Le Pen su nazismo e fascismo
"Non erano partiti di destra"

"Gli immigrati? La penso come il Papa"
Jospin invita al voto "contro la destra"

PARIGI - Per Jean-Marie Le Pen quello nazista e quello fascista "non erano partiti di destra". E' questa l'opinione del candidato del Front National, l'ultradestra razzista e xenofoba, alle presidenziali francesi, nelle quali ha raggiunto il ballottaggio scandalizzando il Paese e l'Europa. Ma Le Pen non si ferma qui. Sugli immigrati dichiara che il Papa la pensa come lui. E accusa Tony Blair, uno dei molti che lo hanno messo al bando, di essere razzista quanto lui. Nel frattempo, l'ex candidato delle sinistre a attule premier Lionel Jospin, clamorosamente escluso dal ballottaggio da Le Pen, invita a "votare contro l'estrema destra". Ma non fa il nome dell'avversario di Le Pen, ovvero di Jacques Chirac, che pensava di sfidare.

Tornando a Le Pen, è un vero fuoco di fila quello del candidato all'Eliseo. Comincia con una intervista al quotidiano di estrema destra Present: "Non si può dire che il partito nazista fosse un partito di estrema destra, e nemmeno quello fascista". E' la risposta, in una campagna durissima per il ballottaggio presidenziale, al suo rivale Chirac, che ha ammonito: "Ogni volta che l'estrema destra è arrivata al potere attraverso le urne è finita male".

"Credo che Chirac alludesse alla seconda guerra mondiale, e non si può dire che il partito nazista fosse un partito di estrema destra, né il partito fascista - ribatte Le Pen - Il fascismo e il nazismo sono figli della Rivoluzione francese, dei movimenti di sinistra, innanzitutto socialisti. Mussolini era un deputato socialista prima di diventare il fondatore del fascismo, e il partito nazionale socialista era un partito proletario".

A questa lettura quantomeno parziale del fascismo italiano, che trascura contributi di rilievo, come la richiesta di una stretta autoritaria da parte degli agrari e di alcuni settori dell'industria e l'apporto della ideologia nazionalista, Le Pen aggiunge che "i partiti che, in Francia, erano collaborazionisti e hitleriani, erano il partito popolare francese di Jacques Doriot, ex segretario del partito comunista, e l'Unione nazionale popolare di Marcel Deat, ex segretario del partito socialista. Di conseguenza è chiaro. Non eravamo in quel campo là".

Riscritta la storia, Le Pen attacca anche l'episcopato francese che ha preso posizione contro di lui: "Questi vescovi non hanno combattuto il comunismo, non hanno combattuto la pornografia, non hanno combattuto l'aborto. Ma contro Le Pen, sono tutti pronti". Poi, rispondendo al vescovo di Saint Denis, Olivier de Berranger, che nei giorni scorsi gli ha dato del razzista e dello xenofobo e ha invitato i cattolici a non votarlo al ballottaggio, dichiara: "Sul problema dell'immigrazione sono d'accordo con il papa".

Per dimostrarlo, Le Pen cita Giovanni Paolo II, secondo il quale la politica legittima dell'immigrazione "consiste nel garantire, su un determinato territorio, un certo equilibrio culturale, in rapporto con la cultura che l'ha soprattutto marcato. Un equilibrio che, pur aprendosi alle minoranze e rispettando i loro diritti fondamentali, permette la perennità e lo sviluppo del patrimonio fondamentale composto dalla lingua, dalle tradizioni e dai valori che sono generalmente connessi all'esperienza della nazione e al senso della patria". De Berranger, al contrario, è "un fervente immigrazionista, favorevole al diritto di voto agli immigrati" e "esprime opinioni contrarie alla dottrina cattolica così come il Papa Giovanni Paolo II la proclama".

Per ultimo, tocca a Tony Blair. Il premier inglese non è stato tenero con Le Pen e questi contrattacca: "Non sono più razzista di Tony Blair, che non vuole alcun immigrato dal campo dei rifugiati francese di Sangatte". Il governo di Blair ha spesso rimproverato Parigi di non aver impedito l'arrivo dei clandestini in Gran Bretagna attraverso il Tunnel della Manica, l'ingresso del quale è proprio vicino al campo profughi di Sangatte. Il governo Blair ha risposto per mezzo di un portavoce: "Le politiche di Le Pen sono ripugnanti, come ha detto il nostro premier. I suoi precedenti razzisti parlano da soli".

Condannato sette volte per dichiarazioni antisemite e razziste, Le Pen ha già detto che da presidente istituirebbe un "campo di transito" per gli immigrati clandestini. Inoltre ha aggiunto che la Francia è "sommersa dall'immigrazione". Ieri, contro di lui, si sono tenute dimostrazioni in oltre 250 città francesi. Ma lui non si ferma e al rivale Chirac manda a dire: "Io sono il giustiziere, lui l'imputato", con riferimento all'inchiesta che ha coinvolto nei mesi scorsi il presidente.

(26 aprile 2002)