Semplici latrati neocorporativi o cigolii annunzianti grandi manovre? Cosa diavolo sta succedendo? Qualcosa sta succedendo. Questo è chiaro. Non se ne crucci chi non ha notato nulla, quando si frequenta lambiente X, è facile notare cambiamenti o tendenze che avvolgono lambiente X. Io certamente non noterei un calo nelle prestazioni atletiche della nazionale italiana di bob, semplicemente perché non seguo questo sport, è normale. Gli ambienti coinvolti nei cambiamenti presi in esame, sono rispettivamente: 1)Politica 2)Giornalismo I due ambiti sono da sempre stati adiacenti, hanno avuto nel tempo e nello spazio diverse configurazioni: dai rapporti di buon vicinato, al collateralismo (sottomissione della stampa al sistema politico), al modello dello scambio, al modello dellinimicizia irriducibile ovvero guerra aperta, giornalismo moschettiere e combattente ideale del mucraking . Ma andiamo per ordine; il fatto oggettivo che ha suscitato lira, lindignazione e lo stranimento mio e di tanta altra gente, è un articolo di Panorama, pittorescamente intitolato: Cè posta per le Br scritto da Giacomo Amadori e Gianluca Ferraris. Si inizia così: I nuovi terroristi affollano la Rete. E, per mimetizzarsi, usano persino i siti porno. Così, tra email, forum e chat, si prepara l'autunno caldo online. Con l'appoggio dei no global più duri. Allarmismo? Criminalizzazione? Hanno forse fatto di tutterba un fascio? Hanno visto troppi film di James Bond? Forse hanno lanciato accuse un po troppo pesanti a un po troppe persone. In tre righe Un capolavoro di sintesi del loro pensiero! Gli ingenuotti dichiarano subito chi e come ha (direttamente o indirettamente) ispirato il loro argutissimo lavoro di indagine, quando scrivono: "Sono stati chiari
i servizi segreti nella loro 49/ma relazione semestrale
sulla politica informativa e della sicurezza appena
inviata al Parlamento: «Le potenzialità informatiche
hanno impresso un'accelerazione all'attività dei settori
estremisti, che utilizzano il web sia per la
pianificazione e il coordinamento delle proteste, sia per
l'attuazione di azioni di mobilitazione
telematica». Una perfetta scusante per sparare sopra la rete, a tutto spiano ad alzo zero, colpendo indiscriminatamente: siti porno (strano che non abbiano infiocchettato questaccusa con facili moralismi), siti informativi, politici, mp3(che sarebbe musica) , movimenti, chat, newsgroup, mailing list e forum vari (che sarebbero luoghi in cui la gente parla). I brigatisti, per
comunicare, usano spesso siti insospettabili, come quelli
pornografici, assai trafficati, in cui è facile
confondersi. Pagine fioriscono spesso in spazi gratuiti e
vivono anche solo per pochi giorni, il tempo necessario
per organizzare una campagna. «Drop-zone» stile 007,
dove far cadere un bigliettino digitale che qualcun altro
è pronto a raccogliere. O magari annunci vocali in Mp3
programmati solo per orecchie selezionate. Quale sarebbe la soluzione per debellare
i terroristi allora? Mi viene da chiederlo..Tutti se lo
chiederebbero! Come proibire mp3, chat, forum, Ml, Ng,
siti porno, siti informativi e movimenti politici
rappresentati nel web? Solo con la morte del web si potrebbero debellare tutti i componenti del web. Sarà questo il loro obiettivo? Sinceramente non credo che il terrorismo si fermerebbe: negli anni 70 non mi risulta che Internet fosse molto diffusa, eppure i biglietti si scambiavano, i messaggi si ricevevano, le bombe esplodevano e i servizi segreti coprivano. Tutto funzionava a dovere. Senza dover ricorrere ad Internet. Infine, il loro capolavoro; forti della loro popolarità, sapendo che difficilmente avrebbero pagato per la merda che stavano spalando sopra gente che non campa della propria attività in cui, a loro differenza, fortissimamente crede, elencano: Le comunicazioni più innocue viaggiano su indirizzi noti e già da tempo monitorati dalle forze dell'ordine, come italy.indymedia.org, informationguerrilla.org e infoshop.org (la bibbia online dei Black bloc), mentre convocazioni e inviti all'azione transitano su siti come controappunto.org. L'home page è sormontata da una bandiera statunitense in fiamme e tra i link presenti meritano attenzione quelli delle associazioni antimperialiste Glry (predica «il sabotaggio, la diserzione e la rivoluzione») e Vis-à-vis, che invita esplicitamente la «classe salariata a prendere le armi per radicalizzare lo scontro nei confronti del capitale». Stessi toni su guerrasociale.org. Il tono che utilizzano è didascalico. Mi sembra di vedere il cocco della maestra alla lavagna mentre segna i buoni e i cattivi. I primi sono buoni, ma monitorati dalle forze dellordine perché non si sa mai, come lo sanno? La Polizia telefonica li aggiorna in tempo reale sui siti che stanno monitorando? Mi chiedo anche quanto sia legittima lazione dei giornalisti fautori di questarticolo. Una persona indagata, non dovrebbe essere quantomeno avvertita della sua posizione? Non dovrebbe essere garantita la sua privacy? Non solo nessuno ha avvertito Indymedia di nulla,ma per di più, i gestori del sito son venuti a sapere che sono sotto stretto controllo della polizia da una delle riviste più lette in Italia! Dovè finito il garantismo tanto sbandierato da berlusconi e dai suoi compari? Ce lo siamo giocato?O serve solo a preservare gli squallidi interessi dei potenti? I siti dei cattivi è Il loro mondo dei balocchi. Controappunto è il centro del nono girone dantesco, sormontato da una bandiera americana che brucia fa sfoggia delle sue perversioni invitando allazione. Non mi pare che sia un delitto pubblicare una gif animata, di qualsiasi genere e aggiungo che personalmente, la visione di una bandiera americana mi ricorda molti più morti, molte più ingiustizie, molta più violenza di quanta me ne ispiri la stessa che brucia, virtualmente, in un sito internet. Da qui i giornalisti si sono tuffati nei siti presenti nella pagina dei link, soversivi anche loro, ovviamente! Le nostre penne doro hanno anche citato frasi rivoltose del tutto assenti, suscitando lira dei gestori di questi siti che hanno chiesto (ed ottenuto) una ufficiale rettifica che Panorama ha dovuto loro concedere. La potete trovare (assieme ad altri sproloqui, scuse confuse e minacce velate) in http://www.mondadori.com/panorama/area_2/area_2_10969.htm Internet è piena di schifezze. Girano attorno al web pervertiti, criminali, assassini, esaltati, idioti e gente normale. Esattamente come nel mondo reale. In Internet si lavora, si comunica, si chiacchera, nascono amicizie, crescono le conoscenze, si ampliano gli orizzonti, ci si innamora. Esattamente come nel mondo reale. La libertà di parola in rete trova la sua massima espressione. Internet estremizza i pregi e i difetti di questo inalienabile diritto. Così chiunque può facilmente esporre le sue idee e le sue passioni ad un pubblico virtualmente infinito, ma contemporaneamente qualsiasi imbecille può servirsi della rete per ottenere informazioni potenziamente pericolose, o può diffonderne di sue. Esattamente come accade nel mondo reale, ma in forma diversa. Sarà banale ripetere ancora una volta che un coltello può essere indifferentemente usato per tagliare un petto di pollo o per scannare la gente? Lo strumento è lo stesso, lunica cosa che cambia è la metodologia dutilizzo dello stesso. Forse ciò che dà più fastidio è che le proporzioni e le forme di comunicazione-interazione in internet sono diverse da quelle del mondo reale. Si evolvono rapidamente, sono difficilmente prevedibili e ancor più difficilmente controllabili. Ma chi vuole controllarle? Chi ha in odio la rete? Da chi parte questattacco? Ecco Qui sono un po indeciso Almeno per adesso Ci devo riflettere. I giornalisti ufficiali intendo dire i giornalisti che lavorano per grandi giornali e riviste nel mondo reale - non hanno un grande amore per la rete - Lho potuto constatare più volte, non è solo unimpressione. Ricordo ad esempio LA LEGGE "Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n.416" che obbligava tutti i siti internet ad avere un responsabile giornalista (iscritto allalbo dei giornalisti). Data la massiccia mobilitazione degli internauti, questo tentativo di imbavagliare ed istituzionalizzare la rete è fallito. Un altro attacco della stampa ufficiale contro Internet ed i movimenti ad essa legati è fresco fresco nella mia memoria. Il campo antimperialista di Assisi ha accusato i giornalisti di Libero di aver scatenato una virulenta campagna diffamatoria contro il campo ed i suoi partecipanti, frasi come : <campo di brigatisti> <convegno del terrorismo internazionale> erano frequenti sulle pagine del quotidiano. I responsabili del campo hanno dichiarato che intraprenderanno azioni legali contro la campagna diffamatoria che Feltri e i suoi collaboratori hanno sfrontatamente portato avanti. E ancora un ricordo chiama un altro. Sempre il Campo Antimperialista segnalava una voluta stortura dellinformazione tradizionale, nel Giornale. Riporto testualmente dal comunicato del Campo Antimperialista: Il Giornale di oggi, 22 luglio, spiattella in prima pagina un titolo terrorizzante:
Allora forse la mia idea non è tanto sbagliata Si può configurare lo scandaloso articolo di Panorama tra gli atti dei giornalisti ufficiali che, in un rigurgito di neocorporativismo intriso dell ancestrale istinto di sopravvivenza, cercano di infangare in ogni modo la rete, tappezzandola di pervertiti, sfigati e terroristi? In effetti la scenetta me la vedo già girata in testa. La noia di due giornalisti pasciuti, un articolo da scrivere, il caldo ed il capufficio li assediavano, nulla di più facile che scalciare contro anonimi-inermi: una semplice ricerca in internet inserendo la parola comunismo o lotta di classe, ha dato i suoi risultati. Questi qua sono abbastanza morigerati li mettiamo fra i buoni, che dici? Ma si fosse per me Guarda questo!! Lo scrivo subito! Sono degli esaltati! Si, certo! Scrivi anche che cè la bandierina americana che brucia, così anche la Cia si interessa della cosa Terroristi terroristi! Magari oltre alle Br sono pure legati a Bin Laden Chissà! Pò esse Figurati se si fanno scrupoli Che faccio vado avanti? Di siti ce ne sono ancora un centinaio No, basta così Abbiamo riempito tre cartelle scarse, sai che abbiamo poco spazio Dobbiamo inserire larticolo tra lo speciale sulle tette siliconate e il reportage su come non fare accorgere alla mogliettina che le stai mettendo le corna Sta roba interessa a pochi E voilà! I giornalisti han fatto il loro bravo lavoro. Ma cè una notizia che ho ricevuto (via internet ovviamente) in questi giorni che mi dà molto da pensare. Smentisce lipotesi che ho appena messo in piedi, insinuandone una ancora più inquietante. ANSA) - ROMA, 19 AGO - Agenti
della Digos di Roma stanno Ahia. Non sono solo i giornalisti internettiani ad esser presi di mira, ne i movimenti di sinistra legati ad internet. Qui si parla di due giornalisti del Corriere della sera e del Messaggero. La repressione si è scatenata anche su di loro. Un paio di ricordi mi franano subito davanti agli occhi: Enzo Biagi, Santoro, le liste di proscrizione Berlusconiane. E prima ancora di salire al governo, ricordate Luttazzi? Lo ha stroncato. Forse allora i giornalisti di Panorama non sono ingenui e faciloni come ho scioccamente pensato. Forse le loro segnalazioni provengono da fonti certe e preannunziano future grandi manovre; se ben ricordo Panorama ha pubblicato un anticipazione del rapporto dei nostri servizi segreti, il primo dopo gli eventi tragici delle Torri di New York, che nel quadro dei movimenti internazionali del terrorismo legato alle questioni della guerra afgana e alla globalizzazione trovando il modo di inserire con grande precisione la notizia che oggi appare ancor più sconvolgente: probabili azioni "contro le espressioni e le personalità del mondo politico, sindacale e imprenditoriale maggiormente impegnate nelle riforme economico-sociali e del mercato del lavoro, e, segnatamente, quelle con ruoli chiave in veste di tecnici e consulenti". Manca solo il nome Marco Biagi. Hanno macabramente preannunziato la sua morte. Che ci sia qualche simpaticone che lavora ai servizi segreti e per arrotondare fa un secondo lavoro a Panorama? La cosa non sarebbe assurda: con la flessibilità cè necessità per il lavoratore di formazione continua e riconversione, bisogna dimenticare il posto fisso ce lo siam sentiti ripetere fino alla nausea, no? Un esempio perfetto! Non sono neanche il solo a pensarla così. Rileggendo per benino la segnalazione del campo antimperialista sopraesposta riguardante Casarini, ho notato una frase da me precedentemente ignorata. Tutto ora si riconfigura in una diversa forma. Paolo Guzzanti e' un reazionario incallito, ma non parla a vanvera. Egli esprime il pensiero delle destre governative, e lascia capire che il regime si prepara allo scontro con l'opposizione sociale e, se necessario, non esitera' a ripetere le modalita' genovesi, soprattutto contro i settori di Movimento che non si metteranno sotto la sottana di Cofferati Si riferisce ovviamente all giornalista che ha storpiato le dichiarazioni di Casarini. Per quanto riguarda la legge citata precedentemente, potrà esser stata voluta da una porzione oscurantista del giornalismo a tutela dei propri privilegi, ma le leggi le fanno i legislatori. Per quanto mi riguarda, questa è lipotesi più plausibile: non me la sento di condannare in toto la classe giornalistica, penso ai molti giornalisti che hanno fatto la storia, a quelli che han pagato con la vita lamore per il loro lavoro, uccisi dai colleghi, dal potere, dalla mafia, dallindifferenza. Penso ad Indymedia e a Report su rai tre. Penso alle telecamente che hanno filmato il blitz alla Diaz, penso a Concita de Gregorio ed al suo libro sul G8[1] Alcune zone del giornalismo sono colluse col potere, simbioticamente legate agli apparati statali segreti, palesi o semi-segreti che siano; ne rispecchiano intenzioni e tendenze, prevedono i loro movimenti, li informano, auscultano lopinione pubblica riportandone convincimenti e dubbi, preparano il campo al padrone spalando merda sui suoi futuri obiettivi inculcando allopinione pubblica le giustificazioni dei suoi futuri colpi di mano. Quando abbiamo sentito parlare dei cattivi-cattivi Talebani? Non certo quando erano addestrati dai Marines. Ma poco prima dellattacco Usa contro lAfghanistan. Lo stesso dicasi per Saddam Hussein e per altre mille circostanze analoghe. Non voglio esser cattivo, ma penso che sia oggettivamente strano che i Media, o meglio, una loro parte, abbiano la tempestività di accendere i riflettori su una situazione, del tutto ignorata precedentemente, poco tempo prima che il Potere se ne occupi, prendendo le stesse posizioni e divulgando le stesse opinioni del Potere. E una coincidenza? O cè uneffettiva collusione fra questi due sistemi che va ben oltre le regole del newsmaking? Mi risulta facile credere che una parte dei Media sia funzionale al Potere, sia controllata dal potere e svolga una fondamentale azione per il Potere: rendere accettabili e pienamente giustificabili le sue azioni alla stragrande maggioranza del pubblico. Rileggendo l infamante articolo di Panorama una domanda sale veloce. Se le cose stanno veramente così, cosa ci aspetta? Salvatore Mica08/09/2002 per scrivere a salvatore mica - artenamir@genie.it
[1] Non lavate questo sangue |
prima pagina.
contatore http://artenamir.interfree.it - WWW.NAMIR.IT
e forum