RIFORME:BASSANINI CRITICA LE CONTRADDIZIONI DI PERA

“L’appello del Presidente del Senato ad un approccio bypartisan alla riforma costituzionale merita di essere raccolto. Ma il primo a contraddirlo è stato ed è lo stesso Marcello Pera. E’ stato Pera, in quanto Presidente del Senato, che ha tollerato in marzo l’accelerazione che ha costretto l’Aula del Senato a votare in poche ore – senza dibattito - modifiche costituzionali importanti e dirompenti come quelle sulla devolution, sulla politicizzazione della Corte costituzionale, sul premier assoluto. Ed è lo stesso Pera che ora - ignorando del tutto l’opinione quasi unanime dei costituzionalisti - difende una riforma che configura una forma di governo che dà al Primo Ministro poteri senza eguali al mondo (almeno nei paesi democratici, al novero dei quali vorremmo continuare ad appartenere)”. Lo ha detto oggi il sen. Franco Bassanini, ex ministro della Funzione Pubblica e capogruppo DS nella Commissione Affari Costituzionali del Senato.

“Secondo i principi del costituzionalismo liberaldemocratico, la Costituzione, i diritti e le libertà fondamentali, le regole democratiche non possono essere appannaggio dei vincitori della competizione elettorale. Chi vince ha diritto di governare, non di cambiare le regole che sono di tutti e tutelano i diritti di tutti, minoranze comprese. Del resto, nessun Paese non può sopportare che ad ogni cambio di maggioranza cambino anche la sua forma di governo e la sua forme di Stato. E’ dunque giusto e corretto chiedere che ogni riforma costituzionale sia approvata sulla base di un confronto aperto e con un largo consenso, che vada ben oltre i confini della maggioranza del momento, tanto più quando essa non rappresenta la maggioranza assoluta del Paese.

“Se Pera si fosse limitato a fare questo appello, avremmo potuto condividerlo – conclude Bassanini. Ma Pera è anche entrato nel merito, attaccando le posizioni unanimi delle opposizioni di centrosinistra e di sinistra, ed attaccando anche le valutazioni critiche espresse da quasi tutta la dottrina costituzionalistica italiana, indipendentemente dalle opinioni politiche dei singoli studiosi. Pera giudica una mostruosità costituzionale unica al mondo come il Premierato onnipotente “una soluzione moderata e responsabile”: lo vuole anzi ancora più estremo. Pera chiede infatti la cancellazione dell’unico contrappeso ai superpoteri del Premier contenuto nel testo della riforma: i poteri di garanzia del Senato. Si possono naturalmente ridimensionare i poteri del Senato (anche se è curioso che lo chieda il Presidente del Senato, contro l’opinione dell’Assemblea che dovrebbe rappresentare). Ma allora occorre ritrovare in altra sede quei contrappesi e quelle garanzie senza dei quali qualunque forma di governo rischia di precipitare nel cesarismo o nel peronismo”.

Roma, 28 luglio 2004