alcuni siti internet che parlano di maura cossuta.

 

DALLA SINISTRA ALLA PACE - UNIRSI !

INTERVISTA A MAURA COSSUTTA.

Di Massimo d’Andrea.

Deputata dei Comunisti italiani, responsabile nazionale del welfare , fa parte della Segreteria Nazionale del partito. Nata a Monza, laureata in medicina; chirurgia.

Vogliamo parlare dell’astensione dei DS e Margherita per quanto il federalismo e quindi sulla riforma costituzionale ?

E’ un’episodio che noi abbiamo criticato, questa e’ una controriforma non e’ una riforma della Costituzione, non e’ una modifica e’ lo stravolgimento della stessa, non ci sono dei ritocchi tecnici, ma 43 articoli che modificano i principi ordinatori della costituzione Italiana. Quindi l’opposizione dovrebbe essere totale e radicale, bisognerebbe lanciare un vero allarme totale e chiaro. Con questa controriforma si rompe l’unita’ del paese, con una vera secessione dei diritti e si introducono forme autoritarie dello Stato e di governo, come il premierato assoluto.

Ma i punti in merito sono chiari ?

I punti sono chiari, il primo articolo pensi, riguarda proprio noi, la Camera dei deutati e il Senato federale.

I diesse e la margherita si difendono affermando che non conoscevano i punti della modifica,e quindi non potevano far altro che astenersi.

Questa e’ una critica che facciamo insieme ed uniti al governo di maggioranza, ci hanno presentato all’ultimo minuto il testo, espropriando cosi’ il parlamento della discussione della commissione di merito degli affari costituzionali.

Bisogna definire pero’ l’approccio, come ci si pone davanti a questa modifica, se noi dobbiamo andare, come andremo ad un Referendum, e dobbiamo chiamare giustamente i cittadini come dicevo prima, rispetto ad una battaglia democratica, ci si deve comportare di conseguenza. Con questo governo e questa maggioranza, quindi,  non c’e’ possibilita’ di accordo.

Sottolineo ora e l’ho sottolineato anche nell’intervento in aula, come, anche nel centrosinistra, c’e’ stata una forma di sbandamento, che viene da lontano, cioe’ dalla bicamerale. Da allora c’e’ l’idea che si possa mettere mano anche nei confronti della Costituzione Italiana, anzi che si debba mettere mano presi dall’enfasi dell’innovazione della modernizzazione. Ritengo invece che il problema politico e quelli istituzionali debbano essere affrontati con gli strumenti della politica e quindi con le leggi, non mettendo mano alla riforma costituzionale, perche’ essa, cioe’ la Costituzione, non e’ vecchia e superata, e’ ancora attuale ed e’ l’insieme delle norme dei principi ordinatori che hanno costruito la nostra societa’ e le conquiste di questi decenni.

Per questo siamo contrari, e ripeto con questa maggioranza al governo, non c’e’ nessun margine di trattativa e di inciucio, e siamo contrari al mito delle riforme costituzionali, non eravamo d’accordo per la bicamerale, si figuri se possiamo esserlo oggi.

Su quali punti della riforma pensi che un parte della sinistra puo’ essere d’accordo con la maggioranza ?

Faremo presto una riunione e credo che di fronte a questo testo non puo’ esserci accordo. E ci saranno contraddizioni pesanti anche nella maggioranza, ed e’ importante evidenziarle e far capire alla gente che non solo sono pericolosi ma anche incapaci di governare.

i presidenti delle regioni, di sinistra e di destra, hanno contestato questa riforma.

Ricordo che a Luglio c’e’ stata una protesta inedita, davanti al Parlamento c’erano i sindaci i presidenti delle regioni e quindi tutto il sistema delle autonomie che viene umiliato non rafforzato dalla cosi’ detta: “ devoluscion “. Noi siamo sempre stati per la Repubblica delle autonomie non per un federalismo di secessione che di fatto divide il paese. Questo e’ il punto.

Ultimamente vi siete trovati voi del partito Comunisti Italiani, ma anche molti compagni del movimento, in contrasto con alcune affermazioni di Bertinotti, soprattutto in merito a porre in secondo piano il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq, per favorire la liberazione delle due Simone. Vogliamo fare una critica costruttiva ?

Quello che accade e’ una tragedia, milioni di persone hanno seguito il dramma dell’Ossezia , ma anche quelle dell’Iraq. Che il movimento della pace sia contro il terrorismo mi sembra talmente ovvio che quanto afferma Bertinotti non e’ una svolta. Il punto politico pero’, secondo me, e’ che di fronte a questa angoscia determinata da questi orrori, e anche per un senso d’impotenza che sta crescendo nel mondo, serve piu’ lucidita’, analisi e proposta politica. Noi non siamo d’accordo a restare imprigionati in questa spirale disegnata dalla guerra e dal terrorismo, ed e’ per questo che noi diciamo no ad entrambi.

Ma la prima – cioe’ la guerra, genera altre situazioni o il terrorismo era presente senza la guerra.

Il terrorismo c’e’ ed e’ una catastrofe, ma dico anche con chiarezza che esiste una : “ Resistenza irachena “ , ed e’ una realta’ non la dobbiamo nascondere dietro un dito. Ma c’e’ anche un terrorismo, che ormai si e’ schierato, questo e’ la conseguenza drammatica di quanto avevamo precedentemente detto e denunciato piu’ volte e cioe’ che la guerra avrebbe aumentato tutto quello che stiamo vivendo. Bisogna rendersi conto che l’Iraq non era un paese islamico, e che era un paese, con un dittatore quale Saddam, ma un paese laico, quindi abbiamo regalato milioni di persone alla causa del terrorismo.

La stessa cosa accade in Palestina, dove la maggioranza del popolo era laica ed ora si sta spostando nel credo fondamentalista.

Appunto, e’ questa la tragedia, decine di risoluzioni dell’Onu e non si risolve nulla, generazioni di ragazzi che nascono nella guerra subendo l’umiliazione quotidiana dei loro diritti, con muri che dividono la loro storia e i loro affetti, i loro beni quotidiani e la loro sopravvivenza. Credo che dove esistequesta disperazione totale, si formano i grumi i germi il terreno di cultura del terrorismo. Noi siamo sempre stati contro il terrorismo la nostra cultura di sinistra quasi ce lo impone, e quindi la politica deve intervenire per combattere e preventivare tutto cio’ senza utilizzare la guerra che non e’ utile ma dannosa sempre.

Quando Fausto Bertinotti, eliminando l’ovvieta’, dice di schierarsi contro il terrorismo e di mettere in secondo piano il resto per la salvezza delle due ragazze e anche degli iracheni che con loro sono stati rapiti, se e’ una svolta politica, la sua affermazione, allora mi preoccupa. Oggi lo dice anche Kofi Annan che questa e’ una guerra illegittima e che dobbiamo continuare a dire si al ritiro delle nostre truppe in Iraq.

Kofi Annan lo dice in ritardo…

Di molto ritardo, e si vede la colpevole assenza, ma uno degli obiettivi del governo Bush e’ colpire il ruolo dell’Onu oltre che quello dell’Europa. Serve chiarezza, proprio per contrastare questi eventi drammatici, il ritiro delle nostre truppe forse non significa costruire le condizioni adatte per la liberazione delle due Simone e degli altri ostaggi, ma serve ad evitare che questo dramma diventi infinito.

L’europa ha fatto una critica a Putin, insieme agli americani e Bush, sulle riforme che la Russia vuole attuare per avere poi piu’ poteri e scatenare una guerra in Cecenia, con la scusa della cosi’ detta : “guerra preventiva “, pero’ le stesse accuse, l’Europa non le ha fatte all’America quando dopo l’11 settembre si e’ comportata nello stesso modo e con lo stesso metodo.

Questo e’ un altro grande problema, costruire un’Europa politica e’ un’ obiettivo molto faticoso, ma e’ l’unica strada per contrastare il governo unipolare del mondo. Lo abbiamo denunciato e detto piu’ volte che siamo a fianco di Zapatero, il quale ha avuto il coraggio politico di rappresentare non soltanto gli interessi legittimi del suo paese ma di avereun’idea diversa dell’Europa suggerendo di incidere diversamente nelle scelte politiche internazionali. Dobbiamo dimostrare lo stessocoraggio.

Questo coraggio non viene fuori perche’ l’Europa e’ piu’ a destra o a sinistra ?

Perche’ c’e’ una spaccatura, determinata da alcune scelte politiche fatte da Tony Blair, quando si schiera con gli americani, o nel momento in cui il governo italiano e’ insieme agli americani, o quando il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante il semestre europeo non arriva ad una costruzione della stessa Europa autonoma dagli Stati Uniti, questi sono i problemi politici d’affrontare senza lasciare l’umanita’ di fronte ad un baratro. O si procede per una unione vera o saremo tutti travolti.

Non si sta modificando solo la costituzione italiana, ma ci si prepara anche a quella europea, quali sono i punti nevralgici da criticare in quest’ultima ?

I processi di costruzione dell’Europa, e quindi anche l’eventuale allargamento ad altri paesi della stessa, devono essere fondati su una carta costituzionale e in questa presentata alcuni punti importanti dei principi dei diritti sono stati introdotti, ma parliamoci chiaro tutto cio’ non nasce da una guerra di liberazione, non nasce da rapporti di forza nel mondo che sono a favore dei ceti sociali oppressi e questo e’ evidente, come e’ evidente che siamo in una fase di pieno liberismo.

L’elemento piu’ negativo di questa carta costituzionale europea, e’ che non si e’ introdotto un’articolo come quello della nostra Costituzione italiana, l’articolo 11,con il quale si ripudia la guerra come strumento di soluzione per i conflitti internazionali. In questa Costituzione europea ci sono luci ed ombre, e dobbiamo costruire intorno ad essa delle politiche, quindi dei governi che evitino :

uno – che l’Europa riproponga i vizi del colonialismo passato, penso al protezionismo oppure alle politiche agricole.

Secondo, che non riduca ma che allarghi i diritti, soprattutto evitando le differenze sociali che ci saranno e che ci possono essere con l’allargamento dell’Europa verso l’est, e l’introduzione di mano d’opera a basso costo con drammatica riduzione dei diritti operai. Questa e’ un’Europa da costruire e le politiche dei governi saranno indispensabili per connotarla come un’Europa sociale.

Tornando in iraq – Baldoni e’ stato ucciso,si dice, perche’ voleva fare un’intervista ad Al Sadr, proprio mentre quest’ultimo si opponeva agli americani e al finto governo iracheno, l’intervista era dunque molto scomoda. Le due Simone, volevano portare cibo ed acqua a Faluja, dove opera la resistenza irachena, i loro rapimenti non sono un segnale d’attacco contro il pacifismo ?

Ma e’ evidente, credo che ci sia oggettivamente una coincidenza di interessi tra le ali piu’ estreme di questo terrorismo che attaccano la possibilita’ di una soluzione politica, e quindi anche la resistenza che vuole costruire un’ipotesi non schiacciata sul terrorismo. Attaccano anche i ruoli della cooperazione delle Ong che lavorano come elementi di costruzione di pace in logo. Da una parte questo e dall’altra l’ala piu’ oltranzista del governo americano, che tenta di non lasciare sbocchi se non quelli della permanenza delle sue truppe per continuare la guerra, questa terribile coincidenza di interessi rischia di distruggere tutto trascinandoci nel dramma. L’unica strada nuovamente e’ quella politica, bisogna ricostruire relazioni con il mondo arabo, relazioni e integrazioni con il mondo islamico, dire con chiarezza che il governo Allawi, mentre si stavano liberando gli ostaggi francesi ha continuato a bombardare. Ci sono stati errori nel passato ma continuano ad esserci anche nel presente che non dobbiamo permettere e perpetuare.

Questa guerra e’ legata al potere, il quale si ottiene possedendo il petrolio. Come mai l’Europa non riesce a distaccarsi da tutto cio’ con ricerche mirate a fonti di energia alternativa pulita, come ad esempio, le macchine ad acqua, lo sfruttamento del vento e del sole ?

L’Europa deve farlo. Non bisogna costruire soltanto il ruolo politico dell’Europa, per creare un mondo multipolare, ma anche un Europa che guardi al sud del mondo, che stia nel trattato di Kyoto, che sia contro un’idea folle dello sviluppo e che costruisca un’idea di pace e di un nuovo modello economico. L’energia alternativa e’ una delle questioni piu’ importanti d’affrontare, quando si parla e si affronta questo tema, significa attuare delle politiche conseguenti in riguardo anche alla ridistribuzione delle risorse.

Dopo le ultime affermazioni di Bertinotti, alle quali hai risposto con critica costruttiva, c’e’ anche il nodo Rutelli, che si e’ schierato con la maggioranza del governo, votando la legge sulla fecondazione assistita, e che, una volta al governo non intende cambiare tutte le riforme attuate da Silvio Berlusconi, queste diversita’ le state affrontando a sinistra ? ne discutete ?

La sinistra, bella domanda, certo che se ci comportiamo cosi’ facciamo tutto per perdere. C’e’ un rischio oggettivo verso posizioni moderate e queste dichiarazioni lo dimostrano come l’ipotesi della federazione unitaria, il famoso listone e tanto altro, cio’ fa aprire una voragine a sinistra che dobbiamo riempire con contenuti e con la nostra cultura e le nostre idee. E’ giunto il momento di affermare una sinistra plurale, anche perche’ le divisioni poi pesano su chi e’ di sinistra, e facendo tutti un passo dietro, possiamo vedere che esiste una potenzialita’ esterna ai nostri partiti, ma anche una potenzialita’ concreta che arriva al 13 per cento e che puo’ pesare nella coalizione e con questa affermazione, possiamo andare a contrattare rispetto ai contenuti mancanti. Noi abbiamo proposto la confedarazione, ma Bertinotti ci ha detto di no, credo per una forma di egemonismo a sinistra, ma insistiamo e continueremo ad insistere, anche perche’ mi sembra che sia l’unica strada che tutti si aspettano.

Ma e’ giusto discutere e perdere tempo sulle primarie ?

Non sono affascinata da questo argomento politico, penso che sia uno scopiazzare l’America con 30 anni di ritardo e male. In Usa, poi non dimentichiamo che solo il 40 per cento dei cittadini, o forse meno, votano i presidenti degli Stati Uniti d’America. Se alla coalizione serve un leader, noi siamo per Prodi, ma poi serve anche un programma e inutile affrontare le primarie sganciate da un’idea progettuale e quindi, ripeto, di programma. Noi non accettiamo inoltre, il voto a maggioranza, perche’ non ha senso cio’ in una coalizione, significa solo far vincere il partito piu’ grande. Il voto a maggioranza puo’ funzionare all’interno di un singolo partito, di un sindacato, in un consiglio di fabbrica, ma in una coalizione ci vuole mediazione e questa e’ faticosa ma e’ l’unica soluzione politica.

Ma non potrebbe bastare un progetto ?

Certamente, e questo progetto bisogna farlo insieme, non Rutelli e Ds da una parte e Bertinotti dall’altra, cosi’ non andiamo da nessuna parte. Ci vuole un programma inizialmente, formale, con i segretari dei partiti, ma soprattutto un programma che parta dal basso, perche’ le forze ci sono e bisogna saper ascoltare quanto la societa’ ha prodotto in questi anni.

Un’ultimo problema d’affrontare e’ quello che la sinistra non ha mai dato importanza ai mezzi di comunicazione, sia perche’ ha sempre avuto un buon rapporto con le piazze e quindi con le persone direttamente, sia perche’ si ‘ sempre interessata di faccende importanti e culturali, ma spesso non certo di vasta portata e immediata comprensione. Berlusconi con le sue tv e’ riuscito comunque a non perdere molti voti rispetto alle politiche europee, e alcuni importanti sondaggi affermano che gli italiani prima di votare si fanno un’idea di cosa fare e chi votare,  proprio attraverso i grandi mezzi di comunicazione. Come si puo’ recuperare ?

Queste persone rappresentano anche una degenerazione della politica, e sono quindi uno strumento di riflessione, e in questo come nella comunicazione siamo dietro anni luce, siamo in ritardo e in ritardo lo abbiamo capito. Berlusconi rispetto a cio’ e’ stato geniale, ha interpretato quello che avveniva socialmente e minimamente lo ha preceduto e diretto. Dobbiamo essere in grado di costruire un’alternativa e di riuscire a comunicare e promuovere queste persone intente a seguire la tv o il resto. Le radio sono un argomento da trattare, da quelle locali a quelle nazionali e sicuramente, come mezzo di comunicazione mi piacciono piu’ della tv, con la quale ti distrai dalle immagini e con le pubblicita’.

Ma anche su queste, c’e’ una riforma pesante, presto non ascolteremo piu’ facilmente radio locali e nazionali, se non con il nuovo sistema messo in atto dalla legge Gasparri e in mano alla destra…

A differenza di quello che afferma Rutelli, una volta al governo dobbiamo abrogare un pacchetto di leggi che hanno stravolto il nostro sistema, sociale e istituzionale, tra cui appunto, la legge Gasparri, ma aggiungo, la Bossi-Fini, la legge 30 sul mercato del lavoro, la Moratti e tanto altro, insomma ci sara’ da lavorare e bene.

Come procediamo in economia ?

Stiamo malissimo, questo credo sia – il problema - . E’ in atto un declino economico – industriale, spaventoso e le cause sono legate a questo governo come al passato. Noi abbiamo posto al centrosinistra una riflessione, senza mettere le bandierine, sul fatto che dobbiamo rispondere al piu’ presto ad un problema di sviluppo del nostro paese e quindi anche su quali sono le risorse strategiche da un punto di vista economico generale. Bisogna ridiscutere sui trasporti, sulla ricerca e far cadere o quanto meno rallentare il mito delle liberalizzazioni, privatizzazioni a tutti i costi.

Grazie Maura...

Grazie a voi.