Luana una delle tue tante frasi, tutte molto accettabili, condensa il mio
pensiero e spero il pensiero di tanti:
"Questa guerra ...  non merita dignità perché e' guerra - perché propaganda
del decesso - perché costruisce nazionalismi assurdi - paure - razzismo -
finti comportamenti determinati dalle diverse religiosi"

Penso non ci sia niente altro da dire.

Forse dire che mi sento piccola, impotente e piena di rabbia.

ANGELA BONORA

LETTERA

Quella che viene combattuta in questi giorni è guerra senza onore. E’ una guerra che non sradica il terrorismo poiché c’è un terrorismo che nasce da condizioni di umiliazione e di disperazione e le guerre accrescono, nei vinti, l’una e l’altra: il terrorismo dei "poveri" può essere sradicato soltanto con la giustizia internazionale, l’uso della ragione, il dialogo fra le culture. Quanto al terrorismo dei fanatici, dei feroci come Bin Laden, esso va stroncato innanzi tutto economicamente, con l’intelligence e con una nuova "igiene" politica. Dico che va stroncato economicamente perché per il momento sono state colpite soltanto le più appariscenti "cittadelle" economiche di quel terrorismo; ma ci si è ben guardati dal penetrare nel sottosuolo del capitalismo, là dove, per esempio, la famiglia di bin Laden e quella dei Bush erano socie in affari. E dico "igiene" politica per dire che uno stato il quale si serve di delinquenti non può sperare che prima o poi essi non si trasformino in nemici. Bin Laden è creatura della CIA ma la lezione non è servita: la CIA ha annunziato qualche giorno fa di avere cominciato ad arruolare nuove reclute "senza guanti", cioè senza badare alla loro fedina penale: dunque, tanto per fare un esempio che ha già riscontri, i criminali di quell’"anti-terrorismo" dell’America Latina che ha seminato il continente di morti sotto tortura. E del resto Negroponte, ambasciatore di Bush presso l’ONU, è uno di quei delinquenti: proconsole di Regan in Honduras, promosse desapariciones e omicidi e fiancheggiò apertamente la ferocia dei contras. In Nicaragaua

Quella che viene combattuta in questi giorni è una guerra senza onore perché scatenata per blandire i peggiori sentimenti di un popolo che si credeva immune da attacchi distruttivi e che, invece, è stato selvaggiamente colpito: e dunque la voglia di vendetta e non quella di giustizia; è una guerra, infatti, che si mangia milioni di miliardi mentre i giornali americani scrivono che gran parte dei parenti delle vittime delle Torri Gemelle rimane senza sussidî. E’ una guerra che esporta in chiave di massa la insensata crudeltà delle esecuzioni capitali, la fosca idea che i parenti degli assassinati possano trovare consolazione nello spettacolo dell’agonia dei supposti killer.

Quella che viene combattuta in questi giorni è una guerra senza onore perché, a sua volta, si è trasformata in terrorismo. Le bombe "intelligenti" improvvisamente impazziscono: le armi che a Belgrado centrarono la stanza da letto dei Milosevic e che, affidate ad Israele, distruggono con assoluta precisione le auto in movimento dei dirigenti di Hamas o della Jihad, in Afghanistan colpiscono due, tre, quattro volte di seguito i depositi della Croce rossa internazionale, ospedali, villaggi. Qualche giorno fa Gino Strada, di Emergency, che da anni si prodiga per le vittime dei conflitti afghani senza distinzione alcuna (e che perciò per il Cavalier Berlusconi "ha le idee confuse") ha scritto ai suoi amici: "La guerra, questa guerra, e' anche mediatica. Lo e' stata per anni, volutamente censurando la tragedia del popolo dell'Afghanistan, e lo e' anche oggi, per mascherare i lutti di una nuova guerra. E allora abbiamo voluto andare a verificare, per informare in modo obiettivo e documentato (…). Le vittime che indichiamo qui di seguito le abbiamo incontrate, visitate, intervistate. Niente "si dice", nessun "portavoce", nessun intermediario. Abbiamo ritrovato solo quei feriti che in qualche modo hanno potuto raggiungere presidi sanitari della sola Kabul: questo elenco ha dunque un valore esemplificativo (…).

L’anagrafe della guerra senza onore

Questo censimento, per così dire casalingo, nel senso che copre soltanto una minima zona del campo di "operazioni", contempla un centinaio di civili morti o feriti fra il 10 e il 27 ottobre. Io voglio qui segnare almeno il nome dei bambini perché l’Italia sta mandando sul luogo truppe che allungheranno questo elenco e perché queste piccole vittime, almeno per un minuto, abbiano un nome nei nostri pensieri:

Aihasha Abdul Malik, F, 3 anni, amputazione di gamba, lesioni multiple agli arti, intossicazione polmonare, Mikrorajon

Zarwali Almar, M,10 anni, amputazione di gamba destra e lesione dei tessuti molli alla mano destra e gamba sinistra, Saroby.

Jawed M. Alam, M, 10 anni, frattura bilaterale agli arti inferiori, Boni-hosar.

Saleha Moheb, F, 10 anni, ferita al torace, Karte Se.

M. Omar Khan, M, 10 anni, lesione ai tessuti molli gamba destra, Qargha.

Naiheb M. Ranq, M, 4 anni, trauma cranico, vicinanze aeroporto Kabul.

Negena M. Salem, F, 10 anni, frattura cranica, idem.

Waheda M. Nesar, F, 4 anni, ferita penetrante all'addome, Rish Khor.

Breshna M. Ghous, F, 1 anno, dispnea da inalazione, Badam Bagh.

Zarmina Amanullah, F, 7 anni, lesione penetrante al fianco destro e gomito destro, Debury (paziente deceduta).

Fazela Amanullah, F, 5 anni, frattura di ginocchio destro, Debury.

Parwana Amanullah, F, 11 anni, ferita alla gamba destra, Debury.

Ferozan Amanullah, F, 14 anni, ferita al gluteo destro, Debury.

Najibullah M. Yassir, M, 12 anni, ferita penetrante all'addome, Debury.

Abdul Bary, M, 6 anni, ferita al gluteo ed all'avambraccio, Afshar.

Omel Ahmad, M, 3 anni, ferita al cranio, Afshar.

M. Raza M. Wakl, M, 13 anni, ferita penetrante all'addome, Qalav Shan.

Sulaiman Agha M., 16 anni, ferita al cranio, Khoshal Khan.

Shabana Agha M., F, 13 anni, ferita agli arti, Khoshal Khan.

Niaz Moh Ghulam M., M, 7 anni, ferita al cranio, Pz. In coma, Kolola Pushta.

Haroon Agha Sherin, M, 12 anni, ferite agli arti inferiori, Khairkhana.

Khosh Abdul Fatah, F, 7 anni, ferita cerebrale penetrante, Microrayon.

Ahmed Osman, M, 10 anni, ferita cerebrale penetrante, Microrayon.

Anisa Mohammed Gul, F, 8 anni, ferita cerebrale penetrante, Char-Qalla.

Samir Zamir, M, 13 anni, ferita cerebrale penetrante, Khairkhana.

Nadia Mohammed Sarwer, F, 3 anni, ferita cerebrale penetrante, Khairkhana.

Najia Mohammed Sarwer, F, 8 anni, trauma cranico, Khairkhana.

Rabia Mohammed Sarwer, F, 7 anni, trauma cranico,Khairkhana.

Malyar Zekria, M, 7 anni, ferita cerebrale penetrante,Khairkhana.

Hasanullah Zekria, M, 8 anni, ferita cerebrale penetrante, Khairkhana.

Arif Mohammed Asif, M, 5 anni, trauma cranico, 21 ottobre, Khairkhana.

Nesar Qand Agha, M, 3 anni, ferita cerebrale penetrante, Khairkhana.

Bilal Gulam Rasul, M, 4 anni, deceduto, Khairkhana.

Kaled Gulam Rasul, M, 6 anni, deceduto, Khairkhana.

Wares Gulam Rasul, M, 12 anni, deceduto, Khairkhana.

Samin Gulam Rasul, M, 9 anni, deceduto, Khairkhana.

Rowida, F, 5 anni; Aziza Said, F, 3 anni; deceduto, Chany Khil

Laikhan Mirza, M, 6 anni; idem

Ahmad Froh, M, 4 anni, idem

E’ con lo strazio di questi corpicini che vogliamo costruire un mondo senza violenza ? E con queste vite stroncate che vogliamo ricordare i morti delle Torri Gemelle? E’ una guerra senza onore. Sempre le guerre sono senza onore perché, inevitabilmente, dilaniano i bambini. Una volta forse, non era così. Ma adesso nessuno può fingere di non saperlo.

Onore e odore

La guerra che viene combattuta in questi giorni è una guerra senza onore, ma in compenso ha un odore penetrante ed è quello del petrolio. E’ una guerra voluta delle multinazionali che furono le maggiori sostenitrici finanziarie di Dobliù Bush nella sua campagna elettorale e che desiderano costruire e possedere un oleodotto che attraversi l’Afghanistan; e che sia vigilato da una base permanente americana anche dopo la fine del conflitto.

Quella che viene combattuta in questi giorni è una guerra senza onore perché mira al rovesciamento del feroce governo talebano ma intende attuarlo servendosi della cosiddetta Alleanza del Nord, i cui componenti, secondo la denuncia di Rawa, l’eroica forza di resistenza delle donne afghane, non sono meno fondamentalisti, violenti e misogini dei loro avversarî, Bin Laden compreso.

E’ una guerra di religione: lo è sempre stata nel cervello di Bush che ha parlato di "crociata" (un lapsus? Freud ci ha insegnato quanto siano espressivi i lapsus) e nel cervello di Berlusconi che ha parlato di superiorità culturale dell’Occidente. E’ una guerra che sta devastando i rapporti fra Occidente e Islam e li porterà al limite di tragiche rotture quando, come Bush ha già deciso, i bombardamenti continueranno durante il Ramadam: perché il Ramadam è un mese sacro, così fortemente sacro da indurci vergogna per come noi sperperiamo quaresime e avventi. E una profonda solidarietà cementa i credenti dell’Islam: "da questo vi riconosceranno: da come vi amerete"…

Il tricolore a stelle e strisce

A questa guerra senza onore, insensata e illegittima, l’Italia si prepara a partecipare in maniera servile. Il nostro ineffabile presidente del Consiglio - probabilmente convinto che un conflitto internazionale faccia dimenticare (e sembra proprio così!) il conflitto di interessi di cui è titolare - è andato con il cappello in mano da Bush prima e poi da Blair a chiedere il favore di inviare quelli che lui chiama all’americana "i nostri ragazzi" a rischiare la vita e a mettere tutti noi a maggior rischio. Il presidente della Repubblica ci incita ad amare il tricolore; ma sembra non accorgersi della fatale violazione della Costituzione poiché il ripudio della guerra sancito dalla nostra Carta con una sola limitazione, quella dei patti internazionali; ma in questo caso non ci sono patti, non è una guerra dell’ONU e non è neppure una guerra della NATO, NATO e ONU sembrano dissolte, questa è una guerra americana e il nostro tricolore sarà soltanto la bandiera di una provincia imperiale.

Io spero che in molti, come già ad Assisi, riusciamo a far sentire alto il nostro NO, a farlo sentire al presidente della Repubblica, ai partiti dell’opposizione, ai deputati e ai senatori. L’adesione o meno alla guerra chiarisce molta politica interna. Io penso che chiarisca anche molta vita ecclesiale.

E’ importante che sappiamo uscire da una angoscia che ci inchioda all’inazione. E’nei momenti di crisi che vanno moltiplicati rapporti di amicizia, di intesa, di riscoperta di ciò che ci unisce al di sopra e al di là di certe convinzioni. E’ importante che sappiamo il più esattamente possibile ciò che dobbiamo fronteggiare. La controinformazione diventa ossigeno per i nostri cervelli e i nostri cuori mentre la Casa Bianca nega ai giornalisti (come già fecero Reagan e Bush senior) di visitare il fronte. E’ importante che sentiamo la nostra dignità di cittadini, per non lasciare che i mass-media ci rimbambiscano un poco alla volta. E’ importante che non perdiamo d’occhio chi lavora nell’ombra dei tricolori a stelle e strisce per aumentare il proprio potere.

Libri

Molti di voi mi hanno scritto perché io riprenda a segnalare in LETTERA i libri che mi sembrano importanti. Lo faccio volentieri.

1) Ricordo l’emozione che provai quando andai a vedere a Isla Negra l’abitazione di Pablo Neruda. La casa era tenuta chiusa dal governo di Pinochet ma decine e decine di persone avevano graffito sulle palizzate che la circondavano i loro pensieri sul poeta. Erano ringraziamenti "perché ci hai insegnato ad amare", "per la tua gioia di vivere", "per il tuo coraggio nelle persecuzioni". Ho ritrovato qualcosa di quella emozione leggendo Liana Fiorani,

DEDICHE A DON MILANI , Ed. Qualevita. A 34 anni dalla morte del Prete di Barbiana,

centinaia di persone continuano a farsi pellegrini sulla sua tomba, quasi per ascoltarne gli insegnamenti di fede e di libertà; e lasciano sui registri del cimitero i loro pensieri. Liana Fioroni li ha raccolti con pazienza intelligenza e ne ha tratto un libro toccante. Chi volesse ricevere il libro telefoni o scriva a Qualevita: tel.

349.5843946 o allo 0864.46448 E-mail: <sudest@iol.it>

Per facilitare l’acquisto di "DEDICHE A DON MILANI" soprattutto a studenti egiovani lavoratori, ma anche a parrocchie, gruppi, associazioni, librerie,scuole, botteghe equo-solidali che intendessero diffonderlo, Qualevita offre possibilità di sconti consistenti: 1 copia Lire 40.000 cad. (comprese spese spediz.) 3 copie Lire 35.000 cad. (comprese spese spediz.) 5 copie Lire 30.000 cad. (comprese spese spediz.) 10 copie Lire 25.000 cad. (comprese spese spediz.)

2) Abbiamo, Clotilde ed io, trovato di straordinario interesse il libro di Sara Ongaro, LE DONNE E LA GLOBALIZZAZIONE. Domande di genere all’economia globale della ri-produzione", Rubbettino ed., £.12.000. Il nostro potere eonomico, dic Sara, si sta trasformando da un capitalismo centrato sulla dicotomia tra produzione e riroduzione inun sistema che ha fatto della vita (semi, genî e relazioni interpersonali

3) Poiché le richieste si moltiplicano e io non sono più un giovanotto (!!!) sto preparando una agenda per la primavera prossima, in maniera di non moltiplicare i viaggi. Consiglio chi lo deidera di contattarmi subito. Naturalmente darò la preferenza a chi voglia organizzare la presentazione del mio "IL PREVALENTE PASSATO. Un’autobiografia in cammino" (ed. Rubbettino, £. 20.000)

Un caro saluto

Ettore Masina

Stiamo attenti, la Margherita e il gruppo di sinistra, da Rutelli a Dalema, si è astenuto, non ha votato a favore, si è astenuto perchè si tratta di una vicenda controversa, chi a votato contro sono stati i Verdi, i comunisti italiani e rifondazione. Però è giusto dire che astenersi è diverso che votare a favore, anch'io sono contro la guerra, anch'io sono contro i terroristi, anchi'io non difendo gli errori dell'America, però sono confuso di fronte a dei fatti allarmanti.   Bisogna essere onesti nel diffondere le notizie se no si rischia di fare strumentalizzazione...chi si asteniene non vuole acconsentire su un deteminato argomento ma piùttosto si trova di fronte ai torti e le ragioni di entrambe le parti e non sa come porsi.   Quindi Dalema, che ha sempre partecipato a tali manifestazioni, aveva tutto il diritto di essere a Perugia, come me ad esempio, perchè il tema di quell'evento non era un raduno di partito contro l'attacco degli USA ma era piuttosto l'acqua , pane e lavoro per tutti!   

Emanuele Morandi

"Colpite dall' aviazione e dai cruises tre città dell' Afghanistan".Ora, a tutte le persone di buon senso io chiedo:si possono bombardare tre città senza colpire la popolazione civile? Si, forse come è accaduto in Irak, Yugoslavia o accadeva amche durante la seconda guerra mondiale. O quando si sparava nei villaggi del VietNam a donne e bambini. Direbbe il nostro Totò: Ma mi facci il piacere...mi facci!!!

Antonio di Gennaro Napoli
Non siamo più disposti a bisbigliare le motivazione che ci inducono ad
affermare che a questa massa di politici deve essere tolto il potere di
prendere decisioni che coinvolgono l'intera nazione come la partecipazione a
questa follia di guerra in Afghanistan.
Ora lo dobbiamo dire a voce alta e con ostinazione.
Quando il potere viene consegnato ad un numero limitato di imbecilli
l'intera nazione è in pericolo.
Se poi si scopre che di questi oltre un centinaio sono pluri imputati per
ogni tipo di reato allora la situazione diventa gravissima.
Silvano Giometto
Gruppo No Privilegi Politici
....perche' siamo stanchi che gli americani rispondono alla violenza con la
violenza.

NO ALLA GUERRA, NO ALLA PENA DI MORTE

MICHELA MANCINI
Vicepresidente
coalizione italiana contro la pena di morte
www.coalit.org <http://www.coalit.org>

Giancarlo Liguori
webmaster
solo i deboli e gli innocenti pagano con la guerra,

basta, per favore !!!!!!!

vogliamo la pace!!!!!

patrizia fantozzi

Ciao Luana,
Io non ti conosco e non so chi sei, ma mi piacerebbe molto poter parlarti
dal vivo.
Per principio io sono contro ogni guerra, non porta altro che distruzzione,
sofferenza e regressione; ma quando ti vengono in casa e ti ammazzano un
numero imprecisato di persone, ti renderai conto anche tu che perdi la sicurezza
a la tranquillita' in cui vivi e ti chiedi cosa succedera' nel futuro, ed
ai dei figli che dovrai crescere in un clima terrore.
Io vivo a Milano e per lavoro devo prendere sempre il metro', e ti posso
garantire che tutte le volte che si senta parlare di alcuni ritardi per
un guarsto tecnico e cause simili, il primo pensiero e': c'e' stato un allarme
bomba...
Secondo te si puo' andare avanti cosi' ?

Io non so se sia giusto attaccare l'Afganistan o altri paesi limitrofi,
ma so soltanto che l'America ha dato delle prove "inconfutabili" che dimostrano
l'intervento di Bin Laden, quindi piuttusto che rimanere con le mani in
mano ed aspettare il precipitare del prossimo aereo, preferisco una reazione.

Ho finito da poco il militare, e potrei essere richiamato, secondo te cosa
dovrei fare ?


Saluti e Grazie
Federico

 

 

 

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