io non sono
contro; questa guerra io sono contro tutte le GUERRE ENZO GROSSI |
Ciao, ho letto con interesse la tua e-mail. E' difficile schierarsi dalla parte della guerra o da quella della pace, perchè a monte delle decisioni prese ci sono alcuni aspetti da cui dipende la nostra vita attuale, come quello storico e quello economico. Se ti soffermi sull'aspetto morale allora certo che è sbagliato andare a combattere una guerra, che in questo caso si sta dichiarando contro il nulla, in cui vengono uccisi donne, bambini ed anziani. Ricordati, però, che non tutte le cifre che vengono pronunciate possono essere corrette. Ciò che è inconfutabile è il fatto che ci sono e ci saranno ancora vittime innocenti, vittime che cadranno a causa del fuoco Talebano e delle bombe Americane. E' vero che i Talebani non hanno rivendicato gli, ormai, famosi attentati dell'11 settembre, ma è anche vero che non si sono tirati indietro davanti alla guerra. Una guerra, che secondo me, è più un tentativo (forse vano, forse no) di estirpare il terrorismo. (E tutti sappiamo che O.B. Laden è fonte primaria di ciò). Noi, come stato, ci troviamo in una posizione delicata: facciamo parte di un'alleanza politica, e come tale dobbiamo rispettare dei vincoli. La decisione di entrare in guerra, credo che non sia stata presa velocemente, e comunque vede a favore sia la destra che la sinistra. Io, vedo questa guerra, come uno spreco di risorse, soprattutto umane, ma capisco anche la necessità di combatterla. Ciao |
La lettera di
Luana contiene molte, forse troppe cose. Da un lato le
critiche fanno bene, senza dubbio servono (il paradosso,
come sapevano bene le vecchie Brigate Rosse, è che il
"sistema" vive di critiche, la dialettica è il
pane della democrazia, e infatti allora tentarono di
radicalizzare tutto "autorestringendo" gli
spazi di libertà che il sistema concede. Ricordo un
viaggio in Marocco nel 1979 e i miei amici marocchini che
a Rabat impallidivano quando parlavo a voce alta, per
strada, del re. Le spie potevano essere ovunque. Quindi
non dimentichiamo che, salvo situazioni estreme come
quella del G8 genovese, napoletano e analoghe, sulle
quali sono quasi totalmente solidale con il
"movimento" e totalmente critico nei confronti
del potere, democrazia, la nostra, vuole anche dire
libertà di espressione e critica, cosa che manca per
esempio in molti paesi altri), però andrebbe focalizzato
il problema. Personalmente sono contro la guerra. Ma chi non lo è, a parte qualche fanatico, più o meno fascista, maniaco od esaltato (o integralista moralizzatore, islamico e non solo), la guerra come condizione emotiva, psichica, culturale, non fa parte della modernità. Se mai fa parte della tribalità, fatti i dovuti distinguo di carattere antropologico (storicamente esistono gruppi e comunità più o meno agressivi, "cattivi", fra virgolette). Certo si può obiettare che il Paese campione della modernità, gli USA, dalla Rivoluzione del 700 sono di fatto sempre stati in guerra: contro gli Inglesi, contro gli Indiani, nel Far West, nella Guerra Civile, contro gli Spagnoli (e prima i messicani), ecc. ecc. Ciò nonostante qualche volta la guerra serve. I romani dicevano, se vuoi la pace prepara la guerra. Dirimere le questioni del mondo non è semplice. Il tragico sta nel conflitto tra due ragioni, se vogliamo tra due verità o tra due leggi ugualmente valide. Certo gli USA hanno torti, ma è mai possibile che non possano mai avere ragioni? Cosa avrebbero potuto fare in una situazione arrivata a questo punto? Se vogliamo, ed è sempre nella storia che dobbiamo trovare i motivi, le cause, le spiegazioni principali, qualcosa si poteva fare, o meglio non fare, prima. Credo, ma forse mi sbaglio, che nella complessità della situazione mondiale, in questo confronto occidente-islam, si sia riacceso non solo un confronto vecchio di secoli, ma soprattutto una distanza di mentalità acuito dall'accellerazione che lo sviluppo tecnologie-democrazia ha creato nel Novecento. E soprattutto la rivoluzione femminile. Nonostante questo (e tutte le motivazione di carattere economico, vedi petrolio, che hanno il loro peso), il problema di questa contrapposizione tra le due culture 8che si potrebbe far risalire al confronto greco-persiano, come accennerò dopo) trova a mio avviso due ragioni principali: la prima risiede nel fatto che la modernità è atea o quantomeno agnostica. Nonostante tutte le spiritualità di ritorno, la religiosità di sette e comunità ecc. la sostanza è che capitalismo e integralismo religioso non vanno a braccetto. Andrebbe a questo punto compresa la differenza tra religione e integralismo. Se andiamo ben a vedere l'osservanza delle regole cultuali in un religione è già di per sè una forma di "integralismo". Rispettare le regole, i comandamenti, le dottrine, pregare tutti i giorni (ma chi lo fa veramente tra i nostri cattolici?) richiede una disciplina (ricordate la disciplina cattolica?) e un'attenzione e uno sforzo morale che in una società frenetica, sessualmente disinvolta, se vogliamo pronografica in tanti suoi aspetti, come la nostra è quasi impossibile. Ecco che diventiamo automaticamente un modello sbagliato, il diavolo insomma. Ma non è anche questo quello che dice il Papa? E in fondo, non è un pensiero critico ben radicato sia a livello popolare, che della sinistra massimalista? Certo il Papa non fa attentati, però. E qui vengo al secondo punto. Il problema vero (e in questo a mio avviso Bin Laden ha ragione, almeno nell'analisi storica e, visto che non sono uno storico, almeno in parte) sta nella tensione mediorientale e nel colonialismo di ritorno che è seguito al crollo dell'impero turco. Cosa promettevano gli inglesi agli arabi all'inizio della prima guerra mondiale in cambio di aiuto militare contro i turchi? Indipendenza. Mentre promettevano (ricordate Lawrence d'Arabia?) tradivano accordandosi con i francesi per dividersi la torta. Infatti dopo la guerra Libano e Siria andarono ai Francesi, il resto sostanzialmente agli inglesi, a governi fantoccio come in Iraq o Giordania, dove misero parenti della famiglia Hussein ecc. Insomma, i pasticci, come spesso è accaduto nella storia, li abbiamo fatti noi occidentali, almeno in tempi recenti (preciso che comunque tutto questo no nbasta a spiegare e soprattutto non giustifica il terrorismo, semmai in parte lo spiega). E vengo per concludere ad un accenno al confronto greco-persiano. Se è verso, per dirla con Hegel, che la cultura giudiaco-greca (e poi cristiano-giudaica), SVILUPPA PER PRIMA IL CONCETTO DI DEMOCRAZIA, e se è vero che quei concetti filtrano dalla romanità all'Umanesimo fino al 400 fiorentino, ovvero a quella Firenze medicea e al Macchiavelli e poi da lì alla rivoluzione inglese di Cromwell (venne tagliata la testa al re) e via via a salire alla rivoluzione americana, a quella francese, ai concetti di diritti umani e di uguaglianza, universali, e se è vero che gli USA sono la massima espressione di questa linea di sviluppo, è logico che lo scontro tra gli allora campioni della civiltà, quali si ritenevano i greci, e i barbari (coloro che appartenevano ad altra lingua e dunque ad altra cultura) ovvero i Persiani, trovi una relativa e sostanziale analogia nella guerra odierna. Che fare dunque? Vedremo se avremo ragione, o se invece questo è solo l'inizio di un lungo periodo di massacri e attentati continui (non che il Novecento sia stato da meno), che possono culminare anche in conflitti nucleari locali e poi totali. Temo che questa sia la strada, ma spero di sbagliarmi. Se avremo ragione dei barbari e pacificheremo i l mondo per garantirci e garantirgli quello che la fantascienza ha anticipato da decenni: il governo mondiale, unico. Certo le bombe accentueranno la frattura, scateneranno risentimento, odio chiamerà odio. Ma è la nostra storia, è veramente difficile cambiare la nostra natura. Ci ha provato il cristianesimo, ma con scarsi risultati, no? In definitiva esiste una natura, un quid che agisce tutti noi, una ineluttabilità che sta nel divenire delle cose. Più di tanto non possiamo fare. Certo, avrei preferito una guizzo di fantasia, una grande gesto d'amore, Bush che si umilia andando lui a Canossa, in ginocchio da Bin Laden, oppure che anzichè buttare bombe butta solo pane. Ma avrei preferito (e l'avevo detto) dagli amici e compagni antiglobal, anzichè quella manifestazione che inevitabilemente, progettata così, avrebbe portato a garvi scontri, un grande gesto davanti a quell'assurdo e malefico muro della zona rossa: non andare, altro. E non c'è stato. Anche quello è un modo, non sapendo o non volendo leggere le situazioni, di provocare, creare o favorire la violenza. Perchè come dice il buddismo, quando si litiga, uno fa da bicchiere con l'acqua sporca, l'altro da cucchiaino. Se il cucchiaino non gira, l'acqua non s'intorbida. L'unica strada non violenta non può che essere questa: la lettura e il controllo profondo delle situazioni, partendo da un lavoro su se stessi, prima di tutto, perchè la lite tra individui riprende sommariamente schemi della guerra tra popoli. In quanto a Bin Laden e alle prove, dimenticavo, sono state mostrate al Pakistan che ne ha preso atto. Certo non voler vedere quando Bin Laden (e tutta la situazione che c'è dietro) è riuscito a mettere d'accordo tutti, persino indiani e cinesi, insieme agli USA, rischia di essere un'altra forma di violenza. Scusate i refusi, ma ho scritto di getto, in dieci minuti, e non rivedo niente perchè devo andare a lavorare in cantiere. Oggi faccio un pavimento. Ciao. CATELAN |
Hai ragione i grattacieli non
sono mai caduti, bin laden non è colpevole perchè dice
che non lo è e noi dobbiamo crederci essendo persona
rispettabilissima e onorata, in ogni caso andrebbe
prelevato sul posto perchè lui è la con la bandierina
bianca sventolante che dice venite! venite! Visto che tu
sai tutto e sei così bravo a sparare sentenze e fare
assurda demagogia, invece di stare comodo davanti alla
tua tastiera a scrivere cazzate ma perchè non ci vai tu
a prenderlo così avremmo un imbecille di meno su questa
terra? PS1 La presente non nasce solo da questa, la quale non meritava forse una risposta così pesante, ma da tante altre che hai scritto e che ti ho risposto ma che tu non mi hai mai detto nulla (si vede che hai la coda di paglia e non sai prorio cosa dire davanti all'evidenza). Anzi, ti avevo anche deto di non mandarmi più cazzate, ma continui. Quando ragionerai da persona responsabile senza urlare contro tutti accendendo il cervello prima di aprire la bocca (si perchè hai chiaramente il cervello spento, come il tuo amico bertinotti), allora sarò disponibile a perdere tempo con te. PS2- Anch'io non sono per la guerra, nemmeno per le stragi dei grattacieli, nemmeno per i passamontagna quando si fanno i lanci dei pesi (quello però aveva un nome e cognome e tutte le prove del caso), nemmeno per l'arroganza israelina, ecc, ma non sparo cazzate gratuite. GUINES |
Luanalulu ha scritto: QUESTA
GUERRA MALEDETTA GUERRA - e' giusto andarci noi - ITALIANI ? Questo cosa vuol dire che se l' Italia non vi partecipasse sarebbe diverso ? la guerra sarebbe meno maledetta ?? La tua mail fa parte di quei proclami che ho fatto e letto troppe volte, dopo la nostra coscienza si sente meglio ? Essere contro tutti e tutto, sempre più a sinistra degli altri, su questo siamo bravi, siamo i migliori. E dopo ? Essere contro è vecchio, fa parte del secolo scorso. Proviamo ad essere a favore, pro, non della guerra; ma dell' uomo, a favore dell' esistenza. Cominciamo a cambiare la qualità della nostra vita, a dare un senso diverso alla nostra esistenza questo è più contagioso dell' antrace..garantito. Bona vita
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Cara Luana, Posso muoverti una critica? La tua (interessante) esposizione contro l'entrata in guerra dell'Italia e contro la guerra in generale ha tre difetti -- secondo la mia modesta opinione. 1. Sei troppo retorica. Per caritá, non ti voglio insegnare a scrivere; scrivi come ti pare, ma il tuo stile mi risulta un po' indisponente. Perché? Perché tu usi la retorica per sensibilizzare il tuo lettore. Ma stai parlando della guerra! Non dovrebbe essere necessario scuotere l'emotivitá di chi legge per guadagnare il suo appoggio contro la guerra. Tu, peró, lo ritieni necessario; e, ahimé, hai ragione. Sei libera, quindi, di far ricadere la critica che io faccio a te al tuo lettore in genere, ovvero la "gente", cosí non si offende nessuno... Per quel che mi riguarda, peró, non ho voglia di essere "commosso" per avere il mio sostegno contro la guerra; é quasi offensivo, capisci? 2. Dimostri di essere a conoscenza di un sacco di cose, politicamente parlando; e me ne congratulo. Ora, che le case farmaceutiche abbiano fatto i soldi, chi decida delle risorse USA, che ci siano lotte intestine e cosí via, sono CAZZATE di fronte al fatto che stanno morendo delle persone. Io sono contro la guerra e me ne frego di tutto il resto. 3. Arriva il punto dolente: Cos'hai da proporre? Migliaia di persone sono state uccise a New York; quale reazione avresti proposto? Rimanere passivi non sarebbe stato come dire ai terroristi: "continuate cosí; questa é la strada giusta!". E attaccarli significa fare la guerra. Certo, il mondo occidentale se l'é cercato quell'attacco; lo sfruttamento economico del resto del mondo lasciava prevedere qualcosa di orribile. Ma oramai... giudichiamo il passato e pensiamo al futuro. Cosa proponi di fare? Indietreggiare di fronte all'attacco terroristico e scendere a compromessi? Non vorrei che diventasse un vizio ricorrere alla forza. Oppure continuare ad ammazzare e ammazzarci? Spero che tu abbia capito che io sono assolutamente contro la guerra. Ma devo riconoscere che la guerra é nel patrimonio genetico dell'uomo, per cosí dire. Basta aprire un libro di storia che uno si scoraggia a pensare ad un futuro di pace. L'essere umano é una specie di Dr Jekyll e Mr Hyde: mezzo buono e mezzo cattivo, un po' riduttivamente; é la natura. Io faccio il mio mettendomi contro la guerra. In questo momento mi trovo per studio in un college a Londra, dove ci sono ragazzi/e da tutto il mondo. Proprio ieri un pakistano mi ha chiesto cosa ne penso di Berlusca che ha detto che il mondo islamico é inferiore a quello occidentale. Non so se queste sono le sue testuali parole o se veramente intendeva dire questa bischerata; qui le informazioni arrivano un po' frammentarie. Gli ho detto: "se sei uno stronzo mi stai antipatico; sennó mi puoi essere indifferente o simpatico". Me ne frego da dove viene. Scusa se sono stato un po' lungo. Non so nemmeno se leggerai quello che ho scritto, come hai promesso; comunque grazie per avermi fatto riflettere. Ciao,
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Ok. Non commento. La fanciulla
ha ragione da vendere, ma la sintassi, come al solito zoppica... Allora, passiamo all'argomento del giorno. L'Italia e' in guerra. Bene, anzi, male. Mica e' la prima volta, pero'. Solo che stavolta, perlomeno, non hanno avuto l'ipocrisia di chiamarla "missione di polizia internazionale". (Tanto l'ONU se lo sono giocati a tressette.) Sono anni che l'Italia entra in guerra a fianco del potente alleato americano per "restaurare la pace e la giustizia", per combattere "dittatori sanguinari". Solo che prima il messaggio era veicolato da un governo meno atlantista, mentre ora, con Fini al potere, ci si pasce e ci si bea della capacita' interventista del nostro paese. E' solo una questione di marketing in fondo, e' cambiato lo spot di presentazione, ma il prodotto e' rimasto lo stesso. Dicevamo, l'Italia e' in guerra. Se l'esperienza del passato ha un senso, allora dovremo aspettarci uno scenario che abbiamo gia' visto nel corso delle precedenti operazioni "umanitarie". Un massacro di poveracci in una delle regioni piu' sfigate del mondo. Un uso massiccio e smodato di armi dalla potenza terrificante. Qualche centinaio di morti equamente ripartiti tra le nazioni che stanno "liberando" l'Afghanistan. La incazzatura feroce degli islamici che si tradurra' in qualche attentato suicida in giro per il mondo (ma specialmente in Israele - e' per questo che Israele non viene quasi mai sanzionato... Stanno in prima linea a raccogliersi l'incazzatura degli islamici... certo, spesso ci mette anche del suo...). Dopodiche', una volta reso inoffensivo il Bin Laden di turno, tutti a casa, tutti intenti a ricostruire l'Afghanistan liberato, tutti pronti a costruire infrastrutture, reti telefoniche, autostrade, oleodotti e tante altre cose. La torta della ricostruzione e' enorme e redditizia tanto quanto, e forse ancora di piu' della torta della distruzione. (Ho conosciuto una volta un tizio che, per meriti o per demeriti, ebbe la -chiamiamola- fortuna di ottenere l'appalto per la ricostruzione di tutti -ma proprio tutti- i sistemi di condizionamento d'aria del Kuwait liberato dalle grinfie del feroce Saddam...) Avete una pur pallida idea di cosa questo significhi? Io nemmeno. Tutti quei soldi li, io non sarei nemmeno in grado di contarli. Per partecipare alla torta della ricostruzione, bisogna partecipare anche alla torta della distruzione. In questo non sbaglia chi paragona questo calcolo al calcolo che fece il Mussolini "poche centinaia di morti per sedermi al tavolo della pace". Solo che il pelatone non faceva la guerra col sistema moderno. Credeva ancora che la guerra fosse una cosa come quella che aveva visto lui. Una roba di coraggio e determinazione. Roba da uomini duri e con i coglioni. Porello... sempre stato un idealista. O un grosso pirla. E nemmeno sbaglia chi dice che l'Afghanistan potrebbe essere un nuovo Viet-Nam, citando l'esempio dell'Armata Rossa, impelagata e sconfitta tra quelle brulle valli. Ma l'America in Viet-Nam e l'Armata Rossa in Afghanistan non facevano la guerra col sistema moderno. Insomma erano dei pirla anche loro. Ma quale cazzo e' sto sistema moderno, vi chiederete voi? Semplice. Invece di fare una guerra vera, dove magari si puo' correre il rischio di farsi del male veramente, allora e' meglio inscenare una guerra finta. (L'unica tragica verita' in questa guerra finta sono i civili morti, ma si chiamano effetti collaterali, come nei farmaci... avete presente i bugiardini? Effetti collaterali, e giu' una serie impressionante di sfighe...) (fra parentesi... inviare della posta -mail- con all'interno un virus... non vi ricorda nulla?) Una guerra finta. Prendi un paese gia' allo stremo. Controlla (hai i satelliti, i sistemi di intercettazione, e poi quel cattivo lo hai messo al potere tu...) che non ci siano rischi. Rendilo colpevole dei crimini piu' efferati. Crea le premesse per una situazione di panico mondiale nell'opinione pubblica (Hanno le armi atomiche, le armi batteriologiche... tutto falso, ma aiuta) Bombardalo, bombardalo, bombardalo (cosi' crei un turn-over degli armamenti che vanno rimpiazzati, cribbio) E quando quel paese e' ridotto ad un deserto radioattivo, allora, finalmente, lo liberi. Portando cosi' in un angolo buio del mondo la luce della liberta' e della democrazia. Il resto e' Marketing. Bush che dice "difendo la liberta' di tutto il mondo civile" sta facendo Direct Marketing Emilio Fede che dice che Bush sta difendendo la liberta' e la pace di tutto il mondo civile, fa Advertising Chi afferma che l'America ha sempre salvato la liberta', la pace e la democrazia nel mondo (civile), e cita il caso dell'Europa liberata dai Nazi-Fascisti grazie all'intervento americano o cita la liberazione dell'inerme Kuwait assalito dal cattivo Saddam, o cita il mostro Milosevic, sta facendo Customer Relationship Management Tony Blair che gironzola per il globo per convincere i gia' convinti governanti della necessita' di questa guerra, per salvaguardare la pace, la democrazia, la liberta' e la sicurezza di tutto il mondo civile sta facendo Public Relationship Alla fine di tutto c'e' quello che si arruola volontario o si sdegna nel bar di fronte a questi pacifisti-bolscevichi-talebani-senzapalle-blackblock-anarchici che pretendono di sindacare su questa guerra cosi' ovviamente giusta, specialmente dopo il vigliacchissimo attentato dell'11 settembre, che ha colpito la liberta', la pace, la democrazia, la sicurezza e i legittimi interessi di tutto il mondo civile... Bhe... quello e' Branding... il potere del marchio. Che altro aspettarci da una generazione di manager aziendali che si e' formata su L'Arte della Guerra di Sun Tzu? E da una generazione di politici che ha sempre dichiarato di volere portare l'efficienza della gestione aziendale nella politica? Non credo alle bombe atomiche sul Vaticano (che mi spiacerebbe, non per lo spiccinio di pretume, ma per le opere artistiche che andrebbero perdute), su Parigi (idem come sopra) o su Londra (idem). No. Le avrebbero gia' usate. Non credo nemmeno che esista un Bin Laden. E' come Lara Croft. E' una creatura virtuale creata dalla Industrial Light and Magic, come i dinosauri di Jurassic Park. Per cui vi dico. Siate sereni. Vinceremo questa guerra combattuta contro le forze del male. E l'economia riprendera'. Anzi, mettetevi due lire da parte, che e' il momento di ricominciare a giocare in borsa... E se in tutto questo schiatteranno dei poveracci in qualche arida vallata, o sono schiattati dei poveracci impiegati o segretarie in un paio di grattaceli che erano da abbattere comunque. (e il tristissimo attentato ha consentito di abbaterli senza spese, anzi, con un buon contributo coperto dalle assicurazioni),che volete che sia? Effetti collaterali. Vinceremo questa guerra. Torneremo a sentirci ricchi. L'unico rischio che corriamo e' che prima o poi, anche noi, potremmo essere colpiti da uno di questi effetti collaterali. Ma tanto capita sempre agli altri, no? MS |
CCCCCCCCCCIIIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOO
luana non credevo di ricevere piu' tue nuove dopo la mia mail in cui ti chiedevo (bruscamente) spiegazioni. ho letto gran parte del tuo libro e mi è piaciuto. lo trovo un po' difficile ma molto profondo, toccante, aggressivo, dolce..bello. sulla guerra c'e' poco e molto da dire. ti potrei rispondere con "buffoni e burattini no! non la faranno mai..." oppure con frasi tipo "ah che schifo la guerra è solo morte e distruzione...oppure ancora "la guerra non è giusta ma questa lo è!mussulmani e negri sono la feccia del pianeta!" ne ho sentite e ne ho dette diverse prima di rendermi conto che la guerra è parte del consumismo. per alcuni un lato affascinante, esaltante perfino divertente. per altri un orrore da guardare in tv, per cui pregare la domenica e su cui piangere consuete lacrime. penso e non penso, evito e mi rigiro nel sonno. in fondo nessuno uscirà vivo da quì e tanto vale vivere un giorno da leoni che 1000 da frustrati caproni.vogliamo manifestare?vogliamo fare la guerra alla guerra?perche' se si tratta di fare discorsi...non ho piu' parole per questo argomento. vogliamo invece fare un forum...ok io penso che la guerra sia ingiusta proprio in quanto tale. il dialogo tra le diverse etnie deve essere l'obiettivo di un'azione diplomatica comune da parte di tutti i paesi diretttamente e indirettamente coinvolti in questo losco affare. va bene cosi'? ecco cosa pensa la mia parte borghese. ecco cosa dico al "forum" a te dico che è meglio fare all'amore della guerra e che tutti i bush/bin laden del mondo non esisterebbero se non ci fosse nessuno che si mette una mimetica e che imbraccia un fucile. il problema non si porrebbe proprio. un bacio ali |
ti rispondo io che sono uno
contro la guerra e contro le stronzate economiche...forse utopista?? idealista??' non lo so di etichette ne ho avute fin troppe sono stanco...e pensare che dovrei essere il primo a muovere una guerra contro il mondo perchè considerato diverso strano pazzo fuori dalla norma...un piccolo idiota che non fa nulla un borghesuccio figlio di papà che non fa praticamente nulla. ecco voglio risponderti io con una semplice cosa piena delle mie contraddizioni: vivo soffrendo per i privilegi che ho perchè mi rendo conto che l'avere un computer è da pochi e ancora da pochi è potersi vestire emangiare....vengo angosciato da un tremendo senso di colpa che mi attanaglia la gola ogni qual volta compro dei vestiti perchè so che i soldi spesi sono più del dovuto e che ci sono persone che vivono nell'indigenza più totale...vivo (come tutti) in una società colma di pregiudizi, catalogazioni e immagini superficiali delle persone che ci circondano, sento gli sguardi addosso delle persone estranee che non mi conoscono e perquesto posso capire come possa sentirsi uno straniero di una civiltà diversa dalla nostra ma eguale per dignità in questa nostra merda di paese occidentale che dellla superiorità fa vessillo se ne riempie la bocca così come qualche mese fa ci siamo riempiti la bocca della globalizzazione si g-l-o-b-a-l-i-z-z-a-z-i-o-n-e!! campiamo per frasi fatte e il nostro cervello non lavora più perchè troppo occupato nelle stupide catalogazioni e etichette di ogni giorno. non penso esistano civiltà superiori ognuna ha i suoi problemi e le sue contraddizioni da risolvere, daltronde gesù disse: "chi non ha peccato scagli la prima pietra" abbiamo peccato tutti chi come complice chi come mandante chi come esecutore chi rimanendo zitto.dovremmo parlare meno e agire di più. vomitiamo fuori solo enormi kazzate pensando che quello che si vede in televisione sia l'ennesima farsa l'ennesimo indipendece day da 4 effetti speciali che ci fa tanto emozionare. alziamo la testa chiediamo scusa e cominciamo ad essere effettivamente cittadini di un paese democratico esercitando il nostro diritto al potere che è del popolo e da esso gestito. smettiamo di parlare di una guerra come fosse una partita di calcio! sforziamoci di essere realmente civili e di non rispondere alla violenza con altra violenza... adesso vado sono stanco di parlare domani mi aspetta uno straccio di pace...campagna di sensibilizzazione di emergency. notte buona a tutti un buffone idiota
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Difficile.... Difficile non essere d'accordo con te, anche se programmare 6.000 morti l'11 settembre per scatenare una guerra che risolva problemi economici, farmaceutici, bellici e petroliferi è sì possibile in teoria ma talmente così grossa da essere improbabile. Non c'è dubbio che ci siano settori che al sentor della guerra s'illuminano d'immenso e spingono in tal senso ma chi ha cominciato è lui, il deficiente, l'uomo che vuole il potere sui musulmani, Bin Laden. Non si convincono Pakistan Egitto,Arabia Saudita, Iran,Algeria,Irak ,Iran senza prove....proprio no. Al potere, in questi Stati, c'è gente che sa di poter essere sgozzata da un momento all'altro da un mucchio di fanatici. Mai la guerra....Bastava riunire i più potenti servizi segreti mondiali, più quelli del mondo arabo per sgominare il terrorismo,dovunque fosse annidato. Che ti posso dire dell'Italia......io son già contento che in quanto a forza militare sembriamo l'armata Brancaleone ma quell'essere persin innominabile del Presidente del Consiglio ha troppi vantaggi dall'entrata in guerra.....e li hai elencati tutti tu. Mai la guerra.....basta far ragionare con le buone o le cattive(in senso diplomatico) gli Israeliani. Però.....sono convinto che il deterrente migliore per qualsiasi guerra futura sia quello di istruire la gente, che siano islamici, ebrei ortodossi o cristiani irlandesi. Non esiste che la vita sociale venga regolata da leggi "divine". Basta prendere in giro la gente per i propri comodi....basta. Ci sono decine di dottrine che nascono dal Corano e decine di dottrine che nascono dalla Bibbia. E miliardi di persone che credono divine queste interpretazioni. La gente va istruita, le va data una cultura laica, c'è poco da fare. Ormai, tra i popoli della cosiddetta civiltà occidentale, i legami dell'economia, dettata dalle imprese che commerciano, siano esse multinazionali o no, impediscono la guerra. Anche con la Cina e l'India sarà così. La Russia già non è più un pericolo di guerra. Per chi vorrà le guerre, non resterà che la religione, come scusa. La globalizzazione, così come si sta compiendo, è un danno enorme per l'ambiente e le culture del pianeta e ancora non sta pensando minimamente al sostegno della povertà nel mondo, ma un vantaggio innegabile ce l'avrà: la fine delle guerre. I danni economici subiti per un attentato pur grave e per la paura dell'instabilità,sono di gran lunga superiori ai vantaggi di una guerra. Ti saluto, accomunandomi al tuo grido di VERGOGNA! FABIONE |
Non so come mai mi arrivano le
tue e-mail, ma tant'è. Le leggo sempre e stavolta rispondo, perché dissento totalmente da quanto hai scritto. Sì, la guerra è giusta e sacrosanta. Penso che nessuno sia contento di andare al fronte, ma DEVE comunque farlo, per preservare anche te, che dalla tua scrivania parli senza proporre nulla di concreto. E' un classico di chi non ha il coraggio delle proprie azioni, di chi boccia ogni idea senza saper proporre una valida alternativa, un'alternativa credibile. Tu puoi ribattere dicendomi che è più facile stare qui a dire di sì alla guerra, e andremmo avanti all'infinito, in un classico quanto inutile muro contro muro che non ci porterebbe da alcuna parte. Ma io ti dico che tutto quello che sta accadendo non mi fa piacere. Potrei perdere degli amici, in guerra. Era forse sbagliata la guerra degli americani contro i tedeschi cinquant'anni fa? Ha fatto comunque vittime innocenti. E forse anche molte, ma dove saremmo oggi se tutto questo non fosse accaduto? Non pensi che sia servito il sangue di tante vittime innocenti per permettere a te, a me, e a molti altri di vivere in un paese democratico e libero? Era necessario, così come è necessario farla oggi. Certo, non basta questo, ma bisogna pur cominciare da qualche parte. Tu, che alternativa proponi? Non esiste una terza via, non esiste il no alla guerra e il sì a niente. Da italiani ci presentiamo all'appuntamento spaccati, inevitabilmente, pronti a strumentalizzare (come fai tu) su qualunque cosa, tirando in ballo le rogatorie, le privatizzazioni e quant'altro per screditarci ulteriormente agli occhi degli altri proprio in un momento in cui tutti dovremmo essere uniti. Ed è giusto manifestare l'appoggio ad un paese colpito così come è giusto e sacrosanto manifestare il proprio dissenso. Ma senza trincerarsi dietro puerili scuse, dietro le ipocrisie di chi non riesce a vedere oltre il proprio naso, ed è contro tutto e tutti per principio più che per convinzione. La guerra non piace a nessuno, ma l'Italia non può assistere alla finestra. Avresti gradito l'isolamento in caso di attacco all'Italia? Certo, gli USA ne hanno commesse di porcherie, ma è una valida giustificazione a tutto quello che è successo? Spero che anche tu sia d'accordo con me a riconoscere che non lo è. Ma la cosa che più mi terrorizza è leggere le tue parole, quel "QUESTA GUERRA che ha fatto diventare ricchi con gli antibiotici contro l'antrace ditte farmaceutiche in crisi" dovrebbe farti sentire molto in imbarazzo. E' un'affermazione da voltastomaco. Ma ti rendi conto? Ma come fai anche solo a pensare cose del genere? L'unico sollievo è dato dal fatto che la stragrande maggioranza della gente non la pensa come te. Anche a sinistra, grazie a Dio. MARCO PUGLIESE |
ciao luana, rispondo al tuo quesito : 1 qualsiasi guerra e' sbagliats 2 ritengo che l'italia poteva risparmiarsi questa barbarie 3 non andro alla manifestazione dei forzitalioti ma andrei volentieri ad una contro manifestazione contro questa guerra e contro l'occupazione israeliana in palestina 4 credo che nessuno sia innocente di fronte alla enorme miseria che il mondo cosidetto sviluppato a creato sul pianeta e che con la cosiddetta globalizzazione questo divario aumentera' a dismisura hasta siempre tremalnaik |
Guerra stupida stupido tutto
quello che si sta facendo tutto è assurdo nessuna guerra è giusta tantomeno questa. Nessuna manifestazione farà in modo che torni tutto come prima e che tutti gli INNOCENTI tornino a vivere.BASTA cominciamo a pensare di ricostruire il mondo per noi per tutti i bambini che saranno il futuro di domani.Mi sapete dire che futuro avremo e avranno loro? Vi parla chi fa parte di una delle realtà più colpite da questa inutile presa di posizione di chi vuole rendere giustiuzia ai propri morti con altri morti pulendo il sangue versato con altro sangue. LUISA MARIA BRANDINI |
Io non sono d'accordo sul
nostro apporto a questa guerra..Era già abbastnza mettere a loro disposizione le basi NATO che qui abbiamo da anni e qui ce le teniamo!! Io condivido pienamente la posizione di Bertinotti..quindi ovviamente questa marcia, non mi vedrà..... E ricordiamoci..quando poi anche noi avremo l'antrace, e qualche "sorpresa" chi ringraziare!! Senza considerare che tutto il resto...sta andando a Patrasso..e i diritti di tutti..non sono più rispettati a cominciare dai licenziamenti per finire agli "impuniti" vedi Bagnoli...
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Essere per la
pace in questo caso, vista l'infame univocità della
propaganda, è anche essere contro il pensiero unico
della destra e dell'ambidestra (quando la smetterete di
chiamarla sinistra) in nome dei "valori"
dell'occidente; mentre se l'occidente ha creato civiltà
nel secolo passato, è in nome della critica dei valori
(dominanti). Oggi essere contro non significa solo dire
che Marx è un filosofo imprescindibile nella critica
capitalistica e della società occidentale, ma che tutta
la grande letteratura di rottura, e ciò che ha voluto
dire, del secolo passato è patrimonio altrettanto
imprescindibile; che i motivi per cui Kafka, ad esempio,
non era un pazzo a vedere l'uomo occidentale ridotto a
insetto, ma un grande letterato con un'intuizione
geniale, sussistono ancora tutti quanti, né saranno i
sigg. Bush e Berlusconi, Clinton e Rutelli a farcelo
dimenticare. Un saluto. PIETRO SIMIELE |
prima pagina.
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