ROMA/TRANS
UCCISA, GRUPPO EVERYONE: "URGENTE TUTELARE TRANS
LEGATE A PERSONALITA' IN VISTA E A RISCHIO
RITORSIONI"
"Il cadavere di una trans, rinvenuto dalle autorità
in un sacco della spazzatura su una sponda del Tevere a
Ostia Antica, propone ancora, tragicamente, domande
inquietanti riguardo alla situazione di pericolo in cui
versa oggi la comunità transgender, dopo lo scandalo che
ha rivelato intrecci pericolosi fra politica e
criminalità" affermano Roberto Malini, Matteo
Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti
dell'organizzazione per i diritti umani Gruppo EveryOne.
"Chi sa o muore, o è costretto a fuggire alla
chetichella, oppure a tacere, raggiunto da intimidazioni
e minacce gravi.
La condizione
delle persone trans straniere e senza permesso di
soggiorno è ancora più grave," continuano gli
attivisti, "perché ai pericoli derivanti da
possibili scandali sessuali, con coinvolgimento di
politici e autorità, si aggiunge la loro condizione di
'invisibili', una condizione creata dal famigerato
pacchetto sicurezza.
l suicidio della
persona trans 34enne, verificatosi il giorno di Natale
nel Cie di via Corelli a Milano, è il più recente
tassello di un disegno preoccupante, che pone la
comunità transgender in uno stato di ansia e pericolo;
ma i casi che autorità e media hanno fino a oggi
sottovalutato sono decine", spiegano Malini,
Pegoraro e Picciau. "Basti pensare alle aggressioni
violentissime di persone trans avvenute a Roma il
15 ottobre scorso, agli innumerevoli atti di intemperanza
e violenza contro la comunità transgender, fino al
duplice omicidio di Gianguarino Cafasso, protettore di
prostitute trans, e della povera Brenda, colpevole di
conoscere e frequentare nomi molto in vista".
Attivisti del Gruppo EveryOne e di altre organizzazioni
umanitarie stanziati a Milano, Roma e in altre città
italiane segnalano in questo periodo retate da parte
delle autorità nelle zone frequentate da persone trans
extracomunitarie. "Quando non hanno il permesso di
soggiorno," raccontano i rappresentanti di EveryOne,
"vengono caricate su cellulari e condotte nei Centri
di identificazione ed espulsione, dove rimangono fino a
sei mesi, in condizioni disumane e a rischio di abuso,
mentre i centri negano l'ingresso alle associazioni
umanitarie che vorrebbero offrire loro solidarietà e
assistenza.
In
particolare a Roma, dove è esploso qualche tempo fa il
caso Marrazzo, sembra quasi che si cerchi di far piazza
pulita, per quanto riguarda le trans".
Il Gruppo EveryOne fa notare che nessun programma di
assistenza e nesun numero verde è stato istituito per
consentire alle persone trans che conoscono gli intrecci
fra politica e criminalità di essere tutelate; al
contrario, in Italia vengono intimidite e ammazzate senza
che nessuno alzi un dito. E' importante" concludono
i presidenti dell'organizzazione, "che Marrazzo e
gli altri politici coinvolti parlino e comunichino alle
autorità i nomi di chi potrebbe essere mandante degli
omicidi (di Brenda e del caso di oggi, risalente almeno a
un mese fa) ovvero dei politici che frequentavano le
vittime. E' importante che si isituiscano forme di tutela
per le persone trans che possono aiutare le autorità a
identificare i mandanti e gli esecutori, con programmi di
protezione, e che si sospendano le retate, che ottengono
il solo sciopo di allontanare tanti potenziali
testimoni".
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
334 8429527 :: 331 3585406
www.everyonegroup.com
:: info@everyonegroup.con
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