CATENA DI SAN
LIBERO di
riccardo orioles
Tanti anni fa il Giornale di
Sicilia - politicamente vicino ai cugini
Salvo - ebbe la buona idea di pubblicare i nomi e i
cognomi di tutti gli
esponenti del Coordinamento Antimafia di Palermo,
corredati dai
rispettivi indirizzi di casa e da ogni altra utile
indicazione.
Aggiungendo che in realta' questi quattro fanatici - di
cui vedi elenco
nominativo - non rappresentavano nessuno e che il
movimento antimafia in
realta' non esisteva.
Adesso, il presidente del consiglio regionale calabrese,
che si chiama
Giuseppe Bova e che purtroppo e' diessino (torneremo su
questo
particolare) sostiene che il movimento dei ragazzi di
Locri,
"Ammazzateci tutti", in realta' non esiste ed
e' composto solo da
quattro estremisti fanatici che non contano niente. E ne
da',
ovviamente, i nomi: il primo e' Aldo Pecora, che e' un
ragazzo di
vent'anni e ha avuto il grave torto di fare alcune
domande pubbliche
sulla personale correttezza di alcuni politici calabresi.
Locri, come sapete, e' un posto mite dove se qualcuno ti
accusa di
essere l'unico e decisivo esponente di un movimento
antimafia puoi
girare tranquillo per le strade, sicuro che nessuno ti
fara' niente. E'
come se Bova avesse detto, poniamo, a Stoccolma
"Guardate che questo
Pecora e' il capo dei vegetariani e se togliete di mezzo
lui nessuno
contestera' piu' le bistecche". Percio' egli ha
fatto benissimo a
intimidire pubblicamente Aldo, a metterlo a bersaglio
della 'ndrangheta
e a dire "se vi stanno antipatici i ragazzi di
Locri, prendetevela solo
con lui".
Bova, nella sua veste di politico, e' inquisito per
coserelle, ma in
questo non c'e' niente di male perche' piu' di meta' dei
consiglieri
regionali lo sono come e piu' di lui. I pochi consiglieri
incensurati,
alla bouvette della Regione, si sentono - come dire - un
po' isolati.
Percio' puffano appalti, coseggiano coi mafiosi,
spampuncano il pubblico
denaro, solo perche' bisognosi d'affetto da parte dei
colleghi gia'
inquisiti. Bova non fa eccezione ma - lo ripetiamo - a
differenza dei
ragazzi di Locri noi siamo uomini di mondo e quindi non
solo non lo
condanniamo ma addirittura lo incoraggiamo: "Bravo
Bova, continua cosi'
e un giorno sarai piu' famoso di Cuffaro e ti faranno
anche i film".
Ma perche' e' cosi' importante che Bova - uno che
denuncia alla
'ndrangheta i capi del movimento antimafia - e' diessino?
Forse perche'
"ormai sono tutti uguali"? No. E' un fenomeno
tipico del Ds meridionale,
ed e' esattamente lo stesso fenomeno che si verificava
nella vecchia Dc.
La Dc, partito interclassista, organizzativamente era una
struttura dei
notabili. Un territorio, un notabile: ognuno,
statisticamente, con le
caratteristiche sociologiche del ceto medio (poiche' la
Dc era un
partito di ceti medi) del suo territorio. In Veneto,
cosi', avevi un
Rumor pacioso che rappresentava piu' o meno il
professionista cattolico
del trevigiano o di Rovigo. C'era una borghesia
cattolica, in Lombardia,
da sempre iperattiva e colta, ed eccoti i vari Bassetti.
A Torino
(operai, Acli, sindacato) Donat-Cattin. In Sicilia o in
Campania, dove
il notabilato locale era quel che era, spuntavano i Lima
e i Gava.
Molti anni dopo, quando il partito socialista cambio' -
come si disse
allora - da una razza all'altra, il meccanismo fu piu'
concentrato nel
tempo, ma sostanzialmente eguale: nel vecchio partito di
notabili i ceti
notabilari "moderni" subentrarono a quelli
tradizionali, il nuovo
commercialista al vecchio medico condotto.
Quanti operai evoluti ci sono adesso nel ceto dirigente
del Ds
meridionale? Quanti professionisti "tecnici" -
insegnanti, impiegati,
ingegneri - e quanti legati invece alla gestione del
denaro? Come si e'
trasformato sociologicamente il notabile meridionale, e
quello "di
sinistra" in particolare? Visto che ormai di
interclassismo si tratta, e
*dunque* di notabilato locale (gia' ora che ci sono
ancora i partiti:
figuriamoci quando ce ne sara' solo uno, il famoso
"partito
democratico") la questione non e' di poco peso.
Io penso che il notabilato di sinistra, al sud, sia gia'
in gran parte
un notabilato d'affari; non lo castra il
moderatismo, ma proprio il
posizionamento sociale. La sinistra giovanile di molti
paesini del Sud,
che non e' fatta di notabili ma (finche' non vengono
eventualmente
cooptati) di ragazzi, pur con la stessa linea politica
formale, si batte
contro la mafia con coraggio e determinazione.Il difetto,
evidentemente,
non sta nella politica ma in chi la incarna.
E quando un pezzo di societa' si ribella -
sostanzialmente e non solo
"politicamente", come da noi - e comincia a
contestare il potere, e'
visto automaticamente come un nemico, da questo
notabilato. E viene
denunciato come tale. Bova, percio', non ce l'ha coi
ragazzi di Locri
perche' siano "estremisti" (Dio sa che non lo
sono affatto) o perche'
siano di altri partiti (la maggior parte di loro,
probabilmente, vota
proprio Ds). Li teme proprio perche' sono antimafiosi, e
dell'antimafia
riprendono istintivamente il contenuto piu' profondo, la
lotta alla
gestione incontrollata e padronale del potere. Abbastanza
per
combatterli, come vedete, senza starci a pensar troppo
su.
Bova, che e' (non da gran tempo, in verita', e alla fine
di un percorso
abbastanza tortuoso) "di sinistra", per fortuna
si limita a combatterli
con le parole, anche se la sua professionalita' di
politico
evidentemente non e' abbastanza profonda da insegnargli
la pericolosita'
dell'uso incontrollato delle parole.
Non volendo maramaldeggiare, ci asteniamo dall'elenco dei
casi (spesso
anche penalmente rilevanti) in cui sono stati coinvolti,
negli ultimi
dodici mesi, notabili di quel partito in quella zona. Ne
attribuiamo
l'origine, ripetiamo, non al partito ma all'imprinting
sociale.
Osserviamo pero' che Bova avrebbe dovuto essere
pubblicamente censurato
dal suo partito gia' a agosto, quando nella regione
Calabria - col suo
contributo determinante - si ebbe il silenziamento
d'autorita' di tutte
le informazioni via internet su tutte le attivita' della
Regione.
Appalti, consulenze, pubblici esborsi, in Calabria
divennero di punto in
bianco - come nella Calabria vicereale, o come in Cina -
"arcana
imperii". Questo non si sarebbe dovuto tollerare; ed
e' stato tollerato.
Il Ds nazionale, in questo, e' stato inadempiente.
Adesso un'ulteriore tolleranza e' impossibile, visto che
il sostanziale
fascismo di Bova - del notabile Bova - si
estrinseca non solo in un
imbavagliamento delle notizie, ma anche in un pericolo
fisico per i
dirigenti del movimento antimafia, i vari ragazzi di
Locri e i loro
amici. Percio' tutte le critiche per Bova (nel senso e
coi limiti che
abbiamo detto) non possono piu' fermarsi in Calabria ma
risalgono
l'autostrada e - faticosamente e lentamente - approdano a
Roma. Qui
possono essere prese in esame dalla direzione Ds e dalla
sua segreteria.
Onorevole Fassino, se le parole di Bova (il "giudice
ragazzino" di
Cossiga: Livatino fu ucciso poco dopo) dovessero produrre
danno, la
responsabilita' morale, Lei comprende benissimo, sarebbe
- per
inadempienza - anche Sua.
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Mostri. Como. E' un odontotecnico di Varese,
quarantacinquenne, elettore
di Forza Italia, proprietario di un Suv
"Custer" l'autore dell'efferata
strage che ecc. ecc. Si chiama Ambrogio Fumagalli e si
era trasferito a
Como circa dieci anni fa, inserendosi perfettamente -
almeno in
apparenza - nella pacifica comunita' orobica.
L'efferatezza del delitto, e l'ispirazione diabolica che
esso con ogni
evidenza suggerisce, smascherano tuttavia al di la'
di ogni dubbio il
mostro, il quale - fra tante citta' italiane in cui
nascere - aveva
scelto proprio Varese, notoria sede di culti satanici che
hanno trovato
terreno fertile in queste vallate al confine fra la
Svizzera di Calvino
(dove tuttora negano la trascendenza eucaristica) e la
Lombardia, patria
di quel modernismo gia' condannato con durissimi accenti
da Pio IX. Una
radice culturale indiscutibile, che alla fine non puo'
che produrre i
suoi frutti: alla faccia del "buonismo" di
coloro che quotidianamente
incoraggiano (esiste addirittura una linea ferroviaria
Varese-Italia,
pagata dai contribuenti italiani) una impossibile
integrazione. Le
indagini proseguono adesso ecc. ecc.
* * *
Ecco. Non so se esista veramente, a Varese o altrove, un
Fumagalli
dentista e se esiste mi scuso con lui. Diversamente
potrebbe querelarmi,
denunciarmi all'Ordine dei giornalisti (che certamente mi
radierebbe),
chiedere insomma giustizia contro un calunniatore. Tutto
cio' che ho
scritto prima e' infatti completamente falso, non esiste
alcuna prova
ne' indizio contro il (supposto) Fumagalli ed e' basato
soltanto su una
ingiustificata antipatia verso i cittadini di Varese.
Ma se invece del dentista Fumagalli c'e' un povero
tunisino qualunque,
allora diventa lecito incolparlo, senza prove ne' indizi
e solo perche'
e' un tunisino, dei delitti piu' atroci. Ne' Feltri ne'
Belpietro ne'
nessun altro "giornalista" come loro sara' mai
cacciato a calci in culo
dalla professione per aver mentito in mala fede ai
lettori accusando per
puro razzismo un innocente. E chi dovrebbe cacciarli,
d'altronde?
L'Ordine dei giornalisti ha appena statuito che un
mascalzone prezzolato
come Renato Betulla, uno che prendeva milioni per fare i
servizi sporchi
ai Servizi, in fondo non ha commesso che una piccola
marachella ed e'
gia' sufficientemente punito dalla mala figura.
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Bin Hitler. Convegno internazionale a Teheran di tutti i
simpatizzanti
nazisti d'Europa sul tema "Auschwitz era un club di
vacanze, Hitler era
una vittima degli ebrei". I fanatici religiosi
(islamici in questo caso:
ma potrebbero anche essere cattolici, buddisti,
anabattisti o ebrei) che
governano quel disgraziato Paese hanno scoperto da molto
tempo che
accusare una religione "nemica" paga e che anzi
tanto piu' disumano e'
l'attacco tanti piu' applausi si prendono da una base
fanatizzata e
imbestialita. Per chi non applaude son pronte le fruste e
le forche
delle Camicie Verdi, che la' derivano il proprio colore
dal turbante di
qualche emiro e non dal dio Po. Ringrazia nonno Adolf,
ringrazia Bush,
ringrazia Bin Laden e ringrazia anche la destra
israeliana che cosi'
giustifica meglio le porcherie sue.
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Murales. Anche la Teologia della Liberazione ha la sua
"Cappella
Sistina", ed e' la chiesa nicaraguense di Santa
Maria de Los Angeles a
Managua, che con i suoi murales costituisce uno dei
maggiori esempi di
arte sacra latinoamericana ispirata alla "opzione
preferenziale per i
poveri". Dietro quest'opera d'arte c'e' una mano
italiana, quella del
pittore Sergio Michilini, che assieme a un gruppo di
studenti
nicaraguensi ha raccontato per immagini la storia del
Nicaragua riletta
alla luce della Chiesa dei poveri.
Quest'opera (visibile su http://www.sergiomichilini.com) e' stata
dichiarata "patrimonio culturale della
nazione", ma cio' nonostante
rischia di sparire per sempre. I lavori iniziati in
agosto per rifare il
tetto soggetto a infiltrazioni si stanno rivelando
dannosi per il
complesso artistico, che rischia la distruzione. A volere
questi murales
fu il francescano Uriel Molina, parroco del quartiere
Riguero, dove
negli anni '70 la comunita' della chiesa locale aveva
partecipato alla
lotta contro la dittatura di Anastasio Somoza, al punto
che molti suoi
membri furono uccisi. Oggi a quelle vite spezzate
potrebbe aggiungersi
con la distruzione dei murales anche una drammatica
"morte della
memoria". Per scongiurare tutto questo e' partita
una campagna di
pressione con l'obiettivo di fermare i lavori cercando un
accordo che
possa conciliare le esigenze di ristrutturazione della
chiesa con quelle
di un restauro conservativo. [carlo gubitosa]
Info: marina.elena[at]libero[dot]it
(Marina Elena Castagnaro 0373.82229)
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Milazzo. Ancora un'aggressione alla sede del circolo
Arci, da tempo
impegnata nell'antimafia sociale. Per la seconda volta
ignoti sono
penetrati nottetempo e hanno sfasciato dentro.
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Gapa wrote:
< Per Natale quest'anno abbiamo scelto di presentare
uno spettacolo
teatrale particolare: le attrici, tutte donne, sono le
mamme del
quartiere che in questi mesi di prove hanno, tra mille
impegni
quotidiani, trovato il tempo e il piacere di mettere su
una commedia
siciliana. Il risultato vi garantisco e' esilarante e il
piacere di
presentarlo e' immenso. Cosi', sabato 16 dicembre alle
20.30 al
Gapannone di via Cordai 47 Catania siete invitati a
godervi questa
rappresentazione teatrale. Chiederemo un piccolo
contributo di entrata
(con sconti famiglia) per iniziare una nuova raccolta
fondi che dovrebbe
portare entro il 2007 a sostituire il tetto del capannone
grande. I
lavori cominceranno ad inizio anno grazie ad un
cofinaziamento della
Tavola Valdese (8xmille) che per il secondo anno sostiene
il nostro
progetto per il quartiere >
Info: http://www.associazionegapa.org
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malastrada film wrote:
< Il 16 e 17 dicembre, presso la Sala Gagliardi di
Palazzo Trigona a
Noto, avra' luogo la due giorni per fare il punto sulle
trivellazioni
nel Val di Noto. Due giornate ricche di avvenimenti e
incontri, con un
grande evento in anteprima nazionale: la presentazione
del
film-inchiesta "13 variazioni su un tema barocco:
ballata ai
petrolieri". Il film e' stato realizzato dalla casa
cinematografica
siciliana "Malastrada Film" utilizzando il
sistema
www.produzionidalbasso.com, e dunque col contributo di 641
coproduttori
italiani (ma non solo) che hanno pre-pagato la produzione
e la stampa
del dvd. >
Bookmark: http://www.malastradafilm.com
________________________________________
Arcoiris TV wrote:
< Abbiamo sognato di condividere il nostro mondo e la
nostra
sensibilita' ed e' successo.
Notizie, reportage, documentari, interviste, festival,
tutto cio' che
avviene o e' avvenuto intorno a noi e' stato messo sul
web a
disposizione degli altri, liberamente. Abbiamo sognato di
poter
trasformare Arcoiris TV da web tv a tv satellitare ed e'
successo.
Televisione e internet viaggiano insieme, dialogano e si
integrano a
vicenda offrendo a chi vuole la possibilita' di segnalare
dal sito un
filmato per mandarlo in onda.
Adesso un altro sogno si sta animando nei nostri cuori:
trasformare
Arcoiris TV in una rete vera e propria. Una redazione
fatta da
giornalisti professionisti e la possibilita' di acquisire
filmati e di
produrne altri per raccontare quello che nessuno vuol
dire. La nostra
televisione libera. Libera anche nella partecipazione
attiva di tutti.
Se saremo in tanti a sostenerla, Arcoiris TV diventera'
esattamente cio'
che vogliamo. Mantenere il canale satellitare e una
redazione per un
anno costa meno di un pieno di benzina: con 50 euro a
testa il nostro
sogno ha le basi per diventare realta'. >
Info: http://www.arcoiris.tv
________________________________________
blasios[at]libero[dot]it wrote:
< Nella catena 346 scrivi "E non ci sono piu' i
barbari. Accidenti".
Credo, invece, che ci siano ancora. Per fortuna, sempre
che si riesca a
prenderne coscienza. Oggi i benpensanti li chiamano
clandestini o
estracomunitari, quando non vogliono essere cattivi. Sono
i nostri
fratelli diseredati, tenuti ai margini di una societa'
opulenta che
addormenta la propria coscienza dirottandoli verso i
cosiddetti centri
di accoglienza, per poi sbatterli nel deserto libico o
rimpatriarli
verso chissa' quale sorte, oppure per schiavizzarli a
servizio delle
varie mafie >
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Massimiliano Sfregola <masfr[at]libero[dot]it>
wrote:
Il mio nemico
< Il mio nemico
dolcemente mi rinfranca col suo odio
e non ascolta i morsi della fame
o il secco bruciante della sete.
Si nutre e si rigenera in se' stesso
sostentato a stento ma a sufficienza
da futili motivi ed ossessioni paranoiche,
mutevole e sistematico assassino
silenzioso come il respiro nel sonno.
Se mi guardo nello specchio e osservo bene
il mio nemico scopro
di aver rubato la mia faccia >
________________________________________
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semplicemente per liberarsene, basta scrivere a
riccardoorioles@sanlibero.it
-- Fa' girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di
lottare?" (Giuseppe
Fava)
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