INTERVISTA A DORIANA GORACCI

DONNE IN NERO – INTERVISTA A :

DORIANA GORACCI

di massimo d'andrea

Nel 2001 – dopo il g8 lascio tutto – e cambio vita, mi iscrivo a Rifondazione Comunista perche’ mi sembrava l’unico partito che potesse comprendere e lavorare insieme al movimento, poi a Roma ho conosciuto – LE DONNE IN NERO -. Ho smesso di lavorare perche’ sono andata in pensione volontariamente ed e’ stata una fortuna e’ il caso di dirlo, ho lavorato in banca Intesa per circa 31 anni come operatrice finanziaria, poi ci hanno detto che c’erano 7000 mila esuberi, quasi come la Fiat, ed ho pensato di lasciare tutto con allegria, ma per altri amici la decisione e’ stata drammatica.

OGGI FAI PARTE DELLE DONNE IN NERO ?

Si ne faccio parte e per quanto riguarda il viterbese, la Tuscia, sono la referente. Il 18 di settembre in piazza a Viterbo, saremo impegnate nel contestare l’impianto di un’antenna che e’ il doppio di quella di Cesano, all’epoca quella di Radio Vaticana,per farti capire, e questo e’ un nuovo impianto della Rai.

POI PERO’ FACCIAMO LE INIZIATIVE PER COMBATTERE LE LEUCEMIE…

Si hai ragione – e calcoliamo che questa e’ un’antenna di 180 metri impiantata su una basa di 5000 metri cubi di cemento, tra l’altra al ridosso dell’area archeologica di Blera, un sito particolarmente importante anche ambientale.

EPPURE VITERBO SI E’ SPOSTATA SINISTRA…

Per quanto riguarda le elezioni Europee c’e’ stato, anche a Capranica, un risultato brillante, ad esempio proprio a Capranica il primo partito e’ stato l’Ulivo, superiore di molto, nei voti, a Forza Italia. Ma l’amministrazione di Viterbo continua ad essere di gestione forzista e di Alleanza Nazionale.

Per quanto riguarda invece la fiaccolata di oggi, c’e’ stata una partecipazione del Comune, sia per le due Simone che per le vittime dei civili della scuola russa.

Domenica invece vorrei invitarvi tutti a Viterbo, perche’ ci sara’, a partire dalle 17, una grossa festa da parte della comunita’ kurda, dell’associazione Orizzonte, la quale si occupa di immigrazione, per farsi conoscere dalla popolazione locale.

Ascolteremo la loro musica, ci sara’ una cena e un dibattito sulla condizione delle donne kurde e un video delle – DONNE IN NERO – intitolato : “ Donne in cammino nel Kurdistan turco “ , realizzato nel 2004 partecipando come osservatore internazionale alle elezioni e in quel caso in un piccolo villaggio e’ stata eletta una donna, e bisogna dire che grazie alla protezione di una decina di noi, che in quel momento erano importanti per il ruolo che ricoprivamo, siamo riusciti a vederla, questa elezione, fatta davanti a fucili e carriarmati. Ora sperono di avere l’acqua.

A Viterbo i kurdi sono piu’ di ottanta, alcuni raggiunti dalle famiglie e molti di loro lavorano nelle aziende agricole dei dintorni, la festa e’ molto importante per loro, perche’ si sono proprio dati un gran da fare.

PER QUANTO NE SAI LA SITUAZIONE KURDA NON E’ MIGLIORATA NEANCHE DOPO ESSERSI UNITI AGLI AMERICANI IN IRAQ ?

La situazione e’ complessa, non solo non e’ cambiata ma per certi versi e’ anche peggiorata, io parlo per il kurdistan turco, perche’ per quanto riguarda quello iracheno la situazione e’ di occupazione da parte delle truppe turche ai confini, che hanno in realta’ sconfinato entrando nel territorio appartenente ai kurdi iracheni, quindi la situazione e’ complessa e molto drammatica.

Per quanto riguarda il kurdistan turco, nelle carceri e’ pessima esattamente come lo era prima, i rifugiati da noi sono tantissimi e dopo un anno o due ottengono il diniego.

VUOI DIRE QUALCOSA SULLE DONNE IN NERO PER CHI ANCORA NON VI CONOSCE ?

Le – DONNE IN NERO – per chi non le conosce e’un movimento politico, nato in Israele, ed ha come portavoce piu’ importante Luisa Morgantini, oggi anche parlamentare europea, ed e’ un movimento che si e’ sempre occupato di avere rapporti con donne nei paesi soggetti a conflitti armati ed e’,siamo, fortemente contro la guerra, per il disarmo e contro la guerra.

COSA PENSATE RISPETTO A QUESTI RAPIMENTI MIRATI CONTRO PERSONE CHE OPERANO PER LA PACE IN IRAQ ?

Per quello che stiamo vivendo, tra noi, circola un senso di smarrimento, perche’ ci hanno colpito nel cuore, ora in Iraq e’ tutto molto confuso, e’ come se non si capisse piu’ chi e’ il nemico, ed e’ la stessa confusione che in questo momento si fa tra guerra e terrorismo, come se fossero due temi distinti. Per noi l’uno genera l’altro, non c’e’ un’inizio e una fine.

BERTINOTTI PERO’ AFFERMA CHE BISOGNA METTERE IN SECONDO PIANO ORA LARICHIESTA DELRITIRO DELLE NOSTRE TRUPPE DALL’IRAQ – PER POTER TRATTARE MEGLIO LALIBERAZIONE DELLE DUE SIMONE E ANCHE DEGLI IRACHENI IN OSTAGGIO –

QUALE RIFLESSINE SU QUESTA - NUOVA - LINEA ?

Per questioni di lavoro legato alle manifestazione che stiamo organizzando, non ho avuto modo di discuterne con nessuno, ho visto e sono rimasta interdetta davanti alle immagini dei tg – quando ieri sera tardi ho sentito queste dichiarazioni da parte di Bertinotti, le quali non possono avere delle interpretazioni, ma sono inequivocabili e soprattutto conosco le reazioni da parte del movimento. Abbiamo visto dal 2001, come ti dicevo all’inizio dell’intervista, un appoggio politico e di rappresentanza, in Rifondazione Comunista, soprattutto io che non ho mai fatto parte di nessun partito, e queste dichiarazioni mi lasciano sgomento, anche perche’ a farle e’ un uomo intelligente che pero’ da molto tempo non ascolta la base del suo partito, ed e’ questa cosa assai grave a prescindere dal fatto che in alcuni momenti ci possono essere alcune alleanza da fare, come in questo caso per salvare le nostre Simone. C’e’ un malcontento in Rifondazione, perche’ questa storia di non sentire la base dura da tempo, ma mentre prima a lamentarsi erano in pochi oggi e dilagante.

NOI ABBIAMO PERPLESSITA’ SUL MINISTRO IRACHENO ALLAWI – ANCHE PERCHE’ LA DINAMICA DEI FATTI – DI COME SONO STATE RAPITE LE DUE SIMONE – COME E’ STATO UCCISO BALDONI – SONO DA CONSIDERARSI AZIONI NON LEGATE AI GRUPPI E AL POPOLO IRACHENO – SEMBRANO PIU’ AZIONI DA SERVIZI SEGRETI.

ORA SE BERTINOTTI CONSIGLIA CHE BISOGNA METTERE IN SECONDO PIANO IL RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE IN IRAQ – VUOL DIRE CHE C’E’ QUALCOSA …SEPPUR RESTA IL FATTO E IL GRAVE ERRORE DI NON COMUNICARLO ALLA BASE – LASCIANDOCI DUBBI ANCHE SE MANIFESTARE O NO PER NON METTERE A RISCHIO LA VITA DELLE DUE SIMONE E DEGLI IRACHENI IN OSTAGGIO…

La manifestazione bisogna vedere chi l’ha indetta, ed e’ volonta’del movimento, e del – UN PONTE PER – con il quale ieri abbiamo discusso ampiamente. Tutto il resto che ci si infila dentro non puo’ considerarsi come un cappello e per noi a poca importanza. La fiaccolata, tanto per dire, a Viterbo, il solo fatto che l’abbia sostenuta e appoggiata l’amministrazione comunale di destra, lascia quanto mai perplessi e delle domande da farsi.

E guarda che li chi marcera’, oltre alle istituzioni, il movimento, che proprio desidera dare il suo apporto e la sua volonta’ di manifestare contro la guerra.

Bisogna restare calmi e continuare a credere alla non violenza, crederci individualmente prima che collettivamente, perche’ le informazioni che arrivano quotidianamente tendono a spaventarci – tendono ad isolarci. Il tema fondamentale che dobbiamo affrontare e superare e’ quello di non farsi prendere dalla paura, paura di non essere visibili, paura di fare poco, o troppo.

La guerra crea paura, e il terrorismo come conseguenza ne crea altra. Questo sentimento, e’ prevalente negli americani e noi non ci dobbiamo cadere, perche’ poi si vede la loro reazione di chiusura che li spinge nuovamente a votare Bush.

In questo caso vorrei ricordare due righe del libro di Luisa Morgantini, dal titolo : “ Oltre la danza macabra “ –

Per non lasciarci sopraffare dall’orrore della guerra, per non assuefarci alle attrocita’ alle torture e alle sofferenze di interi popoli, per non doverci vergognare di aver permesso che questo accadesse.

Capisci ? – dobbiamo esserci.

Dell’articolo 11 della nostra Costituzione nessuno se ne ricorda piu’, tranne Ingrao, nessuno piu’ si chiede perche’ noi siamo in Iraq, con quale supporto, non c’e’ Onu, non c’e’ Nato, non c’e’ nulla, l’attuale maggioranza del governo ha fatto e continuerą a fare carta straccia della nostra Costituzione.

QUINDI LE DONNE IN NERO CONTRO LA GUERRA E PER IL RITIRO DEI NOSTRI SOLDATI DALL’IRAQ ?

Assolutamente si

E SENZA PAURA…

E senza paura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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