PERFECTA
LAETITIA Vegnendo una volta Santo Francesco a Genova per incontrare Messer Ghiotton de'Ghiottoni, capostipite di ottuplice casato, nomato il Ghiotto, in tempo d'estate e il caldo fortemente il crucciava, chiamò frate Leone lo quale il seguiva con tremore: - O frate Leone, anorché li grandi della terra si riunischino onde dare stabilitade alla economia et imporre regole in su la finanza mondiale, iscrivi che non è ivi perfecta letitia. Andando Francesco più oltre, il chiamò la seconda volta. - O frate Leone, avvegnadioché li ricchi dichiarino di porre tosto al bando lo sporco dinaro (ora riciclato sì da parer pulito) et apprestino la crociata contro il lavoro delli infanti, e decidino di fabbricare armi mortifere sol per difendere la pace, iscrivi che non è ivi perfecta letitia. Andando Francesco più oltre, il chiamò la tera volta: - O frate Leone, benché li omini di scientia, appresi li segreti della genetica, voglino imitare Iddio nostro Signore; et le sue fundationi brevettino le migliori erbe, sementi et ova da riproducere, diffondere et mercanteggiare, iscrivi e nota diligentemente che non è ivi perfecta letitia. Molto admirato, frate Leone domandò: - Padre, io ti prego da parte di Dio che tu mi dichi dove è oerfecta letitia. Santo Francesco sì gli rispuose: - O frate Leone, pecorella di Dio, giugnendo noi a Genova, così sudati per il sole et afflicti di fame e sete, picchieremo alla porta di Messer Ghiotto e di dentro lui griderà: "Chi siete voi?" E noi diremo: "siamo due frati che desìano parlare teco pace e bene". E colui obietterà adirato: "Voi non dite vero; anzi siete due balordi che volete confusione. Partitevi quinci immantinente". E non ci aprirà e faracci istare di fuori tuttodì insino alla notte. E se noi perseveriamo picchiando e dicendo: "Dateci, di gratia, del cibo". Il Ghiotto dirà: "Se vi do un pesce vi sfamo un giorno e diventerete fannulloni; apparecchiatevi che vi insegnerò a pescare io, così vi sfamerò tutta la vita". E se per il tormento della sete chiediamo acqua come è diritto, Messer Ghiotto rifiuterà: "L'acqua è pretiosa et è scarsa, onde si convien che io la dia chi è disposto a pagare per essa". E se noi più picchieremo e chiederemo rispetto per la vita de' poveri, il messere scandalizzato dirà: "Voi non siete poveri, ma galioffi inopportuni che ponete obstaculo all'atione di noi benefactori; siete ribaldi che rubate le limosine de' poveri!". E chiamerà la sua militia con bastoni nocchieruti, la quale piglieracci e batteracci nodo a nodo e poscia noi ci ritireremo correndo e se un sandalo si slaccia è meglio non abbassarci a riallacciarlo, perché Messer Ghiotto giudicherebbe che stiamo raccattando pietre per tirargliele e direbbe: "Ecco cosa siete: stremisti, sovversivi e rètici!". Se tutto questo noi sopporteremo con perseverantia et allegrezza, iscrivi, frate leone, pecorella di Dio, che ivi è perfecta letitia. A laude di Cristo. Amen. (i fioretti Apocrifi di Tommaso Arnoldo da Vidano) Maria Theresa Gayondato |
prima pagina.
contatore http://artenamir.interfree.it - WWW.NAMIR.IT
e forum