LETTERE APERTE-1

All’ On. Sandro Bondi, Coordinatore di Forza Italia

di raffaele bernardini

On. Bondi, lei è un comunista “pentito” e non voglio certo rinvangare, o meglio riesumare, i suoi trascorsi politici nel PCI e nel PDS. Risulta che lei è stato “folgorato” dal Cavaliere sulla via di Damasco  ed aderì “toto corde” a Forza Italia.Risulta che nel 1992 litigò con i suoi compagni del PDS. E’ stato Sindaco di Fivizzano quando ancora era un esponente locale della Sinistra.

Sulla sua biografia, riportata impietosamente da La Navicella, si ricorda che lei era “già militante” dei citati due Partiti e che poi è passato a Forza Italia, con un bel salto da sinistra a destra.

Il Cavaliere ha riconosciuto le sue doti politiche e, pur essendo lei un “comunista pentito”, le ha conferito un importante incarico, designandolo a coordinatore di Forza Italia, e dandogli per vicecoordinatore un altro esponente “pentito” della Sinistra, l’ ex socialista Fabrizio Cicchetto, insomma due ex uomini di sinistra…Non male.

Nel suo attuale incarico lei appare spesso nei telegiornali ed è giusto che sia così perché tale incarico è importante, soprattutto per  l’ esigenza che lei debba fare “digerire” agli italiani tutto ciò che fa o non fa il governo e contrastare tutto ciò che fa e dice l’ opposizione. E’ il suo mestiere e ne prendiamo atto, anche perché la sua passione politica per il Cavaliere supera ogni immaginazione…ed il suo feeling per Berlusconi è tanto intenso da “bucare” il video…Forse lei si ispira a quel vecchio motto, ben noto agli italiani, che recitava “credere, obbedire, combattere…”, riferito naturalmente al suo leader…

Ma non è questo che volevamo rimarcare quanto farla riflettere serenamente sul suo carattere e sui suoi conseguenti comportamenti, non tanto per i commenti che “spara” quanto per il “modo” con cui li fa…Ad esempio, quando parla della sinistra ( forse per i suoi pregressi contrasti col PCI e col PDS…)lei si trasforma, le sue gote si gonfiano…lei diventa un integralista…Si guardi allo specchio, On.Bondi…Si fa prendere anche in giro…Antonio Cornacchine, che “anima” la trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa…”, fa su di lei una esilarante ironia…

Ma, mi creda…lei deve parlare e comportarsi in maniera più tranquilla, più riflessiva perché il suo temperamento è “ a rischio d’ infarto…”Lei, cioè, fa parte di quella categoria di soggetti “a rischio” a causa di comportamenti virulenti ed aggressivi. Lei dovrebbe proprio contenere il suo nervosismo politico.Magari raccontando, come fa il Cavaliere, qualche barzelletta sulla sinistra.Racconti magari qualche aneddoto di quando militava nel PCI ed aveva a che fare con compagni pure ignoranti…

Risulta che parecchi telespettatori, magari della vituperata sinistra, quando la vedono alla tv, cambiano repentinamente canale e, mi creda, lei sta facendo perdere voti al suo partito, con la sua irascibilità caratteriale e politica. Si dia una calmata, deputato Bondi.

E’ chiaro che deve “contestare” l’ opposizione, ma lo faccia serenamente, con fair play, da politico consumato e con sapida ironia…Avrebbe più successo e forse non farebbe perdere voti a Forza Italia.

Pratichi qualche tecnica di rilassamento, faccia un po’ di training autogeno…le farebbero bene.La sua salute se ne gioverebbe, la prego, non pensi sempre ai “comunisti”, che lei del resto ha ben conosciuto in passato, ma che pare turbano ancora la sua vita ed i suoi sogni.Pensi ancora di più al Cavaliere e gli dia buoni consigli sul modo migliore di risolvere i problemi degli italiani, con i fatti e non con le chiacchiere.

E se non riesce con le tecniche di rilassamento, assuma pure qualche tranquillante, col consiglio del suo medico.

Stia bene, On.Bondi e grazie per l’ attenzione. Un cordiale saluto.

GOVERNO : COSE FATTE E COSE NON FATTE

Sul Corriere della Sera c’ è stato un garbato “confronto” tra Michele Salvati, economista dell’ area di sinistra, ed il ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti, sulle cose fatte e non fatte dal governo Berlusconi . Salvati aveva parlato di “programmi inesistenti” del governo e Tremonti, nella replica, dopo avere definito “terribile” tale affermazione, ha elencato tutte le “cose fatte” dal governo. C’ è stata la controreplica di Salvati, che oggettivamente ha fatto una pessima figura perché dopo avere scritto di “programmi inesistenti”, ha riconosciuto che l’ Esecutivo qualche merito ce l’ ha, pur se le ombre restano…Dall’ inesistenza dei programmi, Salvati è passato alle “ombre…” Un bel risultato per il governo e per Tremonti.

Nel confronto si è fatto ricorso ad un linguaggio tecnico-politico-economico che non è dato sapere da quanti lettori del giornale sia stato capito.

Desidero entrare in tale confronto ponendomi dalla parte del cittadino e precisare che le “cose fatte”, citate dal ministro dell’ Economia, sempre più preso dal suo ruolo di “primo della classe”, sono quelle che si possono toccare con mano, cose realizzate e quindi concrete, visibili e non progetti che per trovare applicazione ed essere “constatati” dai cittadini richiedono tempi lunghi che spesso in Italia sono “eterni…” Progetti che, elaborati dal governo di un certo “colore” vengono poi fermati o disattesi dal successivo governo di altro “colore” politico. Questo è successo e succederà. Si dà il caso che leggi della Repubblica (“spetta a chiunque di osservarle e di farle osservare…”) non siano stato, in tutto od in parte, applicate e siano state disattese e…dimenticate sulla carta aulica della Gazzetta Ufficiale. Casi di questo genere sono innumerevoli nella storia della Repubblica. In un Paese come il nostro in cui vi è un “bailamme” continuo di leggi, leggine, controleggi e via di seguito, molte delle quali  vengono, di fatto, archiviate…

E’ noto che l’ Italia produce leggi in quantità ( il ministro per i Rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi , ha precisato a Porta a Porta che il governo Berlusconi ha “sfornato” 375 leggi… e questo non è un merito, ma un vero disastro legislativo e normativo…) Si producono leggi che sembrano a portata di mano, ma che via via si allontanano dalla loro concreta applicazione e che spesso rimangono sulla carta, modificate da altre normative, da circolari, da direttive di vario genere, che ne complicano e che vanificano il percorso applicativo…Quanti anni ci sono voluti per rendere concrete le procedure di autocertificazione dei documenti, ancorché previste da leggi ? E quante riforme, quanti bei progetti, sono rimasti sulla carta ? Ma non solo questi , ma anche strade, ponti, viadotti, ospedali, scuole la cui costruzione non è stata mai completata e di cui ne hanno parlato coraggiose inchieste televisive.

Naturalmente la propaganda politica ha le sue esigenze ed il governo fa il suo dovere nell’ illustrare le cose fatte, tenuto conto che in Italia, spesso con la mera propaganda, si “catturano” molti voti di coloro che magari sono disposti a credere a tali cose. Ma molte cose che si afferma essere state fatte, in verità non lo sono, risucchiate nei vortici di difficoltà ed ostacoli tecnico-burocratici di ogni tipo, che il governo in carica non è ancora riuscito ad eliminare.

Le leggi, come ha detto Tremonti, sono state fatte, ma per dire che le “cose” che esse prevedono sono state fatte ce ne corre…Non possono dirsi “cose fatte” progetti che, per vederne la realizzazione, richiedono tempi lunghi e lunghissimi con la riserva che nel frattempo non nasca un altro governo ed un altro Parlamento ai quali quei progetti non vanno a genio e che, alla fine, finiscono con l’ essere disattesi se non dimenticati.

E non bisogna neppure dimenticare che certi bilanci di progetti e di cose da fare o dichiarati “fatti” si rivelano, alla lunga, fallimentari e, talvolta, anche ingannevoli.Ad esempio, è stato deciso di  costruire il Ponte sullo Stretto di Messina, opera faraonica. E’ in bilancio: Ma che cosa accadrà dal momento del progetto fino alla sua concreta realizzazione ? Nessuno, allo stato, può dirlo.Si può definire tale Ponte una “cosa fatta2 ? Ritengo che neppure Tremonti ha il coraggio di affermarlo.

Il ministro ha detto che dal 2001 i nuovi posti di lavoro sono più di 700 mila. Ma chi fornisce questi dati, in qual modo vengono raccolti ed elaborati, quale attendibilità hanno, dove si trovano quei 700 mila posti ? Dobbiamo credere a questo soltanto perché lo ha detto un ministro ?

Il tasso di disoccupazione sarebbe sceso, secondo Tremonti, all’ 8,5 per cento. Andate a raccontarlo alle centinaia di migliaia di giovani e di adulti disoccupati od inoccupati che non trovano lavoro, malgrado la cosiddetta legge Biagi, tutta da scoprire, da interpretare, da sperimentare, da applicare… C’ è un “ mercato del lavoro” efficiente e flessibile, ha assicurato il ministro, ma pare che sia un mercato sui cui banchi vi sono scarsi prodotti….

Sulle opere pubbliche i cantieri stanno aprendo, precisa il ministro, e c’ è  un piano per finanziare ponti, autostrade, trafori, ecc. E’ apprezzabile l’ affermazione, ma bisognerà aspettare che da tale piano nascano “ cose fatte”, strutture finite, e che il piano non resti a metà…Per diventare “cose fatte”, bisognerà rilevarne i tempi e se questi tempi saranno più o meno rispettati col rischio che non diventino “cose fatte”.

Per i cittadini, per la cosiddetta “gente comune”, le cose fatte non sono le trionfali affermazioni del capo del governo e di suoi ministri, ma constatare se , come e quando  diventeranno tali. Il pessimismo nel nostro Paese è prassi costante, una consuetudine , e di promesse non mantenute sono lastricate le strade, purtroppo.

Lasciamo stare le tasse, le pensioni, la legge e l’ ordine, la scuola (altri punti citati da Tremonti). Le cose su tali materie sono davanti agli occhi di tutti ed alcune di esse sono davvero, allo stato, “inesistenti”, mentre la soglia della povertà in Italia è rilevata in rialzo. Sulle pensioni minime, Tremonti  afferma che l’ aumento ha interessato ed interessa 1.800.000 pensionati. Già, ha interessato ed interessa…e non si sa ancora con esattezza quanti lo hanno percepito e non si sa, inoltre, quanti sono i pensionati che non riescono a divincolarsi, a causa delle pensioni irrisorie, dalle strette dell’ indigenza , mentre l’ aumento è stato divorato dal carovita che il governo non ha saputo contrastare, dandone soltanto la “colpa” all’ euro.

E qui mi fermo. I problemi del Paese non si risolvono con le convention o le adunate folcloristiche oppure con i pittoreschi slogan leghisti. E non bastano le belle  frasi del premier e dei suoi ministri e portavoce. I problemi restano e di “cose fatte” ve ne sono poche. Le altre sono tuttora inesistenti, collocate in una specie di limbo o di lista di attesa. Michele Salvati coraggiosamente doveva ribadirlo, mentre invece ha ripiegato,ahimé !, sulle “ombre…”

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di Loris Mazzetti

Berlusconi da Vespa e nessun contraddittorio.
Tutti i giornali ne parlano, tutte le volte i soliti discorsi, tutte le
volte le solite polemiche.   Andiamo un po' oltre a tutto questo. Una
considerazione: la verita' oggi e' determina dall'opinione e non dai fatti.
In televisione si puo' dire, come ha fatto il Presidente del Consiglio, che
vent'otto milioni di italiani hanno avuto dal suo governo una diminuzione
delle tasse.Non e' importante che sia vero, l'importante e' quale opinione
si fa chi ascolta tale affermazione. Quindi per quale motivo Berlusconi deve
affrontare il contraddittorio, quando puo' incidere come vuole 
sull'opinione?  Per cortesia non disturbiamo la democrazia invano. Lui non
accetta il contraddittorio anche perche' non e' in grado di sostenerlo,
soprattutto sul piano psicologico, lo ha dimostrato tutte le volte che in
pubblico ha dovuto rispondere a domande o affermazioni libere (intendo non
organizzate); un esempio per tutti: l'apertura del semestre italiano in
Europa. In altri tempi si sarebbe detto che non ha le basi. Berlusconi e' un
prodotto mediatico, non comunica dal suo studio ma da un set televisivo, non
parla ma recita. Il politico Berlusconi non esiste, esiste Berlusconi che
interpreta il ruolo del politico e che costruisce il suo consenso, il suo
essere sull'opinione e non sulla verita'. Come e' potuto accadere tutto
questo?
Potremmo parlare di strategia della comunicazione, potremmo continuare a
denunciare che lui e' anche padrone della Rai, ma sicuramente responsabili
sono quei giornalisti compiacenti che si accordano, che si rendono
disponibili pur di  averlo ospite e in cambio si fanno garanti che certe
domande in quel salotto non si faranno. Basta chiedersi come mai a Porta
Porta, prima di affrontare la riforma della scuola, non si e' parlato della
notizia del giorno che lo riguarda direttamente: la sentenza Sme, cioe' la
corruzione del giudice Squillante da parte del corruttore Previti con soldi
provenienti dalla Fininvest.  Il vero giornalista avrebbe cominciato con
questo la puntata e Berlusconi avrebbe potuto rispondere come meglio avrebbe
voluto. Non disturbiamo ancora la democrazia invano. Arriviamo al punto
veramente dolente: i comprimari, sicuramente non all'altezza del
protagonista che li ha fatti liquidare da una domanda di Vespa: "Che cosa
non va, nella riforma Moratti? I due sindacalisti bocciati senza essere
rimandati a settembre. Dei giornalisti ospiti meglio non parlare, hanno gia'
parlato troppo i loro silenzi.
Le polemiche continueranno per un po' poi i leader del  centrosinistra
torneranno da Vespa, concordando piu' o meno a loro volta, accetteranno di
confrontarsi con i soliti, Schifani, La Russa, qualche volta il teatrino si
trasformera' in ring per il bene degli ascolti di Vespa ma per il male degli
italiani. Una cosa importante pero' e' accaduta: l'ex ministro Tullio De
Mauro non partecipando al monologo, quindi non legittimandolo, ha dato una
bella lezione a tutti i politici.
Qualcuno in televisione, qualche anno fa, avrebbe detto: "Meditate politici
dell'opposizione, meditate"
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