SALVIAMO LA COSTITUZIONE ITALIANA

di - OSCAR LUIGI SCALFARO

Mi pare folle che delle persone, le quali lavorano per fare una nuova legge, cioe’ la nuova Costizione,sappiano gia’ in partenza che se la fanno in questo modo ,non durera’ nulla perche’ verra’ spazzata dal referendum.

Io penso che bisogna lavorare su certe tematiche, perche’ qualcosa rimanga.

Pero’, anche essendo molto vecchio di udito, ho sentito bene quello che affermava il Presidente del Consiglio, quando ha detto che nel cambiamento della Costituzione avrebbe lavorato con le opposizioni, vorrei ricordargli, perche’ forse lo ha dimenticato, che questa non e’ una concessione, ma un dovere.

Devo aggiungere che nessuno dovrebbe desiderare una battaglia referendaria che sara’ accesa e dividera’ ancora di piu’ il nostro popolo, anche perche’ viviamo sempre in polemica, da quando c’e’ questo governo non viviamo mai un giorno di tranquillita’ e so anche che quella parte della maggioranza che e’ al centro, fatta da ex democristiani, per i quali abbiamo attenzione, senza alcun intrigo politico, perche’ non siamo per le facilita’ dei mercati, e’ dubbiosa su quanto sta avvenendo per cambiare la Costituzione italiana e sulle procedure e regole intraprese nell’applicarne la nuova.

Anche Follini ha motivatamente criticato questa riforma, perche’ci vuole maggiore equita’ e solidarieta’ nella devolution.

Anche il presidente della Camera, Casini, ha detto di non spogliare dei poteri il capo dello Stato.

Quando si parla dell’articolo 138, e si parla di revisione della Costituzione in realta’ si intende stravolgimento. Il parlamento che oggi e’ il vertice, diventa nullo domani, con queste nuove regole.

La sovranita’ oggi e’ del popolo, e la esercita’ attraverso il voto, perche’ quando si vota si scelgono inevitabilmente dei parlamentari che hanno il dovere di dare fiducia al governo o di mandarlo a casa. Con questa nuova costituzione che vogliono approvare, il capo dello Stato potra’ essere sovrano, lui, di scioglimento, e voi pensate che io mi debba sentire tranquillo con tali prospettive ?

Il primo ministro potra’ mandare a casa, quando vuole il parlamento e io debbo far finta di sentirmi tranquillo ?

Non c’e’ possibilita’ alcuna, questa’ rottura dei valori democratici e’ inaccettabile e inevitabilmente ci spingera’ al referendum

 

 

 

 

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