UN ALT(R)O GRIDO DI PROTESTA DALLA VAL DI NOTO

Oro nero? No,grazie! Preferisco il nero d’Avola

Diana Fascietta e Emanuele Esposito

Le società petrolifere Eni, Edison, Panther Resources Corporation e Sarcis hanno ottenuto dalla Regione Sicilia la possibilità di ricercare ed estrarre idrocarburi liquidi e gassosi (petrolio e metano) in tutta la Val di Noto (comprendente le province di Siracusa, Ragusa, Catania).

Le trivellazioni a Ragusa sono cominciate da tempo e non si sono ancora fermate, ma neppure le proteste. Continua infatti la lotta del “Comitato contro le trivellazioni” che insieme all’A.R.C.I. Glocalaction di Noto ha dato vita alla manifestazione che sabato 5 novembre ’05 ha preso le mosse da un corteo mattutino lungo le vie della barocca Noto, alla quale hanno aderito oltre ai comitati organizzanti anche varie pro-loco della zona ed associazioni quali WWF, Greenpeace, Legambiente, Comitato contro l’inceneritore di Augusta, Italia Nostra, Siciliantagonista, Ente fauna siciliana, Burlonia, Amanti di Capo Passero, CGIL con la presenza del segretario provinciale e l’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica). Da segnalare inoltre le presenze del deputato nazionale Ortisi, del Presidente della Provincia Marziano, dell’Assessore Provinciale Fronterré ed alcuni rappresentanti dei partiti politici quali Verdi, Rifondazione Comunista e Ds.

Il corteo che si è snodato a partire dai giardini pubblici ha visto in sé numerosi striscioni ironici, come quello del “Comitato” (nella foto) accompagnati da musica e slogan contro le lobby delle industrie petrolifere. L’arrivo in piazza Municipio è stato seguito dagli interventi del rappresentante della Pro Loco di Rosolini, Zocco e del Presidente dell’A.R.C.I. di Noto, Spadaro. Il saluto del vescovo di Noto monsignor Malandrino ha concluso la mattinata, ribadendo l’appoggio alle lotte ambientaliste.

Uno dei momenti più importanti è stato quello che nel pomeriggio ha visto svolgersi all’interno del centro giovanile “Teresa Schemmari”, un incontro operativo coordinato dal “Comitato”, a cui hanno partecipato quasi tutte le associazioni presenti al corteo. Inizialmente si sono riassunti e sviluppati vari aspetti delle aggressioni che subisce oggi la nostra terra (dai campi da golf al ponte sullo stretto), poi la divisione in 4 gruppi operativi coordinati da un membro del “Comitato”, a cui hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni, con il compito di stabilire insieme una linea di intervento a breve termine, ognuno secondo le tematiche: azione legale, azione politica,informazione ed azione diretta.

Al termine delle discussioni, i gruppi si sono ritrovati per riepilogare ciò che è emerso dai vari tavoli di lavoro: tra le proposte più rilevanti, quella di destare l’attenzione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea rispetto alle possibili violazioni delle normative in vigore; un maggior coinvolgimento dei rappresentanti delle amministrazioni locali; il tentativo, tramite un’informazione capillare di raggiungere il maggior numero di cittadini possibile e provando ad ottenere quella visibilità mediatica non ancora raggiunta; si spera con tutto questo di non dover arrivare ad essere costretti all’occupazione dei siti mirino delle società petrolifere.

Ultimo appuntamento della giornata è stato quello in piazza Municipio: tramite un collegamento telefonico, il segretario regionale dell’AIAB parla dell’analoga situazione presentatasi in Basilicata, dove le trivellazioni hanno comportando enormi perdite nel settore turismo. A seguire, il documentario “Nero di Sicilia”, realizzato dalla giornalista Silvia Resta e trasmesso su “La7” a notte inoltrata lo scorso 26 settembre. Una inchiesta ben curata, con diverse interviste alle diverse parti in causa: i lavoratori delle industrie petrolifere, membri del comitato, rappresentanti delle istituzioni ed alcuni agricoltori. Inoltre, un salto nel passato, quando l’industria petrolchimica ha fatto capolino nel territorio di Augusta, Priolo, Melilli, provocando danni incommensurabili di cui oggi si cominciano a pagare le conseguenze.

Alla fine del documentario, il comitato ha distribuito una raccolta di articoli riguardanti il “problema trivelle” che nell’ultima pagina presenta un testo da inviare agli indirizzi e-mail di alcuni rappresentanti delle istituzioni regionali.

OGGETTO:

NO ALLE TRIVELLAZIONI PETROLIFERE IN SICILIA E NEL VAL DI NOTO

TESTO:

NO

ALLA RICERCA ED ESTRAZIONE DI
IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI
(GAS E PETROLIO) IN SICILIA E NEL
VAL DI NOTO

SI

AD UN MODELLO DI SVILUPPO
BASATO SUL PATRIMONIO
CULTURALE E AMBIENTALE E SULLE
ENERGIE RINNOVABILI

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COMITATO CONTRO LE TRIVELLAZIONI
PETROLIFERE NEL VAL DI NOTO

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SICILIA AI SEGUENTI INDIRIZZI:

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