Quando vi raccontano che il corridoio 5 arrivera'
fino a Kiev non ve la raccontano giusta.
Infatti i progetti esistenti non vanno oltre Mestre; il resto e' fumo.
Leggete il comunicato stampa degli amici del Friuli e ve ne renderete conto.


Daniele

IL CORRIDOIO CINQUE E' FUMO



WWF sez. Isontina       Società Speleologica Italiana      Comitato Contro
il Corridoio 5

I consiglieri comunali di Monfalcone e Ronchi dei Legionari dicano NO alla
cementificazione delle aree verdi davanti all'Aeroporto

A breve i Consigli comunali di Ronchi dei Legionari e Monfalcone saranno
chiamati a discutere sulla dismissione dei pozzi di captazione idrica del
ramo Sud dell'acquedotto, che attualmente riforniscono di acqua potabile il
Comune di Monfalcone e che hanno una portata di 250 litri al secondo.
In seguito a questa operazione Monfalcone sarà collegata al ramo Nord
dell'acquedotto ­ che attualmente rifornisce la città di Trieste ­ sul quale
sarà attivato un nuovo pozzo, il n. 16, più profondo e con portata di 300
litri/secondo.


Al termine di questa complessa operazione per Trieste e Monfalcone saranno
disponibili 2400 litri al secondo (contro i 2350 attuali), tutti provenienti
dal ramo Nord, vale a dire 600 litri/secondo in meno di quanto il Piano
Generale per gli Acquedotti del 2005 prevedeva per la sola città di Trieste.
E' da ricordare ­ inoltre ­ che il VI aggiornamento dell'Acquedotto
dell'Isonzo prevedeva di mantenere in funzione i pozzi davanti all'Aeroporto
almeno come fonti di emergenza per la città di Trieste, per i periodi di
siccità come quella verificatesi nell'estate del 2003. L'intera operazione
prevede una spesa di ?. 2.900.000 + IVA, ripartita tra Regione e ACEGAS.

A cosa risponde la volontà di privarsi di questi pozzi d'acqua?

I pozzi che si vogliono dismettere sono localizzati nella vasta area verde
situata davanti all'aeroporto di Ronchi, dove si vorrebbe far sorgere un
enorme polo intermodale, legato alla previsione di una linea ferroviaria ad
Alta Velocità. E' quindi evidente che questo complesso e costosissimo
intervento è finalizzato a 'liberare' l'area in cui s'intende costruire il
Polo Intermodale.

Nell'Intesa di programma tra il Ministero dell'Economia e Finanze e la
Regione, del novembre 2004, si legge infatti che "il Polo intermodale di
Ronchi dei Legionari rappresenta, nella programmazione regionale in materia
di trasporti, il centro dell'intermodalità regionale passeggeri in
coordinamento con l'alta velocità ferroviaria sulla tratta Ronchi Sud ­
Trieste". Si deve però considerare come questo progetto ferroviario sia
tutt'altro che definito. Della tratta Portogruaro-Ronchi ­ a tutt'oggi ­ la
Regione Friuli Venezia Giulia ha reso nota solamente un'ipotesi di tracciato
molto generica, sulla quale sia la Regione sia i Comuni interessati hanno
già manifestato contrarietà.


Ancora più vaghe le prospettive per la tratta Ronchi-Trieste: per questo
piccolo frammento del Corridoio 5 un progetto preliminare è stato presentato
nel maggio del 2003 da Rete Ferroviaria Italiana ed il tracciato è stato
subito considerato molto soddisfacente dal Presidente della Regione.
Tuttavia tale progetto ha ottenuto il parere negativo ­ oltre che dai 9
Consigli Comunali della Provincia di Gorizia interessati ­anche del
Ministero dei Beni culturali e ambientali (aprile 2005) e della Commissione
speciale di Valutazione d'Impatto Ambientale presso il Ministero
dell'Ambiente (giugno 2005). Quest'ultimo organismo ha persino messo in
dubbio la fattibilità tecnica dei lunghissimi tunnel che avrebbero dovuto
perforare il Carso triestino.


Per entrambe le tratte si rimane quindi in attesa della presentazione di un
progetto preliminare, che dovrà essere sottoposto a Valutazione d'Impatto
Ambientale. La procedura di V.I.A., com'è noto, prevede la presentazione di
diverse ipotesi alternative di tracciato, per cui è ancora impossibile
prevedere se tale ferrovia veloce ­ qualora dovesse superare le analisi
costi/benefici previste dalla normativa europea ed italiana e se mai dovesse
esserne decisa la realizzazione ­ passerà effettivamente accanto alla linea
esistente e quindi davanti all'Aeroporto di Ronchi.
Di conseguenza appare scontato che ­ fintanto che non si conoscerà il
tracciato del cosiddetto Corridoio 5 ­ è impossibile immaginare la
localizzazione di stazioni o poli intermodali.

A proposito del Polo Intermodale sappiamo che la società di gestione
dell'Aeroporto ha commissionato nel 2003 uno studio di fattibilità/progetto
preliminare, che appare enormemente sovradimensionato sia in riferimento
alla realtà del Comune di Ronchi sia rispetto alle più ottimistiche
prospettive di crescita dell'Aeroporto. Si prevede un consumo del suolo di
m2 528.500 per realizzare ­ oltre a strutture legate al trasporto passeggeri
­ anche Parchi tematici, Centri Ricerche e Formazione, alberghi e gli
immancabili centri commerciali, strutture di cui non si sente alcuna
necessità e che comporterebbero una dissipazione di vaste aree agricole di
pregio, che verrebbero compromesse in maniera permanente da nuove (inutili)
urbanizzazioni.

Inoltre si ricorda come per le merci esista già un Polo intermodale
denominato Cervignano Smistamento, che attualmente opera largamente al di
sotto delle proprie potenzialità: sarebbe buona norma utilizzare appieno le
strutture già esistenti sul territorio prima di progettarne delle altre.
Anche gli Autoporti di Sant'Andrea (Gorizia) e Fernetti (Trieste) e la
Stazione ferroviaria di Opicina dovrebbero essere valorizzati in funzione di
una migliore gestione del trasporto merci, anche in un'ottica di
intermodalità.

Le sottoscritte Associazioni e Comitati invitano i Consiglieri comunali di
Monfalcone e Ronchi, chiamati a prendere decisioni che avranno conseguenze
irreversibili sul territorio, ad approfondire gli aspetti tecnici e
scientifici legati a tali scelte, ad informare e coinvolgere i cittadini e
l'opinione pubblica ed a considerare il quadro complessivo in cui queste
opere dovrebbero inserirsi. Auspichiamo, perciò, che i Consiglieri comunali
di Ronchi e Monfalcone esprimano un parere contrario a tali previsioni o
quantomeno rinviino ogni decisione fintanto che non saranno resi noti i
progetti infrastrutturali che dovrebbero interessare i nostri territori.



WWF sez. Isontina
Società Speleologica Italiana
Comitato Contro il Corridoio 5