Umano,
non più umano
75 corpi di uomini e donne, alcune anche incinte,
sono stati abbandonati
nel mare, 75 esseri umani rifiutati da tutti, morti senza
nome, in dispregio
non solo alle leggi del mare che impongono il soccorso di
chiunque si trova
in difficoltà, ma anche dell¹impegno morale per ciascun
essere umano di
riconoscere nell¹altro essere umano in difficoltà la
propria umanità. Cosa
sta accadendo agli uomini e alle donne di questa società
occidentale? Cosa
ne è stato della generosità?
Stiamo assistendo ad una lenta e inesorabile
trasformazione del senso delle
parole, che nella loro neutralità denunciano una
cattiveria, di cui ci si fa
vanto. ³Clandestino², infatti, il cui significato
originario indica chi non
è corredato da documento giuridico di riconoscimento, è
diventato un termine
orrendo. Rimandare indietro i clandestini è ora
difendere la sicurezza del
territorio e abbatterli è diventato addirittura un
³divertente² videogioco.
Come è potuto accadere tutto ciò?
Come non inorridire di fronte a
tutto
questo? Come mai non si leva un grido unanime di
protesta? Come mai non c¹è
una gara di solidarietà per accogliere esseri umani in
difficoltà? La
fragilità dei corpi è diventata un disvalore, se
un¹anziana donna italiana,
non un¹accattona, colta da un malore, distesasi sulla
panca della sala
d¹attesa della stazione di Roma, è stata costretta
dalla polizia ad alzarsi
e spostarsi.
Le donne e gli uomini della rete delle ³Città vicine²,
che da dieci anni
mettono al centro dell¹azione politica l¹esperienza
femminile nella cura
delle relazioni e dei propri luoghi e territori, riuniti
dal 26 al 29 agosto
a Catanzaro, si rivolgono a donne e uomini in tutta
Italia, per denunciare
insieme il degrado civile e morale verso cui rischiamo di
precipitare.
Facciamo nostra l¹esperienza della comunità di Riace in
Calabria, che dopo
aver accolto dal mare i famosi Bronzi riaffiorati nel
1972, dopo i Curdi
sfuggiti all¹esercito di Ankara e gli Iracheni scappati
al gas di Saddam è
divenuta ³borgo dell¹accoglienza² continuando ad
accogliere migranti nel
vecchio centro storico abbandonato, che così ha
acquistato nuova vita e
dignità.
|