SCUOLA PER I DIVERSAMENTE ABILI di Alidina Marchettini, Paola Serasini, Silvana Vacirca Pochi sanno che le scuole italiane hanno avuto riconoscimento a livello europeo per una particolare qualità : negli anni si sono dimostrate valide per l'inserimento di alunni/e disabili e la piena integrazione grazie a un insieme di leggi avanzate . Oggi questo primato di civiltà è in crisi, perché? Sempre alta la sensibilità al problema come dimostra la ricerca di una definizione sempre più rispettosa della diversità, infatti, secondo i documenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, non si parla più di alunni ed alunne portatori di handicap, disabili, ma diversamente abili. Ma se vogliamo che sul piano sociale emerga non una mancanza, bensì una diversità, quali strumenti, quale percorso scolastico sono necessari per far sì che i futuri cittadini e cittadine che hanno queste caratteristiche conseguano la piena cittadinanza? La scuola pubblica deve garantire l'applicazione delle leggi, in primis la Costituzione, ma non ha risorse finanziarie adeguate. Non vengono assunti tutti gli insegnanti di sostegno necessari. Il ministro Moratti parla di educazione al rispetto, esalta lo studio e taglia il numero degli insegnanti. "Cosa posso fare?" Dice il dirigente scolastico regionale applicando le direttive ministeriali, e lo ripetono sconsolati i presidi. Ecco il risultato, per esempio all' Istituto "Buontalenti" di Firenze lo scorso anno 10 ore di sostegno per un alunno, quest'anno solo 4 ore ! Insegnante di sostegno per l'area scientifica con 2 ore settimanali ad alunno! Amara beffa che umilia alunni e famiglie, e i docenti sono costretti a vedere la perdita di senso del proprio lavoro. Noi non vogliamo rassegnarci all'ipocrisia, è scuola d'eccellenza solo quella rispondente al dettato costituzionale (articolo3) : è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli...che limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. |