Cara Luana,

grazie sempre per inviarmi le tue opinioni e le tue idee!!!!

una riflessione:

PROLOGO: sono contrario a qualunque tipo di guerra e violenza!

Come mai quando l'Unione Sovietica invadeva l'Afghanistan con decine di migliaia di morti non si manifestava?

Come mai non si manifesta per una società più equa in Cina, Cuba???

La pace e la non violenza sono un valore assoluto o a seconda dell'idea politica si manifesta o meno????

Perchè si ha l'abitudine ad affermare che chiunque non la pensi come te è un tuo nemico??

........Qualsiasi abitudine diventi una forza, una forza che ti domina, è peccato. Si dovrebbe essere in grado di agire, di fare qualcosa non per abitudine, ma in base alle situazioni!

Perciò ricorda: io sono contro ogni tipo di abitudine. Buone o cattive non fa alcuna differenza; non esiste nessuna buona abitudine in quanto tale; non esiste nessuna cattiva abitudine in quanto tale.

Tutte le abitudini sono cattive, perchè un'abitudine è qualcosa di inconscio che è divenuto un fattore dominante nella tua vita, è divenuto l'elemento decisivo.

Non sei più tu a decidere. Non rispondi in base alla tua consapevolezza, ma sulla base di un modello, di una struttura, di un meccanismo che hai appreso in passato!!............

Perchè le vecchie abitudini sono dure a morire? Perchè tu non sei nient'altro che le tue vecchie abitudini. Se esse muoiono, tu morirai.......

Pensaci

un tuo amico

JAZZ E DINTORNI

Cara Luana,
grazie per il tuo messaggio.
Credo possa interessarti questo contributo di Benito D'Ippolito che mi
e` arrivato ieri in occasione della marcia Perugia-Assisi.

Ciao
giovanni

Viterbo, 13 ottobre 2001

* * *

RIFLESSIONE. BENITO D'IPPOLITO: LA STORIA E IL VARCO

- Ecco, guarda, questo e' il tuo mondo, questa e' la tua storia

Ruggiscono i lupi volanti
spargono gemme di fiamma e di sangue.
E questa e' la storia di ieri e di oggi.

- Ecco, lo vedi, questo e' il tuo mondo, e questa e' la tua storia

Nelle loro impeccabili marsine
invitano al ballo, alla macabra danza
i signori dei libri, dei libretti
degli assegni, delle bombe, delle forti
dentature al riso ratte ed al morso.
E questa e' la storia di oggi, la storia di stanotte.

- Eccolo, eccolo il tuo mondo, la tua storia, li riconosci?

Schiere infinite di donne e di uomini
che sembrano stracci, che sembrano larve diafane
tanto la fame, le frustate, gli scorpioni
li hanno corrosi, le schiere infinite
in questo lucente, algente, rovente, tenebroso deserto.

- Li riconosci, ti riconosci dunque?

E nella cittadella degli oppressori
i complici degli oppressori, la servitu'
degli oppressori, degli oppressori
gli armigeri e i parassiti.

- Capisci cosa dico, tu che sbraiti, lo vedi
che questo ancipite mostro e' uno specchio?

Ma ho sentito di uno che al fascismo
infinito seppe opporre il suo diniego
non di rabbia ma di amore infinito.
In cammino so che lo ritrovero'
oggi qui come volto e parola.
E questo e' il varco, il varco della storia.

- Ecco, lo vedi, il varco, il varco e' qui

* * *
Anche Benito D'Ippolito, semplice persona latina, ombra labile e
scontrosa,
domani sara' tra i marciatori da Perugia ad Assisi, nel ricordo di Aldo
Capitini, contro tutte le guerre, i terrorismi, i razzismi, le violenze;
per
la nonviolenza.
Per la nonviolenza, che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
La nonviolenza, che Aldo Capitini defini': "il varco attuale della
storia".

Il Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail:
nbawac@tin.it <mailto:nbawac@tin.it>

Viterbo, 13 ottobre 2001
CONTRO LA GUERRA.

SUL MURO C’ERA SCRITTO COL GESSO:

vogliamo la guerra.

Chi lo ha scritto è gia caduto.

CHI STA IN ALTO DICE:

si va verso la gloria.

CHI STA IN BASSO DICE:

si va verso la fossa.

LA GUERRA CHE VERRA’

non è la prima

prima ci sono state altre guerre.

Alla fine dell’ultima

c’erano vincitori e vinti.

Fra i vinti la povera gente faceva la fame

fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.

hatejoy

Bertold Brecht.

>LA PACE NON E' PECE !
>
>quale e' la vostra pace ?
>
>adieu LUANA.

Luana, non ci siamo liberati di Hitler e Mussolini con le marce della pace.
La rivoluzione francese non l'hanno fatta coi fiorellini. I poliziotti che
hanno arrestato Totò Riina avevano un bel mitra spianato in braccio.

Ci sono dei valori come la Libertà, l'Uguaglianza (dei diritti), la
Democrazia per i quali generazioni di eroi sono morti col fucile in mano, e
per i quali bisogna saper combattere.

La pace non è un valore. E' solo una benvenuta conseguenza quando nel mondo
vincono la democrazia, la libertà, e il rispetto della libertà altrui, che
significa anche il rispetto della mia libertà di mangiare salsicce e di
scorreggiare col culo rivolto verso la Mecca (o verso il Vaticano) quando mi
pare e la libertà di alzarmi la mattina ed andare a fare il mio lavoro, a
Roma come a New York, senza che qualche pazzo dirotti un jet per entrare,
senza bussare, dalla finestra del mio ufficio.

Se c'è qualcuno che attenta effettivamente a questa mia, ma anche tua,
libertà, io sono pronto a combatterlo, anche con le cattive, anche con le
bombe, anche rischiando la mia vita.

Se c'è qualcun altro che lo fa per me, il minimo che posso fare è
ringraziarlo e chiedergli se e come posso dargli una mano. Se poi si chiami
Bush o Bertinotti per me è un dettaglio. Nel caso specifico si chiama Bush.
Invece Bertinotti, o meglio quelli che hanno votato per lui, hanno
direttamente provocato il fatto che il mio presidente del consiglio si
chiami Berlusconi, il che per i miei gusti non è un granché come sistema per
difendere la mia libertà. Per cui lunga vita a Bush e il mio più profondo
disprezzo e schifo per quelli che votando Bertinotti mi hanno "regalato"
cinque anni di Berlusca.

Saluti,


Xlater
non vorrei e non voglio sentirmi in alcun modo responabile della morte di nessuno, bambini donne uomini militari...no....non lo voglio, la guerra porta solo altra guerra....

luciana cresti

Vorrei che il mio messaggio arrivasse soprattutto ai politici che ritengono di essere "di sinistra".

Siete diventati come i politici di destra. Che cosa dite di diverso, sulle guerre e la situazione del mondo? Che cos'è questo allineamento totale sulle posizioni americane? Perfino Andreotti ha detto: "Va bene bipartizan, ma se nessuno mai dice niente di contrario, come si può dire qualche no all'America?"

Temo che sia incominciato il millennio della prostituzione.

E poi, come si sente che non avete mai visto niente! Non siete mai stati in una baraccopoli, non avete mai parlato con la gente vera che soffre e si vede morire i bambini, non avete mai visto un paese dopo la guerra... Ma non i grattacieli abbattuti: la gente che soffre e muore! Io le ho viste, queste cose, e non posso far finta di non sapere.

E poi non avete idee. L'Italia è una mano protesa nel Mediterraneo, ma non fa nemmeno un gesto nei confronti dei popoli che vivono nelle terre affacciate su questo mare. Nemmeno un gesto? Dei gestacci volgari, ultimamente!

Ma non avete niente da proporre? Incontri, congressi internazionali, iniziative mediterranee, pronunciamenti forti sul ruolo dell'ONU, proposte per una polizia internazionale permanente costituita e mantenuta col supporto di tutti e formata specialmente dai meno allineati, studi consistenti sulle cause delle migrazioni disperate, proposte di interventi per la giustizia internazionale, incontri ecumenici e interreligiosi sulle varie fedi... Macché! Non dite niente nemmeno sui pacchi di cibo che atterrano in Afganistan e fanno correre i bambini e i disperati nei campi, a saltare sulle mine.

Politici di sinistra, fate pena. Quanti morti avete anche voi sulla coscienza? E finiremo male per colpa vostra.

Rosa Pia Bonomi

Non sono e non posso essere mai d'accordo sul senso della guerra, in quanto la ritengo sempre e comunque la negazione della ragione. Quando poi ci si rende conto che anche questa (come tutte le guerre, del resto) è solo un insieme di interessi economici, politici, di gestione ed allargamento del potere, di uso strumentale di popoli e governi soltanto fino a pochi mesi fa, considerati nemici, allora ci si rende conto che di Bin Laden ce ne saranno sempre e dovunque... perchè questo che ora è considerato il numero uno dei terroristi, degli assassini, fino a non molti anni fa era appoggiato e finanziato dagli americani.... e chi ci dice che tra i nuovi alleati di oggi non ci sia il Bin Laden di domani??? solo quando la si smetterà di usare la politica solo come una partita a scacchi, con le pedine da spostare e sacrificare a piacimento... solo allora (forse) ci si renderà conto che l'unico modo VERO per eliminare il terrorismo è eliminare le cause che lo fanno vivere e crescere... ma fino a quando si terrà un terzo della popolazione mondiale con meno di un dollaro al giorno (e l'altro terzo con due dollari al giorno)... cambieranno i nomi e le nazionalità.... ma di "terroristi" ce ne saranno sempre di più e saranno sempre più forti e determinati....

p.s. non cadde così anche l'Impero Romano?

ANTONELLO ANTONELLO

. Ancora e sempre a
parlare di pace; come se la guerra fosse una condizione naturale, come se il
terrore e la guerra una normalità.
Ma allora è vero quello che sosteneva M. Klein: "L'uomo nasce cattivo e
passa la vita cercando di diventare buono. Non sempre ci riesce.". Se non è
così, può essere anche perché l'educazione all'amore e alla libertà non
l'abbiamo mai raggiunta. Ci sovviene a condizionarci, o forse meglio a
rispondere al desiderio di spiritualità e di trascendenza della nostra vita
quotidiana, afflitta da altre volgari aspirazioni, la religione. La
religiosità, quella dei padri e del luogo; quella dei costumi ci plasma e
diventa supporto alla cultura del come stare insieme. Ma perché quello che
ci dovrebbe salvare ci fa perdere? Perché un Dio che ci ha fatto a sua
immagine e somiglianza alla fine ci somiglia così tanto da essere
raffigurato come un vecchio per niente saggio? Forse quel Dio è meglio
perderlo che trovarlo: è quello che ci regala una vita eterna disprezzando
quella reale: caduca, peccatrice e dispensatrice di gioie possibili. Noi
dobbiamo imparare ad amare la vita, amare il qui ed ora; amare la nostra
presenza e quella degli altri, che per un misterioso ordito ci sono
contemporanei.
Oggi ci dicono che la guerra è diversa, non so quanto e come, sò solo che
non è pace. La guerra è cultura di morte, è spregio della vita: a farla
succedere ci sono sempre sentimenti nobili, ci sono ragioni superiori di
difesa, di libertà e di giustizia; ma la guerra non ci salva mai. La guerra
lascia i morti, i pensieri e i ricordi più brutti: a farla succedere ci sono
interessi economici e di potere, c'è il terrorismo e la paura; ci sono molte
cose che non sono mai quelle a cui aspira un singolo cuore.
La speranza è che si può uscire da questa perversa spirale: è nella nostra
possibilità riuscirci. Questo sta nel sentirsi liberi dai padri e dalle
madri; di sapersi soli e per tanto unici e divini nel solo sentirci uomini.
Solo uomini in pace Che paradosso il nome dato a questa guerra, "Libertà
duratura"; succede alla "gaffe" di "Giustizia infinita": nessuna libertà si
è scoperto è duratura come la giustizia non è mai infinita, varia nel tempo
e con i governi. Libertà e giustizia sono valori della pace e non conquiste
di guerra. Libertà e giustizia sono conquiste fatte attraversando il nostro
intimo sentire per ritrovarci tutti simili e uniti, soprattutto nella pace,
in vita. Il terrore che chiama alla guerra può essere vinto opponendo quello
che A. Einstein rivolse all'umanità nel suo ultimo appello: "Ricordatevi che
siete uomini e dimenticatevi tutto il resto"; una coscienza universale.

Giorgio Boratto

 

 

 

prima pagina.

 

 

 

contatore http://artenamir.interfree.it - WWW.NAMR.IT

e forum