Nella vicenda Alitalia, il Governo attuale o parte di esso potrebbe avere quale obiettivo quello di lasciare una eredità scomoda a chi verrà dopo le elezioni; qualcuno potrebbe altresì auspicare il fallimento di Alitalia per poi farla assorbire a costi di liquidazione da qualche soggetto economico/finanziario italiano o straniero. Di certo cè però la certezza che se non si metterà mano in tempi rapidi alla riforma del trasporto aereo ed allo sviluppo industriale della Compagnia di Bandiera, le speranze di salvare e rilanciare Alitalia si ridurranno a poco più di zero nellarco di pochi mesi. Come già avvenuto nel recente passato, la ricapitalizzazione, invece di essere utilizzata per investimenti e quindi per il rilancio della Compagnia, verrebbe rapidamente erosa per risanare progressivamente le perdite che si contabilizzeranno mese dopo mese. Il nuovo Governo non potrà essere operativo prima di Settembre. Siamo convinti che la gravità della situazione imponga a tutti di valutare rapidamente ma attentamente, con calma e freddezza le strategie da mettere in campo per salvaguardare il futuro di decine di migliaia di lavoratori. Lo devono fare le forze politiche, le istituzioni ed il sindacato. Sappiamo che cosa dicono formalmente il Governo e le forze politiche di maggioranza ma, per quanto riguarda lUnione, a parte il chiaro intervento di alcune forze politiche, manca una posizione chiara e univoca della coalizione che vada oltre la semplice dichiarazione di principio e che indichi un percorso concreto per il trasporto aereo e per lAlitalia: a due mesi esatti dalle elezioni questa carenza diventa più che preoccupante per il sindacato e per i lavoratori. Per quanto compete il sindacato è per noi prioritario che tutte le rappresentanze sindacali si siedano e discutano in modo approfondito, senza ipocrisia e demagogia, le possibili via duscita. Ciò sarà possibile soltanto se tutti i sindacati faranno un passo indietro e lavoreranno per definire e portare a casa un risultato che possa rappresentare una sintesi di tutte le posizioni presenti, al solo ed unico scopo di tutelare al massimo loccupazione, le condizioni di lavoro e quelle salariali e il rilancio di Alitalia. Nonostante il Sult sia estremamente convinto delle proprie posizioni, nonostante il Sult abbia negli ultimi mesi proposto inutilmente più e più volte di incontrarsi, nonostante il Sult sia quello che abbia più di tutti pagato il proprio dissenso a questo Piano Industriale (ricordiamo il disconoscimento del Sult volo dal 4 agosto scorso), oggi non vogliamo neanche ribadire le nostre posizioni, ma esclusivamente riproporre per lennesima volta una verifica unitaria che raccolga intorno ad un tavolo tutte le sigle sindacali del settore. Si parta da un livello minimo di condivisione, si individuino obiettivi chiari e condivisi, si indichi un percorso compiuto che dia speranza ai lavoratori ed alla sopravvivenza di Alitalia. In questo senso il Sult sarà come sempre in prima fila e se sarà necessario, lintero trasporto aereo si fermerà: prima, durante o dopo le elezioni poco importa. Fondamentale e prioritario è invece disegnare un percorso condiviso con i lavoratori, chiaro intelligente ed ambizioso che ci porti fuori dal pantano nel quale siamo ormai bloccati da mesi e mesi. Questo soprattutto dobbiamo ai lavoratori che rappresentiamo. Fiumicino, 9 Febbraio 2006 SULT Trasporto Aereo - Segreteria Nazionale |
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