Le
bugie corrono veloci ma hanno le gambe corte
E'
sempre stato cosi'. Chi ha la nostra eta' si ricorda di
come la
maggioranza dei mass media raccontavano la guerra del
Vietnam. Ci
vollero decenni perche' la verita' venisse a galla. Dopo
30 anni perfino
Macnamara, che fu uno degli artefici della strategia
militare, ha ammesso
che fu una guerra scellerata oltre che sostanzialmente
inutile. Morirono 1
milione di bambini e 4 milioni di adulti.
Attualmente, secondo i sondaggi, sono ancora il 93% gli
statunitensi che
approvano la guerra in Afghanistan.
Ma gli ultimi sviluppi di questa guerra non possono che
creare enormi
dubbi a una gran massa di persone.
In Afghanistan decine di migliaia di disperati stanno
vagando, con pochi
vestiti addosso e nessun riparo di nessun tipo. Dormono
per terra ai bordi
delle strade.. Milioni di persone sono in condizioni
appena meno
disperate: hanno un telo o un po' di paglia e stracci per
ripararsi
dall'inverno gelido. Nessuna reale azione di soccorso
viene tentata per
salvare queste moltitudini dal gelo. Servirebbe impegnare
mezzi logistici
enormi, armare un vero esercito di muratori, medici e
sminatori e far
arrivare una teoria di camion carichi di cibo e
indumenti. Ma salvare vite
umane non e' la priorita' dell'occidente. Miliardi di
dollari vengono spesi
per le azioni di guerra. Al popolo afgano, che si dice di
voler liberare,
vanno solo le briciole.
E poi c'e' la storia spaventosa delle migliaia di
prigionieri linciati in
mezzo alla strada, torturati, fucilati a centinaia. Pare
che nel carcere di
Mazar-i-Sharif ce ne fossero 600. Sono tutti morti. La
versione ufficiale
parla di una rivolta di prigionieri armati. Ma molti, a
partire dalla Croce
Rossa, dal responsabile dell'Onu per i diritti umani e da
Amnesty
International chiedono a gran voce che venga aperta
un'inchiesta. Il
ministro della guerra inglese ha gia' detto: non
sognatevelo neanche! Gli
Stati Uniti non hanno nemmeno risposto.
A 'sto punto non c'e' nessuno che possa non vedere che
gli Usa hanno
scelto di allearsi con i signori della guerra afgani che
sono criminali
spietati che ben poco hanno da invidiare ai talebani.
Ed e' straordinario veramente il cinismo che dimostrano i
sostenitori
dell'intervento armato a ogni costo: siamo costretti ad
allearci con i
signori della guerra perche' non c'e' nessun'altro, a
disposizione, da
lanciare contro i talebani. Sono un po' spietati, anzi
sanguinari, ma non
pretenderete che si buttino in campo i nostri soldati?!?
Esattamente gli stessi argomenti che usavano negli anni
'80 per
giustificare i rapporti della CIA con Bin Laden.
Ma, mentre ai tempi del Vietnam certe notizie ci
mettevano anni per
arrivare, oggi le esecuzioni di massa e i linciaggi sono
sotto gli occhi di
tutti. E questo ci da' la speranza che molti capiscano
alla svelta quale
trappola mostruosa sia la guerra.
Non rispettare la vita dei prigionieri e' un atto di
barbarie che non puo'
non ritorcersi contro l'Occidente che ha protetto i
massacratori con
l'aviazione e non ha mosso un dito per impedire il
macello.
Probabilmente questa caduta di immagine non l'avevano
messa in conto.
E presumibilmente non avevano previsto neppure che ci
fossero tante
illazioni sulle "altre" ragioni della guerra.
Da giorni girano su internet
dossier assolutamente sconcertanti. Giovedi' Il Manifesto
ha pubblicato
un lungo articolo di John Pilger, uno dei piu'
prestigiosi giornalisti
britannici, che conferma nuovi pesanti sospetti sui
retroscena della
politica estera di Bush.
Sostanzialmente si racconta che fin da luglio gli Usa
stavano preparando
l'attacco all'Afghanistan, gia' allora previsto per gli
inizi di ottobre. Lo
ha confermato l'ex ministro degli esteri pachistano, Niaz
Naik e si dice
che Colin Powell, il segretario di stato, nello stesso
periodo, abbia cercato
il sostegno per un attacco all'Afghanistan durante il suo
viaggio in Asia
centrale. Sullo sfondo di questo progetto di guerra salta
ancora fuori
l'oleodotto che nei progetti dei petrolieri amici di Bush
deve attraversare
l'Afghanistan per portare gas e petrolio dalla Russia
verso l'India e
l'Indocina.
Ed e' proprio sfortunato Bush perche' proprio in questi
giorni e'
scoppiato in Usa lo scandalo della Enron, fino a ieri la
settima azienda
Usa, grande multinazionale del petrolio e dell'energia,
interessata
all'oleodotto afgano, grande finanziatrice di Bush. La
Enron e' crollata in
borsa da 90 dollari a 40 centesimi. Si e' scoperto che
sono pieni di debiti
e che gli amministratori hanno falsificato i bilanci per
anni. Bella gente
questi dirigenti della Enron, da tempo erano accusati di
aver complottato
per organizzare il catastrofico black out della
California di un anno fa,
allo scopo di far aumentare il prezzo dell'energia
elettrica (vedi La
Repubblica, 30 novembre pagina 42).
Cosi' possiamo serenamente sperare che piu' la guerra
andra' avanti e
piu' la gente capira' quanto sia sporca oltre che
assurda.
Qualcuno osservera' che quello dei pacifisti sembra un
lavoro di Sisifo,
anni per convincere la maggioranza che la guerra del
Vietnam era
sbagliata. E poi di nuovo dover cominciare da zero, a
convincere i
ferventi patrioti, anche di sinistra, che questa guerra
in Afghanistan si sta
risolvendo in un orribile scempio.
Ma ci sono invece buoni motivi per sperare in sviluppi
futuri veramente
risolutivi.
L'opposizione alla guerra del Vietnam era infatti portata
avanti da gruppi
che non erano veramente pacifisti. Eravamo contrari a
quella guerra ma,
in gran parte, credevamo nell'esistenza di guerre giuste.
L'idea che la guerra, qualunque guerra, fosse sbagliata e
inaccettabile, era
patrimonio di pochissimi. Quando si combatte contro una
singola guerra e
non contro tutte le guerre non si crea una coscienza
pacifista, si crea al
massimo la convinzione che QUELLA sia una guerra
sbagliata.
Non si capitalizza niente.
E diamo ragione al Papa che ha ripetuto con straordinaria
grinta: non
esistono guerre giuste ogni guerra e' orribile.
Dario
Fo, Franca Rame, Jacopo Fo
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