"ALBERI
NON CAMINI": RIFIUTI
(a sostegno del
digiuno di Nimby contro l'inceneritore. A Trento il
comitato aggiunge il nuovo logo ad ispirazione reciproca,
con affetto)
di
angela donati
Discariche non se ne possono più fare per legge! ....
può essere vero?!
L'emergenza rifiuti della Campania, evidente cartina di
tornasole dell'illegalità, pratica lo stesso scempio del
territorio del "binomio forzato
rifiuti-inceneritore, passato come scontato da una
propaganda mirata e sistematica", apparentemente
indolore perché sotto controllo, ma a disposizione di
quel liberismo che si dimentica sempre dell'uomo: una
catastrofe ambientale legalizzata, per questo non meno
pericolosa.
Laddove si ricorre alla raccolta differenziata, non si ha
ben chiaro come viene gestita, a quali prodotti finali
arriva, a quali benefici ambientali porta. Intanto
imperversa il valore aggiunto degli imballi di plastica e
i bisogni indotti al cittadino che fanno brutalmente
superare il concetto di pattume organico riportato come
concime negli orti e nelle campagne. Riciclare,
distruggendo il meno possibile potrebbe essere un
traguardo raggiungibile, messo già in pratica in paesi
che hanno saputo fare convivere la collaborazione del
cittadino con gli interventi della pubblica
amministrazione. Lo sviluppo tecnologico può avvenire in
modo sostenibile per l'ambiente, non solo a scopi di
massimo rendimento economico, anche quando si è
costretti ad analizzare come gestire la rottamazione
precoce dei suoi prodotti (computer, cellulari ecc.),
continuamente sostituiti solo per avere a disposizione
l'ultimo aggiornatissimo modello alla moda. Quando viene
toccato questo argomento si fa il silenzio.
"ALBERI NON ANTENNE": CELLULARI
La fantasia creativa di qualche giornalista mi
attribuisce la conoscenza perfetta dell'utilità del
cellulare, non prefiggendone l'eliminazione. Problema che
non posso avere in quanto, per scelta di vita, non ne
possiedo uno. Quindi per mio uso e consumo non auspico
un'antenna montata a pochi metri da casa, ma sono
disponibile a subire il fumo-elettrosmog passivo se oltre
che rispettare il funzionamento dei cellulari, peraltro
già garantito dalla legge, si riesce anche a trovare
soluzioni più compatibili con i bambini, gli anziani ed
i malati interessati sanitariamente, loro malgrado, da
questa forma di inquinamento.
Alcuni scienziati indipendenti invitano ad utilizzare il
cellulare solo per le emergenze e per conversazioni
brevi, a non darlo in dotazione ai giovani adolescenti
(per quest'ultima indicazione si fa riferimento alle
disposizioni specifiche inserite nella normativa della
Gran Bretagna). In laboratorio, cellule leucemiche
esposte alle radiazioni hanno visto alterare il normale
fenomeno di apoptosi (morte naturale), velocizzando la
riproduzione di quelle malate; si riscontrano variazioni
della permeabilità della barriera sangue-cervello
(sistema di difesa naturale che funziona da filtro
differenziale che permette il passaggio di sostanze
biologiche dal sangue al cervello). Elementi validi che
possono iniziare a fare pensare il singolo utilizzatore
di cellulare.
Validamente usato per creare contatti, per ritrovarsi
nelle manifestazioni, come mezzo di diffusione di rapidi
messaggi per organizzare incontri, diventa una vera e
propria mania sociale che ipnotizza il mondo giovanile,
quello affascinato dai giochini tecnologici che permette
di abbandonarsi alla pigrizia. Non si scende più dalla
macchina per suonare il campanello dell'amico, basta un
sms, ci si trova in gruppo tutti armati di cellulare
nelle mani, pronti a premere tasti, a lanciare
messaggini, stretti e lontani in una muta comunicazione a
distanza ignorando il vicino. Queste sono le immagini
ormai ricorrenti negli spot pubblicitari, quelle vissute
nel nostro quotidiano.
C'è chi sostiene perfino che il cellulare è uno
strumento da garantire nei paesi montani, in dotazione
agli anziani per sentirsi meno soli. Non certo
indispensabile, ma sostituibile da un eventuale costante
servizio di assistenza telefonica, magari gratuita.
Mentre il telefono pubblico diventa sempre meno visibile
e raggiungibile, spesso privo dell'inserimento delle
monete e utilizzabile solo a schede ...... quando non è
stato soppresso, si trova l'apparecchio funzionante ed
integro, illeso da normali atti di vandalismo spicciolo.
In effetti, per chi non ha il cellulare, telefonare a
Bologna è una piccola impresa snervante: dopo l'ultimo
tentativo, mal riuscito, al quinto telefono posto per
strada, qualcuno utilizzato come latrina, se i tempi
stringono e sei fortunato, c'è sempre il bar con
apposito cartello esterno a cui ricorrere.
Certo, ognuno di noi dovrebbe fare qualche autocritica e
studiare meglio gli stili di vita, rendendoli più
rispettosi degli altri e dell'ambiente, ma non
confondiamo le responsabilità.
L'amministrazione locale e la politica non può sempre
rimanere lontana ed indifferente, ma deve affrontare le
scelte e le decisioni di propria competenza, modificando
i sistemi se troppo liberisti, ascoltando e mettendo in
pratica le proposte dei cittadini.
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