LA PUZZA DELLE DONNE

di doriana goracci

 

Sembra che puzziamo molto, la pubblicità  lo  canta in tutti modi: lavati, spruzzati, intimamente…Tanto se orini, tanto se peggio ancora, emetti qualche goccia di sangue che ti ricorda che non hai prodotto ma magari fatto all’amore. Prima durante e dopo, ti devi lavare, nascondere quelle piccole tracce, l’umore…
E così mentre puliamo noi stesse e la casa, l’ufficio e la fabbrica, il centro anziani e le scale del condominio, c’è Qualcuno a cui non basta, s’ ha da fare  piazza pulita dell’ autodeterminazione:  si  pretende l’ Igiene.


Dicono che
le donne italiane devono ancora imparare molto su come proteggersi e curarsi… da quelle parti“.
Entra nel particolare, nell’intimo, quell’uomo che non ha niente di divino, se non l’immagine che altri uomini gli hanno conferito, con quel cappello in testa, quella papalina, quel metraggio di stoffa acciambellata a decretare vita e morte nostra e altrui: ” …come il fuoco si tramuta quando ad aromi si mescola, prende nome secondo l’olezzo d’ognuno essi”.
E le Cavallerie come gli aranci olezzano…


D’estate non si rendono conto che si puzza di più, come certe notizie eruttate tra un pasto e l’altro, di ostie e  corano: “E’ auspicabile che l’obiezione di coscienza nata da profondi convincimenti cresca ancora, sia come dato in sè , sia come testimonianza per l’opinione pubblica sulla persistenza di una consapevolezza profonda”. Questo l’appello lanciato ai medici dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei in un’intervista al quotidiano Avvenire  in merito all’ammissione da parte dell’Aifa anche in Italia della pillola abortiva Ru486. Ha avuto  Egli, il profumato Bagnasco, ” una reazione di tristezza, di amarezza e di preoccupazione per  la decisione di poter prendere questa pillola come in altri Paesi, perchè è  “una discesa della civiltà del nostro Paese”.
E’ solo il  seguito ai
primi commenti del dopo Ru486: “  inaccettabile attacco alla vita – la donna è abbandonata a se stessa – stretta sorveglianza -  triste tendenza –   conseguenze canoniche… “  tra i quali ne spicca uno, quello del picconatore ottuagenario, l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga:«assai strano che da qualunque decisione relativa all’inizio e alla fine della vita possa prendere decisioni soggetto diverso dal Parlamento o in via d’urgenza il governo». Lo precedette una donna, Isabella Bertolini, allora Vice presidente di Forza Italia, che dichiarò per la  pillola incruenta ad ottobre del 2007:  “contiene in sé un potere di illimitata autodeterminazione (delle donne) che rischia di fare enormi danni dal punto di vista sociale”.


Glielo farei sentire io come puzza il sangue rappreso,
se lo ricordava mia nonna quando sua madre morì a Tripoli  per setticemia, quando hai solo sabbia e terra per lavarti, quando ci hanno venduto l’acqua e la ribellione e certi violenti sermoni fanno il giro del mondo e si indignano alle leggi umane, Loro i Divini ,  che non disdegnano nell’intimità, farsi lavare dalle sante perpetue  ed  alitare , con un  fiato rancido emesso tale e quale  dai   mercenari. Per salvare l’anima e la pelle a quella  sola, perduta e abbandonata



E la Macchina, 
Fiore del Cielo, tra i sollevate e i fermi! , nella “nebbia agostana”  continua a camminare, la prova è andata bene, stanno per arrivare anche i leoni e la Santa e dopo , come è tradizione, la riconsegna di ciuffi e spallette e poi panini con la porchetta per tutti. E infine l’Annunciazione del sindaco Marini, a cui  il primo ministro Berlusconi gli ha detto che sarà presente il 3 settembre,  per il  trionfale trasporto. Allieterà l’Attesa, le nostre Giornate sudate e d’amore.


Lasciateci sole, abbandonate a noi stesse, ai nostri pruriti, bruciori, fastidi intimi, perdite e dolori sessuali,  senza alcuna  Protezione. Puzziamo di vita, come certi , malamente, di potere mortale. Fatevene una ragione, per  noi zingarelle che danziamo  l’Habanera, l’amore è un uccello Ribelle, un bambino della Boemia, l’amore che non ha mai conosciuto leggi.
Carmen è nata libera e morirà tale.

Doriana Goracci