DA UNA RICERCA SUI SITI INTERNET - ECCO A CHI RISULTA LA ROCKSOIL

http://www.rocksoil.com/index3.html

La Rocksoil è nata nel 1979 in forma di S.r.l. avendo per oggetto la progettazione, la consulenza e l'assistenza tecnica di opere di ingegneria civile, nell'ambito della meccanica delle terre e delle rocce, dell'idraulica e dell'idrogeologia, nonché la ricerca, lo studio e l'applicazione di apparecchiature e tecnologie riguardanti le stesse.

Fin dall'inizio la
Rocksoil, sotto la guida dell'Ing. Pietro Lunardi, allora professore di "Consolidamento del suolo e delle rocce" presso l'Università di Firenze, e con la collaborazione di un nucleo affiatato di tecnici, si è conquistata un ruolo di protagonista sulla ribalta italiana degli operatori del settore, grazie all'introduzione ed alla messa a punto di tecnologie innovative. Risalgono ai primi anni, infatti, gli studi e le applicazioni sperimentali della tecnologia jet-grouting, oggi considerata fondamentale nel campo del consolidamento e della stabilizzazione dei terreni.

Da allora la crescita della Società è stata progressiva e costante e la peculiarità delle esperienze accumulate l'ha resa un'azienda leader nel settore della progettazione di opere in sotterraneo, di fondazioni speciali e di opere di stabilizzazione di scavi impegnativi e di grandi movimenti franosi. Le sue procedure progettuali e costruttive trovano crescenti consensi in Italia e all’estero, dove sempre più di frequente ad esse vien fatto riferimento per l’aggiornamento di normative e capitolati (vedi ADECO-RS).

La crescita e la sempre maggior importanza delle commesse acquisite hanno indotto ad assumere, nel 1989, una più appropriata forma societaria: è nata così la
Rocksoil S.p.A., che conta attualmente su oltre 60 collaboratori.

La società opera nel campo della
Geoingegneria intesa come conoscenza e rispetto degli equilibri naturali della crosta terrestre. Per dimensioni s’inserisce tra lo studio professionale e la grande società d’ingegneria, mantenendo del primo l'agilità e responsabilità dei singoli tecnici e della seconda il carattere di impresa organizzata ed integrata tra le varie specializzazioni.

Questa struttura, ottimizzata per favorire la fusione di risorse e competenze diverse, e l'entusiasmo dei suoi tecnici esaltano l'innata capacità della
Rocksoil di ideare soluzioni originali ed efficaci, molte delle quali hanno già profondamente cambiato, negli ultimi anni, il modo di progettare e costruire opere di Geoingegneria.

PIETRO LUNARDI

Nato a Parma il 19 Luglio 1939. Laureato in Ingegneria civile trasporti all'Università di Padova nel 1966.

In ambito professionale, la sua attività inizia nel 1967 con l'Impresa COGEFAR S.p.A., nella quale dal 1972, come responsabile dell'ufficio Geotecnico e Geomeccanico, segue la progettazione e la realizzazione di importanti opere in Italia ed all'estero. Tra esse, diverse dighe (in Camerun, in Guatemala, in Kenia, ecc. e, in Italia, a Ridracoli), gallerie e stazioni sotterranee per metropolitane (Singapore, Atene, Lione), grandi trafori (Gran Sasso e Frejus).

All'inizio degli anni '80 intraprende la libera professione e fonda la ROCKSOIL S.p.A, distinguendosi per l'impegno profuso nello studio di soluzioni innovative, soprattutto nel campo del tunnelling e delle grandi opere in sotterraneo, che trovano larga diffusione anche al di fuori dei confini nazionali.

Nel 1982 risolve brillantemente, utilizzando schemi progettuali innovativi, i problemi di ripristino delle fondazioni del ponte ferroviario sul fiume Taro, parzialmente crollato nel mese di Novembre a seguito di un'eccezionale piena. Il ponte venne ripristinato in tempi eccezionalmente brevi e il traffico tra il nord e il sud d'Italia riaperto addirittura prima delle ferie natalizie.

Nel 1987 acquisisce definitiva notorietà per la riuscita gestione dell'esperimento della tracimazione del lago formatesi nella Val Pola durante l'emergenza Valtellina. Da allora è investito di numerosi incarichi pubblici e governativi. Fa parte della Commissione d'inchiesta sul tragico incendio che nel marzo 1999 portò alla chiusura del Traforo del Monte Bianco, di cui ha redatto il progetto di ripristino.

È Presidente della Società Italiana Gallerie ed ideatore e Presidente di "Progetto Quarta Dimensione", nato nell'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di utilizzare sistematicamente il sottosuolo, concepito come "quarta dimensione" e come riserva potenziale di nuovi spazi fino ad oggi pressoché inutilizzati.

INCARICHI MINISTERIALI Consigliere del Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana per i problemi della difesa e conservazione del territorio in relazione alle grandi infrastrutture (1987-88). Membro permanente della Commissione Grandi Rischi del Ministero per la Protezione Civile (1984-95). Membro del Comitato Nazionale per la difesa del suolo (Ministero LL. PP.) (1991-94). Membro del Comitato Tecnico Consultivo del Capo dell'Ufficio Opere Pubbliche di Emergenza. Membro esperto (Art. 7) II e IV Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dal 1987.

INCARICHI PUBBLICI Presidente della Commissione tecnico-scientifica della Regione Lombardia per la ricostruzione e la riconversione della Valtellina e delle zone della Lombardia colpite dalle calamità idrogeologiche del luglio 1987. Vice-presidente della "Commissione Valtellina" del Ministero per il Coordinamento della Protezione Civile. Consulente dell'I.N.F.N. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) per il Progetto Gran Sasso. Membro della "Commissione di esperti" costituita dalla Traforo del Monte Bianco S.p.A. a seguito del tragico incendio del 24 marzo 1999 Membro della commissione tecnico-scientifica mista italo/francese nominata,a seguito seguito del tragico incendio del 24 marzo 1999, dal Comitato Comune di Amministrazione delle Concessionarie del Traforo del Monte Bianco.

ATTIVITÀ DIDATTICA Docente all'Università di Padova

Negli anni accademici 1972 - 1973 e 1973 -1974 , nel "corso di geotecnica" tenuto dal Prof. Colombo, ha collaborato in qualità di esercitatore per i temi riguardanti la meccanica delle rocce. Docente all'Università di Firenze Docente di "Consolidamento del suolo e delle rocce" presso la Facoltà di Ingegneria dal 1974 al 1989. Primo relatore della Tesi di laurea "Direttissima Roma-Firenze: studio per l'attraversamento in sotterraneo della città di Firenze" a cui è stato attribuito il "Premio Pontello" per la migliore laurea in ingegneria civile 1977-1978. Docente all'Università di Parma Docente di "Difesa e conservazione del suolo" presso la Facoltà di Ingegneria dal 1989 al 1994.


Brucia il tunnel del Monte Bianco? Nullardi assicura che verrà riaperto entro due mesi (sarà pronto in tre anni). Il problema dell'acqua? “Risolto ovunque entro il 2007”. Il ponte sullo Stretto? Già fatto: “Messina e Catania diventeranno una sola città, come Budapest”. I soldi? “Sono l'ultimo dei problemi”. Perché “io sono uso alla scienza esatta”. Quanto alla Salerno-Reggio, no problem: tutto finito entro il 2006. Senonché, nel 2005, basta una nevicata per paralizzare il Sud. Decine di camionisti bloccati per giorni, semiassiderati. E lui, quasi fosse un passante: “Non dovevano trovarsi lì, con tutta quella neve. Nulla da rimproverarmi”. Un giorno lancia l'idea di tassare (anzi, “pedaggiare”) le strade statali. Poi si rimangia tutto: “i giornali mistificano”. In trasferta a Laives, in Alto Adige, annuncia: “Qui, fra due anni, apriremo il casello autostradale”. La platea lo guarda esterrefatta: quale autostrada? Ma Nullardi credeva di essere a Lavis, in Trentino. Prima o poi, con le dovute cautele, qualcuno lo avvertirà che il ministro delle Infrastrutture è lui.

Ha coordinato per la "Casa delle libertà'' la parte del programma riguardante le "grandi opere''. Si è ritrovato invischiato in un'inchiesta sugli intrecci mafia-politica-affari per aver coperto i disastri abitativi causati a Messina da una società di costruzioni che faceva capo al boss mafioso Bernardo Provenzano.

 

 

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