Ai Vescovi della Conferenza Episcopale
Italiana
di giuseppe
canale
Oggetto: Lettera aperta ai Vescovi italiani Bari 2004
Rev.mi Padri, pace nel Cristo il Risorto.
Noi Missionari Comboniani, che
operiamo nelle comunità dell'Italia meridionale riuniti
a Bari per riflettere sulla nostra presenza e attività
al sud, sentiamo il bisogno di esprimere il nostro
profondo disagio. Lo facciamo come Missionari che non
solo si impegnano ad annunciare il Vangelo ai popoli del
Sud del mondo, ma che in fedeltà ai poveri e alla loro
stessa vocazione si sentono sollecitati a chiamare i
popoli del nord a convertire le "strutture di
peccato" (G. Paolo II) che producono i disastri dei
quali siamo testimoni.
Ci sembra di essere caduti nella
trappola di un male strutturale
politico-economico-militare che ci assoggetta, ci
impoverisce, ci svilisce e ci rende funzionali ad un
sistema inumano che non ha a cuore il bene comune di ogni
persona e di ogni popolo ma mira alla privatizzazione e
al profitto ad ogni costo. Conseguenza di questo sistema
è "la guerra infinita".
Come Missionari ci preoccupa
soprattutto la guerra che questo sistema
economico-finanziario fa contro i poveri uccidendo per
fame oltre 40 milioni di persone all'anno. Questa
guerra contro i poveri uccide ancor più di quella
combattuta con le armi. Il nostro, infatti, è un sistema
che spende ingenti risorse (sui 1000 miliardi di dollari
per le armi a livello mondiale solo nel 2003) per
mantenere il privilegio di pochi a spese di tanti morti
di fame. È questa la radice di tutte le guerre. (cfr.
Giacomo
3) Per questo ci preoccupano le
barbarie della guerra in Iraq, come anche le barbarie
delle altre guerre di cui siamo testimoni soprattutto in
Africa:
Sudan, Congo
R.D., Somalia, Nord Uganda .; una testimonianza che
alcuni di noi hanno pagato col sangue. È una guerra
globale e duratura.
In questo contesto, il silenzio
della Conferenza Episcopale Italiana ci preoccupa molto!
Come Missionari impegnati, ora,
nel sud Italia ci inquieta anche la rampante
militarizzazione del nostro territorio; la situazione
della Puglia con un'ulteriore base a Taranto; l'arrivo
degli Eurofighters a Gioia del Colle e dei Predators ad
Amendola (FG); la militarizzazione della Sicilia e della
Sardegna (in particolare la Maddalena); ..
Militarizzazione che si sposa
indissolubilmente con tutto il fenomeno mafioso già ben
radicato nel territorio e si costituisce in un sistema
ben strutturato a livello nazionale ed internazionale. Un
sud sempre più pattumiera di rifiuti tossici e di scorie
nucleari (Murgia, Scanzano.). Un sud canale privilegiato
di flussi migratori, risultato del "nuovo ordine
mondiale" e avviato a divenire, secondo la
politica di leggi inique quale la Fini-Bossi, un grande
centro di permanenza temporanea (CPTA) nel quale
rinchiudere come criminali, i cittadini del mondo in
cerca di solidarietà.
Ci conforta il fatto che il sud
ha saputo reagire con forza e vivacità a Scanzano
Jonico come a Melfi. È un grande segno di speranza
per tutti.
Noi Missionari sentiamo che è
arrivata l'ora della verità. L'umanità è caduta in una
crisi che ne scuote le fondamenta, e tutto fa ritenere
che la crisi sia solamente iniziata, che si acuirà e
diverrà ancor più pericolosa nei mesi a venire.
Guai a noi se perdiamo
quest'occasione! Sarebbe un danno incalcolabile per la
comunità internazionale, per la comunità cristiana.
Vi chiediamo di esprimervi con
una parola forte. Una parola forte, di pace, contro tutte
le guerre: quella contro i poveri, quelle fatte con le
armi (in particolare quella contro il popolo iracheno), e
quella contro il nostro pianeta, dove è la vita stessa
ad essere minacciata.
Ci appelliamo a voi come
Pastori, perché ci aiutiate a leggere la nostra storia e
a pungolare le Istituzioni perché assumano le loro
responsabilità per il bene di tutti e di ciascuno.
Questo appello nasce a Bari da
dove i Vescovi della Metropolia, nel 1988,
scrivevano: "Chiamati come pastori a vegliare nella
notte, facendo la guardia al gregge (Lc 2,8), e mossi dal
dovere di legare la fede alla storia, la speranza alla
vita, l'utopia al quotidiano, rompiamo ancora una volta
il silenzio sulla crescente militarizzazione."
Pace a voi.
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Casavatore (NA) p.
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