Oliviero
Diliberto: il komunista atlantico di servizio
Nelle scorse
settimane due notizie hanno attratto la mia attenzione:
linquietante incidente stradale accaduto al giudice
Clementina Forleo e
l'opportunistica partecipazione del segretario dei
Comunisti Italiani Oliviero Diliberto al No B. Day. Mi
hanno colpito anche in relazione alla presenza, in quello
stesso No B. Day, di Luigi De Magistris, già noto
magistrato inviso come la Forleo - ai poteri
forti.
Si tratta di tre persone, Forleo e De Magistris da un
lato, e Diliberto dallaltro, che stimolano le
associazioni mnemoniche. Il primo ricordo è la
conferenza stampa di qualche mese fa di Marco Rizzo, in
cui fresco di espulsione dal partito il
noto pelatone rivolse pesantissime accuse a
Diliberto: Guarda caso la situazione è precipitata
proprio ora, immediatamente dopo laver fatto notare
al segretario Diliberto che un puzzle di iniziative
pubbliche locali da lui svolte nel tempo lo vedevano
sempre accompagnato da un volto noto della P2
di Licio Gelli, disse Rizzo.
Rizzo si riferiva a Giancarlo Elia Valori, noto dirigente
dazienda e noto massone. Proseguiva Rizzo:
Oliviero Diliberto dal 2003 al 2007 partecipa
infatti a ben otto avvenimenti pubblici con un uomo
legato al capo della P2 . E mai possibile che il
segretario di un partito comunista possa ripetere così
tante volte una pesante leggerezza? Il punto
di domanda non è la legittimità o meno a frequentare
chicchessia, la questione è tutta politica. Può un
segretario comunista interloquire così a lungo con una
espressione di quei poteri che, a parole, dice da sempre
di voler contrastare? Credo proprio di no, e se le
imbarazzanti risposte di Diliberto ("sono solo
incontri pubblici
") non mi convincono, mi
risulta assai più chiaro il procedimento di espulsione
intrapreso a mio carico.
L'addebito di Rizzo era fondato nella sostanza, anche se
inesatto nella forma: è vero che Elia Valori fece a suo
tempo parte della P2 ma la sua espulsione
dallorganizzazione era già nota nel 1981. Tra gli
incontri pubblici cui si riferisce Rizzo cè la
partecipazione di Elia Valori, addirittura, alla festa
nazionale del partito del 2003.
Comunque, ciò che importa qui è che le molteplici
attività di Elia Valori entrarono a suo tempo nel mirino
di Luigi De Magistris e della sua inchiesta Why
Not: Le indagini Why Not
raccontò De Magistris ai magistrati di Salerno
stavano ricostruendo linfluenza dei poteri occulti.
In particolare si stavano ricostruendo i contatti
intrattenuti da Giancarlo Elia Valori, Luigi Bisignani,
Franco Bonferroni e altri e la loro influenza sul mondo
bancario ed economico finanziario. Elia Valori pareva
risultare, dagli accertamenti preliminari che stavamo
svolgendo con la massima riservatezza, ai vertici della
massoneria contemporanea.
Gli accertamenti di De Magistris, per quanto riservati,
non passarono inosservati: dal 2005 al 2007 il magistrato
napoletano, come scrive Antonio Massari su MicroMega,
venne fatto oggetto di ben 17 interrogazioni parlamentari
- da parte, complessivamente, di ben 153 parlamentari -
quasi tutte ostili e mirate a bloccarne lattività
investigativa.
Il risultato di tali pressioni politiche lo conosciamo
tutti: nel 2008 CSM infligge a De Magistris la pena del
trasferimento (dalla sede di Catanzaro e dalla funzione
di pubblico ministero).Un destino parallelo a quello di
Clementina Forleo, trasferita da Milano a Cremona.
Ma perché associare il forchettone rosso
Oliviero Diliberto alle sfortunate vicende professionali
di due magistrati esemplari come Forleo e De Magistris?
Semplice, perché ad accusarli non solo allinterno
del CSM ma anche, in modo del tutto irrituale, sui grandi
organi dinformazione, figurò in
primis la
professoressa Letizia Vacca, designata al CSM proprio su
imput di Diliberto: E necessario che emerga
che Forleo e De Magistris sono cattivi magistrati,
esternò a suo tempo la Vacca.
Riassumendo: Rizzo rinfaccia a Diliberto di essere amico
di un massone che era stato indagato da De Magistris,
quel De Magistris che insieme alla Forleo
è stato tolto di mezzo con lausilio di una sodale
di Diliberto.
Ma amico in che senso?
A mio giudizio, Diliberto è amico di Elia Valori perché
ne condivide, al di là della facciata, il sistema
di valori.
Sappiamo, dai suoi libri, su quale sistema Elia Valori
fondi i suoi "valori": sionismo e atlantismo über
alles; il
tallone di ferro delloccidente contro i
palestinesi. Cose da far inorridire qualunque sincero
comunista. Ma non Diliberto. La riprova?
Anche in questo caso, è unimmagine della memoria a
soccorrerci: Milano, 1999, manifestazione del trentennale
della strage di Piazza Fontana. Diliberto annuncia
retoricamente di voler chiedere labolizione degli
omissis e del segreto di stato sulle stragi degli anni
70. In quelloccasione, lallora Ministro
della Giustizia venne giustamente fischiato dai giovani
che gli rimproveravano la partecipazione al governo
DAlema (con i relativi bombardamenti alla
Iugoslavia).
Forse quei giovani non sanno che Diliberto, mentre fa il
trombone in piazza, ha compiuto un atto sfuggito ai più:
si è associato al procedimento disciplinare contro il
giudice Guido Salvini, proprio quello che si era messo a
indagare sul serio il mistero di Piazza Fontana e la sua
matrice atlantica. Per misurare appieno la gravità del
comportamento dellallora Ministro della Giustizia,
diamo la parola allo stesso Salvini:
Per non parlare del ministro della Giustizia
del governo di sinistra, Oliviero Diliberto. Nel 1999,
quando fui assolto da tutte le incolpazioni del
procedimento disciplinare aperto parallelamente a quello
di incompatibilità ambientale, Diliberto
fece personalmente qualcosa che non accade quasi mai:
impugnò lassoluzione pronunziata nei miei
confronti dinanzi alla Cassazione, la quale lanno
successivo gli diede sonoramente torto.
Ultima immagine: Roma, 2006, Galleria Monferrato. Il
Presidente emerito della Repubblica Cossiga inaugura una
mostra con i graffiti degli anni 70 a lui dedicati.
A lui, a Kossiga, altro atlantista di ferro e altro
vecchio amico di Elia Valori. Ad abbracciarlo, Oliviero
Diliberto: Eravamo dalla stessa parte della
barricata
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