PREVEDIGODIBILE

la crisi della RAI era da tempo prevedibile - ma cio' che non ha previsto il centrosinistra, tranne BERTINOTTI e' di come l'avrebbe risolta. piu' volte ci siamo tutti chiesti come mai persone dell'intelligenza e preparazione come DONZELLI e ZANDA, non si dimettevano dai vertici dell'azienda piu' bigotta che mai si e' potuta seguire sugli schermi ?

ebbene,questa proposta veniva auspicata da tutti, ma a sentire i diretti interessati bisognava continuare a lottare dall'interno del GRAN CONSIGLIO e quindi ci si metteva una pietra sopra e si attendevano i risultati di questa lotta intestina, anche se era evidente che i due nelle riunioni, sui programmi da decidere, sulle questioni BIAGI SANTORO - contavano poco piu' di un soffio d'etere da chiudere con il telecomando quando e come volevano.

MA ORA IL salto c'e' stato - e giu' coriandoli, feste e trombette - siamo stati noi - molti gridano, anche perche' la difesa per la liberta' di stampa, ed e' una domanda da porsi, e' tutta lasciata in mano a piccoli siti internet, come il nostro ad esempio, liberi di - articolo 21 - megachip.info e tante altre pagine web che cercano di porre attenzione sulla comunicazione possibile.

ma sta accadendo quello che aveva previsto BERTINOTTI, e nella piu' bella delle ipotesi, la rai v'erra' tolta dalle mani di alleanza nazionale per essere consegnata in quelle dirette di forza italia, non che, silvio berlusconi. quindi le feste si bloccano, le luci si spengono, la musica rimane come sottofondo per l'addio ad una coppia che alla luce dei fatti, forse era meglio proteggere.

ma domani e' un'altro giorno - gridava rossella oara - mentre gli africani si facevano un mazzo tanto a pulire e spazzare la sua enorme casa e i nordisti tardavano ad arrivare.

il problema della comunicazione come afferma LIDIA MENAPACE , che ci ha scritto rapidamente per farci sapere la sua, e' tutta legata alla controinformazione, che non deve piu' essere distratta e caotica ma dovrebbe poter formare un proprio gruppo di lavoro che dica realmente come stanno le cose, che fornisca dati, riflessioni, spunti di studio.

noi ci stiamo provando, ma le difficolta' riscontrate non sono poche, una su tutte, e' legata proprio ai giornalisti, che desiderano lavorare in ombra, non apparire se non firmando il loro articoletto - o articolone che sia. voglio dire che sulla comunicazione manca proprio un punto di vista fondamentale, cioe' quello di chi la realizza, che la produce, che informa. sai quanti temi bisognerebbe sviluppare in proposito ?

sull'immagine - sulla parola scritta - sulla tv - le radio - l'ascolto - la psicologia del testo - le strutture - i sindacati - il senso - i contenuti - la pubblicita' - i direttori - la politica - la strumentalizzazione - le scelte - l'ansa-ansia - la fonte delle notizie - l'incapacita' di fare indagini su queste - di informarsi di prendersi la reponsabilita' di quanto si scrive - le onde elettromagnetiche - le antenne - le parabole - la tv via cavo - quella satellitare - i decoder e le partite - i libri e gli editori - di cosa si fruga e si afferma - la storia - le scuole e quali strutture ci sono di base per insegnare questo vasto mondo dell'informazione.

insomma questo e' solo un piccolo risultato di quanto si potrebbe realmente attivare, ma manca la partecipazione, il desiderio reale di voler contrastare la disinformazione e come dice JACOPO FO - nella nostra intervista, di voler realizzare un punto focale dove tutte le notizie al di fuori della comunicazione di massa, cioe' notizie alternative, sono pubblicate - raccolte - documentate.

come fare - ? - non so - noi stiamo ponendoci la domanda - in questo caos - dove il pluralismo e' solo un sogno, un desiderio atavico e la democrazia e' evidentemente in crisi, con lo stesso pil dell'economia.

siamo arrivati a questo punto - con l'oscillazione dell'opposizione, che passa da momenti ardui a momenti in cui non se ne sente piu' l'ascolto.

la parola viene sostenuta sempre e solo, per fortuna, da gente che dal 2001 ha riscoperto le manifestazioni, che e' bello scendere in piazza e protestare civilmente, che non utilizza piu' soltanto la voce e l'immagine ma il proprio corpo, ci piacerebbe cominciar ad incontrare, anche la sagoma di qualche buona penna che esca fuori dal - quotidiano-quotidianita' in cui scrive e con coraggio senza farsi troppi problemi personali, di carriera e stipendio, dare fiato alle trombe - quelle vere, non quelle imitate nei vari concerti prealpini.

insomma stiamo andando dritti dritti verso una guerra - dalla quale per fortuna sembra siamo stati esclusi, stiamo assistendo all'euro - pace - sostenuta dai giovani del forum, stiamo parlando del futuro dell'intero pianeta, economico e civile, e' troppo facile, come ci hanno risposto alcuni di sinistra, dire che il problema non c'e' visto che non e' personale - e' troppo facile scrivere sulla liberta' di stampa quando prendono a calci nel sedere michele santoro - enzo biagi - travaglio - e tanti altri - .... seguiamo l'informazione i fatti - come ci hanno insegnato - non so quanto dovro' attendere per vedere da parte nostra un'iniziativa.

voi direte - ma come ... c'e' stato lo sciopero ? -

non desidero rispondervi in merito - perche' per farlo ne abbiamo seguito tappa per TOPPA - e prima che questo arrivasse, c'e' stata una discussione che io credo irripetibile - quindi, per poter chiudere questa paginetta web, desidero pensare che le cose cambieranno, che qualcuno cominci a scrivere di cadaveri, non quando questi li trovi sull'asfalto sporco di sangue, ma quando tutto, nell'imperfetto equilibrio, vive e vegeta...

insomma intervenire prima della tragedia e se non si fa in tempo, risalirne la fonte, non l'assassino.

artenamir@genie.it