Diecimila
dimostranti a Parigi, battaglia con la polizia
in Place de la Concorde. Sfasciate le vetrine di Maxim's
In Francia
scontri di piazza
dopo il successo di Le Pen
PARIGI - Costretta alla
scelta fra destra e destra estrema per l'Eliseo al
ballottaggio del 5 maggio prossimo, la Francia è scesa
in piazza per dimostrare, anche in modo violento, il suo
dissenso. Migliaia di persone hanno manifestato in tutto
il Paese contro l'affermazione del leader dell'estrema
destra, Le Pen, e a Parigi vi sono stati, sul finire
della notte, incidenti tra forze dell'ordine e
dimostranti.
Ormai è ufficiale, dopo che verso le 4 di stamane il
ministero dell'Interno ha diffuso i risultati finali, che
si riferiscono alla Francia metropolitana, esclusi cioè
i Territori e Dipartimenti d'oltremare (Dom-Tom), e il
voto dei francesi all'estero: sarà il presidente del
fronte nazionale (Fn), piazzatosi secondo, a sfidare
Chirac al ballottaggio.
Ancora prima del crisma definitivo del ministero, però,
molti francesi che al ballottaggio non avranno alcuna
rappresentanza avevano inscenato manifestazioni contro il
Fn in diverse città: oltre che naturalmente a Parigi, a
Bordeaux. Lione, Grenoble, Tolosa, Digione, Strasburgo,
Lilla.
A Parigi, migliaia di persone - sembra 10 mila, nel
momento di massima partecipazione - sono scese in strada
nel Quartiere latino, alla Bastiglia e in altri
quartieri. La polizia ha usato i gas lacrimogeni per
disperdere i manifestanti.
Gli agenti, in tenuta antisommossa e con scudi di
plastica, hanno respinto una folla di centinaia di
dimostranti e sparato candelotti lacrimogeni, dopo che
alcuni gruppetti avevano iniziato a lanciare oggetti
nella storica Place de la Concorde. Testimoni hanno
riferito di aver visto alcuni manifestanti, con indosso
caschi, sfasciare le vetrine del famoso ristorante
Maxim's. Altri si sono arrampicati sulle impalcature
davanti all'Hotel Crillon, ancora su Place de la
Concorde. In precedenza, la polizia aveva riferito di
casi isolati di vandalismo, ma senza incidenti di rilievo
né arresti.
Per la Francia è stata dunque una notte di sconcerto e,
per molti, di sgomento. La stampa parla oggi di
"terremoto" e il primo ministro uscente, il
socialista Lionel Jospin, giunto solo terzo e dunque
escluso dal ballottaggio, ha annunciato il ritiro dalla
politica: "Dopo cinque anni di lavoro al governo,
integralmente al servizio del nostro Paese, questo
risultato è profondamente deludente per me e per chi mi
ha accompagnato in quest'azione. Resto fiero del lavoro
compiuto".
La sinistra ora attende, fra inquietudine e voglia di
rivincita, le legislative di giugno, consapevole che le
divisioni interne e il forte assenteismo hanno spianato
la strada a Le Pen. Questi, dal canto suo, invita a
"non aver paura di sognare" in vista dello
scontro decisivo con Chirac inevitabilmente sostenuto, a
questo punto, anche dai socialisti nella sfida contro la
destra xenofoba e razzista.
(22 aprile 2002)
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