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----- From: Associazione
Musulmana Italiana
To: aaluana@tiscali.it ; giornale@namir.it Sent: Monday, December 08, 2003
6:48 PM Subject: Rispondici su Namir
Luana carissima,
E' un piacere sentirti di nuovo, ma ci dispiace dover
essere per l'ennesima volta in totale disaccordo con
te.
Troveremo però pure in sha' Allah un'argomento su
cui la pensiamo quasi allo stesso modo?
Speriamo.
LUANA -
Carissimo, mi avete chiesto di rispondervi e io
rispondo, il problema di pensare allo stesso modo,
non e' un problema, sono stata con voi in mille altre
battaglie ma a volte non seguiamo la stessa linea, ed
e' quando le strade sono parallele, che bisogna
confrontarci.
Oggi lanci uno sciopero per la
conservazione di cariatidi del passato. Proprio tu
che dovresti essere innovativa?
Perché non uno sciopero che faccia largo a nuove
anime, nuovi volti, nuovi corpi, a sostegno di un
progetto che globalizzi le porte della comunicazione,
aprendo la videocomunicazione in digitale a favore di
chi in TV non c'è mai stato?
Per favore, sii buona, pubblica online la nostra
dichiarazione di non partecipazione al tuo sciopero e
rispondici sul tuo sito.
LUANA -
perche' la digitalizzazione non e' altro che una
menzogna che si avverera' tra dodici anni, visti i
supporti tecnici di cui necessita i quali non sono
affatto pronti per applicarna su scala nazionale, ed
e' una legge che serve a pochi o alla solita persona
che non cambiera' nulla allo stato attuale delle
cose. Perche' penso che uno STATO LAICO, debba dare i
stessi diritti di comunicazione a tutti che siano o
meno cariatidi, abbiamo un telecomando e possiamo
cambiare. Perche' penso ad una societa' in cui
possiamo ascoltare i diritti e i pensieri dei tanti
che la abitano, di religioni diverse, pensieri e
mondi diversi, esattamente come facciamo in namir, in
cui questo mese abbiamo pubblicato Gabriel Mandel
Khan, come tanti altri che pensano ed operano
diversamente da noi, per un libero confronto.
Dovremmo scioperare per il
fatto che la RAI si è finalmente democratizzata,
pluralistizzata, delottizzata e dekabulizzata?,
perché un commentatore-cerimoniere ottuagenario come
Biagi è stato finalmente pensionato?, perché a
ottant'anni suonati non costerà più oltre un
miliardo l'anno al contribuente per i suoi dieci
minuti quotidiani di banalità trite e ritrite?
LUANA - se
e' una questione di danaro, possiamo pensare a quanto
costano al contribuente persone confuse come Bonolis
? o spettacolini di varieta' che fanno solo auditel
eliminando la qualita' ?....ma e' il principio della
CENSURA che non deve essere applicato, ed e' quello
che noi contestiamo. Oggi capita a Biagi e a tutti
gli altri, ma domani potrebbe accadere anche alle
diverse religioni, secondo il potere che occupa la
casella da dove vengono emessi i comandi.
C'è già il presidente
Ciampi, che come telepredicatore di Stato è più
efficace di Biagi. Basta ed avanza, dice anche lui
cose banali e scontate... e già riceve un congruo
appannaggio. Oltretutto dargli la parola non costa
nulla al contribuente.
LUANA -
Ciampi dira' anche delle cose banali, ma riflettiamo
insieme, potrebbe accadere di peggio, ebbene io sono
disposta ad accettare anche il peggio, purche' non si
CENSURI nessuno.
Oppure noi italiani dovremmo
scioperare perché un censore fazioso e nepotista
come Santoro, un monopolizzatore del microfono che ha
tolto la parola a Leone Passerman e ad Abdul Hadi
Palazzi, che ha impedito ai rappresentanti delle
comunità ebraica e islamica di Roma di far conoscere
le loro posizioni sul conflitto mediorientale, che ha
invece avuto parole di incoraggiamento per il
terrorista Marwan Barghouti, che è stato denunciato
dalla Comunità ebraica per il livore antisemita
delle sue posizioni, è alla fine divenuto lui
stesso, come tante sue vittime, oggetto di censura?
LUANA - io
trovo invece che MICHELE SANTORO abbia dato la parola
a tutti e fatto confrontare diverse realta' secondo
il tema della sua linea editoriale. Ma questo non
sono io a dirlo, le trasmissioni di Michele Santoro
sono state osservate attentamente dalla Suprema Corte,
che recentemente gli ha dato ragione. Il coraggio di
questo giornalista e' stato proprio quello di aver
esposto in ogni sua puntata dei liberi confronti, e
non bisogna angustiarsi perche' abbiamo ascoltato la
parte avversa, bisogna semmai preoccuparsi quando
questa non la si sente, perche' nel calderone dei
silenziosi possiamo finirci tutti.
Non dimentichiamo il passato:
Panorama
22 ottobre 2001
QUELL'ARABO
CANCELLATO DA SANTORO
Si chiama Shaykh Adbul Hadi Palazzi ed è
direttore della comunità islamica italiana di
Roma. Doveva essere ospite su Raidue da Michele
Santoro, il quale avendo notato un suo articolo
intitolato "L'America se l'è voluta"
aveva pensato di invitarlo in TV per accusare gli
Usa. Così lo ha fatto intervistare da una
giornalista. Ma, a sorpresa, Palazzi non era anti
Usa; rimproverava Washington di non aver
combattuto abbastanza, in passato, l'integralismo
islamico. E cosi la sua partecipazione a
Emergenza guerra è stata cancellata. Senza
scuse.
Tempi
27 ottobre 2001
SCEICCO
ISLAMICO RIVELA COME UN RICCO GIORNALISTA IN
KEFIAH SELEZIONA GLI OSPITI
«Vi racconto come seleziona i suoi ospiti la
redazione di Santoro», ha detto Shaykh Abdul
Hadi Palazzi, direttore dellIstituto
culturale della comunità islamica italiana di
Roma, durante un incontro organizzato il 4
ottobre dalla scuola ebraica di Milano, al quale
hanno partecipato anche Vittorio Feltri,
direttore di Libero e a Mirna Chajo, docente di
lingua araba allUniversità Statale di
Milano ed erano presenti il preside della scuola,
Davide Nizza, e un giornalista del Bollettino
della Comunità ebraica di Milano. In seguito ad
un suo articolo pubblicato allindomani
dellattentato dell11 settembre con il
titolo «LAmerica se lè voluta»,
Palazzi è stato contattato dalla redazione di
Michele Santoro e invitato a partecipare alla
puntata del 28 settembre. Largomento doveva
essere la globalizzazione, e Palazzi pensava di
essere stato invitato perché aveva preso
posizione su questo argomento nelle settimane
precedenti. Ma nel corso della pre-intervista
telefonica, in cui la redazione si informa del
tipo di risposte che gli ospiti daranno in
trasmissione, la giornalista dello staff di
Santoro ha insistito sulla posizione di Palazzi
in merito agli attentati. Palazzi ha spiegato
allora che il titolo lanciato sullarticolo
si riferiva ad una sua frase in cui rimproverava
lAmerica di non aver sufficientemente
vigilato sullintegralismo islamico e aver
«abbassato la guardia». La giornalista ha
insistito ancora «ma allora lei non ritiene che
lattentato sia causa della politica
americana troppo filoisraeliana, che non consente
di raggiungere la pace in Medio Oriente?».
Quando Palazzi ha precisato il suo pensiero e
cioè che la responsabilità della situazione in
Medio Oriente è da imputare
allintegralismo islamista e al terrorismo,
accusando anche Arafat di fomentare entrambi, la
giornalista di Santoro ha confusamente borbottato
che lo avrebbe richiamato, e da quel momento
Palazzi non ha avuto più alcun contatto con la
redazione di Michele Santoro. Alla puntata hanno
invece partecipato Agnoletto e Casarini per i no
global, il giornalista Pirani e lex
ministro degli esteri De Michelis.
Libero,
Giovedì 18 ottobre 2001
http://amislam.com/libero21.htm
Intervista allo Shaykh Abdul Hadi Palazzi:
"IO,
MUSULMANO MODERATO, CANCELLATO DALLA TRASMISSIONE
DI SANTORO"
Il direttore della comunità islamica di Roma:
invitato a "Emergenza guerra" per
attaccare gli Usa è stato censurato perche' non
voleva parlare bene di Arafat
di Dimitri Buffa
Shaykh Abdul Hadi Palazzi, direttore della
comunità islamica italiana di Roma, avrebbe
dovuto partecipare alla puntata del 28 settembre
del programma gestito da Michele Santoro su
Raidue ogni venerdì sera. Era molto piaciuto il
titolo (solo quello) di una intervista data a
"la Stampa" di Torino:
LAmerica ha pagato le sue
colpe. Le "veline" di Santoro che
ne filtrano la trasmissione, però, hanno presto
scoperto l'arcano: Palazzi si riferiva
esclusivamente al rimprovero agli USA di non aver
vigilato per tempo sullintegralismo
fondamentalista e di avere abbassato la guardia.
Un'argomentazione di semplice buon senso. Nessun
appello anti-americano. Quindi non l'hanno più
invitato. Shaykh Palazzi ha spiegato così a
"Libero" i dettagli della vicenda.
Ci può raccontare come
sono andate le cose da Santoro per favore,
specificandoci lei chi è e chi rappresenta?
"Io rappresento l'Associazione musulmani
italiani, della quale sono stato eletto
segretario nel 1993, e che è stata fondata dai
primi islamici italiani a Napoli nel lontano
1982, un gruppo di musulmani provenienti da
Somalia e Libia, cui si sono aggiunti i nuovi
convertiti italiani. La nostra Associazione
combatte il fondamentalismo, promuove il dialogo
interreligioso, e siede nel consiglio della
Islam-Israel Fellowship."
Passiamo a Santoro, Cos'è
accaduto?
"Il giorno prima della trasmissione fui
contattato dalla solita signorina che aveva letto
il titolo della mia intervista a "la
Stampa" e che voleva farmi dire in
trasmissione tutte cose che io non penso."
Ad esempio?
"Che la creazione di uno stato palestinese
era da considerarsi prioritaria per la fine dei
problemi in Medio Oriente e che Arafat era un
interlocutore indispensabile.."
Mentre per lei?
"Arafat, attuale 'premio Nobel per la pace',
30 anni fa non era null'altro che il Bin Laden
della sua epoca, un terrorista di Alessandria
d'Egitto, pagato dai Nasseriani e dai Baathisti,
così come Bin Laden è un terrorista wahhabita
foraggiato dagli emiri che sostengono la
candidatura di Abdullah Ibn Saud contro quella
del cugino considerato filoamericano (cioè Walid
Ibn Sultan), a succedere all'ormai anziano e
malato re Fahd. Dare credito, fondi e potere ad
Arafat significa incoraggiare quelli che vogliono
divenire emuli di Bin Laden e che potrebbero
sperare di ottenere ulteriori concessioni dalla
comunità internazionale per via del timore
legato al ripetersi di atti terroristici."
Quindi?
"Dopo aver spiegato alla collaboratrice del
Dr. Santoro come la pensavo, ho atteso fino alle
20 e trenta che mi richiamassero, poi ho
telefonato, e mi hanno detto che erano molto
spiacenti: non si faceva più quella puntata a
tema..."
Invece?
"Invece il giorno
dopo e la settimana successiva il tema era sempre
quello dell'Islam, solo che avevano scelto uno
dei tanti estremisti che si mettono in mostra con
proclami altisonanti e demenziali."
Il trattamento riservato al presidente della
Comunità ebraica romana, Leone Passerman, non è
stato certo migliore di quello riservato al nostro
Shaykh. Dopo decine di consimili malefatte, quell'ex
padrone del microfono pretende ancora di continuare a
dettare condizioni alla RAI, di stabilire in che ora
vuole il programma, con quali collaboratori e con
quale budget?
Santoro deve rendersi conto che suo zio, Achille
Occhetto, è ormai anche lui pensionato. Grazie a Dio
il tempo passa per tutti. E rende alcuni più maturi,
mentre altri li riporta all'infanzia, o almeno
all'adolescenza, come nel viaggio in macchina con
Claudia Koll.
Appena lo zio ha perso la segreteria dei Ds,
"Michele chi?" è stato cacciato a calci
dalla RAI dell'Ulivo da Enzo Siciliano (senza alcuna
solidarietà dalla sinistra). L'unico che gli ha dato
lavoro è stato l'allora proprietario di Mediaset,
che lo ha immediatamente collocato su Studio Aperto.
Se Santoro si è poi comportato da sciacallo proprio
contro chi lo aveva assunto dopo il primo
licenziamento RAI, la colpa è soltanto sua, ed è
giusto che paghi. Per equilibrio cosmico, non per
volontà degli uomini.
Ma sha' Allah. Cioè è il destino. O il karma.
Quanto a Sabina Guzzanti, pone un problema a tutti
coloro che come noi hanno una figlia. Che futuro
attende tutti noi, se una degnissima persona come il
senatore Paolo Guzzanti, un padre colto, liberale,
illuminato, tollerante ed ex-sessantottino può
d'improvviso ritrovarsi una figlia come Sabina che -
oltre ad offendere pubblicamente l'amico di famiglia Giuliano per via della sua pinguidine -
pretende che il governo Sharon sia il "peggiore al
mondo", e che in fase di antisemitismo montante se ne esce con
affermazioni di fuoco sulla presunta "razza
ebraica"?
Fino a qualche anno fa, l'espressione "razza
ebraica" veniva usata soltanto dagli antisemiti
dichiarati e dai fascisti. Oggi la ripropone nei suoi
scritti un barone universitario come Alberto Asor Rosa, e Sabina la usa persino nella
satira.
LUANA -
Michele Santoro avra' un suo modo di scegliere le
persone che devono andare o non andare nella sua
trasmissione tv - il problema pero' che in questa
Italia in rovina, non bisogna mai pensare che per
contestare una persona qualsiasi si debba correre
nelle mani di un'altra ideologia che puo' privarci un
domani della parola e dell'informazione, bisogna
essere bravi nel mantenere le proprie posizioni senza
mai scivolare tra le braccia di chi in un momento
storico preciso puo' solo usarci come arma per il
proprio nemico.
In quanto
alla parola di Sabina, credo che ascoltando il suo
spettacolo ci si renda conto di quale confusione sia
stata fatta sull' argomento, e comunque giro la sua
risposta in merito :
-
"Perchè si è parlato di antisemitismo a
proposito del sondaggio commissionato dalla UE? La
risposta al sondaggio diceva Israele mica diceva :
razza ebraica"
Il significato
ovvio di questa battuta è : se la risposta al
sondaggio fosse stata "razza ebraica"
sarbbe stata una risposta razzista da parte dei
cittadini europei, visto che la risposta è stata
invece "Israele" non si è trattato di una
risposta razzista, quindi non ha senso di parlare di
antisemitismo.
Non capisco come si possa fraintendere il senso di
questa battuta, tanto più che il discorso nel suo
complesso era senza dubbio di condanna
all'antisemitismo facendo riferimento alla recente
infelice dichiarazione di Berlusconi su Mussolini.
Per quanto
riguarda invece un mio personale pensiero, saltando
anche le ultime politiche europeee e dell'onu che si
sono scherate contro il muro di Sharon, non volendo
neanche seguire quanto questo ministro di Israele sia
contestato anche all'interno del suo paese, ne
volendomi interessare delle sue politiche errate,
dico al popolo Israeliano che una critica nei loro
confronti non significa essere antisimita, non
significa perseguire un popolo, significa avere la
possibilita' di un confronto, che come vedi in questo
nostro spazio daremo a tutti, ma una critica non e'
un campo di concentramento, pur comprendendo la
paura, il peso della storia non deve essere applicato
in un senso o da un popolo con la giustificazione del
passato.
Proprio
ieri un mio amico portatore d'handicap mi diceva, che
non esistono persone che a causa dei loro problemi
fisici devono essere giustificati per i loro
atteggiamenti errati, quindi io desidero criticare il
popolo di Israele con la tranquilla negazione di cio'
che hanno subito nel passato, che oggi come sempre ho
contestato, ma che non c'entra nulla con il presente,
se si vuole uscire fuori dai conflitti e da una
guerra in cui Israele viene sempre citata, correndo i
rischi per altri.
Non è questa vera pornografia
ideologica? E dovremmo pagare il canone per farcela
propinare in casa?
LUANA -
ecco un argomento interessante, il canone. Il
problema e' che il canone lo pagano tutti i
contribuenti della Rai, e questi sono in maggioranza
di sinistra, se vogliamo semplificare politicamente.
Ora, la destra e' andata al potere per una questione
di unione che la sinistra sotto elezioni non e' stata
capace di attuare, ma in realta' la maggioranza,
anche alle elezioni, ha votato centrosinistra. Ok,
visto come si fa la politica in italia, ha vinto la
destra, ma governare un paese vuol dire governare
anche chi e' di sinistra. Allora non puoi creare una
Rai che censura programmi che secondo il proprio
pensiero sono - pornografia -. Essere in un Stato,
significa fare delle leggi per tutti, non per pochi,
significa rispettare anche l'altra parte che si trova
all'opposizione. Devi quindi mandare in onda
qualsiasi cosa con la dovuta riflessione, non vorrei
che i Musulmani siano censurati nella nostra tv, mi
vedresti scendere in campo con la stessa azione che
sto facendo ora, ma non desidero affatto che il
contrario accada, perche' il canone lo paghiamo tutti
e tutti abbiamo diritto di osservare cosa piu' ci
piace. Io non discuto sulle ultime trasmissioni di
Gad Lerner, sono eticamente perfette anche se
tendeziose, ma nella sua tendenza lascia esprimere
tutti, senza eliminare qualcuno, e scegliera' di
volta in volta chi piu' puo' aiutare a far
comprendere la linea da svolgere in un suo dibattito.
A Dario Fo poi hanno dato
addirittura il Premio Nobel della satira. Come
pensione non gli basta?
Perché non lanci una campagna per l'innovazione RAI,
perché invece di guardare la passato non sostieni un
"largo ai giovani"?
Ce lo spieghi, Luana?
Attendiamo una tua risposta. Un bacio
Abu Ibrahim Kalim
Webmaster
LUANA -
quando volete, possiamo lanciare un - largo ai
giovani - senza eliminare i - vecchi - perche' nella
vita si somma non si sottrae. E non dovete credere
che questa digitalizzazione vada in campo ora, ora
serve solo a non mandare Emilio Fede e gli interessi
economici della tv in cui lavora, a farsi benedire
sul satellite.
In quanto a
noi, piccoli di NAMIR.... siamo liberi a qualsiasi
confronto, ma profondamente legati all'idea che non
bisogna CENSURARE nessuno.
All'inizio
della lettera mi chiedevi se mai ci troveremo uniti o
simili in un pensiero, io credo che questo possa
accadere, in un mondo pronto ad accettare tutte le
libere forme di espressione e comunicazione che
rispettano gli altri, non so se questo mondo potra'
esistere sul serio, ma in quel luogo, anche io e te,
possiamo, pur pensandola diversamente, ritenerci
fratelli e avere in questo un senso unico della
ragione umana.
Luana.