Foglie di fico
RICCARDO BARENGHI


Dalle alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno, purtroppo non c'è Napoleone ma Berlusconi e Aznar, Chirac o Le Pen, Stoiber ci sarà e Blair c'è già. E lasciamo perdere l'Egitto che c'ha altri problemi. La destra che avanza è avanzata, altra avanzerà prossimamente. La sinistra cade a pezzi ovunque, anche dove era più sinistra. E dove rialza la testa, come qui da noi, rischia di subire un contraccolpo. Speriamo di no, facciamo che no.

Ma non basta sperare e non basta neanche consolarci con l'Ungheria oppure con un bel fronte popolare contro fascisti, razzisti, leghisti e quel che vogliamo. Troppo comodo, troppo facile e soprattutto troppo sbagliato. Che facciamo, manifestiamo in piazza contro noi stessi che abbiamo fatto di tutto per far vincere Berlusconi e Fini qui e Chirac e Le Pen lì, e poi ci alleiamo con quello lì che era nostro nemico fino a ieri ma che è meno nemico di quell'altro?

Si può anche fare, naturalmente, in politica le strade sono infinite. Ma sapendo che è solo una foglia di fico, foglie che non sono mai servite a coprire alcunché. Se la sinistra europea, da quella più compatibile a quella più rigorosa, passando anche per quella alternativa, prende botte in testa una dopo l'altra, perde governi uno dopo l'altro, perde i suoi leader che si ritirano a vita privata, una ragione profonda ci sarà pure. E nessuna di quelle spiegate in questi giorni sui giornali appare soddisfacente.

Certo, dove si è fatta una politica troppo simile a quella dell'avversario (Italia) si è perduto; ma si è perduto anche dove ci si è comportati un po' meglio (Francia), a meno che non si pensi che la punizione di Jospin sia maturata solo a causa degli errori fatti in campagna elettorale sull'annosa questione della sicurezza. Errore grave, ovviamente, ma che da solo non basta a spiegare una tale rovinosa caduta dopo tanti anni di governo mica male. E poi il Portogallo, e poi quel che sta accadendo in Germania e che rischia di riportare la vecchia Cdu al potere in settembre. E poi l'Inghilterra, che lì la sinistra governa ma lo fa per conto terzi.

E' la fine di una storia, è una parentesi, è solo uno stop? C'è chi dice che contando i voti uno per uno in realtà la sinistra francese i suoi li avrebbe addirittura aumentati (e se non si fosse stupidamente divisa....). E anche che quel fenomeno di Le Pen i suoi voti li avrebbe diminuiti. Peccato che lui vada al ballottaggio e noi no, e lui giri la Francia come il trionfatore e noi costretti a dilaniarci se votare o meno il compagno Chirac.

Ancora con le foglie di fico. Una bella unità antifascista la si potrebbe fare anche in Italia, Bella ciao e compagnia cantando. E dopo, che facciamo, cantiamo un'altra canzone? Purtroppo la situazione è seria ed è anche grave, per fortuna che un po' di conflitto qui da noi c'è, che da cosa magari nasce cosa. Ma se accanto e insieme a tutto questo sacrosanto movimento non si apre una profondissima riflessione su quel che dovrebbe essere una sinistra dei nostri tempi, quel che deve proporre ai suoi elettori e a tutto il paese, che genere di società immagina e che tipo di economia prevede, come intende regolare i rapporti sociali, quali alleati vorrebbe accanto e quali no. Se non si farà tutto questo e anche qualcosa di più in tempi ragionevolmente rapidi, non basteranno mille scioperi o cento girotondi per far cessare un ventaccio che soffia potente in tutta l'Europa.

E pensare che domani, cinquantasette anni fa, il vento che soffiava aveva tutt'altro sapore.