APPELLO PER LA LIBERTA’ DI STAMPA NELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA.

Due recenti sentenze di primo grado del Tribunale civile di Palermo hanno condannato Claudio Riolo, politologo presso l’Università di Palermo, e Umberto Santino, presidente del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, al risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa.

Riolo ha pubblicato sulla rivista mensile Narcomafie, nel novembre ’94, un articolo di commento critico alla decisione di Francesco Musotto, Presidente della Provincia di Palermo e avvocato penalista, di mantenere la difesa di un suo cliente, imputato nel processo per la strage di Capaci, mentre l’ente locale si costituiva parte civile nello stesso processo. L’articolo, ritenuto diffamatorio dal Musotto che ha chiesto 700 milioni di risarcimento, è stato ripubblicato nel maggio ’95 su Narcomafie e sul quotidiano Il Manifesto a firma di 28 autorevoli esponenti del mondo politico e culturale, che lo hanno sottoscritto “condividendone in pieno i contenuti e ritenendolo legittima espressione dell’esercizio della libertà di stampa, di opinione e di critica politica”. Tuttavia Musotto non ha querelato né citato in giudizio nessuno dei nuovi firmatari e, dopo quasi sei anni di lungaggini processuali, Riolo è stato condannato a pagare complessivamente 118 milioni.

A sua volta, l’ex ministro Calogero Mannino ha chiesto una riparazione pecuniaria di 200 milioni a Umberto Santino, ritenendosi diffamato per la pubblicazione di alcuni stralci di un “testo anonimo” nel libro “L’alleanza e il compromesso” edito nel ‘97.  Nonostante l’autore si fosse limitato ad analizzare criticamente quel documento, prendendone le distanze con l’affermazione esplicita che esso proviene “più o meno direttamente da ambienti mafiosi”, e nonostante quel testo, circolato nel ’92 subito dopo la strage di Capaci, fosse già stato integralmente e ripetutamente pubblicato da altri, Santino è stato condannato a pagare circa 20 milioni. Due miliardi è, invece, la richiesta di risarcimento rivolta dallo stesso ex ministro ad Alfredo Galasso, docente di diritto civile presso l’Università di Palermo, per aver riportato il medesimo testo anonimo nel libro “La mafia politica”, pubblicato nel ’93. Ma il procedimento è ancora in corso e si attende la conclusione.

Questi fatti non rappresentano dei casi isolati, ma si inquadrano in una preoccupante tendenza generale alla limitazione del “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione. Negli ultimi anni, parallelamente ad un preoccupante processo di concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione di massa, gli attacchi dei poteri forti alla libertà di informazione e di opinione si sono moltiplicati, e ciò è tanto più grave e significativo quando esponenti della prima o della seconda repubblica, coinvolti a torto o ragione in procedimenti penali, cercano di far pagare il conto delle loro “sfortune” a chi esercita per professione o per impegno antimafia il diritto di cronaca e di critica.

In particolare stiamo assistendo ad un crescente uso indiscriminato del ricorso ai procedimenti civili per risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa. Il procedimento civile, infatti, offre una serie di vantaggi rispetto a quello penale: il risarcimento danni può essere chiesto a distanza di cinque anni dai fatti, mentre per sporgere querela non si possono superare i novanta giorni;  nel civile si può ottenere la condanna del presunto diffamatore senza l’onere di dover dimostrare l’esistenza del reato di diffamazione; è, per di più, possibile ottenere risarcimenti sproporzionati per “danno morale” anche quando non si riesca a dimostrare l’esistenza di un effettivo “danno patrimoniale”; la condanna, infine, è immediatamente esecutiva, senza dover attendere l’espletazione di tutti i gradi del giudizio.  Oltre a tutto ciò il giudizio civile comporta un minor clamore rispetto a quello penale, clamore che comunque è sempre controproducente anche per il presunto “diffamato”.

Si sono, pertanto, moltiplicate le richieste di risarcimenti miliardari nei confronti di giornalisti, studiosi e familiari delle vittime (basti, qui, ricordare i 20 miliardi chiesti da Berlusconi a Luttazzi, Freccero e Travaglio per la trasmissione televisiva Satyricon, o il miliardo chiesto da Mannino a Giuseppina La Torre per alcune interviste rilasciate nel ’95, o ancora il miliardo e 150 milioni chiesti da Musotto ad Attilio Bolzoni per gli articoli su Repubblica riguardanti le sue traversie giudiziarie del ‘95)  il cui effetto non è la legittima tutela dell’onorabilità della persona, ma l’instaurazione di un clima d’intimidazione nei confronti di chiunque intenda far conoscere, commentare o studiare il persistente fenomeno delle contiguità tra politica, mafia e affari.

Con questo appello intendiamo rivendicare con forza il diritto e il dovere di sottoporre l’operato di chi ricopra cariche pubbliche o ruoli rappresentativi al vaglio critico dell’opinione pubblica, con la consapevolezza che ciascun politico ha una responsabilità aggiuntiva rispetto agli altri cittadini nella misura in cui coinvolge la credibilità delle istituzioni. In particolare, sul terreno della lotta contro la mafia, la piena libertà d’informazione e di opinione è indispensabile per individuare e stigmatizzare tutti quei comportamenti che configurino delle responsabilità politiche e morali, indipendentemente dall’accertamento di eventuali responsabilità penali che spetta esclusivamente alla magistratura.

Ci proponiamo, pertanto, di avviare una campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione dell’opinione pubblica per la realizzazione dei seguenti obiettivi:

a)    una nuova regolamentazione legislativa in materia di “diffamazione”, che ristabilisca un giusto equilibrio tra diritto di cronaca e di critica e tutela della persona, e che uniformi procedimento penale e procedimento civile per impedirne un uso distorto e strumentale;

b)   la costituzione di un fondo di solidarietà tramite la sottoscrizione del presente appello (ad ogni firma corrisponderà la sottoscrizione di una quota minima di centomila lire); il fondo sarà utilizzato, a cominciare dalle due condanne citate,  per difendere la libertà di informazione, di opinione e di ricerca limitatamente all’ambito della lotta contro la mafia (sarà gestito, sulla base di un regolamento, da un comitato di garanti, di cui faranno parte, tra gli altri, Rita Borsellino, Luigi Ciotti e Valentino Parlato).

Per sottoscrivere l’appello si può utilizzare il c/c postale n. 10690907 , intestato a Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, via Villa Sperlinga 15, 90144-Palermo, specificando nella causale: “Campagna per la libertà di stampa nella lotta contro la mafia”.

Per comunicazioni e informazioni: tel. 091.333773(Miro Barbaro c/o Arci) o 091.6259789 – fax: 091.348997 – e-mail: csdgi@tin.it (c/o Centro Impastato).

I promotori: Arci, Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, Centro sociale “San Francesco Saverio”, Il Manifesto, Libera, Mezzocielo, Micromega, Narcomafie, Palermo anno uno, Promemoria Palermo, Scuola di formazione etico-politica “Giovanni Falcone”, Segno, Uisp.

Prime adesioni: Arcidonna, Associazione “Italia-Nicaragua”-Viterbo, Associazione Nuova Generazione, Associazione palermitana della Stampa, Cepes, Circolo Arci “Due strade”-Firenze, Cooperativa teatrale Dioniso, Gruppo Abele, Gruppo Solidarietà-Ancona, Istituto Gramsci Siciliano, Meridiana, Movimento d’azione “Giustizia e Libertà”-Torino, Nuvole, UNCI siciliana.

Giovanni Abbagnato, Laura Abbozzo, Accardi Tina, Valeria Ajovalasit, Leonardo Alagna, Antonella Albino, Anna Alleruzzo, Nicola Alosi, Gabriella Alù , Emilio Arcuri, Flora Arcuri, Francesca Arici, Fabio Armao, Massimo Attanasio, Fulvio Attinà, Cristiana Balzano, Giuseppe Barbera, Marzia Barbera, Letizia Battaglia, Walter Bellomo, Sabrina Benenati,  Franco Berlanda, Gianfranco Bergesio, Angelo Bertucci, Monica Bertucci, Daniele Billitteri, Pia Blandano, Antonio Blandino, Roberto Blandino, Sergio Blandino, Luigi Bobbio, Francesco Bonanno, Tommaso Bonavita, Giorgio Bongiovanni, Diego Bonsangue, Paola Bonsangue, Maria Donatella Borsellino, Aldo Brigaglia, Anna Brigiano, Giovanni Burgio, Roberta Bussolari, Margherita Cacioppo, Carlo Calabrò, Rita Calapso, Luigi Calderaro, Rino Calderaro, Giorgio Calderoni, Letizia Caliò, Rosolino Camarda, Angelica Camassa, Rita Camisani, Orazio Cancila, Augusto Canonico, Antonino Caponnetto, Antonio Caputo, Vincenza Capirsi, Antonio Caputo, Bruno Carbone, Renata Carloni, Rino Cascio, Luciana Castellina, Dario Castiglione, Giusi Catalfamo, Giusto Catania, Augusto Cavadi, Luigi Cavallaio, Filomena Cavallone, Franco Cazzola, Bruno Celano, Mario Centorrino, Furio Cerutti, Marta Cimino (gruppo AUSL 6) , Anna Maria Ciancimino, Gaetano Cipolla, Nicola Cipolla, Giuseppe Cipriani, Salvo Ciulla,  Emilia Colajanni, Amalia Collisani, Claudio Collovà, Piero Corrao, Rita Coscarella, Aldo Costa, Giacomo Costadura, Antonello Cracolici, Quintina Crespino, Amelia Crisantino, Mari D’Agostino, Nando dalla Chiesa, Pasquale D’Andretta, Nicola De Domenico, Anne Clémence de Grolée, Donatella Della Porta, Franca De Mauro, Raffaella De Pasquale, Gabriella Di Buono, Maria Di Carlo, Alberto Di Paola, Sergio Di Vita, Davide Fais, Amedeo Falci, Giulia Fanara, Gaetana Farfaglio, Maria Luisa Farfaglio, Francesco Farsetta, Nino Fasullo, Silvio Fasullo, M.Cristina Fatta Del Bosco, Claudio Fava, Fausto Fava, Donatella Favalli, Giovanni Ferro, Anna Ficarra, Michele Figurelli, Giuseppe Filardo, Paolo Flores D’Arcais, Pietro Folena, Francesco Forgione, Alfio Foti, Antonella Franchina, Rosa Fucarino, Mosè Galluzzo, Costantino Garraffa, Aldo Garzia, Mario Genco, Vincenzo Gervasi, Antonio Giaimo, Francesca Giannone, Domenico Giannopolo, Marco Tullio Giordana, Amalia Giovenco, Giovanni Giudice, Luciana Grasso, Marina Grasso, Salvatore Grasso, Emidio Greco, Gioacchino Greco, Sabina Grimaudo, gruppo Assessorato Regionale Bilancio, gruppo Neurologia II, gruppo Psichiatria ex U.S.L. 59 (E.Cardinale, G.Cascio, A.Favara, M.Raspante), gruppo specializzandi di Psichiatria, Carlotta Guarascio, Maurizio Guarneri, Vincenzo Guarrasi, Umberto Gulli, Gaetano Gullo, Maria Immordino, Gabriella Indovina, Serena Indovina, Antonino Infranca, Leonardo Insinua, Daniele La Barbera, Giovanni La Fiura, Teresa La Rocca, Margherita Lauro, Raniero La Valle, Giancarlo Licata, Giovanni Li Cheri, Salvo Lipari, Umberto Lo Faso, Bibi Loffredo, Santo Lombino, Lorenzo Lo Piccolo, Chiara Lumia, Giuseppe Lumia, Salvatore Lupo, Simona Mafai, Giulio Mangano, Giandomenico Maniscalco, Maria Maniscalco, Giovanni Marcì, Giuseppe Carlo Marino, Giacomo Marramao, Francesca Martino, Oreste Massari, Alfio Mastropaolo, Antonio Mastropaolo, Luigi Mastropaolo, Teresa Mastropaolo, Tecla Mazzarese, Antonio Mazzeo, Elena Medi, Mariangela Melato, Pierpaolo Melis, Ernesto Melluso, Dario Miceli, Vincenzo Mignosi, Igor Mineo, Claudia Mirto, Salvo Mirto, Gisella Mizio, Giuseppe Molinari, Eva Montalbano, Andrea monte, Diletta Monte, Gabriello Montemagno, Titti Morello, Patrizia Muccioli, Daniela Musumeci, Pietro Nastasi, Vera Nastasi, Laura Nastri, Franco Nicastro, Rita Nicoletti, Salvatore Nicosia, Gaspare Nuccio, Gianluca Onorato, Antonio Ortoleva, Delia Parrinello, Beatrice Pasciuta, Marini Pasini, Dino Paternostro, Marco Pavone, Cristina Pecoraro, Fulvio Pedone, Nicola Petrucci, Paolo Pezzino, Patrizia Picciotto, Federico Piccoli, Vincenzo Pinello, Rosanna Pirajno, Franco Piro, Marco Pirrone, Maurizio Pizzuto, Rosalba Pugliesi, Danelia Raia, Annibale Raineri, Gianna Ratto, Olga Ravelli, Francesco Renda, Alfonso Riccardo, Elio Rindone, Alessandro Riolo, Fernando Riolo, Francesca Riolo, Pietro Riolo, Salvatore Rizzo, Santi Rizzo, Nino Rocca, Stefano Rocca, Massimo Roccella, Riccardo Romano, Giovanni Rosciglione, Roberto Rovelli, Giovanni Ruffino, Gabriella Russo, Giovanni Russo Spena, Giovanna Sagona, Bice Salatiello, Giuseppe Salemi, Roberto Salerno, Leonardo Samonà, Giovanni Santangelo, Giovanni Savettieri, Salvatore Savoia, Giuseppe Pacifico Scamardella, Renato Scarpa, Elio Sciarrino, Silvana Sciarrino, Rocco Sciarrone, Franca Serafino, Armando Sorrentino, Carmelo Sottile, Pietro Spalla, Luca Spatocco, Antonino Spotorno, Sergio Staino, Corrado Stajano, Salvatore Stira, Maria Vittoria Strazzeri, Giovanna Tarantino, Liliana Tedesco, Marina Terrana, Filippo Terranova, Giacomo Terranova, Giovanna Tornabene, Nicola Tranfaglia, Maria Trezzo, Alberto Tulumello, Diamante Turri, Michele Tutone, Mirella Urso, Salvo Vaccaio, Giacomo Vaiarelli, Fulvio Vassallo, Silvana Vecchio, Nichi Vendola, Emanuele Villa, Vittorio Villa, Franco Viola, Paolo Viola, Piero Violante, Maria Letizia Vittorelli, Marco Wigi, Gianfranco Zanna.

 

 

 

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