"As-salam a leykum"
(la pace sia con voi), così saluto quasi ogni giorno il marocchino, all'angolo della via, che mi risponde "wa alaykumu salam..." (con voi la pace- un altrettanto) portandosi la mano sul petto. Ormai è un'abitudine. Il saluto islamico è un augurio di pace e il Corano ne stabilisce le regole; ma mai come in questo periodo ha assunto così tanto valore. Quando spingo i miei passi un pò più avanti, incontro anche una zingara ed un barbone a loro allungo le mille lire: faccio conto di pagargli un caffè che aggiungo al mio. Ormai loro fanno parte della mia giornata. Queste persone sono sconosciute alle assistenti sociali, ai servizi, ma formano ormai una realtà sempre più presente nella città; sono le facce dell'immigrazione, dell'esclusione e della povertà; sono volti che si dimenticano presto, vengono rimossi. Altre facce ci sorridono e le sentiamo amiche: sono il giornalaio, il barista, il fornaio; con loro scambiamo impressioni diverse: parliamo di sport, del tempo e del "governo ladro"... Intanto, in città, il Natale si avvicina e riesce a creare diverse atmosfere, saranno le musiche e le luci dei negozi: pare che dobbiamo essere, in questi momenti, contenti quasi a forza. Ma oggi c'è una guerra che ci coinvolge. Oggi ci scopriamo cattolici e musulmani, mai come ora siamo costretti a convivere con le situazioni più diverse. Il Natale da sempre è momento di pace, di concordia e l'occidente con la sua forza è riuscito a farne una festa mondiale. Così alberi addobbati, babbi natale, presepi, festoni, tacchini, lasagne, panettoni e regali riempiono ogni dove. "Buon Natale", così ci scambiamo tra noi, l'augurio e il saluto. Buon Natale è nato Cristo, ripetiamo la notizia del nostro divenire cristiani. Cristo ci ha fatto fare il più grande salto all'umanizzazione e la sua nascita dovrebbe ricordarcelo e nell'augurarci Buon Natale; c'è l'auspicio alla nostra capacità di poter nascere uomini nuovi. Ogni volta almeno, lo diciamo. Domani sono sicuro che al mio "Buon Natale" risponderanno ugualmente il marocchino, la zingara e il barbone. Buon Natale va da sé la pace. Poi con Cristo ci scopriamo anche come parte della stessa unità. Ogni volta almeno, lo speriamo. Giorgio Boratto |
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