IL PRESENTE HA UN CUORE ANTICO.

Come insegnare l’Olocausto nelle scuole…

Recensione agli Atti del seminario residenziale sulla didattica della Shoah[1]

La trama dell’olocausto, le vicende, gli eventi storici relativi allo sterminio totale, sono polimorfi e plurimi, collegati e incastonati come tessere e tasselli di un mosaico nella grande realtà della Storia. Il passato con il valore del ricordo si trasforma in memoria collettiva e condivisa da trasmettere e tramandare tra generazioni nell’auspicio di un futuro all’insegna del dialogo intergenerazionale.

Dal dialogo del tempo il passato diviene presente; un presente, appunto, con un cuore antico. Il testo “Il presente ha un cuore antico” richiama l’opera di Carlo Levi (Il futuro ha un cuore antico del 1956) e raccoglie, a proposito, in una prospettiva musiva, ad incastro, e poliedrica, gli atti di un seminario di studio ed approfondimento dedicato all’Olocausto e alla trasmissione dei valori storici da esso scaturiti, promosso dall’Istituto per la Resistenza di Ravenna, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Milano. Nel testo “Il presente ha un cuore antico”, le modalità didattiche dell’insegnamento della Shoah e lo studio degli eventi storici sono intrecciati ed interconnessi, in quanto l’indagine approfondita della critica analitica dell’antisemitismo razzista, fomentato dal nazismo e dal fascismo, non deve essere scollegata dall’esigenza di trasmissione e di insegnamento di una ben delineata e dettagliata memoria storica, priva di faziose revisioni degli eventi accaduti nel cuore d’Europa durante il Novecento.

Il libro è accompagnato dalla Prolusione inaugurale pronunciata da Oscar Luigi Scalfaro, che ribadisce “Chi non ha radici, non esiste”, augurando il successo ai diversi contributi presentati nel testo che confermano l’esigenza essenziale e la sentita necessità di approfondire la conoscenza del “cuore antico” del nostro presente, dell’attualità scottante, della politica contemporanea con le sue contraddizioni, i dissidi, le problematiche, le discrepanze, i conflitti che riportano, appunto, ad un passato che si ripercuote sul presente dal cuore antico, rimandando ad una trama di eventi storici alquanto complicata e complessa. I vari studi, alla luce della necessità di trasmettere e tramandare tra le generazioni una memoria storica ben strutturata entro parametri di veridicità ben definiti e collettivamente riconosciuti e condivisi, determinano la ricostruzione analitica di diverse fasi e stadi di sviluppo, diffusione, teorizzazione ed applicazione del modello razzista antisemita e delle leggi razziali emanate a Norimberga. La conclusione del volume presenta delle testimonianze inedite sulla Shoah, inerenti ad avvenimenti svoltisi sul territorio italiano: dalla prima strage di Ebrei consumatasi a Meina, sul Lago Maggiore, alle vicende accadute nelle zone di confine tra Italia e Svizzera. Infine compare un arricchimento fornito da un apporto di una fonte informatica in cui sono presentate le tracce ed i percorsi a carattere pedagogico e didattico inerenti l’evoluzione e l’espansione dell’antisemitismo razzista, utili e indispensabili per l’insegnamento, direttamente nel quotidiano studio scolastico e nel lavoro educativo con le giovani generazioni.

[1] Recensione a Il presente ha un cuore antico, a cura di A. Chiappano e F. Minazzi, Thélema, Milano, dicembre 2003. Presentazione presso la CASA DELLA CULTURA di Milano marzo 2004