LA VITA Franco
Modigliani nasce a Roma nel nel 1918.
La sua famiglia, di religione
ebraica, appartiene alla borghesia medio-alta della
capitale. Il padre Enrico è un noto pediatra.
I primi anni scolastici non sono particolarmente
brillanti. Nel 1932, inoltre, il padre Enrico muore dopo
un intervento chirurgico non riuscito.
Nei tre anni successivi il
profitto scolastico cala ulteriormente, ma il
trasferimento al Liceo Visconti, all'epoca il più
prestigioso della capitale, gli fornisce nuove
motivazioni.
Ritrovato l'entusiasmo per gli studi, conclude il Liceo
con un anno di anticipo e si iscrive all'università.
Inizialmente è indeciso
sull'opportunità di seguire le carriera del padre
iscrivendosi alla facoltà di Medicina. È il desiderio
dei familiari ma, alla fine, Medicina viene scartata: la
scelta viene motivata da una bassa tolleranza per la
sofferenza e la vista del sangue.
Si iscrive così alla facoltà legge. Una laurea che
consente l'accesso a possibilità di carriera, anche
molto diverse tra loro. L'economia entra per la prima
volta nei suoi interessi quando partecipa ad una
competizione organizzata dai Littoriali della Cultura (il
nome della organizzazione degli studenti sotto il
fascismo) sulle dottrine economiche.
Il suo "saggio", con
una certa sorpresa dell'autore, vince il primo premio.
Comincia così ad occuparsi di Economia, un interesse che
però deve portare avanti da solo dato che l'Università
fascista non concedeva grande spazio alle discipline
economiche.
Frequentando i Littoriali entra
in contatto con diversi giovani antifascisti e comincia
la sua opposizione politica al regime.
Quando, nel 1938, il governo emana le lezzi razziali
Modigliani decide di andarsene dall'Italia.
Si trasferisce a Parigi presso i genitori della
fidanzata, Serena Calabi, che sposa nel maggio del 1939.
Prova ad iscriversi alla Sorbonne ma i corsi che
frequenta gli sembrano banali e privi di stimoli.
A giugno torna brevemente in Italia per discutere la sua
Tesi di laurea e diventa dottore in Legge.
Siamo ormai alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Intuendo l'imminente conflitto Modigliani e la famiglia
decidono ancora una volta di partire.
New York gli accoglie nell'agosto del '39, pochi giorni
prima dell'ultimatum di Hitler alla Polonia.
Modigliani capisce che la permanenza in America non sarà
di breve durata. Ottiene di partecipare gratuitamente ai
corsi della facoltà di Politica e Scienze sociali della
New School for Social Research, un'istituzione appena
creata per assistere i tanti studenti in fuga
dall'Europa. Di giorno lavora in una libreria, la sera è
dedicata allo studio. Un periodo duro, ma estremamente
stimolante.
Nel '42 comincia la carriera
universitaria al New Jersey College.
Nel '48 viene chiamato ad insegnare a Chigago alla
University of Illinois, dove conosce un brillante
studente appena laureato, Richard Brumberg.
Con lui realizza le basi del suo lavoro più noto.
L'ipotesi del "ciclo vitale" del risparmio.
Modigliani giunge alle conclusioni che la maggior parte
delle persone tende ad avere un livello stabile di
consumo per tutta la vita e perciò l'aspettativa del
reddito rimane la variabile principale nel definire
l'atteggiamento dei risparmiatori.
Siccome il reddito tende a seguire una curva a forma di
campana durante una vita, (basso all'inizio, alto a
metà, e di nuovo basso dopo il pensionamento), i giovani
saranno i maggiori mutuatari, le persone di mezza età
saranno i maggiori risparmiatori, e gli anziani
spenderanno questi risparmi.
La prematura scomparsa del giovane Brumberg interrompe
per alcuni anni lo sviluppo della teoria. La versione
finale e revisionata della "Ipotesi sul ciclo del
risparmio" fu pubblicata solo nel 1980.
Nel 1985 gli viene conferito il premio Nobel per "le sue
pionieristiche analisi sul risparmio e sui mercati
finanziari" http://www.nobel.se/economics/laureates/1985/press.html .
Un riferimento alla già citata
analisi del comportamento del risparmio e al teorema sui
mercati finanziari, sviluppato assieme a Merton Miller.
Questo teorema fornisce un quadro analitico di
riferimento per capire le strutture del capitale delle
imprese. Modigliani e Miller dimostravano che il valore
di una impresa è direttamente legato al rapporto tra
debito e capitale.
Diventa consulente per il
tesoro americano, per la Federal Reserve e per numerose
banche europee.
Come uno dei massimi rappresentanti viventi della scuola
post-Keynesiana, partecipa attivamente al dibattito sulle
politiche economiche, sia negli Stati Uniti che in
Europa, insistendo sulla necessità di dare priorità
alla piena occupazione.
"Per quello che riguarda
il mercato azionario in genere, la mia analisi è la
stessa: anche in questo caso cè una bolla
speculativa nel senso che le azioni sono sopravvalutate.
[...] Le bolle non si sgonfiano altro che scoppiando, in
maniera molto rapida, seguita da un periodo in cui il
prezzo resta molto al di sotto di quello originale,
diciamo 20-25%, per parecchio tempo."
Intervista realizzata nel dicembre 1999, pochi mesi prima
dell'effettivo crollo dei titoli della New Economy)
Link
Homepage di
Franco Modigliani
http://web.mit.edu/francom/index.html
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