PIPPO BAUDO
FLOP avrei pensato di tutto nella vita - meno che scrivere qualcosa su SAN REMO - non perche' l'argomento non meriti interesse, tutt'altro, ma solo per il motivo che non mi sono mai occupato di musica leggera o commerciale se volete chiamarla cosi'. Soprattutto negli ultimi 20 anni, trovo che quelle melodie che poi si legano a fatti quotidiani della vita, non si ascoltano piu' a San Remo, ma bensė' in altri circuiti musicali, questo perche' le varie direzioni che si sono susseguite negli anni del FESTIVAL sono rimaste ancorate a quanto di piu' vecchio e passato possa esistere nella storia della musica e della televisione, e che non puo' re-sistere nella societa' attuale e al mercato che questa impone con i suoi ritmi serrati. ORA poi che anche l'attacco alla vecchia sede di ENRICO CUCCIA viene affrontato con i stessi argomenti, NEI QUALI MEDIOBANCA, controllore dell'economia italiana, con il grande PIPPO CUCCIA, non permetteva l'unione e la fusione di grandi gruppi bancari, mentre il mondo, L'EUROPA, si muove in questa sintonia polifonica, il tutto, insomma, rischia di scivolare sulla buccia di una banana gettata tanto tempo fa. il mondo sta cambiando, corre ai ripari il capitalismo internazionale, cercando di far fronte ai nuovi assetti geografici, imposti dalla caduta del muro di berlino, con capitali piu' sostanziosi e forti, trovando una sua ipotetica soluzione nelle fusioni, mentre la RAI rimane ferma mentalmente a quanto di piu' inutile e sciocco si puo' produrre per la musica dei fiori, ad un periodo storico fascista con doppio petto. Questo fantastico palco ha rifiutato di rompere i schemi istituzionali e governativi, non presentando in una occasione rara oramai per la televisione italiana, di far vedere, esporre, il simbolo della pace, la tanto contestata bandiera che si trova ovunque, ma mai con un gesto di responsabilita' reale e con toni ufficiali. c'era da aspettarselo da questo direttore artistico democristiano, che ha rifiutato la presenza di personaggi transessuali, ma che non si rifiuta di vendere e dirigere un transgenico prodotto sottoculturale. e' la solita cosa....si d'ira' poi. per quegli undici milioni di persone che lo seguono e con San Remo, magari, si presentano anche nelle cabine elettorali, confusi da tv e sorrisi, modelle e musichette che nelle ultime otto versioni, anche se vincenti, non hanno lasciato impronte tonali nella testa delle persone che non le ha comprate una volta immesse sul mercato. COSI' il tentativo di far saltare CASA CUCCIA - sarebbe per molti dare una strimpellata alla nostra economia non piu' controllata e controllabile, vince chi ha piu' capitali non chi canta meglio ed ha cose da dare-dire, perde chi offre un'emozione che cambi la vita di un singolo individuo, anche per un solo misero istante. SOSTITUIRE PIPPO - CUCCIA, se si ripropone la solita formula delle CASE EDITRICI SONORE - BANCARIE, non significa portare aria fresca a SAN REMO, neanche a SAN PASQUALE, significa solo rimpinzare nuovamente i ricchi dei loro prodotti sempre vantaggiosi per la loro classe ASOCIALE. PECCATO CHE QUESTI non capiscano piu', come hanno visto le perdite in cassa, che per fare un buon prodotto, non ci vuole solo l'immagine, i tempi sono realmente cambiati e la gente ha capito cos'e' la qualita'. LA NUOVA MUSICA ECONOMICA - dovrebbe tener conto di questa trasformazione e dovrebbe riuscire a comprendere che il guadagno si puo' anche dimezzare, per dare alla gente la possibilita' di acquistare, sorridere serenamente, davanti ad un bel piatto di pasta con la musica che gira, altrimenti PIPPO-CUCCIA, potra' fare tutte le feste dei fiori che vuole, ma nessuno potra' seguirlo - comprarlo.... se non sta bene moralmente ed economicamente. ECCO PERCHE' rifiutare la pace a SAN REMO e' stato un errore, la canzone popolare e' diventata LA CANZONE per pochi ricchi ai quali bisogna dire che se la guerra piace, oggi, si devono anche acquistare la musica che producono, perche' noi siamo stanchi di sentirla girare drammaticamente .....e non ci incanta piu'. max max 6 marzo 2003. |