E'
un mondo complesso -analisi bioantropologica dell'Occidente" (autore: Pino Rotta) descrizione: "Pino Rotta mette in evidenza come nel pianeta si incrementi il divario tra gli inclusi e gli esclusi della globalizzazione. "Da un lato" la globalizzazione e dall'altro, non nominato come "lato" c'è il "resto del mondo". In effetti gli esclusi sono inclusi come nuova categoria di "popolo". Da una parte l'aristocrazia industriale, finanziaria e le loro corti, e dall'altra il nuovo popolo. Senza più re né imperatori. I nuovi e i vecchi come nuovi signori della guerra scorazzano senza rispondere all'imperatore, mai sazi dei loro possedimenti. E il mondo sarebbe ridotto a un agglomerato di provincie con sembianze di nazioni più o meno civili. Ciò che resta è l'arte, la cultura e la scienza; ed è anche ciò che "tiene". Gli imperi tramontano perché la libertà della parola è inconfiscabile. E l'impero, l'universo, il mondo sono finzioni della sfera, dell'insieme chiuso, dell'incubo della morte che gira in tondo nei cerchi dell'essere e dell'avere. Come vanificare la credenza nel cerchio magico e ipnotico delle stesse cose che ritornano immutabili? Ovvero, come affrontare la complessità? Pino..Rotta indica come non ci sia algebra della complessità: "La complessità dei dati che concorrono a formare un pensiero è talmente alta che, almeno fino ad oggi, nessun algoritmo si è dimostrato efficiente per la sua simulazione reale". Il simulante, il simulacro, il sembiante, l'oggetto della parola fa ostacolo alla simulazione degli umani. Per questo aspetto anche la dimostrazione matematica e la dimostrazione di piazza negano il "mostrante", il fuoco fatuo, il punto vuoto. Anche punto di distrazione, punto di sottrazione e punto di astrazione. E gli umani - e questo è forse il loro orrore - hanno sempre appuntamento con il "punto", con la causa di verità. "Uomini e donne che sono diremo 'distratti' da guerre, crisi economiche e sovrastrutture ideologiche organiche a queste 'distrazioni', alieni rispetto al proprio presente ed al proprio futuro". Questa paralogica di vita, così dettagliatamente analizzata da Pino..Rotta, che porta alla "macchina gigantesca in grado di funzionare a prescindere dall'esistenza di ciascuno degli individui che la compongono" - questa pseudovita non sfugge alla logica di vita. Freud l'ha chiamata inconscio. Quindi non è nel conscio, non è nel visibile che si possono reperire gli strumenti per leggere il libro della vita nel suo scriversi. È questione di ascolto e non di vista né di punti di vista. Qual è la direzione intellettuale? Quella di un piccolo numero di ricchi o quella di un grande numero di poveri? Piccolo e grande, ricco e povero sono modi dell'apertura, dell'ironia, dell'inconciliabile. A ciascuno il suo itinerario e la sua pietra di scandalo. A ciascuno di affrontare la complessità fino a giungere alla semplicità.Le cose procedono dall'apertura e dalla libertà della parola, senza limiti personali e senza frontiere sociali. Pino..Rotta, con la sua ricerca e con la sua rivista Helios Magazine, si attiene all'indispensabile libertà della parola, cosa rara ed eccellente. (Giancarlo Calciolari)" |
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