Flora Cappelluti (corrispondente
Reporters sans frontières-Italia)
BANGLADESH
Un giornalista
italiano è stato arrestato insieme allequipe della
televisione britannica
Il corrispondente di Reporters sans frontières è stato
minacciato di morte
Il
25 novembre 2002, la polizia ha arrestato un giornalista
e un cameraman della rete televisiva inglese Channel-4,
insieme a due loro collaboratori. Anche Saleem Samad,
corrispondente di Reporters sans frontières in
Bangladesh, è entrato nel mirino delle forze di
sicurezza per aver aiutato lequipe
italo-britannica.
"Le autorità del Bangladesh affermano di non avere
nulla da nascondere sulla situazione politica e religiosa
del paese, ma i reporter stranieri continuano di fatto a
essere trattati come dei nemici e gli abitanti del paese
che osano aiutarli vengono a loro volta messi
pesantemente sotto pressione", ha affermato Robert
Ménard, segretario generale di Reporters sans
frontières in una lettera al ministro degli Interni,
Altaf Hossain Chowdhury.
Reporters sans frontières chiede la liberazione
immediata dei quattro membri dellequipe televisiva
e la fine dello stato dassedio al quale è stato
sottoposto Saleem Samad e la sua famiglia.
L'organizzazione per la difesa della libertà di stampa
ha anche chiesto al ministro di intervenire affinché le
procedure giudiziarie avviate nei confronti dei
giornalisti siano immediatamente annullate in quanto
rappresentano "una grave violazione alla libertà di
stampa".
Il 25 novembre 2002, Zaiba Malik e Bruno Sorrentino,
giornalista e cameraman della rete televisiva britannica
Channel-4, insieme alla loro traduttrice, Pricila Raje e
allautista, Mujib, sono stati arrestati dalla
polizia mentre stavano attraversando la frontiera con
lIndia, nei pressi di Benapole (a est del paese),
per essere poi trasferiti a Dhaka dove sono stati
sottoposti a un interrogatorio in relazione a una
denuncia pendente a loro carico inoltrata da M. Didarul
(sconosciuto da Reporters sans frontières), per
attività contro lo Stato e sedizione. Al momento
dellarresto, lequipe stava preparando un
reportage sulla situazione politica e religiosa in
Bangladesh.
Questi arresti sono la continuazione della campagna di
intimidazione attivata dai servizi segreti nei confronti
dei due giornalisti e degli abitanti del Bangladesh che
li hanno aiutati. Saleem Samad, giornalista e
corrispondente di Reporters sans frontières, è
attualmente ricercato dalla polizia del paese per aver
collaborato con i due giornalisti durante le inchieste
che stavano seguendo. Il domicilio di Saleem Samad è
costantemente sorvegliato dai servizi segreti, la sua
famiglia è tenuta sotto pressione e il suo telefono è
stato tagliato. Del resto, anche dei responsabili del
BCDJC (lorganizzazione di difesa della libertà di
stampa e membro della rete RSF), sono stati messi sotto
sorveglianza e hanno ricevuto delle minacce per aver
aiutato i giornalisti stranieri.
Queste pesanti forme di pressione, sono state difese dai
giornali conservatori e dalle testate islamiche. Così,
un articolo del giornale Dainik Dinkal
(filogovernamentale) ha pubblicato, il 16 novembre
scorso, un articolo che denunciava i giornalisti
stranieri qualificandoli come "cospiratori".
Una fotografia, che ritraeva i due giornalisti in
compagnia di Saleem Samad, scattata durante una
manifestazione anti-americana presso una moschea della
capitale, illustrava larticolo.
" Non
aspettare di essere privato della libertà di stampa per
difenderla "
Vincent Brossel
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