E ADESSO
POVEROM ? di silvio cinque
Alla fine di Giugno a Campo di via dei Gordiani
40 famiglie, più di 200 persone sono state
collocate in 41 containers .
Ora il Campo ha trovato un suo onorato riconoscimento in
quella che si può
definire la Politica Sociale dei Servizi.
Comune di Roma, Ufficio Speciale Immigrazione, 12.
Dipartimento e 6. Municipio
possono di che vantarsene ed andarne fieri. Finalmente
per loro!
I Rom Rudari hanno
avuto una emancipazione sociale: non più collocati
nellultimo
gradino, ma al penultimo: da Rom a Terremotati. E
potrebbe sembrare qualcosa
di meglio. Ma andiamo a vedere cosa è successo
realmente. È del mese scorso (Messaggero del 31 luglio
2002) la proposta della Regione Puglia di attuare
provvedimenti relativi alla organizzazione del popolo Rom
in quella regione con la creazione di Campi attrezzati
temporanei e Campi attrezzati permanenti. Saranno
previsti servizi e beni in comune per risolvere uno dei
più ingombranti e spinosi problemi che
unamministrazione pubblica può affrontare. Ma
quello che si legge è la più avanzata proposta e viene
da un centro-destra della regione Puglia che forse ha
voglia di litigare con Bossi e con Fini.
Si descrivono tra
laltro ipotesi di lavoro ed occupazione anche per i
Rom, da sempre trascurati da tutte le leggi di tutti i
governi, passati e presenti. Perché i ROM sono il punto
di partenza e di arrivo di tutte le questioni relative,
perché i ROM sono il distinguo, la differenziazione,
lelemento anomalo ed eventuale che mette alla
prova, definitivamente, ogni intento, ogni affermazione,
ogni disponibilità, ogni presupposta e dichiarata
liberalità, ogni principio di uguaglianza sbandierato,
ogni velleitarismo praticato.
Ora per risolvere il problema dei ROM ci sono vari modi:
uno è quello tentato da Hitler ad Auschwitz ed in altri
campi di sterminio;
uno è quello di disintegrarli in una falsa integrazione,
confondendo colpevolmente
i diritti inalienabili con i bisogni alienati, le
essenzialità con le sovrastrutturalità;
uno è quello di riconoscere i ROM come tali,
riconoscendoli pari, simili e consimili per diritti e
integrandoli nel contesto salvaguardandone cultura,
tradizioni, lingua, necessità e bisogni.
Se il percorso, lo sviluppo del ragionamento non è
quanto mai rigoroso, si rischia di confondere le
priorità, le essenzialità con le emergenze, con le
successività e le conseguenze. Ben sapevano tutto ciò i
fascisti che nel febbraio del 2001 a Casilino 23
organizzarono una festa perché la giunta regionale di
Storace aveva bloccato lassegnazione delle case
popolari alle famiglie ROM che ne avevano diritto.
La rigorosità, spesso teorica, del ragionamento è
semplicemente difficile:
prima vengono i diritti inalienabili, universalmente
riconosciuti a tutti e da tutti e perciò detti più
specificatamente umani;
poi,
conseguentemente, vengono tutte le altre prerogative.
Quella della casa è un diritto universalmente
inalienabile. (Ben lo sanno gli israeliani che le
distruggono regolarmente cercando così di sradicare e
destabilizzare il popolo palestinese).
Il lavoro e la possibilità di crearsi una
autonomia ed emancipazione economica
è un altro diritto. (Ben lo sanno gli industriali del
Nordest riluttanti ad accettare una legge che toglie loro
manodopera irregolare a basso costo).
Istruzione e
salute vengono di conseguenza, perché si inseriscono
allinterno di queste due prerogative essenziali. Ne
è la prova il fatto che molti adulti non sanno leggere e
scrivere ed i bambini accedono e crescono solo
apparentemente nella scuola, a causa del pressante ed
urgente bisogno di garantirsi la sopravvivenza a costo di
fare tardi la notte, a costo di svolgere attività
lavorative faticose. (Cè poi il non trascurabile
problema della dislessia dovuta prevalentemente al fatto
che i bambini, a causa della mancanza di pavimenti e
spazi adeguati, passano dallo stare in braccio
direttamente alla posizione verticale, cioè non
gattonano e non sviluppano perciò
progressivamente e gradualmente quelle cognizioni
spazio-temporali che si sviluppano anche nella fase del
gattonaggio. La difficoltà
sintattico-grammaticale e logico-matematica di astrarre
è un fenomeno non sufficientemente osservato nella
scuola dellobbligo). Ne è la prova che molte e
molti si ammalano fisicamente e psicologicamente, hanno
malattie croniche, cadono in depressione, con stati
dansia ed aggressività.
LArea di sosta attrezzata a moduli abitativi per
piccoli insediamenti di nomadi di via dei
Gordiani è la dimostrazione di come invece si ribaltino
ad arte le priorità, si confondano gli obbiettivi e gli
scopi ingenerando conseguenze e sviluppi che vanno
lontani dalle giuste direzioni.
A nessuna famiglia italiana assegnataria di case popolari
del comune o dellIstituto è stato fatto il
discorsetto paternalrazzista che è stato fatto ai Rom di
via dei Gordiani. (vedi P.A.F. 1 e 2)
È il vecchio e parzialmente superato discorso del dare
il pesce invece di insegnare a pescare.
Ora queste 40 famiglie hanno avuto un bel pesce a testa e
dovranno sbrigarsi a mangiarselo tutto e subito prima che
si accorgano che sono stati fregati
dalla più antica pratica politico-militare:
lassedio per fame. Certo nessuno, tranne qualche
lucido disperato, avrebbe rifiutato la politica
delluovo di oggi rispetto alla gallina di domani e
questo perché anche i Rom hanno unanima e sono
perciò umani, soggetti alle angosce del presente, alle
contraddizioni dei bisogni, ai ricatti ed alle lusinghe
delle politiche dei gagè. Perché dovrebbe essere così
imperdonabile? In queste angosce, contraddizioni, ricatti
e lusinghe ci sono anche quei lati oscuri che non capisco
perché non debbano essere apertamente denunciati. Questo
è uno dei motivi per i quali, allinterno del
Coordinamento, molti hanno rinunciato piuttosto che
affrontare apertamente il problema.
Ma un Coordinamento ha delle responsabilità politiche e
morali, se vuole definirsi tale, altrimenti
responsabilità politiche e morali restano comunque
fondanti per ogni singolo e singola che faccia militanza.
Queste responsabilità sono venute a mancare ed è
perciò venuta meno la funzione del Coordinamento.
Il Coordinamento era assente nel discorso della
situazione morale allinterno del Campo e non ha
sostenuto abbastanza i Rom che volevano affrontarla;
era assente quando doveva sviluppare strategie capaci di
uscire dal campo stesso ed incontrarsi con altri Campi;
era assente quando,
dopo lincendio, bisognava sostenere le famiglie
indicando, anche nei momenti più disperati, la dignità,
lonestà e la chiarezza. Insomma è venuta a
mancare la POLITICA con il peggioramento delle situazioni
già note.
Ed eccoci alla Guantanamo di via del Gordiani: una
mediazione tra i Centri di Permanenza Temporanei e i
campi di hitleriana memoria. E già qualcuno se nè
accorto perché lamenta difficoltà a dormire e respirare
dentro queste scatole oblunghe dove laria non
circola e bastano due sedie ad ingombrare.
Manca lacqua pubblica, il verde e la copertura dei
tetti che si surriscaldano in estate e si congeleranno in
inverno. I bagnetti sono più piccoli dei containers di
Tor de Cenci. Altre malattie ed altri disagi attendono.
Già le bianche stradine di ciottoli di lago sono
annerite dagli escrementi dei cani, tutti dotati per
legge di certificato, tatuaggio e tassa. Già le
piazzette sono ingombre di masserizie che non entrano
nelle stanze ed i bambini hanno sassi bianchi e sporchi
da tirarsi ed asfalto nero e bollente dove correre. Già
la luce dei fari da stadio illumina tutta notte mentre
oltre la recinzione sfrecciano i bolidi nel rettilineo,
davanti ai vigili urbani in notturna pattuglia del
vecchio campo, presidiato per evitare che qualcun altro,
più disperato, più disperato dei nuovi terremotati che
hanno un gradino dal quale guardare qualcuno più in
basso, possa rioccupare lo spazio lasciato dai meno
sfortunati e ricreare imbarazzanti, annose situazioni.
E pensare che i Rom credevano che i pesci nuotassero nei
fiumi e le uova si mangiassero per S. Giorgio.
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