Doriana Goracci

 
SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE



La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent´anni di aggredire
le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Risc=
hia
diessere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i
molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza
limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse
giuridicamente riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca. In
nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente
il lavoro e l´impegno di quanti, dalle forze dell´ordine alla
magistratura,dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegna=
ti
nelladifficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni
confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà
mai  definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro
certo.
Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal
punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre
possibili, nell´iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro
definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto
dal comma 1 lettera "m" dell´art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante
"Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione =
e
destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad
organizzazioni criminali", tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati a
coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di
servizi sociali o in caserme delle forze dell´ordine, solo per fare alcun=
i
esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente
il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno
datempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro
attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una
consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che ric=
hiede
normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia
dichi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. E´ per queste rag=
ioni
che l´associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni
nazionali e locali, scuole, cooperative) e i sottoscritti familiari delle
vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e
approfondito
ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge
delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisio=
ne
dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di
tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto
equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di
confisca deibeni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose =
gli
immensipatrimoni che accumulano ogni anno, nell´illegalità e nel sangue=
.
Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni
tangibili di legalità e giustizia.


Per aderire all´appello:
libera@libera.it

Luigi Ciotti

Rita Borsellino
Giovanni Impastato
Claudia Loi
Daniela Marcone
Viviana Matrangola
Debora Cartisano
Margherita Asta
Maddalena Rostagno
Monica Rostagno
Elisabetta Roveri

 

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