Rifiutare il
Rifiuto!!! di giuseppe altieri
Per non farci incenerire e intossicare nelle camere a GAS
naziste
Moderne.
La soluzione cè... non comprare più rifiuti;
rifiutare tutto ciò che
non è biodegradabile e farsi il Compost a Casa, in due -
tre
concimaie parallele e, mano a mano che una concimaia ha
maturato il
compost (6-8 mesi)... darlo agli agricoltori in cambio di
un pò di
ortagggi e frutta. Così si trasporta anche meno acqua e
il compost
profuma invece di puzzare... lo si preleva a domicilio,
mettendolo
direttamente in sacchi di carta robusta, quando si va a
consegnre i
prodotti biologici dei contadini direttamente alle
famiglie, ...sempre in cassettine di legno o cartone...
Basta
Plastica !!! Basta Supermarkettes... cominciamo, casa per
casa...
Rifiutate il Rifiuto ! E potranno solo incenerirsi le
loro eco-
palle... non abbiamo alternativa... Chi non sparge la
voce con il tam
tam via internet e non si impegna direttamente a non
produrre e/o
consumare materiali non biodegradabili, semplicemente è
un assassino
del futuro... cioè dei propri figli. llora tutti
insieme...
Poliziotti, Agricoltori e Consumatori, Artigiani,
Fornitori, piccole
e medie industrie... diamoci allEcologia e
colleghiamoci al mercato
locale, porta a porta. E diffidiamo i Sindaci a vietare
gli
imballaggi non biodegradabili nei propri teritori. Sono
loro che
rispondono in primis, anche penalmente, della salute dei
propri
cittadini. E se non lo possono fare, perchè ricattati
dalla politica
e dalle Mafie serve delle Banche-Multinazionali
dellOlocausto
mondiale... AgroPetrolChimicoFarmacenticoTransgenico che
avvelena,
sterilizza, incenerisce, stermina Uomini e Natura...
niente paura...
si va avanti lo stesso. Porta a Prorta... Campo per
Campo.
Liberarsi ...come fecero i partigiani.
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UN MARE DI
PLASTICA
Notizia
del 06-02-2008
L'allarme
lanciato da Fare Verde con l'iniziativa "il mare
d'inverno" per la marea di rifiuti che invadono i
nostri litorali trova una agghiacciante conferma
"globale": è di ieri la notizia di un enorme
''minestrone di plastica'' grande due volte gli Stati
Uniti che galleggia nell'Oceano Pacifico, tenuto insieme
dalle correnti sottomarine.
La scioccante scoperta degli oceanografi rivela come la
sterminata massa di rifiuti, di fatto la piu' grande
discarica del mondo, abbia inizio a 500 miglia nautiche
dalla costa della California, attraversi il Pacifico
meridionale, oltrepassando le Hawaii per poi arrivare fin
quasi al Giappone. A scoprirla - riportava ieri il
quotidiano britannico The Independent - e' stato
l'oceanografo americano Charles Moore, secondo il quale
questo ''vortice di spazzatura'' ammonterebbe a circa 100
milioni di tonnellate di rifiuti di plastica gettati in
mare e crescerebbe a ritmo vertiginoso come un 'blob'.
Curtis Ebbesmeyer, un oceanografo che da oltre 15 anni
studia il problema della plastica dispersa in mare, ha
paragonato il ''minestrone'' ad un gigantesco organismo
vivente: ''Si divincola come un grosso animale senza
guinzaglio''. E quando si avvicina alla terraferma, come
succede all'arcipelago delle Hawaii, le conseguenza sono
drammatiche: ''E' come se vomitasse e le spiagge si
coprono di ''confetti'' di plastica''. David Karl, un
oceanografo dell'universita' delle Hawaii ha dichiarato
che ulteriori ricerche sono necessarie per stabilire
l'estensione e la composizione del ''minestrone di
plastica'', ma che non vi e' alcuna ragione di dubitare
la validita' della tesi di Moore. ''Da qualche parte la
plastica deve pure finire'', ha detto. Tony Andrady, un
chimico dell'istituto di ricerca americano Triangle, e'
d'accordo: ''Ogni piccolo pezzo di plastica finito in
mare da 50 anni a questa parte e' ancora li''.
Moore ha aggiunto infine che la massa di rifiuti non e'
rilevabile attraverso le foto satellitari perche' e'
traslucida e galleggia sotto la superficie del mare. ''La
vedi soltanto quando te la ritrovi davanti alla prua'',
ha detto. Secondo il programma per l'Ambiente delle
Nazioni Unite la plastica galleggiante - che forma circa
il 90% di tutti i rifiuti che inquinano i mari - provoca
la morte di 100.000 mammiferi marini e di un milione di
uccelli ogni anno. Per Marcus Eriksen, direttore della
ricerca della Algalita Marine Reseach Foundation, tutti
questi rifiuti rappresentano un rischio anche per la
salute dell'uomo. Minuscoli pezzetti di plastica si
trasformano in una sorta di spugna per agenti inquinanti
come idrocarburi e DDT e poi entrano nella catena
alimentare. ''Cio' che cade nell'oceano finisce dentro
agli animali e prima o poi nel nostro piatto'', ha detto.
Per agire in prima persona contro l'inquinamento di mare
e spiagge, Fare Verde sarà presente anche domenica 10
febbraio a Grosseto e Ardea (Roma) con ulteriori
appuntamenti dell'iniziativa "il mare
d'inverno".
A partire da domenica 27 gennaio 2008, centinaia di
volontari di Fare Verde hanno già rimosso da circa 30
spiagge italiane plastica, polistirolo ed ogni sorta di
rifiuto.
L'iniziativa è anche una occasione per proporre un
diverso modello di produzione e consumo basato sulla
riduzione degli sprechi e dei rifiuti.
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