Articolo da La
Correspandance Internationale, 12.03.1924
[tratto da A. Gramsci, Sul fascismo, Ed. Riuniti,
1978, Roma, pp. 220-224]
Il VaticanoAntonio Gramsci
segnalato da ugo
montecchi
Il Vaticano è senza dubbio la più vasta e potente
organizzazione privata che sia mai esistita. Ha, per
certi aspetti, il carattere di uno Stato, ed è
riconosciuto come tale da un certo numero di governi.
Benché lo smembramento della monarchia austro-ungherese
abbia considerevolmente diminuito la sua influenza, esso
rimane tuttora una delle forze politiche più efficienti
della storia moderna. La base organizzativa del Vaticano
è in Italia: qui risiedono gli organi dirigenti delle
organizzazioni cattoliche, la cui complessa rete
abbraccia una gran parte del globo.
In Italia l'apparato ecclesiastico del Vaticano si
comporta di circa 200.000 persone; cifra imponente,
soprattutto quando si consideri che essa comprende
migliaia e migliaia di persone dotate di intelligenza,
cultura, abilità consumata nell'arte dell'intrigo e
nella preparazione e condotta metodica e silenziosa dei
disegni politici.
Molti di questi uomini incarnano le più vecchie
tradizioni d'organizzazione delle masse e, di
conseguenza, la più grande forza reazionaria esistente
in Italia, forza tanto più temibile in quanto insidiosa
e inafferrabile. Il fascismo prima di tentare il suo
colpo di Stato dovette trovare un accordo con essa. Si
dice che il Vaticano, benché molto interessato
all'avvento del fascismo al potere, abbia fatto pagare
molto caro l'appoggio al fascismo. Il salvataggio del
Banco di Roma, dove erano depositati tutti i fondi
ecclesiastici, è costato, a quel che si dice, più
di un miliardo di lire al popolo italiano.
Poiché si parla spesso del Vaticano e della sua
influenza senza conoscerne esattamente la struttura e la
reale forza d'organizzazione, non è senza interesse
darne un'idea precisa. Il Vaticano è un nemico
internazionale del proletariato rivoluzionario. È
evidente che il proletariato, italiano dovrà risolvere
in gran parte con mezzi propri il problema del papato, ma
è egualmente evidente che non vi arriverà da
solo, senza il concorso efficace del proletariato
internazionale.
L'organizzazione ecclesiastica del Vaticano riflette il
suo carattere internazionale. Essa costituisce la base
del potere del papato in Italia e nel mondo. In Italia si
trovano due tipi diversi d'organizzazione cattolica: 1)
l'organizzazione di massa, religiosa per eccellenza,
ufficialmente basata sulla gerarchia ecclesiastica: è
l'Unione popolare dei cattolici italiani, o, come è
chiamata correntemente nei giornali, l'Azione cattolica;
2) un partito politico, il Partito popolare italiano,
che per poco non è entrato in conflitto aperto con
l'Azione cattolica.
Esso stava diventando infatti sempre più
l'organizzazione del basso clero e dei contadini poveri,
mentre l'Azione cattolica si trova nelle mani
dell'aristocrazia, dei grandi proprietari e delle alte
autorità ecclesiastiche, reazionarie e simpatizzanti col
fascismo.
Il papa è il capo supremo tanto dell'apparato
ecclesiastico che dell'Azione cattolica. Quest'ultima
ignora i congressi nazionali ed ogni altra forma di
organizzazione democratica. Essa ignora anche, almeno
ufficialmente, tendenze, frazioni e correnti di idee
differenti. Essa è costruita gerarchicamente dalla base
al vertice. Per contro il partito popolare è
ufficialmente indipendente dalle autorità
ecclesiastiche, accoglie nelle sue file anche dei
non-cattolici - pur avendo tra l'altro nel suo programma
la difesa della religione - subisce tutte le
vicissitudini alle quali è sottoposto un partito di
massa, ha già conosciuto più di una scissione, è il
terreno di lotte di tendenze accanite che riflettono i
conflitti di classe delle masse rurali italiane.
Pio XI, l'attuale papa, il 260° successore di san
Pietro, prima di essere eletto papa, era cardinale di
Milano. Dal punto di vista politico, apparteneva a quella
specie di reazionari italiani che sono noti con il nome
di «moderati lombardi», gruppo composto di
aristocratici, di grandi proprietari terrieri e di grandi
industriali che si collocano più a destra del Corriere
della sera. Il papa attuale, quando si chiamava ancora
Felice Ratti ed era cardinale di Milano, manifestò più
volte le sue simpatie per il fascismo e Mussolini. I
«moderati» milanesi intervennero presso il Ratti,
eletto papa, per assicurare il suo appoggio al fascismo,
al momento del colpo di Stato.
In Vaticano il papa è assistito dal sacro collegio,
composto di 60 cardinali nominati dal papa stesso, che a
loro volta designano il papa ogniqualvolta il trono di
san Pietro rimane vacante. Di questi 60 cardinali, 30
almeno sono sempre scelti tra il clero italiano per
assicurare l'elezione di un papa di nazionalità
italiana. Dopo vengono gli spagnoli con 6 cardinali, i
francesi con 5, ecc. L'amministrazione internazionale
della Chiesa è affidata a un collegio di patriarchi e
arcivescovi preposti ai diversi riti nazionali
ufficialmente riconosciuti. La corte pontificia ricorda
l'organizzazione governativa di un grande Stato. Circa
200 funzionari ecclesiastici presiedono i diversi
dipartimenti e sezioni, o fanno parte di diverse
commissioni, ecc. La più importante fra le sezioni è,
senza dubbio, la segreteria di Stato che dirige gli
affari politici e diplomatici del Vaticano. Alla sua
testa si trova il cardinale Pietro Gasparri che ha già
esercitato le funzioni di segretario di Stato al fianco
dei due predecessori di Pio XI. Il partito popolare fu
costituito sotto la sua alta protezione: è un uomo
potente, molto dotato e, a quel che si dice, di spirito
democratico.
La verità è che egli è stato il bersaglio di attacchi
furiosi dei giornali fascisti che hanno persino chiesto
le sue dimissioni. Ventisei Stati hanno i loro
rappresentanti presso il Vaticano, che a sua volta è
rappresentato presso 37 Stati.
In Italia, in particolare a Roma, si trova la direzione
centrale dei 215 ordini religiosi, 89 maschili e 126
femminili, gran parte dei quali esistono da 1.000 e
persino da 1.500 anni, che hanno conventi e congregazioni
in tutti i paesi. I benedettini, per esempio, che si sono
specializzati nell'istruzione, vantavano nel loro ordine,
nel 1920, 7.100 monaci, distribuiti in 160 conventi, e
11.800 monache. L'ordine maschile è diretto da un
primate e conta i seguenti dignitari: un cardinale, 6
arcivescovi, 9 vescovi, 121 priori. I benedettini
amministrano 800 chiese e 170 scuole. E questo non è che
uno dei 215 ordini cattolici! La santa società di Gesù
conta ufficialmente 17.540 membri, tra cui 8.586 padri,
4.957 studenti e 3.997 fratelli laici. I gesuiti sono
molto potenti in Italia. Grazie ai loro intrighi essi
riescono qualche volta a far sentire la loro influenza
persino tra le file dei partiti proletari. Durante la
guerra essi cercarono, tramite Francesco Ciccotti, allora
corrispondente dell'Avanti! a Roma, oggi nittiano, di
ottenere da Serrati che l'Avanti! cessasse la campagna
contro il loro ordine che si era impadronito di tutte le
scuole private di Torino. Sempre a Roma risiede la
Congregazione per la propagazione della fede che con i
suoi missionari cerca di diffondere il cattolicesimo in
tutti i paesi. Essa ha al suo servizio 16.000 missionari
e 30.000 missionarie, 6.000 preti indigeni e 29.000
catechisti: e questo soltanto nei paesi non cristiani.
Essa ministra, inoltre, 30.000 chiese, 147 seminari, con
6.000 allievi, 24.000 scuole popolari, 409 ospedali,
1.183 dispensari medici, 1.263 orfanotrofi e 63
tipografie.
La grande istituzione mondiale chiamata l'Apostolato
della preghiera è creazione dei gesuiti: essa abbraccia
26 milioni di aderenti divisi in gruppi di 15 persone,
che hanno ciascuno alla testa un «fervente» e una
«fervente». Essa distribuisce una pubblicazione
periodica centrale che esce in 51 edizioni diverse e in
39 lingue, fra le quali 6 dialetti indiani, uno del
Madagascar ecc., conta un milione e mezzo di abbonati e
ha una tiratura di 10 milioni di esemplari. L'Apostolato
della preghiera è indubbiamente una delle migliori
organizzazioni di propaganda religiosa. Sarebbe molto
interessante studiare i suoi metodi. Essa riesce con
mezzi molto semplici a esercitare una influenza enorme
sulle larghe masse della popolazione rurale, eccitandone
il fanatismo religioso e suggerendo la politica che più
conviene agli interessi della chiesa. Una delle sue
pubblicazioni, certamente la più diffusa, costava prima
della guerra due soldi l'anno: era un foglietto
illustrato di carattere sia religioso che politico.
Ricordo aver letto nel 1912 il passaggio seguente: «Noi
raccomandiamo a tutti i nostri lettori di pregare per i
fabbricanti di zucchero proditoriamente attaccati dai
cosiddetti antiprotezionisti, vale a dire i frammassoni e
i miscredenti».
Era l'epoca in cui il partito democratico in Italia
conduceva una vivace campagna contro il protezionismo
doganale, urtando così gli interessi dei zuccherieri. I
propagandisti del libero scambio erano, a quest'epoca,
spesso attaccati dai contadini, ispirati dai gesuiti
dell'Apostolato della preghiera.
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