SALVIAMO LA COSTITUZIONE ITALIANA

di armando gnisci

Lettera al Movimento altermondialista italiano     

[26 settembre 04]


Cari compagni,


sostengo che il movimento altermondialista europeo e in particolare quello italiano non abbia ancora una visione politica chiara del suo destino; come ce l’hanno i movimenti dei paesi sottomessi, dal capostipite movimento zapatista del Chiapas ai contadini dell’India, dai
piqueteros argentini ai Sem Terra brasiliani ecc. Sarò breve e netto. Chiedo: è possibile che il nostro movimento altermondialista [da ora in poi lo chiamo movalter] si manifesti (o venga rappresentato, il che è lo stesso) solo sul terreno del pacifismo continuo e  mai su quello politico del giusto antagonismo al tempo-luogo debito? Faccio un esempio: una maggioranza parlamentare incolta, indecente, abborracciata e mendace, al soldo di un tiranno finto con la bandana da parrucchiere, sta cambiando la Costituzione repubblicana dell’Italia nel 2004 con un vero colpo di stato “democratico” ed estenuante, nell’indifferenza generale. La povera e debole sinistra parlamentare strilla inutilmente e rimanda la partita a un referendum costituzionale. Nessuno rivendica al discorso politico la dignità dell’alta temperatura del dissidio quotidiano e popolare. È questa la potenza e la nuova sapienza dei movalter europei? È questa la nuova politica globale&locale? Le marce della pace con le candeline in mano o lo sfascio di qualche vetrina? L’autoesclusione dal conflitto, insomma, o no? Come fa il nostro movimento a non vedere? Non dovrebbe essere in movimento ogni giorno, in una situazione simile? Non è in gioco la democrazia futura in Italia?

Forse un movalter euroccidentale è obbligato dalla realtà che lo contiene a vivere solo in una emergenza&mobilitazione pacifista continua. Essendo i nostri paesi più o meno stretti [l’Italia è strettissima] in un partenariato militare e “civile” con  gli USA, il pacifismo è diventato la forma egemone e passiva di antagonismo del movalter in Europa. Da questa condizione co-stringente di emergenza il pacifismo può diventare scopo continuo e quindi-poi esclusivo del movimento. Non bisogna riflettere su tutto ciò?

E ancora: non bisogna anche riflettere sul fatto che in Europa abbiamo il problema dell’impero russo invisibile che opprime, come sotto gli zar e gli stalin ora putin, una messe di popoli diversi? Il movalter mondiale si è costituito anche attraverso le lotte per e dei “popoli indigeni”  dall’America latina all’Australia. Il movalter europeo non vede, ancora, che in Europa c’è uno stato&nazione coloniale che occupa mezza Asia? L’ultimo impero del mondo, invisibile. Non vede che esistono quelli che potremmo definire “popoli combattenti 800”, come i ceceni? Leggete Hadgi-Murat. Il prigioniero del Caucaso di Tolstoj e scoprirete che i ceceni combattono da due secoli contro i russi una guerra ottocentesca: in tutti i sensi. Perché è una guerra di indipendenza anticolonialista e “romantica” e perché è narrata dall’800: il romanzo breve e postumo di Tolstoj inizia così: “Questo accadde alla fine dell’anno 1851”, lo scrittore studiò le fonti storiche e orali dal 1896 al 1904, e ne fece “estremo dono ai suoi lettori sulla soglia della morte”. E il regista russo  della mia generazione  Sergej Bodrov ha fatto nel 1996 un film sulla guerra russo-cecena di quegli anni, ancora sovietici, Il prigioniero del Caucaso, altrettanto importante del libro di Tolstoj. Dagli Urali a Vladivostock vive una pluralità di popoli che possiamo definire “ammanettati e dimenticati”.

Insomma, il problema Berlusconi-Bossi è un cancro italo-europeo e implicitamente mondiale che richiede un intervento urgentissimo; la questione russo-cecena-siberiana è una ingiustizia paneuropea e palesemente mondiale da portare alla vista della coscienza della specie e della storia. Entrambe ci riguardano direttamente, tanto direttamente che nemmeno le pensiamo. Tanti altri cancri e ingiustizie ci sono in Italia e in Europa, ma queste due mi sembrano estremamente infernali e paradossalmente insapute.

Un&il movalter europeo non può permettersi di non vederle. Così come non può dimenticare la propria regola costitutiva globale: la pace senza giustizia non ha senso e solo la giustizia porta alla pace. Ciò che ci impegna è la giustizia innanzitutto. Perfino il papa cattolico ogni tanto se ne ricorda. O il movalter europeo è un dispositivo della cecità?