Ma in che mani
siamo? Si vive in un paese strano. Un giudice (De Magistris) viene trasferito per aver indagato su un ministro (Mastella). Il giudizio è affidato al Consiglio Superiore della Magistratura, che è vicepresieduto effettivamente da un collega (Mancino) del ministro in oggetto. Tutti e due provengono dalla Dc di De Mita, quella che ha spadroneggiato in Irpinia prima e dopo il terremoto del 1980. Quanto al presidente formale del Csm (Napolitano), era quel responsabile del Pci che, con unastensione provvidenziale, un tempo salvò Andreotti da una condanna del Parlamento italiano. Un ministro è inquisito (Mastella), non solo in Calabria ma anche in Campania. Le dimissioni non sono doverose, come in un paese civile, ma solo strumento di ricatto: o fate quadrato attorno a me, oppure passo con laltro Grande Inquisito. Il Grande Inquisito (Berlusconi), udita la notizia della ennesima incriminazione, annuncia che la Magistratura sarà messa a posto dalla sua Dittatura Democratica prossima ventura, basata sui sondaggi fatti in casa. Tanto, le elezioni democratiche stanno diventando uno strumento obsoleto: in fondo, lImperatore Bush le sue le ha taroccate tutte due - una volta in Florida ed unaltra in Ohio - e nessuno ha trovato molto da dire. Nel frattempo, i portavoce del Grande Inquisito, fra cui il Condannato per Mafia (DellUtri), parlano a ciclo continuo, grazie ad unimmunità parlamentare stravolta, al fine di proteggere reati non legati allesercizio del mandato politico. Un Presidente di Regione (Cuffaro) viene condannato a cinque anni di carcere, guarda caso in un altro processo per mafia. Ovviamente si dichiara soddisfatto di non essere stato condannato al doppio, e rimane fermo al suo posto. (Un tempo, quando ci fu lo scandalo Lockheed si diceva: Gui e Tanassi sono innocenti, siamo noi i veri delinquenti!) Un altro presidente di Regione (Bassolino) ed una Sindaca metropolitana (Jervolino) stanno facendo soffocare nellimmondizia unintera regione, ma ovviamente non sentono il dovere di dimettersi. Nonostante siano lì da due legislature, ritengono non sia colpa loro. Tanto li si elegge per garantire spettacoli ed altre amenità, i problemi veri sono lasciati al Caso od alla Divina Provvidenza. Per risolvere il problema delle immondizie, il governo non trova di meglio che nominare De Gennaro, il prefetto inquisito dalla Magistratura per il massacro golpista di Genova nel 2001. Certo unautorità assoluta nel gestire infiltrazioni nelle manifestazioni di protesta. Non sappiamo se altrettanto professionalizzato nella gestione delle infiltrazioni venefiche nelle falde acquifere. Il rappresentante a vita della Divina Provvidenza nella Provincia Italiana del Regno (Ratzinger) viene chiamato come /testimonial/ di una Università: enti ormai così a fine corsa che le pensano tutte per farsi pubblicità. Ovviamente, essendo lultimo monarca planetario assoluto e per diritto divino, pretende non ci siano contestazioni. Visto che qui in Italia siamo (sembra ancora per poco) in democrazia - e quindi le manifestazioni più di tanto non le si può vietare lui non viene più: se rischia di perdere (immagine), non gioca. E grida alla persecuzione, forte del fatto che il suo Ente Morale privato controlla mass-media, coscienze (politiche) e soprattutto buona parte del bilancio nazionale: sia quello repubblicano, che per Sussidiarietà, pezzo di Divina Provvidenza piovuto dal cielo nellordinamento costituzionale - quello degli enti locali. Intanto, nel campo sociale, la maggior parte delle categorie di lavoratori italiani sono senza contratto, e sembra non importi a molti se i metalmeccanici, la spina dorsale delleconomia nazionale, sono costretti a bloccare le strade per ottenere un misero aumento salariale. Il segretario del neocostituito Pd (Veltroni) visita a Bologna una fabbrica vuota, perché tanto non sa che cè lo sciopero. Imitando così lo scioglitore del Pci (Occhetto) che noncurante dei consigli del giornalista Lucio Manisco alla fine degli anni 80 si recò negli Usa rifiutandosi di incontrare i lavoratori del trasporto aereo in sciopero. Parigi (i poteri forti) val bene una messa (lamnesia delle proprie origini sociali). Certo, neanche i sindacati stanno benissimo, se ci sono categorie come la mia, che faccio il cooperatore sociale che si dimenticano per due anni di presentare la piattaforma rivendicativa contrattuale Nel frattempo, per rimanere al settore politico che più mi interessa, i vari partitini della sinistra fanno di tutto per non arrivare ad una ricomposizione. Socialisti con socialisti; comunisti con comunisti; meglio verdi che male accompagnati, ecc. Come se la Rivoluzione Mondiale non fosse stata sconfitta davanti a Varsavia nellestate del 1920, molto prima della nascita del Pci. Come se il grande leader socialdemocratico tedesco Willy Brandt non avesse detto chiaramente che luccisione (per mano socialdemocratica) di Rosa Luxemburg nel 1919 aveva aperto allinfluenza moscovita la porta del comunismo europeo: riconoscendo che con lei in vita la sinistra tedesca sarebbe stata tutta unaltra cosa, e non avrebbe certo ceduto al nazismo. Intanto la base non ne può più di essere tartassata da ogni parte, ma non sa cosa aspettarsi dal futuro. Amen. Gian Luigi Bettoli |