Lettera
al Padreterno
di
STEFANO BENNI
Dopo l'eliminazione
della virginale Italia da parte dei corrotti coreani, il
premier Silvio Berlusconi, garante dell'indignazione
patria finalmente unita, coesa e bipolare, ha inviato le
seguenti lettere che partecipi e furenti pubblichiamo.
Lettera uno: "Caro Trap, mi consenta di dirti che ci
son rimasto proprio di merda".
Il mio regimuccio aveva un forsennato bisogno di trionfi
sportivi, e tu ti fai sbattere fuori come un
extracomunitario qualsiasi. Beffa e disdoro! Io, il re
dei pataccari, eliminato da un guappo di mezza tacca come
Blatter, uno che contrabbanda qualche soldo in Svizzera,
con un conflittino d'interesse ridicolo, da
amministratore condominiale. E io, che do dell'you a Bush
e faccio tremare le magistrature europee, dopo aver
superato avvisi di garanzia, cassazioni, rogatorie e
toghe rosse, mi trovo fregato da tale Ciccio Biròn
Moreno, un arbitro ecuadoriano che sembra Mastella alle
elementari, e da una banda di segnalinee che tutti
insieme non prendono il rimborso spese di un inviato
Rai".
"Sì, lo so, ho anch'io le mie responsabilità.
Quando mi hai avvertito che bisognava comperare l'arbitro
e che il segreto della Corea era il Ginseng, mi son dato
da fare. Ho mandato subito Previti, il mio specialista in
shopping di arbitrati. Ma avevamo sottovalutato la
situazione. Previti aveva nella valigia un prosciutto e
una decina di Rolex, quelli che distribuisco ai leader
congobelgi e sudamerichi tutte le volte che facciamo
quegli inutili incontri sulla fame del mondo dove mi
annoio, non capisco niente e poi per reazione mangio come
un micciché e ingrasso. Quando Previti è arrivato, gli
hanno sequestrato il prosciutto e poi lo hanno portato da
Ciccio Biròn. Be', il maledetto ecuadoriano aveva il
braccio su una carriola, per sostenere il gigantesco
Rolex che portava al polso. Aveva anche le bretelle di
Rolex annodati e un Rolex attorno al sigaro. Blatter
aveva colpito prima di noi! Allora ho cercato di
comperare questo Ginseng, ma nessuno dei miei
collaboratori è riuscito a trovare un giocatore che si
chiamasse così, si può sapere che cazzo di nomi hanno
questi coreani?
È stato allora che ti ho suggerito l'operazione Dio è
con noi. Col Messico è andata bene, ma hai commesso un
errore. Non dovevi consumare subito tutta la damigiana di
acqua benedetta, dovevi centellinarla, non annaffiare il
campo e farci il caffè per la squadra. Purtroppo non
siamo riusciti a procurarci una seconda damigiana. Era
acqua benedetta di Santa Maria Novella e abbiamo già
venduto la chiesa agli americani, che han riempito
l'acquasantiera di sangrilla. E anche dopo hai continuato
a non darmi retta. Ti avevo detto che i giocatori, oltre
all'inno di Mameli, avrebbero dovuto cantare T'adoriam
Ostia divina, ma milanisti e juventini si sono rifiutati
dicendo che era una canzone filolaziale. Nesta, Maldini e
Zambrotta avrebbero dovuto portare il cilicio e frustarsi
vicendevolmente, la puntina da disegno dentro la scarpa
non era sufficiente. Mi avevi anche promesso che tutti
avrebbero portato al collo pesanti crocefissi dorati,
medaglioni di Padre Pio e miei busti in marmo. Chi li ha
visti? Quel posapiano di Cannavaro doveva portare sulle
spalle l'icona di Santa Lucia, che i tiri devìa, e
Gattuso la statua di San Callisto, che agli avversari
incrina il menisco. Non ho visto niente di tutto questo.
E dov'era il cero di otto metri che Buffon avrebbe dovuto
tenere acceso dietro la porta? E le majorettes
carmelitane sugli spalti? Insomma, sapevi che la nostra
squadra era stanca e logora, e che ci sarebbe voluto un
miracolo, ma non hai avuto fede, tradendo i valori più
alti della cultura italica e occidentale. Io non sono
vendicativo, ma non allenerai più la nazionale. Ho tre
nomi in ballottaggio: Tardelli, il cardinale Milingo e il
presidente del grande Milan di Sacchi. Ma non resterai
senza lavoro. La Libertas Maracalagonis è una delle
realtà più interessanti del calcio sardo, e non appena
avrai messo a letto le pecore, avrai tutto il tempo per
allenarla a dovere.
Congratulazioni, il mister dei mister, Silvio"
Lettera due. "Caro Bush, tu sì che sei un grande
diplomatico, altroché quella mezza sega di Carraro.
Appena hai sentito aria di truffa, hai subito orientato i
tuoi missili contro il Messico e il Brasile. E gli Usa si
sono qualificati. Ora ho bisogno del tuo aiuto. Devo
vendicarmi della Corea di Ginseng e dell'Ecuador di
Ciccio Biròn. Ho guardato sulla carta e sono troppo
distanti. Potrei attaccare l'Ecuador con la mia indomita
aviazione, ma alla Corea devi pensarci nuovamente tu.
Salvatore o' saracino e Pasquale o' motociclista, i due
attori napoletani che tu ben conosci, sono pronti a
impersonare Bin Laden e il mullah Omar in ogni parte del
mondo. Potrebbero farsi vedere in Corea, magari con la
maglietta rossa mentre tifano sugli spalti. A questo
punto bombardare lo stadio sarebbe giusto e umanitario.
Vendicami, ti prego. In cambio farò qualsiasi cosa.
Oltre a Santa Maria Novella, metà Cenacolo, e la
Sicilia, sono disposto a venderti la Maremma. Sarebbe un
ottimo campo di golf. Non negarmi questo favore,
bombardali! Il tuo fido raccattapalle Silvio"
Lettera tre. "Gentile dottor Franco Carraro e
azzurri tutti, Vi comunico che dopo l'ignobile sconfitta,
come avevo minacciato, verrete rimossi da ogni carica e
privilegio. Trascorrerete sei mesi di rieducazione in un
carcere senza playstation, dopodiché verrete riportati
alle squadre di origine con lo stipendio decurtato a
seicento euro mensili e l'obbligo di lavarvi le magliette
a casa.
In quanto ai provvedimenti individuali. Bobo Vieri, come
promesso, dovrà andare una settimana a Ibiza con Letizia
Moratti. Se la signora sarà soddisfatta, seguiranno
altre settimane. Totti e Del Piero, per eliminare il loro
dualismo, dovranno vivere nello stesso appartamento di
trenta metri quadri a Cinisello Balsamo. Si intende che,
per ragioni di comodità logistica, giocheranno per il
Milan. In quanto a Tommasi verrà rinchiuso un mese in
cella di isolamento e dovrà ascoltare ventiquattro ore
su ventiquattro le ragioni del Sindamato di Pezzotta e
Angeletti, e soprattutto Rutelli che delira su Biancaneve
e i sette nani. Poi vediamo se rimane di sinistra. In
quanto a Franco Carraro, essendo di sua natura
spocchioso, evanescente e sfuggente a qualsiasi
responsabilità e competenza, è adattissimo a sostituire
Anguillone Urbani nel ruolo di ministro ai Beni
Culturali. Nei confronti dei giocatori extracomunitari
Rapaic e Ahn, che benché ospiti del nostro paese hanno
segnato contro di noi, saranno schedati mediante impronte
nasali prese nel cemento fresco. Firmato, Silvio il
terribile" Lettera quattro. "Caro Dio, questa
non me la dovevi fare.
Ho trasformato la televisioni italiane in un catechismo,
in una processione di ex-voto, santi santini e santoni.
Dal suolo patrio stremato dalla canicola, sale al cielo
una nuvola di smog e incenso. La curia è l'unica
istituzione a cui do retta quasi più della Confindustria
e della Pidue. E tu cosa mi fai? Preferisci la Corea
pagana e idolatra dei Ginseng, dei Confuci e dei Buddha
Shiva e Vismara (ho preso lezioni di teologia orientale
da Pera). Cosa hanno i coreani che io non ho? Va bene, il
loro presidente intesta tutto ai figli e a io a mio
fratello, ma che differenza fa? Non sono più il tuo
pataccaro preferito, il moltiplicatore di pani e pesci,
l'uomo della Provvidenza, il tuo high-range sponsor? I
casi sono due: o non esisti, e allora mi trovo subito un
altro alleato di maggioranza. Oppure esisti e mi hai
fregato. Ma stai attento: come ho detto a Bossi, nessuno
mi frega due volte. Perciò scendi, mostrati e parliamo
da pari a pari. E non dire che sono un megalomane e che
gli insuccessi mi stanno dando alla testa. Ti aspetto. Il
tuo interim in terra, Silvio"
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