COSTITUZIONE – LA PAROLA A LIDIA MENAPACE.

di massimo d'andrea

Chi meglio di te puo’ raccontarci come e’ nata la costituzione italiana …

Si, sono ancora una di quelle che ne puo’ parlare direttamente e sarebbe bene che chi se ne occupa ci consultasse, perche’ possiamo raccontare una stagione della nostra storia per certi versi straordinaria.

Il paese era poverissimo, c’era stata la guerra, i bombardamenti ,tutto arrivava con maggiore difficolta’, ma il tessuto sociale di allora, il concetto di liberta’ e di giustizia ,era molto diverso, tanto diverso da quello odierno.

Credo che nella formazione della Costituzione i molti che partecipavano nel realizzarla, ed erano un gruppo di persone di grande livello intellettuale, sentirono questa pressione sociale e popolare che chiedeva spiegazioni.

Posso anche dirti che venivano realizzate pubblicate delle barzellete sulla Costituzione, e quando cio’ accade vuol dire che il discorso e’ seguito e’ popolare.

Pensi che sia popolare oggi la costituzione ?

Ma se nessuno ne parla come vuoi che sia popolare ?…i partiti dovrebbero farlo, essi sono lo strumento con il quale si accede all’esercizio della politica, un canale privilegiato. Quindi sarebbe stato loro preciso dovere informare attraverso le campagne, riunioni, giornali, computer, sms, email e cosi’ via, cioe’ utilizzando tutti i mezzi di comunicazione che abbiamo oggi, e spiegarci cosa volevano fare o non volevano fare della Costituzione e per quale ragione intendono cambiarla. Quando si parla della Costituzione, si parla in modo tecnico e quindi per pochi, un disegno organico, inizialmente, era probabilmente nella testa di alcuni liberali, ma ora questo disegno che porta avanti Berlusconi e’ un pasticcio di versioni contrapposte. Follini vuole una cosa la Lega un’altra.

Vuoi spiegarci in poche parole a cosa serve la Costituzione ?

La costituzione e’ una legge fondamentale che un popolo si da, in modo che tutti siano soggetti a quella legge, la cosa importante e’ che anche il Presidente della Repubblica e li per far rispettare quella legge e non la puo’ violare. Tutta la prima parte della Costituzione italiana e’ una parte fondamentale e ancora oggi attuale, pensa soltanto all’articolo 11 della nostra costituzione.

L’idea di modificarla in questo modo come la stanno modificando, veramente mi fa dolore, e guarda che io questa parola la uso raramente, ma e’ cio’ che provo in questo momento. Gettare via la Costituzione vuol dire cancellare anche la nostra storia, la guerra che abbiamo vissuto, l’antifascismo, le grandi marce operaie, la forza che abbiamo messo in campo per uscire dalla miseria, tutto questo dimenticare, cancellare, ripudiare, fa male.

C’e’ una parte riformista della sinistra che aveva comunque preso in considerazione delle modifiche da fare alla nostra costituzione…

I guai di questo periodo sono cominciati dal crollo interno culturale della sinistra. Quando l’identita’ della sinistra e’ andata persa e addirittura cancellata, volutamente cancellata, per imbarcare questo riformismo, anche se non si capisce cosa intendono dire con questa parola. Questa confusione lascia lo spazio alla destra.

Un po come e’ accaduto in Russia – nel passaggio e nella scelta da fare tra Gorbaciov o Eltsin…

Ma in un certo senso la problematica Russa e’ spiegabile, perche’ il tutto esplode senza avere radici popolari molto forti, anche se adesso comprendi che invece esistono, perche’ se in tutta l’Europa cominciano a votare nuovamente i partiti comunisti comprendi che quel crollo fu anche accentuato da finti sogni e da interventi esterni, pero’ in qualche modo mi spiego quello che e’ accaduto. Nell’unione sovietica c’erano molte problematiche, che conosciamo, da quelle economiche a quelle di controllo. Mi spiego meno la sinistra italiana, il nostro Partito Comunista, anche se c’era chi poteva essere d’accordo e chi no, era una cosa seria, un partito fuori dall’aria del capitalismo che riusciva ad essere una grande forza politica, sapeva giocare bene le sue carte riuscendo ad avere anche un consenso popolare forte, non puoi sprecare in pochi anni un secolo, cio’ e’ imperdonabile.

C’e’ anche da fare un’autocritica sugli errori commessi che ancora nessuno ha il coraggio di fare.

Ma, Il Manifesto e’ stata la piu’ grossa operazione culturale di critica marxista rispetto al Partito Comunista.

Ma anche l’unica.

Si e’ vero, e la critica fu fatta poi con un senso di rimorso di coscienza invece che con un esercizio critico di avanzamento e crescita. Fu vissuto come una grande nostalgia di un’ortodossia’, in attesa di un suo ritorno.

Dolore anche in questo caso senza capacita’ di intravedere e proporre futuro ?

Fino ad un certo momento si, ma poi non piu’, altre critiche furono fatte dall’area proletaria, ma poi piu’ niente.

Spesso i compagni, alcune parti dei movimenti, ci dicono che della costituzione italiana non si interessano perche’ sono fuori dalle istituzioni, ti sentiresti di dirgli qualcosa ?

Ma … i movimenti hanno diritto di accedere a delle risorse economiche, perche’ sai, non puoi pretendere che ogni tre giorni sono a Roma a fare una manifestazione. Non e’ che come non fanno una manifestazione o non partecipano vengono dati in crisi.

No pero’ questa distrazione sulla Costituzione italiana l’abbiamo percepita in modo chiaro ed esente da scuse logiche e materiali…

Questo tema non e’ stato illuminato come si deve, ed e’ vero e te ne do atto, ma la gran parte del movimento italiano si sta occupando del trattato costituzionale europeo, non si puo’ chiedere ai movimenti tutto. Anche perche’ se vogliamo che i movimenti riescano a fare politica in senso ampio, oppure fuori dalle istituzioni partecipare al dibattito elettorale, bisogna avere tempo e strumenti e per fare cio’ ci vuole una riduzione dell’orario di lavoro, perche’ diventa necessario avere del tempo per esercitare un diritto alla cittadinanza. Se tu hai un tempo di lavoro che non termina mai che dura anche oltre la pensione, e dopo arrivi a casa che sei scemo, come fai ad occuparti anche della costituzione bisogna ridurre gli orari di lavoro e dare accesso alle risorse, avevo proposto molti anni fa un’otto per mille ai movimenti perche’ hanno diritto alle risorse anche materiali, altrimenti finisce che in qualche modo ti appoggi alle forze politiche e perdi di autonomia.

Tolto il fatto che negli anni settanta si lavorava dalle sette alle sette di sera, e si riusciva comunque a scendere in piazza e ad essere presenti sulle diverse problematiche politiche. Affermando anche che, quegli anni non sono ripetibili, nel tempo che viviamo e in quello futuro, per diverse condizioni ed espressioni culturali che non torneranno facilmente, visto che poi ci sono stati anche gli anni ottanta e i mezzi di comunicazione televisivi che hanno addormentato le future generazioni. Oggi c’e’ un’urgenza, che e’ determinata dal fatto che Berlusconi sta svendendo la Costituzione italiana, dandone un pezzo alla lega, un pezzo all vecchia balena bianca, e il pezzo forte se lo tiene lui.

Torno a ripetere che il movimento si sta occupando e bene della Costituzione Europea, anche perche’ viene da pensare che se passa la seconda quella italiana e’ bella che andata. Nella Costituzione Europea c’e’ scritto che tutte le politiche sociali verranno dopo le esigenze economiche del mercato, basta solo questo per far cambiare definitivamente il nostro articolo uno della Costituzione italiana, il quale ora dice: - l’Italia e’ una Repubblica democratica fondata sul lavoro ; poi diventera’: l’Italia e’ una Repubblica democratica fondata sul mercato.

Ma se Silvio Berlusconi riesce a modificare questa costituzione italiana non vuol dire stare fuori dall’Europa e quindi dalle sue regole ?

Non credo – l’Europa ha molte aree di estrema destra giuridica. In questo momento in Europa le principali correnti sono di destra, e puoi immaginare con i paesi ex blocco sovietico cosa diventera’ visto che questi sono mostruosamente arretrati rispetto a discorsi ideologici e sociali. Quindi in Europa passa una linea molto liberista, la quale ci spinge inevitabilmente a lottare , cercando di rallentare tutto il processo. Guarda questo che ti dico non mi somiglia affatto, ma bisogna concentrarci soprattutto in Europa, la situazione e’ pessima, anche se per la Costituzione italiana bisogna prepararsi ad un eventuale referendum e in questo modo dare battaglia.

Quali punti cambieresti nella Costituzione italiana e quali in quella europea ?

In quella italiana cambierei ben poco e devo dire che, se posso non essere sospettata di leghismo, io farei veramente un grande ampiamento delle autonomie, con un saldo controllo centrale sul fisco, che e’ l’unica cosa che non si deva mai dare alle singole autonomie, perche’ altrimenti si fanno delle fiscalita’ diverse e legate ad interessi.

E per quanto riguarda la salute ?

La salute e’ un diritto non e’ assistenza – io quando vedo che si vendono delle piante per aiutare la ricerca in alcune malattie importanti, mi viene da piangere perche’ queste sono cose che dovrebbe fare uno Stato. Non si possono aiutare famiglie e famiglie a salvare i loro cari solo se riusciamo a vendere una pianta od altro.

I diritti devono restare una sfera autonoma, essi non dipendono dal mercato, il mercato guarda agli interessi i diritti devono rimanere autonomi.

Per il resto della Costituzione italiana, francamente non cambierei nulla.

E di quella europea ?

Quella europea la manderei a picco, perche’ come disse Gianfranco Fini ai suoi,la costituzione europea e’ solo un trattato tra stati nazionali sovrani e questo rischia di diventare realmente. In questa Europa non c’e’ una situazione sovranazionale vera e propria, in piu’ e’ una Costituzione che contiene gia’ le politiche da fare. Non c’e’ una procedura per cambiare la Costituzione europea quella e’e quella rimane.

E poi questa a differenza da quella italiana non e’spinta da un movimento popolare …

Assolutamente , viene realizzata da pochi, e anche in questo caso dobbiamo accusare i partiti di non aver detto mai nulla in riguardo e di cosa stavano discutendo in Europa. Questa Costituzione ci viene scodellata stampata e noi corriamo il rischio di trovarla applicata definitivamente. Le uniche spese che ci sono, sono quelle militari e della sicurezza, questo vuol dire che lo stato sociale salta, cosi’ come sono saltate le uniche pressioni rispetto ad un’eventuale articolo 11 da inserire simile o uguale a quello della Costituzione italiana. Tutti i diritti sociali sono stati annientati, lasciando i diritti al mercato. Bisogna rallentare questo processo della Costituzione europea e rubarci dello spazio per avere tempo, discuterne prima che venga applicata.

Pensa che alle recenti elezioni europee non c’era nessuno che proponeva un progetto europeo, spesso mi sono trovata a correre per spiegare ai nostri politici cosa stava accadendo in Europa e sono pronta a farlo ancora, ma usare come campagna elettorale solo un’anti berlusconismo, va bene, perche’ ce ne dobbiamo liberare, ma dopo devi anche proporre qualcosa a livello europeo.

Cambiera’ la politica europea se in America le elezioni le vince Bush o Kerry ?

Cambiera’ qualcosa, anche perche’ Kerry si interessera’ meno dell’Europa, visto che dovra’ risolvere in altri modi la pessima situazione economica americana, certo per poter respirare e bene bisognera’ che anche Putin tolga i piedi dalla Cecenia e dalla Georgia. Kerry in questo caso si concentrera’ totalmente sulla politica interna, anche se non penso che sara’ molto meglio e diverso da Bush.

Prodi in questi giorni viene criticato molto dall’Europa come mai ?

Ma sai non e’ andato bene, per alcuni mesi non lo conoscevano e quindi si sono limitati ad osservarlo, poi successivamente lui si e’ barcamenato.

Se la guerra e’ legata al petrolio, come mai l’Europa non punta sulle energie alternative ?

Una delle poche cosa buone che fa l’Europa e’ la difesa dei cibi contro l’ogm, e di avere appoggiato immediatamente il trattato di Kyoto.

Comunque se la gente si interessa si puo’ cambiare e migliorare anche nelle strategie economiche. Non so se ci rendiamo conto ma per cambiare la legge sulla fecondazione assistita si sono raccolte quattro milioni di firme, non so se ci rendiamo conto di quale forza abbiamo.

Ma il ritiro delle truppe che l’America sta ipotizzando e’ solo campagna elettorale ?

No – chi parla del ritiro delle truppe e’ proprio il capo dei falchi americani, di coloro che vogliono la guerra a tutti i costi, vuol dire che questa guerra la stanno perdendo su tutti i fronti, inoltre stanno veramente diventando impopolari. Solo Gianfranco Fini continua a dire che noi rimarremo in Iraq piu’ degli americani.

Magari a Nassiriya per difendere il pozzo di petrolio dell’Eni.

Si certo, ed e’ vero quello che dici, i nostri soldati a Nassiriya molto probabilmente sono li per questo.

Vogliamo dire qualcosa per difendere la Costituzione, ai compagni e al movimento, e non trovarci spiazzati esattamente come ci siamo trovati spiazzati sulla fecondazione assistita ?

Ai compagni e alle compagne dico che ogni tanto, anche risvegliandoci all’ultimo momento e con delle gran corse all’ultimo secondo, arriviamo lo stesso a fare delle cose utili, ma sarebbe molto meglio non fare questi strappi e avere un buon esercizio fisico politico costante. E’ importante non lasciar spegnere un qualsiasi risveglio politico, non dobbiamo lasciar cadere la fecondazione assistita, il pacifismo, le lotte di piazza, cosi come bisogna saper dire che le cose che sta facendo Berlusconi nei riguardi della Costituzione italiana fanno rivoltare nella tomba i nostri padri. Io ho cominciato nel 1943 e non ho ancora smesso, perche’ la Resistenza non finisce mai, anche se non e’ solo stare sempre in trincea. Bisogna avere una costante riflessione unita alla coscienza di cio’ che accade intorno a noi su questo non ci si puo’ distrarre, bisogna fare un’esercizio quotidiano di attenzione politica, come quando ci si alza e ci si lava i denti, e non ci vuole poi molto.

Grazie.

 

 

 

 

 

 

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