la notizia di oggi 17
gennaio 2003 Gli hackers convocati al Mit: devono trovare il modo per sconfiggere lo spam il libro che vi consigliamo di leggere : Hackers. Gli eroi della rivoluzione informatica(Pubblicato da Shake) Autore: Steven Levy Traduttore: Ermanno Guarneri, Luca Piercecchi Lingua: italiano Anno pubblicazione: 1996 Pagine: 346 il libro tratta la storia dell'hacking (negli USA) dal
1958 al 1983 circa, facendo risaltare tre
"generazioni" di hacker, ognuna con delle
proprie caratteristiche e con dei propri scopi. Il linguaggio chiaro è adatto a un libro come questo,
anche se c'è da dire che, soprattutto nella prima parte,
a volte le descrizioni possono risultare un po' troppo
lunghe e noiose, soprattutto per i "non
appassionati" dell'argomento. Procede più
scorrevole la seconda parte e, ancor più, la terza. L'autore, a mio parere, ha indubbiamente fatto un gran bel lavoro. E' riuscito, a ricostruire un quarto di secolo di hacking in modo splendido, partendo dalle primissime origini e arrivando al 1983 senza "strappi" o vuoti particolari. Tutto è presentato dettagliatamente e supportato da testimonianze dirette raccolte attaverso interviste ai vari personaggi descritti. Sembra quasi che l'autore abbia vissuto in prima persona tutti quegli avvenimenti, considerata la chiarezza con la quale si vede, alla fine della lettura, il quadro generale di questo quarto di secolo. Certo, era impossibile in 350 pagine descrivere minuziosamente ogni mese, così come era impossibile descrivere la storia completa di ciascun personaggio dell'"Homebrew" o di ognuna delle tre principali ditte di giochi per computer dell'inizio degli anni '80, ma i personaggi che per la loro mentalità o per le loro opere hanno caraterizzato la propria generazione sono sempre presentati alla perfezione. Per gli appassionati dell'argomento sicuramente il libro avrà un valore notevole anche a livello "storico", nel senso che non è per nulla facile trovare simili descrizioni dei primissimi anni del'hacking. Certo, forse manca un po' di quel coinvogimento personale che si trova ad esempio in "Spaghetti Hacker", ma bisogna notare che, mentre il libro dell'Apogeo descrive una situazione molto più vicina alla nostra (sia a livello di tempo che di spazio) raccontata anche da persone che hanno direttamente vissuto quegli anni, in questo caso le situazioni appaiono (soprattutto a un lettore non statunitense) più distaccate dalla propria esperienza,"irraggiungibili". |
la
notizia di oggi 16 gennaio 2003 Un'operazione
della Finanza:i materiali erano in centinaia di fusti il libro che vi consigliamo di leggere Le nuove
guerre a cura del Generale Fabio Mini, Libreria Editrice Goriziana,Gorizia 2001 non vi è nulla al mondo, oggi, che non possa
diventare un'arma, il che impone alla nostra
interpretazione del concetto di armi di avere una
consapevolezza che superi qualsiasi limite». È
intorno a questo nucleo centrale di ragionamento che il
famoso libro dei due colonnelli cinesi Qiao Liang
e Wang Xiangsui, si svolge, in
una sorta di lunga variazione sul tema. Uscito in Italia nel 2001, vale la pena di riprenderlo in mano oggi, alla luce di un ottobre crudele che tra una discoteca di Bali ridotta in macerie e un teatro di Mosca diventato scena di una tragedia collettiva, fa risuonare come un presagio la frase dei due militari: «il nuovo concetto di armi provocherà nella gente comune (...) grande stupore nel constatare che le cose ordinarie, quelle a loro vicine, possono anch'esse diventare armi con le quali ingaggiare una guerra». Già l'abbattimento del World Trade Center aveva fatto ricordare a qualcuno, soprattutto negli Stati uniti, la «preveggenza» di Qiao e Wang, addirittura visti come istigatori. La loro fama uscì allora dalla ristretta cerchia degli esperti di politica internazionale e di strategia militare e raggiunse una parte più vasta di opinione pubblica. Ancor prima quel libro, pubblicato in Cina nel febbraio del '99 dalla casa editrice delle forze armate, aveva già fatto scandalo quando, giunto a conoscenza degli addetti ai lavori occidentali, era stato usato contro Pechino, accusata di delineare per se stessa e indicare ai paesi in via di sviluppo la strategia del nuovo terrorismo come l'unica vincente contro lo strapotere militare americano, ormai invincibile su un campo di battaglia tradizionale. Nelle poche interviste rilasciate in seguito ai giornali occidentali, i due autori non hanno mai né avvalorato né respinto l'accusa, limitandosi a citare Mao Tse Tung che ai giapponesi aveva detto «Voi combattete la vostra guerra, io combatterò la mia» e ribadendo che la Cina non sarebbe mai caduta nella «trappola» della spesa militare, già fatale a suo tempo per l'Unione sovietica. D'altra parte, basta leggere il libro per intero, e non solo brani estrapolati dal contesto, per rendersi conto che non è quella di «manuale per l'uso» la chiave di lettura che i suoi autori intendevano dargli. Ma certo il sospetto attiene a una dimensione che non può essere trascurata, quella del confronto tra Stati uniti e Cina, già indicato, soprattutto dagli strateghi militari statunitensi, come il grande scontro del futuro. Ed è anche vero che i due cominciano a scrivere il volume nel 1996 (ma la redazione completa richiederà tre anni), durante l'ultimo grande conflitto aperto, in termini militari, tra Washington e Pechino per Taiwan. Né si può ignorare come questo libro sia arrivato all'occidente. Lo racconta nella prefazione il generale Fabio Mini, Capo di stato maggiore del Comando forze alleate del Sud Europa, curatore della versione italiana, la cui innegabile esperienza contribuisce a dare al testo un approfondito quadro di riferimento complessivo. Opera necessaria, visto che proprio di matrice americana sono le uniche traduzioni in inglese del libro, originariamente concepito per un pubblico interno e militare come sollecitazione del pensiero e della riflessione sulla revisione strategica in atto in Cina, corollario inevitabile della sua politica di riforme e di apertura al mondo. Di traduzioni in inglese ce ne sono addirittura due: la prima, una sorta di vasto sommario redatto dall'ambasciata Usa a Pechino diffuso in Internet tra la fine del 1999 e l'inizio del 2000; l'altra, successiva e più estesa, curata dalla Cia nel 2000. Su quest'ultimo testo si basa l'edizione italiana.È un'opera smembrata, interpretata e forse tradita quella che arriva a noi, come correttamente avverte Mini, nondimeno vale la pena affrontarla.Con qualche avvertenza. È un libro scritto da militari (anche se più corretto è definirli due intellettuali delle forze armate, data la loro appartenenza al Dipartimento politico), per un establishment militare, maneggiato da spie, curato per l'Italia da un militare. Ma, fatta la tara sulle manipolazioni, è un libro utile proprio perché estremo. Anche se può lasciare sgomenti, per lo sguardo militare e il linguaggio che lo traduce. Oltre ad essere un ragionamento sulla guerra che può agghiacciare ogni persona normale, anche perché prescinde accuratamente da ogni dimensione di torto o ragione e dà al «nemico» una torbida astrattezza, Guerra senza limiti è infatti anche una riflessione complessiva sugli anni '90, dei quali disegna una trama inquietante che impone un urgente ragionamento collettivo. La Cina non compare mai, se non come fondamentale background culturale del pensiero militare; protagonista assoluto sono gli Stati uniti e la loro crescita abnorme dopo il 1989. Punto di partenza e ispirazione del volume è la guerra del Golfo. «Una sola guerra che ha cambiato il mondo» e che «alla fine ha cambiato la guerra stessa», è il punto di avvio del ragionamento dei due colonnelli. Quella guerra brevissima e impari (nel corso della quale furono sperimentati 500 nuovi tipi di tecnologie avanzate) ha «declassato in un colpo solo a una parte di attore di serie B» la guerra stessa «cui in origine spettava un ruolo fondamentale sullo scenario mondiale». Di fatto, dopo il 17 gennaio 1991 il fronte si allarga a dismisura.La globalizzazione economica, sospinta dall'avanzamento tecnologico che a sua volta viene da quella alimentato, cambia radicalmente le carte in tavola e aggiunge nuove dimensioni alla guerra, sottraendola ai militari. «In questo senso - scrivono i due colonnelli - oggi non esiste più un campo di cui la guerra non possa servirsi, e non vi è quasi nessun ambito che non abbia fatto proprio il modello offensivo della guerra». L'elenco delle guerre possibili si allunga così a dismisura: finanziaria, informatica, commerciale, ecologica, di intelligence, mediatica. La crisi asiatica del 1997, propagatasi nel 1998 ad altri continenti, viene indicata come l'esempio più compiuto di «guerra non militare il cui potere distruttivo è almeno pari a quello di una guerra cruenta, ma nella quale non si versa una goccia di sangue». «Un attacco finanziario a sorpresa, deliberatamente pianificato e sferrato dai detentori di capitale mobile internazionale». In questo senso Osama bin Laden, che «si nasconde tra le pieghe del fondamentalismo islamico» e George Soros «che si nasconde tra le foreste del libero mercato» sono, per i due cinesi, terroristi allo stesso modo, irresponsabili e distruttivi delle regole internazionali. Le regole, un altro campo di battaglia che chiama in causa le grandi potenze: «In un'epoca in cui il vecchio ordine sta per essere eliminato, coloro che occupano posizioni di comando sono spesso i primi a eliminare le regole». In assenza di limiti, leggi, argini, i concetti di forza e debolezza perdono ogni connotato, e anzi l'asimmetria diventa un principio essenziale «per scovare e sfruttare i punti deboli del nemico». I ceceni contro la Russia, i somali contro gli Usa, la jihad contro l'intero Occidente, lo hanno già capito, e «vediamo senza eccezione il costante, saggio rifiuto del confronto testa a testa con le forze armate del paese forte». «Nella maggior parte dei casi la parte più debole sceglie come asse principale della battaglia quelle zone o quelle linee operative dove il suo avversario non si aspetta di essere colpito ed il centro di gravità dell'assalto è sempre un punto che provocherà un profondo shock psicologico». Finito di scrivere nel 1999, il libro sembra davvero contenere tutte le tragedie successive. Se ne può dedurre che le abbia ispirate? O non piuttosto che la deriva era già tutta scritta in quegli anni '90 che segnano una svolta epocale nella storia dell'umanità, ancora tutta da capire? Una cosa sappiamo tuttavia per certo: che quest'anno George Bush ha enunciato una strategia della Sicurezza nazionale degli Stati uniti (nella quale un silenzio assordante viene riservato alla Cina) che abbandona la deterrenza e teorizza l'attacco preventivo. La dottrina si combina all'esistente in una miscela ancor più esplosiva e sembra piuttosto l'estrema rivincita della componente militare statunitense davanti a un mondo che le appare sempre più ostile e incontrollabile, sempre meno prono ad accettare l'egemonia che la sua immensa forza armata pretende. Al termine del libro, invece, Qiao e Wang, da militari, si pongono un interrogativo esistenziale sul ruolo della loro categoria alla quale la guerra, nella chiave tradizionale, è stata infine sottratta. Ma approdano a un'agghiacciante conclusione: «Si può dunque affermare che chiunque sarà capace di creare un cocktail unico e gustoso per il futuro banchetto della guerra potrà esserne incoronato vincitore». Alla fine dunque le visioni delle due coste del Pacifico si incrociano in un flash illuminante per tutti noi, i cosiddetti «civili», che vediamo la guerra insinuarsi nelle pieghe più profonde del quotidiano e devastarlo, senza che nessuno comprenda quale sia il fine di quel che accade. E in questo, come non condividere l'osservazione dei due colonnelli: «la più grande differenza tra le guerre contemporanee e quelle del passato sta nel fatto che, in quelle contemporanee, lo scopo manifesto e quello sottaciuto sono spesso completamente diversi». Quale che fosse il fine di questo libro, alla fine contribuisce a svelare la realtà e ci dice che abbiamo toccato il fondo. In un mondo che lascia solo due alternative, essere prede o cacciatori, ripudiare la guerra non è più solo una scelta morale. È una necessità, pena la distruzione totale di ogni vivere civile. |
la notizia di oggi
15 gennaio 2003 A "Ballarò" il
difficile dialogo tra l'ex leader della Cgil e il
presidente Ds IL LIBRO CONSIGLIATO : OLTRE LA PAURA In questo suo ultimo volume appena uscito, molto ben scritto (non dimentichiamo che D'Alema ha trascorsi giornalistici di primo piano, è stato direttore de L'Unità), il Presidente dei Ds compie un'analisi piuttosto lucida ed efficace sullera contemporanea e sulle concrete possibilità che ha una sinistra democratica e riformista di incidere sui sempre più veloci cambi di situazione, di umori popolari e di status-quo politici. L11 settembre è una data da incubo planetario, ma "oltre la paura" cè unEuropa da rendere sempre più unita, a parte la moneta unica, e cresce lesigenza di ricostruire un più incisivo pensiero socialista-riformista che sappia parlare a tutti e governare i cambiamenti nel modo giusto, affinché le disparità tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, invece di acuirsi, si affievoliscano a tutto vantaggio di una maggiore giustizia sociale. Lindagine di DAlema è molto evoluta sul piano storico ed anche su quello fiolosofico-programmatico ed il sano realismo che permea il tutto rende il discorso tutto compiuto e credibile. Conclude il libro la "Carta dei diritti fondamentali dellUnione Europea". lo avevano dipinto come un testo polemico e destinato
a fare sfracelli nei già precari edifici di Ulivo e Ds.
Dopo la lettura, resterà invece deluso chi si aspettava
affondi all'arma bianca con tanto di nomi e cognomi di
coloro che frenerebbero la definitiva modernizzazione
della sinistra italiana. |
LA NOTIZIA DI OGGI 13
GENNAIO 2003 Dopo la kermesse di
Firenze parla anche Rutelli IL LIBRO CHE VI CONSIGLIAMO
A CIASCUNO IL SUO MESTIERE di Sergio
Cofferati Baldini&Castoldi pp245,
Negli ultimi anni il sindacato ha acquisito un peso
notevole sulla scena politica: ha avanzato proposte di
riforma, ha influito sulle scelte economiche del governo,
si è opposto ad alcune decisioni perché considerate
inaccettabili per gli interessi dei lavoratori e dei
pensionati. E' un potere che non gli deriva dal voto
popolare e che è guardato spesso con sospetto, ma è un
potere reale. |
LA NOTIZIA DI OGGI 10 GENNAIO 2003 Torino,
la Lav denuncia Rinascente e Carrefour I LIBRI CONSIGLIATI : Etica e diritti degli animali Luisella Battaglia GLF Editori Laterza Manipolati nei loro tratti genetici, utilizzati come cavie nei laboratori di ricerca, impiegati come risorse "naturali" per lalimentazione: fino a che punto luomo ha diritto di disporre della vita degli animali? A quali valori ci si deve richiamare per avere un corretto rapporto con i non umani? Nel risolvere questi interrogativi il libro ricostruisce i momenti più significativi della filosofia "animalista" dallIlluminismo ad oggi e pone una sfida al pensiero etico contemporaneo. Care bestie, scusate Marco Poli e Elio Ambrogio Longanesi & C. Care bestie, scusate è unopera unica nel suo genere per lampiezza dei temi trattati e per lutilità pratica che riveste. Nella 1° parte, anche attingendo a notizie di cronaca e a dati statistici, vengono descritti i barbari metodi con i quali luomo causa sofferenze agli animali: per lo sfruttamento, lallevamento industriale forzato, le attività venatorie, la cosiddetta sperimentazione "scientifica" o addirittura il proprio divertimento. Sotto processo circhi e corride, caccia e giochi popolari, pellicce e vivisezione, ma anche la nostra stessa alimentazione, eccessivamente carnivora. Nella 2° parte, si illustrano le caratteristiche e i bisogni degli animali da compagnia, i diritti loro riconosciuti e quelli ancora da riconoscere, nonché il modo di collaborare con le associazioni animaliste o di intervenire in prima persona. Nella 3° parte, si riproducono leggi, ordinanze, sentenze significative, moduli di denuncia perché il tutto possa essere affrontato con piena conoscenza e la migliore probabilità di successo. Randagio Maurizio Giannini Salani narrativa Distribuzione Le Monnier E la storia emozionante e al tempo stesso istruttiva di un cane abbandonato, che si aggira per le strade della città alla ricerca di cibo e a cui capita di subire la malvagità di un gruppo di teppisti. Ed è attraverso gli occhi di una creatura innocente, vittima dellegoismo umano, che noi abbiamo modo di riflettere sulla nostre contraddizioni e debolezze, finchè la felice conclusione della vicenda permetterà di rivalutare il lato migliore dei nostri sentimenti e il profondo legame che ci unisce a un animale che ha dato e continua a dare alluomo il suo incondizionato affetto. |
LA
NOTIZIA DI OGGI 8 GENNAIO 2003 Bush: disarmerò Saddam
IL LIBRO CHE VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE
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LA NOTIZIA DI OGGI 7 GENNAIO 2003 L'affondo di Castelli: i giudici non applicano le leggi Bombe, mica noccioline, se certe affermazioni arrivano da un Guardasigilli: «Questa presidenza dellAnm rischia ormai di apparire come un organo politico della sinistra che ha come unico obiettivo quello di fare una battaglia infinita contro il Governo». Bacchettate sulle dita ai magistrati che hanno pensato di presentarsi allapertura dellAnno Giudiziario il 13 gennaio con il testo della Costituzione in mano. Il ministro sfodera lironia, li invita a rileggersi «tutta» la Costituzione, laddove allart.101 sta scritto che «la giustizia viene amministrata in nome del popolo». IL LIBRO CONSIGLIATO. Travaglio Marco In questo divertente e istruttivo manuale Marco
Travaglio, col piglio che gli si riconosce e l'ironia del
grande pamphletaire, raccoglie, smaschera e
denuncia le infinite truffe linguistiche, i sofismi, i
paralogismi, le invenzioni, le falsità, le autentiche
menzogne con cui, a partire dall'arresto di Mario Chiesa,
una variopinta compagnia di uomini politici, di
intellettuali, giornalisti, giuristi, qualche volta di
sinistra, molto più spesso di destra, ha cercato di
delegittimare in questi anni le inchieste della
magistratura italiana. Dicono di questo libro:
I giornali li leggiamo tutti, il difficile è ricordare ed associare tutti gli avvenimenti e gli intrecci che ci vengono raccontati quotidianamente. Autori come Marco Travaglio hanno il merito di aprirti la mente su fatti e vicende che sono sotto gli occhi di tutti, di farti soffermare a ragionare ed a trarre conclusioni magari diverse dall'autore ma comunque di eliminare tutta quella "bambagia" di cui generalmente sono ricoperte le notizie, che sono la vera "paccottiglia giornalistica" di cui parla Giuliano Ferrara commentando i libri di Travaglio.
Vorrei fare i complimenti a Marco Travaglio per il
coraggio e l'ironia con cui"smaschera" i nostri
politici. Credo che sia uno dei pochi giornalisti in
Italia che merita questo titolo! Mi fa piacere che sia un
torinese come me... |
LA NOTIZIA DRAMMATICA
DI OGGI 6 GENNAIO 2003 L'agguato nei
pressi di un ristorante, vicino alla stazione dei bus DUE LIBRI DA LEGGERE : GIUSEPPE
BONAVOLONTA' E MARC INNARO Ponte alle grazie, 272 pagine, Aprile 2002: il mondo segue con il fiato sospeso l'assedio israeliano ai palestinesi rifugiati nella basilica della Natività. Insieme ai guerriglieri palestinesi sono rinchiusi nella basilica per trenta ore alcuni giornalisti, tra cui Marc Innaro, inviato Rai: il suo racconto, scritto con il collega Giuseppe Bonavolontà e arricchito dalla testimonianza di padre lbrahim Faltas - il francescano che agendo da intermediario dall'interno della basilica ha contribuito in misura determinante alla soluzione della vicenda - fa di questo libro un resoconto diretto di quei drammatici momenti, e insieme una riflessione sugli aspetti fondamentali del conflitto arabo-israeliano. Per raccontare al meglio la verità, Bonavolontà e Innaro danno spazio a tutte le voci, incontrano protagonisti e vittime su entrambi i fronti: David il riservista che nella vita fa il ristoratore; i negoziatori, sempre anonimi; suor Lisetta e suor Nunziatina, rispettivamente infermiera e cuoca del convento. Nel libro emerge in modo particolare il ruolo dei francescani di Betlemme, il loro coraggio nel farsi promotori di un messaggio di pace, la loro umanità così profondamente ispirata alla fede cristiana. L'assedio alla Madre di tutte le chiese, edificata sulla grotta in cui è nato Gesù Cristo, ha assunto una valenza simbolica: è stato visto come il microcosmo di uno scenario in cui tutti hanno perso e continuano a perdere, israeliani e palestinesi. TAHAR BEN
JELLOUN Bompiani, 78 pagine, Breve saggio di racconti riflessioni e poesie come voci di testimonianza del grido di Jenin,il campo profughi palestinese teatro di un massacro senza precedenti, attraverso le parole di uno scrittore e poeta come Tahar Ben Jelloun. La protagonista del libro è una donna, disperata e sole, che vaga fra resti e ricordi coperti di polvere, cercando qualcosa che sia sopravvissuto al conflitto. E alla sua voce si aggiungono quelle delle vittime innocenti cadute nelle strade, nelle piazze della città, il pianto di un cammello che non solca più un deserto ormai cenere e sangue, i ricordi di un poeta senza più destino nè terra, per formare un'elegia di rabbia e dolore, una denuncia dell'assurdità di qualsiasi guerra. |
la notizia del
3 gennaio 2002 Un mese e mezzo fa il
naufragio della petroliera il libro che vi consigliamo di leggere : Primavera silenziosa Rachel
Carson Introduzione: |
2 gennaio 2002 la
notizia L'attore si è spento a 63 anni dopo
una lunga malattia il libro Giorgio Gaber (a cura di Vincenzo Mollica e Valentina Pattavina), Parole Canzoni, Stile Libero - Einaudi
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