LETTERA Quella che viene combattuta in questi
giorni è guerra senza onore. E una guerra
che non sradica il terrorismo poiché cè
un terrorismo che nasce da condizioni di
umiliazione e di disperazione e le guerre
accrescono, nei vinti, luna e laltra:
il terrorismo dei "poveri" può essere
sradicato soltanto con la giustizia
internazionale, luso
della ragione, il dialogo fra le culture. Quanto
al terrorismo dei fanatici, dei feroci come Bin
Laden, esso va stroncato innanzi tutto
economicamente, con lintelligence e
con una nuova "igiene" politica. Dico
che va stroncato economicamente perché per il
momento sono state colpite soltanto le più
appariscenti "cittadelle" economiche di
quel terrorismo; ma ci si è ben guardati dal
penetrare nel sottosuolo del capitalismo, là
dove, per esempio, la famiglia di bin Laden e
quella dei Bush erano socie in affari. E dico
"igiene" politica per dire che uno
stato il quale si serve di delinquenti non può
sperare che prima o poi essi non si trasformino
in nemici. Bin Laden è creatura della CIA ma la
lezione non è servita: la CIA ha annunziato
qualche giorno fa di avere cominciato ad
arruolare nuove reclute "senza guanti",
cioè senza badare alla loro fedina penale:
dunque, tanto per fare un esempio che ha già
riscontri, i criminali di
quell"anti-terrorismo"
dellAmerica Latina che ha seminato il
continente di morti sotto tortura. E del resto
Negroponte, ambasciatore di Bush presso
lONU, è uno di quei delinquenti:
proconsole di Regan in Honduras, promosse
desapariciones e omicidi e fiancheggiò
apertamente la ferocia dei contras. In Nicaragaua
Quella che viene combattuta in
questi giorni è una guerra senza onore perché
scatenata per blandire i peggiori sentimenti di
un popolo che si credeva immune da attacchi
distruttivi e che, invece, è stato
selvaggiamente colpito: e dunque la voglia di
vendetta e non quella di giustizia; è una
guerra, infatti, che si mangia milioni di
miliardi mentre i giornali americani scrivono che
gran parte dei parenti delle vittime delle Torri
Gemelle rimane senza sussidî. E una guerra
che esporta in chiave di massa la insensata
crudeltà delle esecuzioni capitali, la fosca
idea che i parenti degli assassinati possano
trovare consolazione nello spettacolo
dellagonia dei supposti killer.
Quella che viene combattuta in
questi giorni è una guerra senza onore perché,
a sua volta, si è trasformata in terrorismo. Le
bombe "intelligenti" improvvisamente
impazziscono: le armi che a Belgrado centrarono
la stanza da letto dei Milosevic e che, affidate ad
Israele, distruggono con assoluta precisione le
auto in movimento dei dirigenti di Hamas o della
Jihad, in Afghanistan colpiscono due, tre,
quattro volte di seguito i depositi della Croce
rossa internazionale, ospedali, villaggi. Qualche
giorno fa Gino Strada, di Emergency, che da anni
si prodiga per le vittime dei conflitti afghani
senza distinzione alcuna (e che perciò per il
Cavalier Berlusconi "ha le idee
confuse") ha scritto ai suoi amici: "La guerra, questa
guerra, e' anche mediatica. Lo e' stata per anni,
volutamente censurando la tragedia del popolo
dell'Afghanistan, e lo e' anche oggi, per
mascherare i lutti di una nuova guerra. E allora
abbiamo voluto andare a verificare, per informare
in modo obiettivo e documentato (
). Le
vittime che indichiamo qui di seguito le abbiamo
incontrate, visitate, intervistate. Niente
"si dice", nessun
"portavoce", nessun intermediario.
Abbiamo ritrovato solo quei feriti che in qualche
modo hanno potuto raggiungere presidi sanitari
della sola Kabul: questo elenco ha dunque un
valore esemplificativo (
).
Lanagrafe della guerra
senza onore
Questo censimento, per così
dire casalingo, nel senso che copre soltanto una
minima zona del campo di "operazioni",
contempla un centinaio di civili morti o feriti
fra il 10 e il 27 ottobre. Io voglio qui segnare
almeno il nome dei bambini perché lItalia
sta mandando sul luogo truppe che allungheranno
questo elenco e perché
queste piccole vittime, almeno per un minuto,
abbiano un nome nei nostri pensieri:
Aihasha Abdul
Malik, F, 3 anni, amputazione di gamba, lesioni
multiple agli arti, intossicazione polmonare,
Mikrorajon
Zarwali Almar,
M,10 anni, amputazione di gamba destra e lesione
dei tessuti molli alla mano destra e gamba
sinistra, Saroby.
Jawed M. Alam,
M, 10 anni, frattura bilaterale agli arti
inferiori, Boni-hosar.
Saleha Moheb,
F, 10 anni, ferita al torace, Karte Se.
M. Omar Khan,
M, 10 anni, lesione ai tessuti molli gamba
destra, Qargha.
Naiheb M. Ranq,
M, 4 anni, trauma cranico, vicinanze aeroporto
Kabul.
Negena M.
Salem, F, 10 anni, frattura cranica, idem.
Waheda M.
Nesar, F, 4 anni, ferita penetrante all'addome,
Rish Khor.
Breshna M.
Ghous, F, 1 anno, dispnea da inalazione, Badam
Bagh.
Zarmina
Amanullah, F, 7 anni, lesione penetrante al
fianco destro e gomito destro, Debury (paziente
deceduta).
Fazela
Amanullah, F, 5 anni, frattura di ginocchio
destro, Debury.
Parwana
Amanullah, F, 11 anni, ferita alla gamba destra,
Debury.
Ferozan
Amanullah, F, 14 anni, ferita al gluteo destro,
Debury.
Najibullah M.
Yassir, M, 12 anni, ferita penetrante all'addome,
Debury.
Abdul Bary, M,
6 anni, ferita al gluteo ed all'avambraccio,
Afshar.
Omel Ahmad, M,
3 anni, ferita al cranio, Afshar.
M. Raza M.
Wakl, M, 13 anni, ferita penetrante all'addome,
Qalav Shan.
Sulaiman Agha
M., 16 anni, ferita al cranio, Khoshal Khan.
Shabana Agha
M., F, 13 anni, ferita agli arti, Khoshal Khan.
Niaz Moh Ghulam
M., M, 7 anni, ferita al cranio, Pz. In coma,
Kolola Pushta.
Haroon Agha
Sherin, M, 12 anni, ferite agli arti inferiori,
Khairkhana.
Khosh Abdul
Fatah, F, 7 anni, ferita cerebrale penetrante,
Microrayon.
Ahmed Osman, M,
10 anni, ferita cerebrale penetrante, Microrayon.
Anisa Mohammed
Gul, F, 8 anni, ferita cerebrale penetrante,
Char-Qalla.
Samir Zamir, M,
13 anni, ferita cerebrale penetrante, Khairkhana.
Nadia Mohammed
Sarwer, F, 3 anni, ferita cerebrale penetrante,
Khairkhana.
Najia Mohammed
Sarwer, F, 8 anni, trauma cranico, Khairkhana.
Rabia Mohammed
Sarwer, F, 7 anni, trauma cranico,Khairkhana.
Malyar Zekria,
M, 7 anni, ferita cerebrale
penetrante,Khairkhana.
Hasanullah
Zekria, M, 8 anni, ferita cerebrale penetrante,
Khairkhana.
Arif Mohammed
Asif, M, 5 anni, trauma cranico, 21 ottobre,
Khairkhana.
Nesar Qand
Agha, M, 3 anni, ferita cerebrale penetrante,
Khairkhana.
Bilal Gulam
Rasul, M, 4 anni, deceduto, Khairkhana.
Kaled Gulam
Rasul, M, 6 anni, deceduto, Khairkhana.
Wares Gulam
Rasul, M, 12 anni, deceduto, Khairkhana.
Samin Gulam
Rasul, M, 9 anni, deceduto, Khairkhana.
Rowida, F, 5
anni; Aziza Said, F, 3 anni; deceduto, Chany Khil
Laikhan Mirza,
M, 6 anni; idem
Ahmad Froh, M,
4 anni, idem
E con lo
strazio di questi corpicini che vogliamo
costruire un mondo senza violenza ? E con queste
vite stroncate che vogliamo ricordare i morti
delle Torri Gemelle? E una guerra senza
onore. Sempre le guerre sono senza onore perché,
inevitabilmente, dilaniano i bambini. Una volta
forse, non era così. Ma adesso nessuno può
fingere di non saperlo.
Onore e
odore
La guerra che
viene combattuta in questi giorni è una guerra
senza onore, ma in compenso ha un odore
penetrante ed è quello del petrolio. E una guerra voluta delle
multinazionali che furono le maggiori
sostenitrici finanziarie di Dobliù Bush nella
sua campagna elettorale e che desiderano
costruire e possedere un oleodotto che attraversi lAfghanistan; e che
sia vigilato da una base permanente americana
anche dopo la fine del conflitto.
Quella che viene combattuta in
questi giorni è una guerra senza onore perché
mira al rovesciamento del feroce governo talebano
ma intende attuarlo servendosi della cosiddetta
Alleanza del Nord, i cui componenti, secondo la
denuncia di Rawa, leroica forza di
resistenza delle donne afghane, non sono meno
fondamentalisti, violenti e misogini dei loro
avversarî, Bin Laden compreso.
E una guerra di
religione: lo è sempre stata nel cervello di
Bush che ha parlato di "crociata" (un
lapsus? Freud ci ha insegnato quanto siano
espressivi i lapsus) e nel cervello di Berlusconi
che ha parlato di superiorità culturale
dellOccidente. E una guerra che sta
devastando i rapporti fra Occidente e Islam e li
porterà al limite di tragiche rotture quando,
come Bush ha già deciso, i bombardamenti
continueranno durante il Ramadam: perché il
Ramadam è un mese sacro, così fortemente sacro
da indurci vergogna per come noi sperperiamo
quaresime e avventi. E una profonda solidarietà
cementa i credenti dellIslam: "da
questo vi riconosceranno: da come vi
amerete"
Il tricolore a stelle e
strisce
A questa guerra senza onore,
insensata e illegittima, lItalia si prepara
a partecipare in maniera servile. Il nostro
ineffabile presidente del Consiglio -
probabilmente convinto che un conflitto
internazionale faccia dimenticare (e sembra
proprio così!) il conflitto di interessi di cui
è titolare - è andato con il cappello in mano
da Bush prima e poi da
Blair a chiedere il favore di inviare quelli che
lui chiama allamericana "i nostri
ragazzi" a rischiare la vita e a mettere
tutti noi a maggior rischio. Il presidente della
Repubblica ci incita ad amare il tricolore; ma
sembra non accorgersi della fatale violazione
della Costituzione poiché il ripudio della
guerra sancito dalla nostra Carta con una sola
limitazione, quella dei patti internazionali; ma
in questo caso non ci sono patti, non è una
guerra dellONU e non è neppure una guerra
della NATO, NATO e ONU sembrano dissolte, questa
è una guerra americana e il nostro tricolore
sarà soltanto la bandiera di una provincia
imperiale.
Io spero che in molti, come
già ad Assisi, riusciamo a far sentire alto il
nostro NO, a farlo sentire al presidente della
Repubblica, ai partiti dellopposizione, ai
deputati e ai senatori. Ladesione o meno
alla guerra chiarisce molta politica interna. Io
penso che chiarisca anche molta vita ecclesiale.
E importante che sappiamo
uscire da una angoscia che ci inchioda
allinazione. Enei momenti di crisi
che vanno moltiplicati rapporti di amicizia, di
intesa, di riscoperta di ciò che ci unisce al di
sopra e al di là di certe convinzioni. E
importante che sappiamo il più esattamente
possibile ciò che dobbiamo fronteggiare. La
controinformazione diventa ossigeno per i nostri
cervelli e i nostri cuori mentre la Casa Bianca
nega ai giornalisti (come già fecero Reagan e
Bush senior) di visitare il fronte. E
importante che sentiamo la nostra dignità di
cittadini, per non lasciare che i mass-media ci
rimbambiscano un poco alla volta. E
importante che non perdiamo docchio chi
lavora nellombra dei tricolori a stelle e
strisce per aumentare il proprio potere.
Libri
Molti di voi mi hanno
scritto perché io riprenda a segnalare in
LETTERA i libri che mi sembrano importanti. Lo
faccio volentieri.
1) Ricordo lemozione che
provai quando andai a vedere a Isla Negra
labitazione di Pablo Neruda. La casa era
tenuta chiusa dal governo di Pinochet ma decine e
decine di persone avevano
graffito sulle palizzate che la circondavano i
loro pensieri sul poeta. Erano ringraziamenti
"perché ci hai insegnato ad amare",
"per la tua gioia di vivere", "per
il tuo coraggio nelle persecuzioni". Ho
ritrovato qualcosa di quella emozione leggendo Liana Fiorani,
DEDICHE A
DON MILANI , Ed. Qualevita. A 34 anni dalla morte del
Prete di Barbiana,
centinaia di
persone continuano a farsi pellegrini sulla sua
tomba, quasi per ascoltarne gli insegnamenti di
fede e di libertà; e lasciano sui registri del
cimitero i loro pensieri. Liana Fioroni li ha
raccolti con pazienza intelligenza e ne ha tratto
un libro toccante. Chi volesse ricevere il
libro telefoni o scriva a Qualevita: tel.
349.5843946 o
allo 0864.46448 E-mail: <sudest@iol.it>
Per facilitare
lacquisto di "DEDICHE A DON
MILANI" soprattutto a studenti egiovani
lavoratori, ma anche a parrocchie, gruppi,
associazioni, librerie,scuole, botteghe
equo-solidali che intendessero diffonderlo,
Qualevita offre possibilità di sconti
consistenti: 1 copia Lire 40.000 cad. (comprese
spese spediz.) 3 copie Lire 35.000 cad. (comprese
spese spediz.) 5 copie Lire 30.000 cad. (comprese
spese spediz.) 10 copie Lire 25.000 cad.
(comprese spese spediz.)
2) Abbiamo,
Clotilde ed io, trovato di straordinario
interesse il libro di Sara Ongaro, LE DONNE
E LA GLOBALIZZAZIONE. Domande di genere
alleconomia globale della
ri-produzione", Rubbettino ed., £.12.000.
Il nostro potere eonomico, dic Sara, si sta
trasformando da un capitalismo centrato sulla
dicotomia tra produzione e riroduzione inun
sistema che ha fatto della vita (semi, genî e
relazioni interpersonali
3) Poiché le
richieste si moltiplicano e io non sono più un
giovanotto (!!!) sto preparando una agenda per la
primavera prossima, in maniera di non
moltiplicare i viaggi. Consiglio chi lo deidera
di contattarmi subito. Naturalmente darò la
preferenza a chi voglia organizzare la
presentazione del mio "IL PREVALENTE
PASSATO. Unautobiografia in
cammino" (ed. Rubbettino, £. 20.000)
Un caro saluto
Ettore
Masina
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