Jeepers
Creepers - di Victor Salva
I fratelli Darryl e Trish precipitano in un incubo quando
un enorme ed
inquietante furgone tenta di speronarli per ben due
volte, e scoprono
che in una vecchia chiesa abbandonata nei paraggi si
nasconde un
orribile segreto.
Il genere horror si e' sempre mosso, nel corso degli
anni, su binari e
mode ben codificati. Si e' passati dall'horror di
atmosfera degli
inizi, in cui l'importante era piu' quello che si intuiva
di quello
che veniva mostrato, agli slasher degli anni '80 con i
serial killer
che sembrano non morire mai (Halloween), agli efferati
splatter, agli
anni '90 in cui oltre al ritorno all'horror puramente
d'atmosfera
(Blair Witch Project) abbiamo avuto il boom della
decostruzione
ironica del genere (Scream) e del colpo di scena finale
(Il sesto
senso).
Al regista di Jeepers Creepers non importa niente del
passato.
Costruisce un horror senza preconcetti, senza mode.
Nessuna ironia,
nessun colpo di scena finale (il finale, bellissimo, e'
piu' volte
annunciato nel corso del film), mostrando tutto il
necessario ma
niente di piu' (non c'e' abbastanza sangue per poter
essere paragonato
agli splatteroni anni '80-'90). Un film horror che
potrebbe sembrare
a-la Halloween, ma se ne allontana presto per la sua
mancanza di
interesse nel tenere nascosta la natura soprannaturale o
meno
dell'assassino.
E non stupisce quindi che un film cosi' non soddisfi
appieno la
maggior parte del pubblico. Troppo anomalo, in alcune
parti quasi
kitsch nella sua voglia di mostrare tutto senza un
adeguato supporto
di effetti speciali. Ma anche, soprattutto nella prima
parte,
assolutamente terrorizzante.
Un film imperfetto, e per questo affascinante, come non
se ne vedevano
da anni in un mondo pieno di film laccatini e modaioli.
Forse non vi
piacera', ma se amate l'horror dategli almeno una chance.
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The experiment
- di
Oliver Hirschbiegel
Un annuncio su un giornale propone un lauto pagamento per
la
partecipazione ad un esperimento: farsi rinchiudere in
una finta
prigione per 15 giorni, dividendosi in carcerieri e
carcerati.
Iniziato l'esperimento i carcerieri prenderanno pero' ben
presto
troppo sul serio il loro ruolo, e la situazione si
trasformera' in un
incubo.
Sono due gli eventi degli ultimi anni che hanno
rivoluzionato
enormemente il mondo del cinema: l'uscita del film
"Blair Witch
Project" e "Il grande fratello". Due
eventi che, piacciano o meno,
hanno segnato l'immaginario collettivo in modo
indelebile.
E "The experiment" cosi' come gia' era successo
per "Contenders: Serie
7" e "Session 9", prende questi input e li
rielabora in un insieme
coerente ed interessante che prende le mosse anche dalla
rinascita del
cinema in lingua tedesca, che dopo decenni di crisi trova
la forza per
riemergere dal baratro in cui era precipitato con una
commistione tra
genere ed autore piu' che interessante (penso anche alle
pellicole di
Tom Tikwer e Michael Haneke).
La parte "finto documentaria" non e' mai troppo
invadente, e i
personaggi sono ben caratterizzati e delineati. L'insieme
non e' mai
noioso perche' l'escalation di violenza e perversione
diventa ben
presto intrigante con un continuo di trovate non banali.
Grosso punto di demerito va invece ai trailer che, per
amore del
sensazionalismo, inanellano una sequenza di frasi
totalmente false sul
film.
Probabilmente la migliroe tra le anteprime estive del
2002.
Voto: 8
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Blade II - di Guillermo del Toro
Blade, il diurno, meta' vampiro e meta' umano, torna in
questo secondo
capitolo piu' agguerrito che mai, e si trova di fronte la
nuova
minaccia di una razza di vampiri mutati.
Dopo una serie di clamorosi flop, solo negli ultimi anni
la Marvel ha
iniziato a realizzare pellicole valide dai suoi fumetti
supereroistici. Il primo "Blade", del 1998, e'
stato il capostipite di
questo nuovo corso con una miscela di azione, tematiche
dark e
umorismo che hanno appagato il pubblico americano con un
buon incasso
al botteghino.
Era scontato quindi un seguito, realizzato stavolta da
quel Guillermo
Del Toro che per gli appassionati e' un nome conosciuto
per il bel
"Mimic", clone urbano di "Alien" con
Mira Sorvino, e per l'inquietante
"Cronos", realizzato prima dell'arrivo a
Hollywood.
E Del Toro non delude, realizzando un mix del primo Blade
e delle
tematiche a lui care. Ecco quindi mutazioni e molto
sangue, un lunga
scena a-la-Alien, e qualche topos della moderna
letteratura vampiresca
(la scena in discoteca).
Effetti speciali buoni come nel primo capitolo (a cui il
tanto
osannato Matrix deve molto, anche dal lato estetico) e un
cast di
attori perlomeno sufficienti completano il tutto,
rendendo "Blade II"
un'ottima visione per chi ama i film d'azione ironici e
spettacolari,
con molti combattimenti di arti marziali, tipici del
cinema
hongkongese.
Voto: 7
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Graziano Montanini - Reggio Emilia - 30 Anni
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