MACRO MICRO

Tutto il mondo della comunicazione.

IL MACRO – galleria d’arte moderna romana - sta investendo tanto danaro per fare un parcheggio interno – ed era logico visto dove e’ situato. Ma quello che piu’ fa paura di questa struttura che dovrebbe fare esposizioni e ricerca ...e’ la sua totale assenza. Chiusi i suoi padiglioni – niente giovani pittori – tutto da ristrutturare e servizi scientifici esternalizzati.

Poi se approfondiamo comprendiamo che i servizi scientifici – cioe’ coloro che si dovrebbero occupare di scovare nuovi artisti contemporanei – sono in realta’ tre persone ... solitamente fanno rassegne stampa e vengono usate per stoppare senza osservare realmente ...gli artisti che non rientrano nelle grazie filo americane dei due critici che gestiscono in realta’ il MACRO.

Ora quello che piu’ ci fa temere di queste esternalizzazioni e’ che il servizio scientifico c’era ed era affidato a dipendenti del comune di roma che sono stati traslocati dal MACRO per permettergli di controllare attraverso l’esternalizzazione gli artisti indesiderati ed altre losche questioni.

Prendiamo tutto questo per dire che mentre la destra cerca di puntare sui giovani – la sinistra continua a puntare sul potere ad accentrarlo in mano a pochi presentandoci nella comunicazione tutto quello che e’ oramai soltanto pesantemente borghese – stantio – filo americano democratico europeista... che vuol dire un miscuglio di nulla per lasciare che quanto serve rimanga cosi’ in mano ai soliti pochi.

IL MACRO e’ completamente in crisi – senza idee – svuotato da qualsiasi significato di ricerca – eppure basterebbe nuovamente incontrare i giovani della comunicazione – osservare i progetti – sostenere quelli buoni – dare spazio all’intelligenza – andare negli studi per capirne i percorsi e si potrebbe come dire respirare aria nuova quella che la sinistra non e’ ancora riuscita a dimostrare esistente.

Si corre dietro alle privatizzazioni che sono come nel caso del MACRO inutili – fanno altro ... si occupano di rassegne stampa e visionano gli artisti senza avere una logica... gli invii il catalogo ... corri a baciare i piedi del critico... sei un cliente dell’alta borghesia... oppure devi dare qualcosa in cambio... risultato ? ... al vittoriano di roma ci troviamo ad esporre come giovane... un’attrice piena di conoscenze ... soprattutto personali... ma di cultura non c’e’ ombra.

E’ QUESTA LA COMUNICAZIONE CHE VUOLE LA SINISTRA ? e’ questo quello che ci attendevamo e’ questa l’aria nuova che volevamo respirare ?... deaglio censurato per aver parlato di brogli elettorali ? critiche ai comici – a blob... rimangono solo quei DIECI MINUTI nel finale del tg2...che sono evidentemente di destra ma nessuno si indigna.

MACRO MICRO quindi... l’unica soluzione in campo rispetto alla crisi che non e’ solo economica ... sono i discorsi sul PIL – il rincorrere consigli economici del mercato inglese... privatizzare controllando tutto... anche la comunicazione.

ALLORA AL MACRO non ci andiamo piu’ – e’ un luogo fallito e lo sara’ finche’ ci saranno IRRESPONSABILI che pur di prendere uno stipendione copriranno poltrone a vantaggio del potere non delle nuove generazioni e della comunicazione ALTRA.

AL MACRO NON CI ANDIAMO PIU’ ... e’ tutto chiuso – i privati non fanno ricerca e come i call center filtrano le telefonate indesiderate al potere – girano danaro e sottocultura e spesso li ritroviamo anche a lucidare le scarpe dei vari padroni.

IL MACRO Del direttore ECCHER... un bolognese preparato ex democrazia cristiana che non si occupa d’arte ma la commercia e’ oramai IL MERCATO DEI POCHI...e se vogliamo commercianti dell’arte... ci basta andare al mercato tutte le mattine... dietro le bancarelle ci sono loro – i politici – i sindacalisti – gli addetti alla cultura che oggi si spacciano sini-estrosi... aumentano i prezzi senza mai dire e dare nulla e fregano il prossimo come loro stessi.

LA MACRO CRISI comincia proprio dalla cultura inesistente – dai progetti costruiti ed esagerati per non farla esistere.

MACRO NON E’ MICRO ... e’ l’attuale realta’ che arriva fino in europa... dove un papa corre in turchia filoamericana per farla entrare in UE e continuare in realta’ a gestire gli unici interessi USA ... quelli della guerra... vendicandosi che l'occidente non ha riconosciuto propria e istituzionalmente la fede cattolica come l'origine.

Poi corre di nuovo la domenica a gridare viva la pace ad una folla di fedeli...

Quelli che per ideali – comunicazione – e arte... ci muoiono seriamente.