'e' qualcuno che vorra' ricordare alla
sinistra che
il congresso dei verdi e' stato vinto da una fazione
appoggiata da un
luogotenente di Santapaola di li' a poco fotografato
mentre incontra in
Toscana un senatore dei Verdi: personaggio che e' tra i
vincitori del
congresso di Chianciano? Vogliamo seguire la "pista
rossa" che corre
tra Catania e Palermo e gli appalti e che puo' portarci a
scoprire i
veri mandanti dell'assassinio di Pio La Torre, Carlo
Alberto Dalla
Chiesa e Pippo Fava? Ecco vogliamo parlare di queste
cose? Vogliamo
gettare un discrimine tra chi si e' impegnato a svelare
le cocilovate e
chi vi si e' alleato difendendo l'indifendibile e
tradendo la propria
ragion d'essere? Se questo e' il progetto ci sto.
Diversamente, di
portare acqua ai "principini" di derobertiana
memoria, non me ne frega
niente >
________________________________________
AntonellaConsoli <libera@libera.it
<mailto:libera@libera.it>> wrote:
Voi che ancora amate
< Voi che ancora amate
conservatene l'essenza in uno scrigno
presto, che' gia' comincia la bufera. >
* * *
La ballerina
< L'ombra
delle mie mani sul muro
danzera' come la ballerina
che non sono mai stata >
* * *
Domani i nostri passi
< Domani i nostri passi
risuoneranno separati
diversi marciapiedi, diverse citta' del mondo
lo stesso ricordo per tutt'e due,
poeti
senza piu' cielo.
Quando mi abbracciavi in silenzio. >
* * *
Il tiepido respiro dell'altro
< Svegliarsi, stretti accanto
e senza alcuna percezione, tranquilli.
Il tiepido respiro dell'altro. >
________________________________________
|