TORNA LA
SPAGNOLA MODIFICATA ?
il virus che
uccide le persone e che trasforma i nostri polmoni in
paccottiglia da ingerire, e' nuovamente in
circolazione.... cosi' la memoria mi balbetta e comprendo
anche la mia eta', ma poco tempo fa avevo letto piccoli
articoli sui maggiori quotidiani e mi ero informato sulla
questione dei virus con un mio amico studioso biologo dai
tempi dei tempi.
dal virus non ci si ifende, se non con un vaccino, e per
fare questo bisogna conoscere l'assassino microscopico e
comprendere come e perche' ci massacra la vita senza
dirci nulla. IL VIRUS, e' l'unico essere vivente senza
senso, che distrugge il corpo in cui si intromette, il
mio amico mi disse : - CERTE VOLTE SEMBRA SOMIGLIARCI.
Ora eliminata qualsiasi ombra, sembra che un virus
micidiale come riporta il quotidiano LA REPUBBLICA, si
stia rifacendo vivo, sconosciuto e pericolosissimo, tanto
che sono stati allertati tutti gli scienziati del mondo e
alcuni di essi si sono messi all'opera, dopo averlo
isolato, per combatterlo.
Polmonite, i segreti del virus
che sta beffando gli scienziati
di CLAUDIA DI GIORGIO e GIANCARLO MOLA
ROMA - Gli scienziati non credono ai fantasmi, ma da
quattro giorni virologi e microbiologi hanno perso il
sonno. L'"allarme sanitario mondiale" lanciato
dall'Organizzazione mondiale della sanità li ha
improvvisamente messi di fronte all'incognita di un virus
nuovo, sfuggente e letale. Ma ha soprattutto risvegliato
uno spettro del passato, un incubo che l'umanità ha
cercato di dimenticare. L'incubo della
"spagnola".
Era il 1918. La Prima guerra
mondiale stava per chiudersi, lasciandosi alle spalle
dieci milioni di morti, ma negli stessi mesi il pianeta
cominciava ad affrontare un nemico che di vittime, in
appena due anni, ne avrebbe fatte più del doppio, o del
quadruplo, secondo altre stime che parlano di 40 milioni
di morti in tutto il mondo.
Era una influenza. Ma diversa
dalle precedenti, micidiale, capace di distruggere in
pochi giorni i tessuti delle vie respiratorie e soffocare
i polmoni con sangue e muco. Non fu un'epidemia, ma molto
di più: fu - come dicono gli esperti - una pandemia che
colpì oltre un miliardo di persone, raggiungendo gli
angoli più remoti della Terra.
Sono passati oltre 80 anni. Ma
la paura del ritorno della "spagnola" non ha
mai abbandonato i responsabili della sanità mondiale.
Come gli abitanti della California aspettano con terrore
"The Big One" il devastante terremoto che si
dice spaccherà in due la faglia di Sant'Andrea, così
gli epidemiologi attendono il virus che farà fare
all'influenza un altro imprevedibile salto di qualità,
trasformandola in un killer per il quale nessuno possiede
gli anticorpi.
Al momento non è lecito
andare oltre gli indizi. Che pure non mancano. C'è la
novità dell'agente patogeno, che nonostante la massiccia
mobilitazione dei laboratori dell'Oms sparsi per il mondo
e del Centro per il controllo delle malattie (Cdc) di
Atlanta non è ancora stato possibile individuare.
"Non assomiglia a nient'altro di già
esistente", ha ammesso ieri Anthony Fauci, direttore
dell'Istituto americano per le malattie allergiche e
infettive.
Ma a preoccupare c'è
soprattutto il luogo da cui la Sindrome respiratoria
acuta (in inglese Severe acute respiratory syndrome)
sembra essere partita: la regione di Guandong, nella Cina
meridionale, dove già da novembre sono stati
diagnosticati 300 casi di "polmonite anomala" e
venti vittime. Quel brandello di Asia è infatti da
sempre il serbatoio naturale dei virus influenzali. Lì
ci sono le anatre, che, migrando, trasportano il contagio
fino alle popolose aree rurali.
Gli uccelli non possono
infettare direttamente l'uomo, ma il virus dell'influenza
è un grande trasformista, e per arrivare fino agli
esseri umani si serve di un altro animale, questa volta
domestico: il maiale. I suini, come dicono i tecnici,
sono gli shaker dell'influenza. Il virus avicolo li
contagia, e si trasforma al loro interno in un nuovo
patogeno, capace di attaccare gli uomini, che nelle
campagne cinesi vivono in stretta promiscuità con i loro
animali.
Accade quindi che, durante il
passaggio attraverso i maiali, il virus si modifichi: è
per questo che i virus dell'influenza cambiano di anno in
anno, pur rimanendo simili nella struttura. Le variazioni
minori, le più frequenti, sono dette di deriva
antigenica (antigenic drift). Altre volte però la
mutazione è più profonda: si parla allora di
spostamento antigenico (antigenic shift).
E quando questa mutazione è
così radicale da dar vita a un ceppo virale dalle
caratteristiche completamente nuove, per cui nessun
essere umano possiede anticorpi, ecco che può
verificarsi una vera e propria pandemia: la cui gravità
è strettamente legata alla "novità" del
virus. Così è accaduto probabilmente con la terribile
"spagnola" (che con la Spagna, in realtà, non
c'entrava niente: perché il paese, rimasto fuori dalla
Prima guerra mondiale, non aveva varato leggi di censura,
le prime notizie dell'epidemia arrivarono da lì).
Le paure di un nuovo contagio
planetario sono quindi fondate. Non è un caso che - pur
tra mille cautele - l'Oms abbia subito messo in moto la
sua imponente macchina organizzativa. Il timore è di una
infezione rapidissima. I virus del passato si
diffondevano seguendo un percorso noto: dall'Asia
all'Alaska, di qui all'America settentrionale e
meridionale, quindi all'Europa. La frequenza dei
trasporti aerei di oggi aumenta i rischi di diffusione e
accelera i tempi. La sindrome va arginata subito: per
mettere a punto e distribuire un vaccino occorrono almeno
sette mesi.
Il nuovo virus preoccupa
infine per la sua aggressività. "Fa pensare che
siano rimasti colpiti anche i medici e gli infermieri,
che normalmente sono protetti dalla stragrande
maggioranza delle malattie infettive", spiega Donato
Greco, direttore del laboratorio di epidemiologia
dell'Istituto superiore di sanità.
Certo, il dispiegamento di
forze dell'Oms rende, al momento, ingiustificati gli
allarmismi. La sindrome respiratoria acuta, d'altra
parte, sembra avere modalità di contagio non
eccezionali. E poi, come spiega ancora Greco "il
mondo non è impreparato come nel 1918, quella infezione
oggi non farebbe sicuramente venti milioni di
morti".
Resta però il timore
dell'ignoto, l'ansia di avere risposte che la scienza non
è stata ancora capace di dare, il terrore tramandato di
untori e epidemie. Fantasmi che, ottanta anni dopo le
stragi della "spagnola", oggi tornano a fare
paura.
(19 marzo 2003)
Pero', visto che il virus in
questione sembra essere simile alla spagnola, ripescando
in quanto leggo di tanto in tanto sui giornali, mi torna
alla mente un articoletto niente male, sul quale mi
ponevo gia' dei dubbi allora, intorno al 1999 - 2000 :
Medicina
Caccia al virus
Le cause dell'epidemia di influenza Spagnola del '18
potrebbero essere nascoste in Groenlandia. Una geografa
americana è sul punto di scoprirle
di Barbara Frandino
Foto NIBSC/Science Photo Library/G. Neri
Foto Dr. Dourmashkin, Dr. T. Brain/Science Photo
Library/G. Neri
Kirsty Duncan sapeva che solo i ghiacci del Grande Nord
potevano aver conservato il suo tesoro. Ed era disposta a
tutto pur di ritrovarlo. Doveva solo armarsi di pazienza
e di qualche sofisticato apparecchio di rilevamento per
mettersi a scavare: ma per farlo le servivano visti,
autorizzazioni, certificati che confermassero la sua
buona salute fisica e mentale. Così scomodò le
autorità canadesi, quelle dell'Alaska, chiese permessi
in Russia: inutile, nessuno sembrava disposto ad
aiutarla. "Lavoravo da due anni e non avevo ancora
ottenuto un solo risultato", racconta. "Poi,
all'improvviso, un collega mi dice di aver trovato una
traccia. In Norvegia, sotto i ghiacci delle Svalbard.
Sono partita subito". La geografa Kirsty Duncan ha
scovato il suo tesoro in un cimitero di Longyearbyen,
nell'isola norvegese di Spitzberg, a nord-est della
Groenlandia, sotto una quindicina di croci bianche senza
nome. "È nei corpi congelati di sette minatori
morti nel 1918 che si è conservato il virus scomparso
della Spagnola, la terrificante epidemia che sterminò
oltre venti milioni di persone, più di quante ne uccise
la Prima Guerra mondiale". Kirsty ha 31 anni e la
sua storia assomiglia a quella di Smilla. Anche lei con
un grande amore per i ghiacci nel cuore, anche lei alla
ricerca di un terribile virus, alle prese con un segreto
di Stato. Durante le sue iniziali ricerche in Alaska,
infatti, la geografa ha scoperto di non essere stata la
prima ad avere avuto l'idea del ritrovamento e
dell'analisi dei corpi. Nel 1951, l'esercito americano lo
aveva fatto in gran segreto, ma lo scavo nei ghiacci era
stato un fallimento: i corpi ritrovati erano tutti
decomposti, nessuno poteva farci più niente. "Io,
però, non potevo rassegnarmi", ricorda. "Avevo
scoperto la Spagnola leggendo un libro, l'autore la
chiamava l'epidemia dimenticata: era orribile che dopo
tutti quegli anni e tutti quei morti non si sapesse
ancora niente del virus, non fosse stato scoperto
nulla". Così è partita per il freddo polare di
Spitzberg. E una équipe di medici, geografi e
archeologi, l'ha seguita nella sua avventura, che col
tempo si è dimostrata ben più assennata di quanto lei
stessa potesse pensare, quando sognava di fare grandi
scoperte, col naso affondato nei libri di scienze.
Perché gli esperti di epidemiologia sostengono che il
virus potrebbe non essersi totalmente estinto. A lanciare
l'allarme è Jean-Claude Manguerra, dell'Istituto
Pasteur. Secondo lo studioso, il pericolo di una nuova
Spagnola, che non sapremmo però come combattere,
potrebbe arrivare dall'Africa o dall'Asia. I corpi dei
sette pescatori e contadini partiti per il Grande Nord
con la speranza di fare i minatori sono stati ritrovati.
E l'équipe di Spitzberg ha cominciato ad analizzare
parti dei polmoni, del cervello e dei tessuti che si sono
conservati. Kirsty-Smilla e i suoi collaboratori, che
hanno vissuto nell'estate senza notte del Polo, adesso
vivono nell'isolamento delle loro tute protettive,
respirando attraverso maschere, e maneggiano il loro
macabro tesoro con guanti resistenti. Il confine tra la
scienza e la fantascienza non è sempre così netto e se
il freddo avesse conservato il virus, le analisi dei
ricercatori potrebbero risvegliarlo e potrebbero esserci
nuovi pericoli di contagio. L'équipe lavora tutto il
giorno. A turno qualcuno fa la guardia fuori dal
laboratorio, per impedire ai curiosi di entrare senza la
protezione delle tute. Di sera si fa la doccia di
decontaminazione, poi si aspetta che l'orologio avverta
che la notte è arrivata per andare finalmente a dormire
dopo una giornata faticosissima. Eppure, dice Kirsty
Duncan, "non ci pesa, perché crediamo in quello che
facciamo". Adesso anche il governo americano, dopo
le perplessità iniziali, ha deciso di crederci. E ha
investito 600 milioni di lire perché Kirsty-Smilla possa
riportare alla luce il suo tesoro. Per trovare finalmente
il modo di ucciderlo.
ECCO, gli americani hanno
investito in questa operazione 600 milioni di vecchie
lire, naturalmente non posso dirvi con esattezza come sia
finita questa ricerca, ma se non ricordo male,
successivamete in questi cadaveri fu trovato il virus e
isolato.
COSA VOGLIO DIRE ? - voglio dire che in questa guerra
imminente che si sta per fare a SADDAM, le armi
batteriologiche, sono il discorso principale, l'antrace
fu ed e' un prodotto americano, e loro sono i principali
costruttori mondiali di queste armi chimiche.
IL CAPITALISMO E' IN CRISI RAGAZZI, in grossa crisi
economica, non riesce a trovare piu' sbocchi e il
DINOSAURO per continuare a mangiare deve produrre mercati
in cui investire, piantare la sua ciccia da strappare con
i denti.
DA SEMPRE questo sistema economico INVOLUTIVO e senza
futuro, un sistema vampiro e zombiano, utilizza uno
strategemma per poter sopravvivere, distrugge tutto
quello che gli pesa intorno, con la guerra e le bombe, e
poi si adopera per la ricostruzione.
QUESTA VOLTA pero', siamo in molti ad aver capito il
giochetto, e per farci fuori dovrebbe usare l'esercito
contro i civili, contro la media borghesia e i poveri,
che stretti in questi tentacoli che affamano la vita
quotidiana, potrebbero rivoltarsi e tentare azioni, come
e' dimostrato dalle enormi manifestazioni per la PACE che
in tutto il mondo sono state eseguite meravigliosamente
dalla gente normale.
E ALLORA, chi non puo' immaginare che questo virus che
impazza a casaccio sugli aerei di bordo non si diffondi
immediatamente anche tra la gente comune ? chi sa se
quella SPAGNOLA non sia stata geneticamente modificata e
messa in circolazione per mietere vittime civili senza
utilizzare armi ? chi puo' dire che non sia l'ennesimo
gioco del padrone per liberarsi dai suoi contestatori ?
GIA' SI PARLA di ASIA, di CINA, guarda caso la nazione
che BUSH e america in generale, temono di piu'.
IN CINA tutto viene fatto e costruito tecnicamente in
modo fantastico e il lavoratore costa quattro soldi,
nessuno puo' competere con quel mercato, e se l'america
provasse a fare prima una bonifica del petrolio e poi una
bonifica della CINA ? i virus d'altronde sono realmente
dei terroristi, e la scusa sarebbe ottima, dopo aver
sterminato non so quanti miliardi di civili umani nel
mondo in modo influenzale, gli si potrebbe dichiarare
guerra.
ATTENTI quindi, mentre siamo concentrati su SADDAM non
perdiamo di vista la salute del pianeta, dietro i virus
ci sono le guerre e il primo a scatenarle e' sempre e
solo il capitalismo, la mia sara' pure fantascemenza, ma
la realta' spesso mi supera.
max max.
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